La sveglia (1)

di
genere
incesti

Stranamente quella mail non era stata filtrata dal blocco antispam, stavo per cestinarla quando mi venne una bella idea.
Nell’annuncio si pubblicizzava una sveglia elettronica con in più la funzione nascosta di ripresa video e audio: una microtelecamera ad alta risoluzione camuffata nella struttura dell’apparecchio poteva registrare le immagini in una micro-sd e/o inviarle via internet in tempo reale utilizzando il wi-fi di casa, funzionava anche al buio tramite gli infrarossi, aveva un sensore di movimento che la attivava e grazie ad un microfono permetteva di ascoltare anche l’audio.
Mancava poco al compleanno di mia sorella Laura e come ogni anno non sapevo cosa regalarle. Mentre leggevo le caratteristiche della sveglia, pensai che potevo prendere due piccioni con una fava.
Ho sempre avuto un debole per mia sorella minore, ma nell’ultimo periodo l’attrazione fisica che provo nei suoi confronti, non so perché, è diventata più forte. Ogni volta che la vedo, la immagino in pose oscene, tipo a pecorina mentre viene sbattuta forte da dietro o a smorzacandela mentre cavalca come un’amazzone impalandosi sull’uccello del fortunato di turno.
Col pisello sempre più duro, mi perdo a ipotizzare quanto possa essere brava a succhiare un cazzo, oppure immagino l’espressione che potrebbe avere in viso durante un orgasmo.
Chissà se le piace prendere la sborra addosso sulla pelle, magari in faccia, o ingoiarla…
La curiosità mi spinse ad acquistare quella sveglia per regalargliela e sperare così di poterla vedere mentre faceva sesso col marito Carlo.
Quando mi arrivò il pacco, lo aprii senza rovinarlo e provai l’apparecchio. Funzionava bene, la microcamera non si vedeva dall’esterno ma riprendeva con un grandangolo tutta la stanza in cui si trovava, settai la password del wi-fi di mia sorella che già avevo perché una volta gliela avevo chiesta per il cellulare e impostai la mia mail come destinatario degli avvisi di attivazione.
Alla cena del suo compleanno andò tutto bene, apprezzò molto il regalo perché ne aveva bisogno, la sistemò subito in camera da letto e già mentre rincasavo mi arrivò la notifica che il sensore di movimento aveva attivato le riprese. Mi fermai subito con la macchina e mi collegai al video: le immagini la ritraevano mentre prendeva dal cassetto l’intimo pulito da mettere dopo la doccia, purtroppo non si spogliò là in camera ma uscì vestita per andare in bagno.
Feci in tempo ad arrivare a casa mia prima che mi arrivasse un nuovo avviso.
Stavolta era mio cognato che aveva fatto partire il video, anche lui si preparava alla doccia, si tolse tutto, pensavo mia sorella si fosse scelta un uomo più dotato, invece almeno da moscio non era granché.
Per fortuna lo spettacolo cambiò subito perché si diedero il cambio in bagno (io la doccia l’avrei fatta insieme a lei, non dopo!): lui uscì dall’inquadratura e ci entrò Laura in mutande e reggiseno. Provai subito un guizzo al pisello e andai in bagno anch’io, per segarmi però, a differenza di Carlo.
Prima di uscire dalla camera, lui le aveva detto che era stanco e che doveva svegliarsi presto l’indomani e quindi non avrebbero fatto niente quella sera, peccato! Mentre imprecavo, mia sorella si sedette sul letto un po’ risentita e cominciò a spalmarsi una crema sulle gambe, le massaggiava energicamente, nello stesso modo in cui io mi stavo massaggiando il cazzo, poi si abbassò leggermente il reggiseno e si pulì le mani dalla crema strofinandole sulle tette. Quando si soffermò a giocare con i capezzoli, io presi a giocare con i miei coglioni con la mano libera dalla sega che procedeva spedita.
Iniziai a sentire dei piccoli gemiti provenire dal video, mia sorella ormai si era eccitata, dopo essersi spostata lo slip di lato iniziò a toccarsi anche la figa con la destra mentre con la sinistra continuava a impastarsi le tette. Ce l’aveva quasi tutta depilata, gli umori che gliela rendevano luccicante scendevano sull’accappatoio che si era tenuta sotto il culo.
Era evidente che voleva godere presto, prima che tornasse nella stanza suo marito, anch’io non ce la facevo più, non vedevo l’ora di dedicarle una bella sborrata. Venimmo insieme anche se lontani, lei in camera sua e io nel mio bagno, i nostri gemiti si fusero in un'unica espressione di lussuria.
Mentre lei si ripuliva la passera con l’asciugamano, io risciacquavo il lavandino dai miei numerosi schizzi di sborra, che goduta…



continua…



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scritto il
2022-11-20
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