Cazzo, ho tradito mio marito
di
rusade
genere
etero
Un raptus, ditemi voi se a 48 anni si possa cedere così perdendo dignità e rispetto per se stessi. Non riesco ancora a capire, forse è stata colpa di un sogno erotico troppo realistico di stanotte. Sono rimasta a casa, non avevo affatto voglia di andare al lavoro. A Giovanni ho detto che ho le mestruazioni e che non sarei andata. Non le ho, ho le smanie. Sono rimasta un po' sdraiata sul letto, fa caldo, mi è venuta voglia di accarezzarmi un po'. Con questo caldo? Beh, a me il caldo fa questo effetto...
Mi sono alzata, ho indossato uno scamiciato indiano a maniche corte senza neanche far la doccia, senza reggiseno e senza mutande.
Ho infilato le infradito e sono scesa in strada. Un po' d'aria fresca... Cazzo come mi guardano, sono stata troppo precipitosa a scendere conciata così... Per le scale il seno mi ballava da matti, ce l'ho bello abbondante. Me me frego, sono entrata al bar a prendere una granita di caffè con panna. Sono troppo agitata per sedermi, l'ho presa da consumare in piedi al banco. Guardo il cellulare. Accanto a me due ragazzi prendono un caffè. Mi sento molto osservata, ma forse non mi dispiace poi tanto... sono due trentenni, lavorano alla banca qui accanto, sotto casa mia. Mi conoscono e mi salutano. Ricambio con un mezzo sorriso, mentre mi sto ingozzando di panna e granita. Devo tornare a casa, 'sto camicione credo sia anche un po' trasparente...
Uno mi squadra il culo, che fa, prende le misure? Sono giunonica, non grassa! Vabbè, appena un po' curvy. Quanto viene al chilo? Mi sento sulla bilancia del banco vendita, mi piace.
Guardo l'altro, sta fingendo di parlare di lavoro, ma punta due raggi laser al mio seno.
Si stanno arrapando per me. Ma dai... che sballo, mi gusto la granita con panna e sento una voglia...
Vado alla cassa, ma mi dicono che è già pagato. Mi giro per dire loro qualcosa, ma non mi viene niente di intelligente da dire. Hanno finito il caffè e mi vengono incontro, sorridono. Usciamo insieme, camminiamo fianco a fianco. Beh, tocca a loro dir qualcosa, io stringo solo le chiappe, mi sento nuda.
Signora, come sta. E' da un po' che non la vediamo in agenzia.
Bene grazie, beh! sapete, adesso sono più brava, faccio tutto con l'home banking...
Mi cade un ciuffo davanti gli occhi e lo passo dietro l'orecchio, al pensiero di quello che sto facendo mi sento una ladra. Vabbè, una zoccoletta.
Peccato, perché avremmo dei bei pacchetti di investimento sicuro da mostrarle...
Cosa fa, allude? sono carini da morire, capello corto, palestrati e abbronzati quanto basta, sento il loro profumo e mi sento proiettata indietro di vent'anni almeno. Questi due hanno già capito tutto...
Beh , se non ci considera troppo sfacciati, potremmo salire a casa con lei, io ho il tablet nella borsa, ci vuole un minuto. Sono dei prodotti molto vantaggiosi per un target come lei...
Farfuglio, annuisco, sorrido, saliamo le scale a piedi.
Stavolta il culo me lo misurano per bene, sento lo scanner tra un gradino e l'altro, quasi quasi ancheggio un po', che dite? Che troia...
Mentre infilo la chiave sento l'alito di maschio dietro al collo, il testosterone sale eh?
Li faccio accomodare sul divano del tinello, io siedo difronte a loro e accavallo le gambe per non far vedere che non ho mutande. Sento la patata gonfia di voglia e stringerla tra le cosce mi fa uscire una goccia di liquidino lubrificante. Parlano del mercato, della borsa, delle azioni sicure. Guardo i loro petti pieni, le camicie stiratissime, i calzoni con la riga, i loro pacchetti giusti per me...
Sento che i capezzoli mi si induriscono, i loro occhi si girano contemporaneamente a fissarli come due dobermann sulla preda. Ho un po' paura, ma mi eccito di più e sento altre gocce scendere a bagnarmi la passera. Cambio posizione, metto le gambe parallele, un po' allargate. Sono nervosa, sbaglio o sale un po' di odore di fica bagnata? Oddio, se arriva fino a loro mi salteranno addosso da un momento all'altro.
