Charisma-Trasgressione

di
genere
etero

I

“Ti fidi di me?” le sussurra all’orecchio, le sfiora le spalle. Il suo alito sulla pelle del collo. Lei che rabbrividisce, se lo sente fin dentro.
In una stanza foderata di bambù, con le luci soffuse, alle pareti appesi come trofei, fruste, corde, strisce di pelle. Al centro della stanza una sedia di legno scuro, che sembra un trono. Lui era seduto lì, a petto nudo e pantaloni neri aderenti a disegnargli le gambe tornite.
Brad, trent’anni, fisico da fotomodello, incontrato per caso la sera prima mentre sorseggiava un Mojito al bancone di un bar.

Lei, Charisma, viene da un matrimonio difficile, con un uomo scialbo e indifferente con cui fa sesso una volta alla settimana. Scialbo nella vita, nel lavoro, nel sesso. Dopo cinque anni di matrimonio, si riduce tutto a quella cavalcata tumultuosa, da parte sua e finto piacere da parte di lei. Ogni volta lui si adagia a fianco a lei e ride “Bella performance” Ma è solo per lui. Lei non ha sentito nulla, nessuna emozione, nessun fuoco. Nulla. E’ così da anni. Forse è iniziata subito dopo il matrimonio. Nulla di nuovo. Mezz’ora per farglielo venire duro, cinque minuti per entrare ed uscire da lei, l’illusione che il sesso è perfetto. Poi , lui che si libera dentro di lei e si sdraia felice, come se avesse intrapreso il record dei record. Poi lui si addormenta e lei, nuda, con i peli della fica ancora bagnati, a fissare il soffitto come svuotata di anima e non solo di liquidi. Lei che si alza per andare in bagno a farsi una doccia, a pulirsi frenetica, ad uscire dal bagno e fermarsi con l’accappatoio avvolto e stretto come stesse avendo i brividi. Lei che lo osserva sdraiato e scomposto, con un braccio sulla testa e l’altra adagiata al fianco, una gamba leggermente piegata, il pene che sembra un sacchetto vuoto. La bocca semi aperta e un lento russare. Lei che non ne può più e vorrebbe altro.

E l’altro lo ha trovato in un bar mentre sorseggiava un mojito. L’uomo più affascinante che avesse mai visto, con gli occhi di un angelo maledetto, di un blu scuro tempesta, ben attrezzato da quel che si vede, sulla camicia aperta a mostrare un petto muscoloso e privo di peli. Lei, quarantenne, un corpo ancora pieno e morbido con le curve al punto giusto, ha allacciato lo sguardo nel suo e.. sì, c’è stata una scossa, qualcosa di primordiale che pensava di avere perduto da molto tempo.
Un gioco di sguardi lungo, la tensione che aumentava, l’aria che vibrava e quello strano piacere che le faceva vibrare ogni fibra del proprio corpo, soprattutto laggiù, nel suo intimo. Desiderio allo stato puro.
Lui si è alzato e si è diretto verso di lei, scivolando come un predatore notturno. Poi si era seduto di fronte a lei, lo sguardo che non aveva ceduto di un attimo “Ho come l’impressione che tu sia un’anima smarrita in cerca di conforto”
“Sei un prete?” cosa stupida da dire ma lui aveva riso
“No, ma i peccati sono il mio mestiere”
“Sei un mangia peccati?”
“Hai peccati da farmi mangiare?”
“Forse” ha sorriso lei
Non dissero quasi nulla. Bastavano quegli sguardi così magnetici, così avvolgenti. Lei, persa in quel cupo blu, due laghi montani profondi che minacciavano di tirarla giù, nel profondo. E lei che desiderava sentirsi avvinghiare a lui, avvolta dal suo ardore, dal suo impeto.
Lui le aveva afferrato la mano e l’aveva fatta alzare “Vieni” fino ad una porta nascosta da una tenda. Dentro un ripostiglio tra casse di birra e liquori vari. L’ha fatta sedere su un tavolino, lo sguardo maledetto che non la mollava mai. Poi, le dita di lui che risalgono sulle gambe, fin sotto la gonna. Lei sorpresa, lo lascia fare. Lui trova l’elastico delle sue mutandine, infila le dita, saggia la sua pelle, i suoi peli pubici. Le tira giù l’intimo. Lei sospira, anela il sesso, il contatto con lui “Ce lo avrà lungo e duro?”. Via, le mutandine a terra, la gonna che viene rialzata fino quasi a scoprire il pube. Lui che si abbassa, affonda la faccia tra le sue gambe e comincia a lavorare di lingua. Lei che si lascia andare indietro, puntellandosi coi gomiti, la mente scossa da frustrate di piacere mentre, la lingua di lui entra piano e sensuale. Sesso sublime, una fellatio con la lingua. Lei che soffoca ansimi e sospiri “Ti..prego..” la sente umida, lui non smette. Lui alza la testa e la fissa, con la faccia sporca di umori di lei
“Cerchi la trasgressione questa notte” non è una domanda
Lei annuisce forte “Trasgressione sì. Voglio trasgressione”
“Ti fidi di me?”


