L'ultimo racconto
di
Nick Carraway
genere
etero
Eccomi dunque giunto alla fine dei miei racconti, questo è l’ultimo dei racconti erotici da me raccolti in questi anni.
Ho raccontato di molte vicende, molti desideri reconditi, perversioni, amori e passioni, di varie persone che nella mia vita ho incrociato.
E come ultimo racconto, posso riportare la mia esperienza diretta.
Non troverete scene di sesso, non troverete masturbazioni o perversioni, ma è un racconto autentico, ed è il mio addio ai lettori.
Mi trovavo, come ogni mattina sull’autobus che dalla stazione avrebbe dovuto portarmi all’università, e come ogni mattina mi guardai attorno, osservando le persone cercando di dedurre di ognuna di loro, la destinazione, la provenienza e il mestiere.
Come ogni mattina mi ero vestito elegante, ed ero affascinante come al solito, ero convinto che quell’autobus non avesse niente di speciale, come ogni mattina, ma sbagliavo…
A qualche metro da me, stava in piedi in fondo, lei…
Come posso descriverla, era semplicemente ammaliante.
Aveva gli occhi lucidi e neri come la sua pelle, i capelli erano raccolti in treccine molto lunghe, era vestita semplice ma d'altronde era una studentessa del liceo, doveva essere del quinto anno.
Avrei tanto voluto vederla in viso ma portava una mascherina rosa che ancora non scordo.
Lei incrociò lo sguardo e rimanemmo così per millesimi di secondo che mi parvero anni.
Iniziò un gioco di sguardi: notai che mi osservava, e lei notò che la osservavo.
Mi muovevo, mi sistemavo il cappotto, la camicia, volevo apparire, lei mi lanciava diverse occhiate fugaci, la stavo divorando con gli occhi.
Eppure non volli andare a parlarle, un po’ perché non mi interessava arrivare fino a quel punto, un po’ perché non volevo rovinare quel momento magico…
I suoi occhi neri… occhi così belli che avrei voluto affogarci dentro senza riemergere più.
Poi arrivò la mia fermata, e scesi, sempre rivolgendo un’occhiata a quello splendore dagli occhi color della notte, a quell’apparizione, a quella perla nera.
Ancora oggi mi torna in mente quello scambio di sguardi, quel cercarsi senza mai volersi trovare, quel desiderarsi con la mente, quello spogliarsi con gli occhi, quegli occhi.
Gli occhi della passione, di questo mio ultimo racconto.
Ho raccontato di molte vicende, molti desideri reconditi, perversioni, amori e passioni, di varie persone che nella mia vita ho incrociato.
E come ultimo racconto, posso riportare la mia esperienza diretta.
Non troverete scene di sesso, non troverete masturbazioni o perversioni, ma è un racconto autentico, ed è il mio addio ai lettori.
Mi trovavo, come ogni mattina sull’autobus che dalla stazione avrebbe dovuto portarmi all’università, e come ogni mattina mi guardai attorno, osservando le persone cercando di dedurre di ognuna di loro, la destinazione, la provenienza e il mestiere.
Come ogni mattina mi ero vestito elegante, ed ero affascinante come al solito, ero convinto che quell’autobus non avesse niente di speciale, come ogni mattina, ma sbagliavo…
A qualche metro da me, stava in piedi in fondo, lei…
Come posso descriverla, era semplicemente ammaliante.
Aveva gli occhi lucidi e neri come la sua pelle, i capelli erano raccolti in treccine molto lunghe, era vestita semplice ma d'altronde era una studentessa del liceo, doveva essere del quinto anno.
Avrei tanto voluto vederla in viso ma portava una mascherina rosa che ancora non scordo.
Lei incrociò lo sguardo e rimanemmo così per millesimi di secondo che mi parvero anni.
Iniziò un gioco di sguardi: notai che mi osservava, e lei notò che la osservavo.
Mi muovevo, mi sistemavo il cappotto, la camicia, volevo apparire, lei mi lanciava diverse occhiate fugaci, la stavo divorando con gli occhi.
Eppure non volli andare a parlarle, un po’ perché non mi interessava arrivare fino a quel punto, un po’ perché non volevo rovinare quel momento magico…
I suoi occhi neri… occhi così belli che avrei voluto affogarci dentro senza riemergere più.
Poi arrivò la mia fermata, e scesi, sempre rivolgendo un’occhiata a quello splendore dagli occhi color della notte, a quell’apparizione, a quella perla nera.
Ancora oggi mi torna in mente quello scambio di sguardi, quel cercarsi senza mai volersi trovare, quel desiderarsi con la mente, quello spogliarsi con gli occhi, quegli occhi.
Gli occhi della passione, di questo mio ultimo racconto.
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