Parlano, parlano, uno mi invita a guardare un grafico e posa il tablet sul tavolo davanti a me, mi si siede accanto, siamo vicinissimi. Sento il suo alito al gusto di caffè mentre parla, i miei capezzoli sono di marmo. L'altro si mette in piedi dietro di me per guardare meglio lo schermo con noi. Lo so, i suoi occhi sono fissi dentro la scollatura a guardarmi le tette. Quasi mi tocca una spalla col pacco, mi sfiora per un secondo, lo sento bello duro. Lì sotto grondo di umori, credo di aver inzuppato il vestito, non sento ormai nessuna vergogna, sono arrapata. Quello dietro mi solletica l'orecchio col fiato sussurrando qualcosa di bancario.
Mi giro lentamente verso di lui a bofonchiare qualcosa, la mia bocca è socchiusa per la voglia matta. Una frazione di secondo e sento la sua lingua calda e morbida poggiarsi sulla mia. L'altro non perde tempo, mi prende le tette tra le dita soppesandole mentre con i pollici sfiora i miei capezzoli ancora nascosti dal vestito. Inizia la festa, mi batte forte il cuore.
Quello dietro, mentre mi lecca solleticandomi tra la spalla ed il collo, mi tira su in piedi. Adesso cambiano le mani sulle tette, l'altro si inginocchia davanti alla mia fica e tira su il vestito fino ai fianchi. L'altro prende i lembi e me lo sfila dall'alto mentre sono inerme con le mani in alto. Nuda.
Quello che sta giù affonda il naso e la bocca nella mia spacca, l'altro mi pasticcia le tette ed i capezzoli mentre continua a leccarmi il collo e dietro l'orecchio. Allargo un po' le cosce ed la lingua si infila come un serpe tra le labbra in cerca del clitoride. Un gemito sommesso e continuo comincia a venir fuori dalla mia bocca senza che io possa averne il minimo controllo. Sono beata, mi tremano le gambe. Quello inginocchiato mi prende un piede e sposta la mia gamba destra sulla sedia, resto in piedi, mi guarda la fica completamente aperta grondante di ogni ben di dio e si rituffa dentro a lingua tesa come un formichiere. L'altro dietro si è spogliato, sento sulla schiena la punta dura del suo cazzo. Allungo una mano e lo prendo, che duro. Lui mi gira verso di se, l'amico non protesta, anzi ne approfitta per spogliarsi anche lui. Sento una mano prendermi per il collo e tirare giù fino al cazzo che stavo maneggiando. Respiro profondamente quell'odore acre e meraviglioso e glielo prendo in bocca senza ipocriti indugi. Sono finita a pecorina senza nemmeno essermene accorta, dopo un paio di risucchi bavosi sento il cazzo farsi spazio tra le mie cosce e penetrare dentro la mia fica fradicia. Adesso la cosa più importante è sincronizzarsi.
Quello che ho in fica, pompa a fondo con ritmo ben calibrato, un altro secondo e vengo a fiumi.
L'altro ce l'ho in gola e cerco di copiare il ritmo della scopata. Ma tu guarda che bellezza, avevo voglia di sesso ed è bastato scendere al bar per rimediare due giovani stalloni pronti a trombarmi. Quanto mi sono persa della vita?
Vengo una, due, tre volte. Ogni volta loro mi assecondano nei movimenti e mantengono la danza con ritmo e stile. Cosa fanno ai giovani bancari, un corso per scopare le clienti in tandem? Comunque sono bravissimi. Il tipo che avevo in bocca, non conosco il suo nome, lo tira fuori colante di bava e me lo sbatte sulle guance schiaffeggiandomi. Lo guardo dritto negli occhi con un sorriso così da porca da farlo venire subito. Mi prende la bocca in mano aprendomela e ci svuota dentro il suo carico come un gelataio che riempie un cremino alla vaniglia. Finalmente mi posso dedicare all'altro ed alla mia vagina vogliosa. Da pecorina passiamo a seduti. Lui è seduto, io sospesa sul suo cosone. Mi appoggio con le mani sulle ginocchia e dirigo la danza iniziando il su e giù. Lui sembra proprio gradire, mi tiene per il culo con le dita larghe e condivide il mio ritmo enfatizzandolo come tocca ad un maschio nella sua posizione. Io vengo almeno un altro paio di volte, poi tocca a lui. Dopo avermi chiesto educatamente il permesso, comincia a spararmi tonnellate di creme brulee dentro la fica. Io vado su e giù come una forsennata fino a quando esausta mi siedo sul suo bel bastone godendomelo in tutta la sua lunghezza. Adesso sono proprio sfinita. Dopo che sono andati via, riesco a raggiungere la doccia appoggiandomi al muro perché le gambe mi tremano e la fica gocciola felice sperma fino a terra. Viva la vida!
