Il talismano egiziano (4)

di
genere
incesti

Stavo pensando ad una scusa per ritrovarmi da solo con mia zia Roberta quando mi ricordai che di lì a poco avrebbe compiuto gli anni, perfetto!
Arrivato il giorno corretto, passai a prendere dei fiori e le feci la sorpresa di presentarmi a casa sua con quel pensierino.
- Ta daaa… auguri Roberta, buon compleanno! -
- Oh ciao Luca, che bella sorpresa! Vieni, entra… -
- Questi sono per te… - le dissi porgendole il mazzo.
- Grazie, sono bellissimi… - mi rispose arrossendo, un po’ per il regalo un po’ per essersi fatta beccare vestita da casa, con molta pelle in vista.
Era sexy come sempre, portava benissimo i suoi anni e vederla così mi aveva eccitato a mille, ma cercai comunque di non sfiorarla subito con l’indice per gustarmi ancora quegli istanti “normali”.
- Siediti sul divano, io intanto vado a cambiarmi… -
- Non importa Roby, tanto ormai ti ho già vista… -
- OK, se non ti scandalizzi… -
Altro che scandalizzato, ero arrapato come non mai, il mio cazzo spingeva nei jeans a tal punto che facevo fatica a stare seduto.
- Gianni è andato a prendere le pastine, per il momento ho solo il bere da offrirti… ti va uno spritz? -
- Certo! -
Quando tornò in salotto con i due bicchieri, si sedette accanto a me e facendo il brindisi sentii l’alcool scendermi in gola e dirigersi direttamente nel mio cazzo, non ce la facevo più… feci finta di sfiorarle per sbaglio la mano e dopo la scossa che sentimmo entrambi aspettai a vedere la sua reazione, che non tardò a manifestarsi.
- Scusa Luca, mi sento girare la testa, sarà lo spritz a stomaco vuoto… - mi disse imbarazzata stringendo le gambe.
Cominciò a mordersi le labbra, socchiudendo gli occhi.
- Non capisco cosa mi sta succedendo… mi sento strana… -
- Strana… come? - infierii.
- Accaldata… e bagnata… lì… mio dio… sempre di più… -
Mi fiondai sulle sue labbra e la baciai, mia zia ricambiò cercando subito la mia lingua, nel frattempo lei con una mano era scesa sul suo inguine e con l’altra sul mio.
- Cosa stiamo facendo? Non possiamo… siamo zia e nipote… - cercò di aggrapparsi all’ultimo barlume di razionalità.
- Perché no? A me non dispiace affatto… -
- Neanche a me! - si lasciò andare alla fine.
Mi tirò fuori il cazzo, a fatica da quanto era in tiro, e poi lo vidi sparire nella sua bocca e per un bel po’ non lo rividi più. Ammiravo la sua schiena al mio fianco che saliva e scendeva accompagnando i movimenti della testa, che davanti a me si stava impegnando in uno dei pompini migliori della mia vita. Le misi una mano tra i capelli e con l’altra andai ad esplorare quel corpo che sognavo di toccare da tanto tempo: infilai le dita sotto la canotta e le presi in mano la tetta più vicina, non era enorme ma era soda e piena e dotata di un capezzolo grosso e duro, poi mi spostai dentro le sue mutande che erano fradicie e mi ritrovai a giocare con la sua fica calda e carnosa che non smetteva di sbavare, il clitoride era scappellato e duro quasi quanto il capezzolo.
Infine arrivai sul culo e là mi sarei voluto perdere per sempre, era tonico e tondo come un mappamondo, le strizzai un sacco di volte le chiappe assaporando quel senso di morbida consistenza, e non riuscii a resistere alla tentazione di accarezzarle l’ano con il mio dito medio.
Non potevo tirarla per le lunghe, mio zio sarebbe tornato da un momento all’altro e comunque non sarei riuscito a resistere tanto oltre, avevo troppa voglia di sborrare in bocca a mia zia.
- Suuu Roby che ci sono, fammi venire cosììì… è bellissimooo… - riuscii a sussurrare prima di rimanere ammutolito dalle scosse di godimento che accompagnavano gli schizzi di sperma dentro di lei.
Facemmo appena in tempo a ricomporci che rientrò Gianni, eravamo ancora sul divano ma per fortuna io con la patta già richiusa e mia zia con lo spritz in bocca per coprire la sborrata proibita.
- Ciao Luca! Sono arrivato giusto giusto con le pastine… -
- Ciao Gianni, sì tempismo perfetto… - risposi guardando mia zia che spalancando gli occhi mi implorava di non andare oltre.
- Intanto noi ci siamo portati avanti con lo spritz… - cercò di cambiare discorso Roberta.
- Avete fatto bene, me ne preparo uno anch’io… - disse andando verso la cucina.
- Ssshhh… mi raccomando… deve restare un nostro segreto… - si assicurò mia zia appena fummo soli.
- Tranquilla, sono ancora in estasi… incapace di intendere e volere… - la feci sorridere.
Il pomeriggio proseguiva rilassato e piacevole, ad un certo punto Gianni dovette andare a prendere mia cugina dopo l’allenamento di pallavolo e già mi pregustavo mia zia messa a novanta con il mio cazzone ben piantato nella sua fica, cosa che prontamente si realizzò dopo poco che mio zio era uscito e io avevo sfiorato di nuovo il braccio a Roberta.
Ero là che mi godevo la pecorina mentre sbattevo forte mia zia tenendola per i fianchi che suonò il campanello.
- Cacchiooo… esciii… - mi esortò prima di andare ancora nuda verso il citofono, mentre io ammiravo il suo fantastico culo oscillare sexy durante la camminata.
- Merda è tua madre! - esclamò cominciando già a rivestirsi.