“Ti fidi di me?” le sussurra all’orecchio, le sfiora le spalle. Il suo alito sulla pelle del collo. Lei che rabbrividisce, se lo sente fin dentro.
In una stanza foderata di bambù, con le luci soffuse, alle pareti appesi come trofei, fruste, corde, strisce di pelle. Al centro della stanza una sedia di legno scuro, che sembra un trono. Lui era seduto lì, a petto nudo e pantaloni neri aderenti a disegnargli le gambe tornite.
“La stanza del piacere” ha spiegato lui sedendosi. Roba da sadomaso. A lei non piace molto quella roba lì ma, lui ha qualcosa. Si sente attratta, si sente fremere e sa che, quella leccata nel retro del bar era solo un piccolo preludio a quello che l’aspettava. E non voleva rinunciare a quel piacere nascosto pronto ad esplodere “Spogliati”
Lei, con un blues lento e sensuale che le prende a vorticare in testa, comincia a muoversi, danzare. Si slaccia la zip del vestito, lo lascia scivolare a terra, rivelando un seno pieno e tondo, morbido. E un ventre piatto, frutto di molte ore di fitness, addominali, stretching.
La zip della gonna si apre e via anche quella a mostrare un fisico perfetto, senza smagliature o cedimenti. Lui la osserva dal suo trono, sorride con il mento appoggiato alla mano, ad bramare le sue carni. Si gira, gli da le spalle, continua a danzare. Si slaccia il gancio del reggiseno, libera le tette, si volta. Due capezzoli scuri e areole che sembrano bottoni di cioccolato
“Ora vieni qui” dice lui alzandosi e conducendola ad un trespolo. “metti le mani qui” attraverso delle sbarre di legno, lui che la ammanetta. Afferra una maschera nera, le si avvicina. Lei non dice nulla pregustando il dopo. C’è desiderio, una forte carica erotica. Lui si avvicina, le soffia sul collo, le sfiora i capezzoli. Lei sente vibrare la sua fica, la sente di nuovo umida. Le dita di lui sono seta. La maschera viene posta sugli occhi di Charisma. Ecco, lui che si avvicina, fa aderire la sua pelle alla schiena, le dita danzano su di lei, circondano i seni, scendono verso il basso. Le dita entrano nella sua intimità mentre il sesso preme prepotente tra le chiappe esposte. Le dita la masturbano, il sesso la massaggia. Lei in preda all’orgasmo, soffoca un continuo “Oh mio Dio” e vorrebbe che quel piacere non finisse mai. Poi le dita smettono e il sesso passa a strusciarle sotto. Amplesso, le mani avvinghiate alle tette, il pizzicore sui suoi capezzoli.
Vengono insieme. Lui sul suo culo, che poi provvede a nettare con uno straccio.
Lei spossata che si lascia cadere sulla gabbia. Lui che indietreggia e le sfila le manette. Si siede, riallacciandosi i pantaloni, occultando il sesso in essi.
E lei che si lascia cadere su una sedia, ansimante e felice “Uh. Non avevo mai provato una cosa del genere”
“Vuoi dire che tuo marito non ti ha mai soddisfatto in questa maniera?”
“Come sai che sono?..”
Lui le fa segno toccandosi il dito “Se vai in un bar ad annegare i tuoi dispiaceri, te la dovresti togliere”
“Già. Dispiaceri” lo osserva attentamente, poi si guarda in giro “Così, sei un Dominatore?”
“Solo in occasioni speciali”
“Quante donne hai portato qui?”
“Poche. La maggior parte di quelle che ho conosciuto, non sono degne di questo luogo. Poche vogliono farsi ammanettare, o frustrare, o sottomettere. Quelle che vogliono è solo sesso. Puro e semplice, una botta e via. Ma tu, sei speciale. Sei differente. Sei la donna giusta per questa stanza”
“Quello che hai fatto prima è straordinario. Mi chiedo come te la cavi con il sesso tradizionale”
“Tradizionale vuol dire banale”
“Quindi, se ora mi inginocchiassi davanti a te e te lo succhiassi?”
“Direi che saremmo pari”
Lei si alza e si avvicina a lui. Si inginocchia e comincia a slacciargli la zip dei pantaloni. Lui sorride, la lascia fare. Lo cerca, lo trova, lo afferra, lo estrae. Un bell’attrezzo, lei è ammirata. Già in recupero. Gli tira qualche colpetto sulla cappella esposta. Lui mugugna per il dolore ma non fa nulla per fermarla. Lei allarga le labbra e lo ingoia, lavorando di lingua. Il sapore dello sperma è ancora presente ma lei continua. Lascia che lui si ecciti. Lascia che lui le venga in bocca. Lui si alza e la conduce ad un letto di legno, con delle cinghie sopra. La lega a braccia e gambe aperte. Comincia a leccare la fica e a colpirla sulla pelle con un piccolo gatto a nove code. Lei prova dolore ma anche piacere. Sulla fica, sulla pancia, sulle tette. Poi la penetra e comincia a pompare di brutto. Lei che urla e lo incita a non fermarsi. Sesso legato. Bound come dicono gli inglesi. Lui spossato si lascia cadere a fianco di lei, ancora legata. Lui che raccoglie il proprio sperma e lo passa sulla pelle di lei.
Lei che pensa “Mio Dio è pazzesco” e ne vorrebbe ancora

