Un mondo come piace a me -15-
di
LanA
genere
esibizionismo
“Voglio che te lo sfreghi su tutta la faccia, ti devi sporcare bene quel bel faccino acqua e sapone mentre mi annusi la cappella”.
Elena ubbidì, gli afferrò il cazzo non ancora completamente eretto e se lo rigirò per tutta la faccia soffermandosi particolarmente con il prepuzio sugli zigomi e sulle narici.
Aveva un odore intenso di sudore ed urina, ma Elena, catturata dai turbinii della lussuria, trovò quell’olezzo un’irresistibile essenza erotica.
“Guardami negli occhi” le ordino il Capo.
Così dicendo, le abbassò la mandibola premendole un dito sul mento.
Lui gli insinuò in bocca il glande e cominciò a muovere il bacino lentamente aumentando gradualmente il ritmo di pompata.
Elena sentiva il cazzo scivolarle giù in gola per poi sfilarsi completamente fino ad accarezzarle le labbra con la cappella, mentre, ubbidiente, manteneva il contatto visivo sugli occhi del Capo.
Cominciava a scaldarsi, gustava quel cazzo saporito mentre un incendio indomabile stava divampando nella sua zona inguinale.
Con la mano sinistra palleggiava delicatamente i testicoli del Capo mentre e l'altra mano scese sulla figa ed iniziò a masturbarsi furiosamente.
Trascorso qualche minuto, Elena percepì qualcuno che le leccava le dita della mano.
Mollò la presa sulla figa lasciando che venisse leccata liberamente.
E invece stavano per iniziare ad esplorarle la sua figa vogliosa, ma non capiva chi fosse.
Siccome il Capo le aveva spinto il cazzo in gola e le teneva la faccia premuta contro il suo pube peloso, Elena non riusciva a vedere chi la stesse penetrando in figa.
Le sembrava molto strano quel cazzo, soprattutto per la dimensione, era enorme e di una forma insolita.
Sentiva penetrarle la figa fino alle ovaie.
Quando il Capo le sfilò il cazzo di bocca, Elena constatò con sorpresa che un cane Alano, dopo averla penetrata, stava leccando le sue parti intime.
Emise un grido di piacere ed eccitazione
“AAAAhh…..Siiiiii…” senza darle il tempo di finire quel gemito il Capo si chinò e ,con tutta la sua forza, le assestò due sculacciate sonore sulle natiche.
Poi la afferrò per la coda di cavallo e la tirò su in piedi
“Tu non devi mai parlare, questo è il primo e ultimo avvertimento, chiaro !!”, le disse in tono imperativo.
Elena annuì sottomessa con le lacrime agli occhi per le sculacciate ricevute.
CONTINUA ...
Elena ubbidì, gli afferrò il cazzo non ancora completamente eretto e se lo rigirò per tutta la faccia soffermandosi particolarmente con il prepuzio sugli zigomi e sulle narici.
Aveva un odore intenso di sudore ed urina, ma Elena, catturata dai turbinii della lussuria, trovò quell’olezzo un’irresistibile essenza erotica.
“Guardami negli occhi” le ordino il Capo.
Così dicendo, le abbassò la mandibola premendole un dito sul mento.
Lui gli insinuò in bocca il glande e cominciò a muovere il bacino lentamente aumentando gradualmente il ritmo di pompata.
Elena sentiva il cazzo scivolarle giù in gola per poi sfilarsi completamente fino ad accarezzarle le labbra con la cappella, mentre, ubbidiente, manteneva il contatto visivo sugli occhi del Capo.
Cominciava a scaldarsi, gustava quel cazzo saporito mentre un incendio indomabile stava divampando nella sua zona inguinale.
Con la mano sinistra palleggiava delicatamente i testicoli del Capo mentre e l'altra mano scese sulla figa ed iniziò a masturbarsi furiosamente.
Trascorso qualche minuto, Elena percepì qualcuno che le leccava le dita della mano.
Mollò la presa sulla figa lasciando che venisse leccata liberamente.
E invece stavano per iniziare ad esplorarle la sua figa vogliosa, ma non capiva chi fosse.
Siccome il Capo le aveva spinto il cazzo in gola e le teneva la faccia premuta contro il suo pube peloso, Elena non riusciva a vedere chi la stesse penetrando in figa.
Le sembrava molto strano quel cazzo, soprattutto per la dimensione, era enorme e di una forma insolita.
Sentiva penetrarle la figa fino alle ovaie.
Quando il Capo le sfilò il cazzo di bocca, Elena constatò con sorpresa che un cane Alano, dopo averla penetrata, stava leccando le sue parti intime.
Emise un grido di piacere ed eccitazione
“AAAAhh…..Siiiiii…” senza darle il tempo di finire quel gemito il Capo si chinò e ,con tutta la sua forza, le assestò due sculacciate sonore sulle natiche.
Poi la afferrò per la coda di cavallo e la tirò su in piedi
“Tu non devi mai parlare, questo è il primo e ultimo avvertimento, chiaro !!”, le disse in tono imperativo.
Elena annuì sottomessa con le lacrime agli occhi per le sculacciate ricevute.
CONTINUA ...
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