Maledicendo tutti i diavoli dell’inferno, mi rimisi anch’io i vestiti, ma a fatica perché il cazzo non voleva saperne di ammosciarsi.
- Ciao Caterina! - la accolse in salotto.
- Ciao Roby, buon compleanno!!! - la salutò mia mamma.
- C’è anche Luca, è passato pure lui a farmi gli auguri… e mi ha portato dei fiori… guarda che belli! -
- Ehi Luca! Da quando regali fiori? A me è da tanto che non li fai! - rispose mia mamma con un pizzico di gelosia.
- Ma era un bel pezzo che non ci vedevamo io e la zia… - cercai di giustificarmi.
Ci guardava perplessa, sembrava sentire che c’era qualcosa di strano nell’aria, che fosse l’odore di sesso che ancora aleggiava intorno?
“Oh cacchio!” pensai. “Speriamo non ci faccia caso. E che non noti la mia erezione, sennò siamo fritti io e la zia!”
Venne a sedersi affianco a me sul divano e io feci appena in tempo a nascondere il perizoma di mia zia dimenticato là, infilandolo tra cuscino e schienale.
Mia zia notò il gesto e tirò un sospiro di sollievo quando si rese conto che mia mamma non se n’era accorta.
- Ti porto un prosecco Cate? - cercò comunque di distrarla.
- Sì, grazie - rispose mia mamma avvicinandosi al vassoio delle paste, dove io già stavo scegliendo la mia.
E là successe il patatrack! Afferrando una crostatina alla frutta, mi sfiorò la mano e sentimmo la scossa.
“Nooo! Non doveva accadere, dovevo stare più attento!” pensai allontanandomi immediatamente.
Mia madre aveva già cambiato espressione quando mi diressi verso il bagno per non starle vicino, ma lei mi bloccò la strada parandosi davanti a me e impugnando il mio uccello da sopra i pantaloni.
- Dove scappi con questo cazzone? Vai in bagno a farti una sega? Ti ho eccitato così tanto? -
- Nooo mamma, che stai dicendo? Sei impazzita? - cercai di divincolarmi, ma lei non mollava la presa sul mio membro.
- È da quando sono entrata che ho notato che ce l’hai in tiro… E che tiro! - mi confessò lasciandomi di stucco.
- No, non è per te, è che io e la Roby… - mi scapparono di bocca queste parole prima che mi accorgessi dell’errore.
- Te la fai con tua zia? Siete così maiali? - per un istante sembrò indignata. Ma non era così.
- Mmmhhh… mi eccitano queste zozzerie… - partì per la tangente iniziando ad andare su e giù con una mano sul mio cazzo da sopra i pantaloni e con l’altra infilata nelle sue mutande.
Quando mia zia ci vide in piedi in quello stato, per lo stupore le caddero i bicchieri, che si ruppero sul pavimento. Ci raggiunse per cercare di separarci e io a quel punto, affinchè non ci fossero scenate, sfiorai anche lei sul braccio, di nuovo.
Fu l’inizio di un sogno ad occhi aperti: dopo qualche istante, le due sorelle stavano già limonando alla grande, sentii mia zia bisbigliare “Come ai vecchi tempi…”, il che mi fece intuire che quella non era la prima volta per loro due.
Si portarono sul divano e si misero a 69, continuando a usare le bocche vogliose per leccarsi a vicenda. Io per un po’ mi godetti lo spettacolo, poi non ce la feci più e mi piazzai in ginocchio dietro a mia zia che era sdraiata sopra mia mamma.
Stavo per ricominciare a scoparla quando sentii le palle leccate da sotto, non potevo crederci, mia madre stava usando la lingua per solleticare il mio perineo, un brivido mi partì dai coglioni e attraverso la spina dorsale mi arrivò dritto al cervello. Poi mi prese il cazzo e con una mano lo abbassò, a fatica da quanto era duro, per ficcarselo in bocca e iniziare a spompinarmi.
Appoggiandomi alla schiena di Roberta, cominciai allora a spingere verso il basso il mio bacino e presi a fottere la bocca di mia mamma, giù fino in gola, la lasciavo senza fiato per tempi sempre più lunghi e lei si eccitava sempre di più, dato che mi accompagnava negli affondi strizzandomi le chiappe.
- Dai Luca, adesso mettimelo nella fica che sto morendo dalla voglia - mi esortò mia zia.
Sfilai il cazzo lucido dalla gola di Caterina e lo infilai nella passera gocciolante di Roberta, iniziai a scoparla selvaggiamente, ogni volta che uscivo dal suo pertugio il mio scroto si strusciava sul naso di mia mamma che le stava leccando il clitoride, era una sensazione stupenda, non potei resistere a lungo.
- Sto per venireee… adesso ti sborro dentro ziaaa… - esclamai sentendo già lo sperma salirmi dai coglioni.
Schizzai ripetutamente dentro Roberta mentre entrambe le zoccole mugolavano smorzando i gemiti ciascuna nella figa dell’altra sorella, quando sfilai il pisello ormai moscio la sborra che colava da mia zia finì nella bocca di mia mamma, che la gustò avidamente.
- Dio mio cosa abbiamo fatto… - imprecò mia madre poco dopo cercando di rivestirsi in fretta, ma ormai mi era venuta voglia di provare a sentire cosa si provasse a rientrare lì da dove ero uscito parecchi anni fa, e così le sfiorai il braccio, questa volta volontariamente.





Per contattarmi privatamente, lasciarmi consigli o confidarmi cosa avete provato leggendo il mio racconto, scrivetemi pure via mail: luke43@blu.it



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scritto il
2022-04-12
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