Lui ha un bell’appartamento che da’ su un piccolo lago. Le finestre sono aperte a lasciare la brezza montana che filtra da fuori. Lei, nuda sul letto a pancia in giù. Lui, nudo accanto a lei che la sculaccia come una bambina in punizione “Dunque, cosa vuoi fare oggi?”
Due giorni dopo l’incontro di quella sera. Con una scusa ha detto al marito che sarebbe andata a trovare una zia malata e stava via tre giorni. Il marito non si è insospettito e l’ha salutata.
Con Brad sulla baita che ha in montagna a fare sesso particolare. Ora nuda con lui che la sculaccia e la accarezza. Poi lui che la gira a pancia in su e le sale sopra e poi entra, lento, guardandola negli occhi per non perdersi il piacere e l’estasi che traspare dagli occhi di lei.
Lei che lo accoglie, accetta il suo sguardo. Loro che si baciano e non lasciano mai che lo sguardo si perda. Lei che non vuole che lui se ne vada troppo presto. Lui, lento e sensuale, che la penetra e la bacia. Così è l’amore fra loro due.
“Hai mai pensato di mollare tutto?” dice lui all’improvviso “LA vita che fai, il marito che ti ritrovi?”
“E fuggire via, lontano da qui?”
“Non lontano. Solo fino a questa baita”
Lei sorride “Non lo so. Questa trasgressione è stata.. è stata..”
“La cosa migliore che ti sia mai capitata?”
“Sì”
“Allora cosa vuoi fare? Tornare dal tuo scialbo maritino e continuare la tua vita vuota?”
“Sì” rimane in silenzio qualche secondo “Contando i giorni che mi separano dal fine settimana per venire a cercarti ed essere sottomessa e amata da te”
Lui sorride “Trasgressione”
“Trasgressione”
Lui si alza, le cinge le braccia, comincia ad accarezzarla nuovamente, il sesso che preme contro di lei.

Trasgressione. Charisma a casa con lo scialbo maritino. Lui che si guarda la Champion, lei che fissa il calendario attendendo con ansia che la settimana passi in fretta..

FINE

((sinceramente non sapevo come classificarlo: ha un po' di sado, un po' di dominazione, un po' di maso.. mah? Ho messo etero e si fa contenti tutti))

Charisma. Mi sono immaginato la Charisma Carpenter, star di Buffy ed Angel. In parte ispirato ad un erotico thriller con lei protagonista, dal titolo Bound..Io ho tolto il thriller..

E l'ho pensato in seguito ad un racconto che ho letto di Phoenix Red 80, anche se il suo è molto più torbido e perverso(ve lo consiglio)


di
scritto il
2022-02-26
1 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La moglie del dottore

racconto sucessivo

Vendetta
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.