Mi sono alzata, ho indossato uno scamiciato indiano a maniche corte senza neanche far la doccia, senza reggiseno e senza mutande.
Ho infilato le infradito e sono scesa in strada. Un po' d'aria fresca... Cazzo come mi guardano, sono stata troppo precipitosa a scendere conciata così... Per le scale il seno mi ballava da matti, ce l'ho bello abbondante. Me me frego, sono entrata al bar a prendere una granita di caffè con panna. Sono troppo agitata per sedermi, l'ho presa da consumare in piedi al banco. Guardo il cellulare. Accanto a me due ragazzi prendono un caffè. Mi sento molto osservata, ma forse non mi dispiace poi tanto... sono due trentenni, lavorano alla banca qui accanto, sotto casa mia. Mi conoscono e mi salutano. Ricambio con un mezzo sorriso, mentre mi sto ingozzando di panna e granita. Devo tornare a casa, 'sto camicione credo sia anche un po' trasparente...
Uno mi squadra il culo, che fa, prende le misure? Sono giunonica, non grassa! Vabbè, appena un po' curvy. Quanto viene al chilo? Mi sento sulla bilancia del banco vendita, mi piace.
Guardo l'altro, sta fingendo di parlare di lavoro, ma punta due raggi laser al mio seno.
Si stanno arrapando per me. Ma dai... che sballo, mi gusto la granita con panna e sento una voglia...
Vado alla cassa, ma mi dicono che è già pagato. Mi giro per dire loro qualcosa, ma non mi viene niente di intelligente da dire. Hanno finito il caffè e mi vengono incontro, sorridono. Usciamo insieme, camminiamo fianco a fianco. Beh, tocca a loro dir qualcosa, io stringo solo le chiappe, mi sento nuda.
Signora, come sta. E' da un po' che non la vediamo in agenzia.
Bene grazie, beh! sapete, adesso sono più brava, faccio tutto con l'home banking...
Mi cade un ciuffo davanti gli occhi e lo passo dietro l'orecchio, al pensiero di quello che sto facendo mi sento una ladra. Vabbè, una zoccoletta.
Peccato, perché avremmo dei bei pacchetti di investimento sicuro da mostrarle...
Cosa fa, allude? sono carini da morire, capello corto, palestrati e abbronzati quanto basta, sento il loro profumo e mi sento proiettata indietro di vent'anni almeno. Questi due hanno già capito tutto...
Beh , se non ci considera troppo sfacciati, potremmo salire a casa con lei, io ho il tablet nella borsa, ci vuole un minuto. Sono dei prodotti molto vantaggiosi per un target come lei...
Farfuglio, annuisco, sorrido, saliamo le scale a piedi.
Stavolta il culo me lo misurano per bene, sento lo scanner tra un gradino e l'altro, quasi quasi ancheggio un po', che dite? Che troia...
Mentre infilo la chiave sento l'alito di maschio dietro al collo, il testosterone sale eh?
Li faccio accomodare sul divano del tinello, io siedo difronte a loro e accavallo le gambe per non far vedere che non ho mutande. Sento la patata gonfia di voglia e stringerla tra le cosce mi fa uscire una goccia di liquidino lubrificante. Parlano del mercato, della borsa, delle azioni sicure. Guardo i loro petti pieni, le camicie stiratissime, i calzoni con la riga, i loro pacchetti giusti per me...
Sento che i capezzoli mi si induriscono, i loro occhi si girano contemporaneamente a fissarli come due dobermann sulla preda. Ho un po' paura, ma mi eccito di più e sento altre gocce scendere a bagnarmi la passera. Cambio posizione, metto le gambe parallele, un po' allargate. Sono nervosa, sbaglio o sale un po' di odore di fica bagnata? Oddio, se arriva fino a loro mi salteranno addosso da un momento all'altro.
