Il diario di mia figlia Sabrina (2)
di
Luca43
genere
incesti
Nei giorni successivi mi sono sentito come in un film, sospeso in un limbo di eccitazione e provocazioni… sì proprio provocazioni, non saprei come definire in altro modo tutti quei piccoli gesti miei e di mia figlia Sabrina per attirare l’attenzione dell’altro e farlo eccitare.
Ad esempio da quel giorno che ho cominciato a leggere il suo diario mi sono sempre fatto la doccia lasciando la porta socchiusa e ho notato che anche lei ha iniziato a fare lo stesso, preferendo lavarsi quando siamo soli in casa con mia moglie fuori per qualche motivo.
Non vi dico il mio cazzo in che condizioni diventa quando la spio sotto la doccia, mentre lei indugia apposta con la schiuma sulle sue tette o sul suo culo, per non parlare di quando infila un suo dito dentro la fighetta fino a darsi piacere.
Abbiamo iniziato anche a giocare, non come facevamo quando lei era piccola, in un modo diverso: ormai è diventato un rito, quando ci troviamo sul divano in salotto o io o lei prendiamo improvvisamente un cuscino e cominciamo a colpire l’altro, quello preso di sorpresa cerca di difendersi come può fino ad afferrare a sua volta un altro cuscino e così contrattaccare. Finiamo sempre per strusciarci addosso, lei appoggiando le sue tette al mio corpo e io facendole sentire il mio cazzo in tiro sul suo culo.
Quando succede questo, ogni istante sembra eterno. Mi godo la fantastica sensazione del suo seno turgido sulla mia pelle e anche lei sembra apprezzare molto il contatto dato che i capezzoli le diventano come due chiodi. Per non parlare di quando appoggio il mio cazzo duro sulle sue chiappe morbide: lei inarca la schiena e allarga le natiche per offrire un’insenatura peccaminosa dove ospitare la mia voglia di lei.
“Ciao Diario l’altra sera eravamo sul divano a guardare un film, purtroppo c’era anche mia madre e quindi non potevamo fare niente. Però con la scusa che avevo freddo ho preso la coperta e l’ho messa sopra me e lui. Poi ho incastrato i miei piedi tra le sue gambe per farli scaldare, ma ogni tanto li muovevo e li avvicinavo sempre più al suo cazzo in erezione.
Lui non poteva fare niente, era in balia dei miei capricci, ad un certo punto ho cominciato a fare dei micro movimenti con il piede più vicino al suo uccello fino a simulare una specie di foot-job, sentivo il suo respiro che si faceva sempre più affannato e mi sa che non si è sborrato addosso per puro miracolo!”
Ieri invece non sono riuscito a trattenermi: sono rientrato dal lavoro che lei era appisolata sul divano, stesa su un fianco, e mi sono rilassato anch’io spaparanzandomi accanto a lei. Mentre facevo finta di guardare il cellulare, mi godevo la forma del suo corpo, in particolare la curva dei pantaloni della tuta che le entravano nello spacco del culo. Quando ho notato le labbra della figa in evidenza attraverso la stoffa (il famoso camel-toe, lo zoccolo di cammello), non ho più capito un cazzo: dopo aver controllato un’ultima volta che avesse gli occhi chiusi, mi sono tirato fuori l’uccello già in tiro e me lo sono segato velocemente per sborrare prima che si risvegliasse. Fissavo il suo culo, la sua figa carnosa e il profilo delle tette nella felpa per accelerare la venuta.
Stavo rischiando grosso, se apriva gli occhi ero fottuto, ad un certo punto mi sarei dovuto fermare perché mi era sembrato li avesse socchiusi, ma ormai ero troppo vicino all’orgasmo, mi tirai le ultime segate e cominciai a sborrare la mia voglia di lei. Quando finii di schizzare, corsi in bagno per pulirmi e una volta tornato in salotto lei si era già svegliata e mi sorrise mentre mi sedevo di nuovo accanto a lei.
“Ehi Diario oggi ho saputo una cosa che mi ha scioccata! Ho fatto una lunga chiacchierata con la mia amica Giorgia; ad un certo punto, come succede sempre con lei, abbiamo cominciato a parlare di sesso. Lei mi ha chiesto chi fosse il ragazzo che mi facevo perché ultimamente mi vedeva diversa, felice e distratta.
Io le ho giurato che non ho nessun fidanzato, lei ha insisitito e così alla fine mi sono lasciata scappare che io e mio padre ci divertiamo a provocarci a vicenda.
Lei si è messa a ridere, devo essere diventata rossa come un peperone per la vergogna, ma la cosa che mi ha colpita è stata quello che mi ha rivelato dopo.
Come se niente fosse mi ha confessato che da qualche mese fa porcate con suo padre e che le piace da impazzire!
Allora, incuriosita, mi sono fatta spiegare per filo e per segno come hanno cominciato e cosa fanno adesso: lei aveva notato che nell’ultimo periodo suo padre la guardava con occhi diversi e che aveva spesso il cazzo duro dentro i pantaloni quando lei era in giro.
Un giorno le serviva un extra rispetto alla paghetta per comprarsi una gonna che le piaceva molto e così la troietta è andata a chiedere i soldi al papino vestita come una mignotta. Lui ha cercato di resisterle ma alla fine è caduto nella sua trappola. Da quel giorno è stata una excalation di richieste e scambi di favori fino ad arrivare alla prima sega, fatta in cambio di una borsa. Poi per avere il motorino nuovo gli ha fatto una serie di pompini sempre più spinti (con l’ultimo ha ingoiato tutta la sborra, visto che si era esercitata con Marco nei bagni della scuola per non fare brutta figura col paparino e dimostrarsi una vera puttanella).
Adesso che vuole la macchina, Giorgia mi ha confidato che ha già fatto capire a suo padre che gli darà il culo tutte le volte che lui vorrà! Nel frattempo per prepararsi sta allenando il buchetto posteriore con il grosso dildo che io e le altre amiche le abbiamo regalato goliardicamente per il suo compleanno.
Il suo racconto mi ha eccitata a mille, avevo la figa tutta bagnata, appena arrivata a casa mi sono sparata un ditalino frenetico fantasticando su cosa sarebbe disposto a fare mio padre se gli concedessi qualcosa...”
Continua...
Ad esempio da quel giorno che ho cominciato a leggere il suo diario mi sono sempre fatto la doccia lasciando la porta socchiusa e ho notato che anche lei ha iniziato a fare lo stesso, preferendo lavarsi quando siamo soli in casa con mia moglie fuori per qualche motivo.
Non vi dico il mio cazzo in che condizioni diventa quando la spio sotto la doccia, mentre lei indugia apposta con la schiuma sulle sue tette o sul suo culo, per non parlare di quando infila un suo dito dentro la fighetta fino a darsi piacere.
Abbiamo iniziato anche a giocare, non come facevamo quando lei era piccola, in un modo diverso: ormai è diventato un rito, quando ci troviamo sul divano in salotto o io o lei prendiamo improvvisamente un cuscino e cominciamo a colpire l’altro, quello preso di sorpresa cerca di difendersi come può fino ad afferrare a sua volta un altro cuscino e così contrattaccare. Finiamo sempre per strusciarci addosso, lei appoggiando le sue tette al mio corpo e io facendole sentire il mio cazzo in tiro sul suo culo.
Quando succede questo, ogni istante sembra eterno. Mi godo la fantastica sensazione del suo seno turgido sulla mia pelle e anche lei sembra apprezzare molto il contatto dato che i capezzoli le diventano come due chiodi. Per non parlare di quando appoggio il mio cazzo duro sulle sue chiappe morbide: lei inarca la schiena e allarga le natiche per offrire un’insenatura peccaminosa dove ospitare la mia voglia di lei.
“Ciao Diario l’altra sera eravamo sul divano a guardare un film, purtroppo c’era anche mia madre e quindi non potevamo fare niente. Però con la scusa che avevo freddo ho preso la coperta e l’ho messa sopra me e lui. Poi ho incastrato i miei piedi tra le sue gambe per farli scaldare, ma ogni tanto li muovevo e li avvicinavo sempre più al suo cazzo in erezione.