Parlano, parlano, uno mi invita a guardare un grafico e posa il tablet sul tavolo davanti a me, mi si siede accanto, siamo vicinissimi. Sento il suo alito al gusto di caffè mentre parla, i miei capezzoli sono di marmo. L'altro si mette in piedi dietro di me per guardare meglio lo schermo con noi. Lo so, i suoi occhi sono fissi dentro la scollatura a guardarmi le tette. Quasi mi tocca una spalla col pacco, mi sfiora per un secondo, lo sento bello duro. Lì sotto grondo di umori, credo di aver inzuppato il vestito, non sento ormai nessuna vergogna, sono arrapata. Quello dietro mi solletica l'orecchio col fiato sussurrando qualcosa di bancario.
Mi giro lentamente verso di lui a bofonchiare qualcosa, la mia bocca è socchiusa per la voglia matta. Una frazione di secondo e sento la sua lingua calda e morbida poggiarsi sulla mia. L'altro non perde tempo, mi prende le tette tra le dita soppesandole mentre con i pollici sfiora i miei capezzoli ancora nascosti dal vestito. Inizia la festa, mi batte forte il cuore.
Quello dietro, mentre mi lecca solleticandomi tra la spalla ed il collo, mi tira su in piedi. Adesso cambiano le mani sulle tette, l'altro si inginocchia davanti alla mia fica e tira su il vestito fino ai fianchi. L'altro prende i lembi e me lo sfila dall'alto mentre sono inerme con le mani in alto. Nuda.
Quello che sta giù affonda il naso e la bocca nella mia spacca, l'altro mi pasticcia le tette ed i capezzoli mentre continua a leccarmi il collo e dietro l'orecchio. Allargo un po' le cosce ed la lingua si infila come un serpe tra le labbra in cerca del clitoride. Un gemito sommesso e continuo comincia a venir fuori dalla mia bocca senza che io possa averne il minimo controllo. Sono beata, mi tremano le gambe. Quello inginocchiato mi prende un piede e sposta la mia gamba destra sulla sedia, resto in piedi, mi guarda la fica completamente aperta grondante di ogni ben di dio e si rituffa dentro a lingua tesa come un formichiere. L'altro dietro si è spogliato, sento sulla schiena la punta dura del suo cazzo. Allungo una mano e lo prendo, che duro. Lui mi gira verso di se, l'amico non protesta, anzi ne approfitta per spogliarsi anche lui. Sento una mano prendermi per il collo e tirare giù fino al cazzo che stavo maneggiando. Respiro profondamente quell'odore acre e meraviglioso e glielo prendo in bocca senza ipocriti indugi. Sono finita a pecorina senza nemmeno essermene accorta, dopo un paio di risucchi bavosi sento il cazzo farsi spazio tra le mie cosce e penetrare dentro la mia fica fradicia. Adesso la cosa più importante è sincronizzarsi.
Quello che ho in fica, pompa a fondo con ritmo ben calibrato, un altro secondo e vengo a fiumi.
L'altro ce l'ho in gola e cerco di copiare il ritmo della scopata. Ma tu guarda che bellezza, avevo voglia di sesso ed è bastato scendere al bar per rimediare due giovani stalloni pronti a trombarmi. Quanto mi sono persa della vita?
Vengo una, due, tre volte. Ogni volta loro mi assecondano nei movimenti e mantengono la danza con ritmo e stile. Cosa fanno ai giovani bancari, un corso per scopare le clienti in tandem? Comunque sono bravissimi. Il tipo che avevo in bocca, non conosco il suo nome, lo tira fuori colante di bava e me lo sbatte sulle guance schiaffeggiandomi. Lo guardo dritto negli occhi con un sorriso così da porca da farlo venire subito. Mi prende la bocca in mano aprendomela e ci svuota dentro il suo carico come un gelataio che riempie un cremino alla vaniglia. Finalmente mi posso dedicare all'altro ed alla mia vagina vogliosa. Da pecorina passiamo a seduti. Lui è seduto, io sospesa sul suo cosone. Mi appoggio con le mani sulle ginocchia e dirigo la danza iniziando il su e giù. Lui sembra proprio gradire, mi tiene per il culo con le dita larghe e condivide il mio ritmo enfatizzandolo come tocca ad un maschio nella sua posizione. Io vengo almeno un altro paio di volte, poi tocca a lui. Dopo avermi chiesto educatamente il permesso, comincia a spararmi tonnellate di creme brulee dentro la fica. Io vado su e giù come una forsennata fino a quando esausta mi siedo sul suo bel bastone godendomelo in tutta la sua lunghezza. Adesso sono proprio sfinita. Dopo che sono andati via, riesco a raggiungere la doccia appoggiandomi al muro perché le gambe mi tremano e la fica gocciola felice sperma fino a terra. Viva la vida!
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