Lui non poteva fare niente, era in balia dei miei capricci, ad un certo punto ho cominciato a fare dei micro movimenti con il piede più vicino al suo uccello fino a simulare una specie di foot-job, sentivo il suo respiro che si faceva sempre più affannato e mi sa che non si è sborrato addosso per puro miracolo!”
Ieri invece non sono riuscito a trattenermi: sono rientrato dal lavoro che lei era appisolata sul divano, stesa su un fianco, e mi sono rilassato anch’io spaparanzandomi accanto a lei. Mentre facevo finta di guardare il cellulare, mi godevo la forma del suo corpo, in particolare la curva dei pantaloni della tuta che le entravano nello spacco del culo. Quando ho notato le labbra della figa in evidenza attraverso la stoffa (il famoso camel-toe, lo zoccolo di cammello), non ho più capito un cazzo: dopo aver controllato un’ultima volta che avesse gli occhi chiusi, mi sono tirato fuori l’uccello già in tiro e me lo sono segato velocemente per sborrare prima che si risvegliasse. Fissavo il suo culo, la sua figa carnosa e il profilo delle tette nella felpa per accelerare la venuta.
Stavo rischiando grosso, se apriva gli occhi ero fottuto, ad un certo punto mi sarei dovuto fermare perché mi era sembrato li avesse socchiusi, ma ormai ero troppo vicino all’orgasmo, mi tirai le ultime segate e cominciai a sborrare la mia voglia di lei. Quando finii di schizzare, corsi in bagno per pulirmi e una volta tornato in salotto lei si era già svegliata e mi sorrise mentre mi sedevo di nuovo accanto a lei.
“Ehi Diario oggi ho saputo una cosa che mi ha scioccata! Ho fatto una lunga chiacchierata con la mia amica Giorgia; ad un certo punto, come succede sempre con lei, abbiamo cominciato a parlare di sesso. Lei mi ha chiesto chi fosse il ragazzo che mi facevo perché ultimamente mi vedeva diversa, felice e distratta.
Io le ho giurato che non ho nessun fidanzato, lei ha insisitito e così alla fine mi sono lasciata scappare che io e mio padre ci divertiamo a provocarci a vicenda.
Lei si è messa a ridere, devo essere diventata rossa come un peperone per la vergogna, ma la cosa che mi ha colpita è stata quello che mi ha rivelato dopo.
Come se niente fosse mi ha confessato che da qualche mese fa porcate con suo padre e che le piace da impazzire!
Allora, incuriosita, mi sono fatta spiegare per filo e per segno come hanno cominciato e cosa fanno adesso: lei aveva notato che nell’ultimo periodo suo padre la guardava con occhi diversi e che aveva spesso il cazzo duro dentro i pantaloni quando lei era in giro.
Un giorno le serviva un extra rispetto alla paghetta per comprarsi una gonna che le piaceva molto e così la troietta è andata a chiedere i soldi al papino vestita come una mignotta. Lui ha cercato di resisterle ma alla fine è caduto nella sua trappola. Da quel giorno è stata una excalation di richieste e scambi di favori fino ad arrivare alla prima sega, fatta in cambio di una borsa. Poi per avere il motorino nuovo gli ha fatto una serie di pompini sempre più spinti (con l’ultimo ha ingoiato tutta la sborra, visto che si era esercitata con Marco nei bagni della scuola per non fare brutta figura col paparino e dimostrarsi una vera puttanella).
Adesso che vuole la macchina, Giorgia mi ha confidato che ha già fatto capire a suo padre che gli darà il culo tutte le volte che lui vorrà! Nel frattempo per prepararsi sta allenando il buchetto posteriore con il grosso dildo che io e le altre amiche le abbiamo regalato goliardicamente per il suo compleanno.
Il suo racconto mi ha eccitata a mille, avevo la figa tutta bagnata, appena arrivata a casa mi sono sparata un ditalino frenetico fantasticando su cosa sarebbe disposto a fare mio padre se gli concedessi qualcosa...”
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