Cornuto 3 - La troia racconta

di
genere
incesti

A questo punto del racconto, credo che sia giusto per i lettori che io spieghi come sono andate le cose che mi hanno trasformata da moglie fedele (Quasi fedele!) madre premurosa, angelo del focolare e timorata di dio (Tutte virtù che apparivano agli occhi dei parenti, degli amici e di tutti i conoscenti compresi i colleghi miei e di mio marito) in una troia affamata di cazzi e insaziabile bevitrice di sborra.

Tutto era cominciato da piccola quando insieme a mio fratello, esploravamo i nostri corpi cercando di capire cosa facessero e cosa provassero esattamente i nostri genitori quando scopavano "La mamma e il papà si vogliono bene e per questo quando, dopo aver accudito i bambini e sono soli a letto, fanno l'amore. Questo è il loro modo di dimostrarsi innamorati e premurosi." ripeteva la nostra mamma quando le ponevamo quelle domande.

Ne io ne mio fratello riuscivamo a capire epperò,non avevamo il coraggio di approfondire il discorso e chiedere: "Allora, anche noi che ci vogliamo bene possiamo dovuto fare lo stesso?"

Non glielo avevamo mai chiesto e tuttavia, cercavamo di imitarli senza mai capire cosa davvero dovessimo aspettarci.

Certo, il fatto di toccarci ed accarezzarci (se si escludono i momenti in cui ci facevamo solletico ridendo come pazzi), ci regalava piacevoli sensazioni ma niente di più.

Le cose erano cambiate quando avevano iniziato a svilupparsi le mie tettine e poi quando erano spuntati i primi peletti sulla mia cosina e sul suo inguine.

Eravamo contenti perché cominciavamo ad assomigliare anche noi alla mamma col suo bel cespuglio sulla passera ed al papà ricoperto di peli neri dal petto sino al passerotto come lo chiamavano loro.

Certo, già da prima ci divertivamo a giocare col suo uccellino quando gli diventava duro ma niente di che, oltre che qualche risata dovuta al fatto che lui ce l'aveva e io no.

La stessa reazione però, l'avevamo quando anche i mio capezzolini ed il mio bottoncino tra le gambe reagivano allo stesso modo, indurendosi alle carezze.

Poi, lo spavento delle mie prime mestruazioni calmate dalla mamma che mi aveva finalmente spiegato ogni cosa.

Il preambolo di ciò che sarebbe successo in seguito, si era concluso quando anche mio fratello aveva cominciato ad avere le sue prime polluzioni.

Che meraviglia!

Da quel momento, avevamo cominciato a scoprire il piacere che si riusciva ad avere accarezzandoci reciprocamente e che facevano bagnare la mia cosina e spruzzare dal suo pistolotto quella cremina profumata e dal gusto salato.

A volte vedevamo la mamma che lo prendeva in bocca al papà e poi gli leccava la crema che lui le sparava in bocca o sulla faccia.

Ci piaceva quel gioco anche se mio fratello non riusciva ancora a spruzzare come papà.

Io ero diventata un bella ragazzina e col passare del tempo, diventavo sempre più carina ed attraente per i miei compagni di scuola e gli amici di mio fratello.

La stessa cosa succedeva a lui entrambi però, non eravamo interessati al corteggiamento degli altri giacché la nostra complicità ed il nostro amore fraterno, ci soddisfaceva entrambi al punto da dedicare le nostre energie solo allo studio ed a noi stessi.

La prima volta che abbiamo fatto l'amore lui compiva il suo diciottesimo compleanno ed io aveva un anno meno di lui.

Era stato bellissimo!

Un'esperienza indimenticabile per intensità e dolcezza.

Quel giorno, (Nel momento in cui lui mi rendeva definitivamente donna facendomi subito dopo scoprire il vero senso del paradiso dischiuso da un piacere mai provato prima) avevo capito il vero senso dell'amore che, nonostante le sue mille parole, la mamma non era mai riuscita a spiegarci: "Amavo mio fratello e lui amava me!"

Da quel momento, non abbiamo mai smesso di fare l'amore!

Ogni situazione propizia, ogni momento, ogni luogo ed ogni circostanza ci trovava abbracciati per amarci.


Il giorno dopo quella prima volta, avevo raccontato alla mamma che avevo "giocato" con un mio compagno di classe e che ero un po' preoccupata senza tuttavia spiegarle, sin dove mi ero spinta e neanche con chi.. ovviamente!

Lei da mamma emancipata quale era, non si era preoccupata più di tanto e, dopo le normali raccomandazioni, mi aveva immediatamente portata dal suo ginecologo il quale, dopo aver confermato che non ero più vergine, mi aveva dato la pillola del giorno dopo e raccomandandomi anche lui tutte le necessarie precauzioni, mi aveva prescritto la pillola anticoncezionale.

Per quanto fossimo innamorati l'uno dell'altra, ci rendevamo conto che la cosa avrebbe comunque avuto una fine salvo trovare una soluzione di compromesso.

La soluzione era venuta in mente a lui che, in un colpo di genio, aveva individuato tra i suoi amici la persona che avrebbe potuto risolvere definitivamente il nostro problema.

Era un suo amico d'infanzia col quale condivideva ogni segreto.

Lui aveva seguito, attraverso i racconti di mio fratello, l'evoluzione del nostro rapporto passo per passo sin da bambini e dunque, era l'unico a sapere tutto del nostro segreto.

Mio fratello per contro, conosceva un suo inconfessabile segreto.

Era l'unico al quale aveva confidato di essere un mini dotato e che quindi, nonostante fosse un bel ragazzo molto corteggiato, non aveva mai avuto il coraggio di mettersi con nessuna per la vergogna ed il timore che potesse essere sputtanato a vita.

Quando ci eravamo fidanzati, ero l'invidia di tutte le ragazze infatti Mario, non era solo bello, alto e dal fisico aitante ma era un vero genio a scuola ed anche all'università i docenti spesso lo chiamavano in aiuto durante le lezioni.

La prima volta che Mario mi aveva vista nuda era stata la prima notte di nozze che avevamo trascorso insieme a mio fratello.

Era anche la prima volta che anche lui si svestiva davanti a me sino a togliersi, rosso in volto, anche le mutande.

Era davvero impressionante vedere che sotto un fisico muscoloso e ben proporzionato nelle forme, in mezzo ad un folto cespuglio di peli neri, pendeva una sacca scrotale enorme e pelosa sulla quale non era traccia del pene.

Leggendo nei miei occhi lo stupore per quella scoperta, superando la vergogna, aveva allargato il ciuffo di peli sull'inguine mettendo in mostra un pisello più piccolo di quello di quello di mio fratello quando giocavo con lui al dottore a quattro anni.

Davvero impressionante, due coglioni grossi come quelli di un cavallo ed un cazzetto che non si riusciva a capire neanche come facesse per pisciare.

Erano davvero amici ed in qualche modo complici lui e mio fratello il quale lo aveva fatto partecipare alla prima notte di nozze con la sua sposa insegnandogli a leccare la fica (era la prima volta con una donna in vita sua) e prepararla per la monta.

Dopo la prima sborrata di mio fratello gli aveva anche insegnato a leccarmi per ripulirla e farmi godere leccando e succhiando i punti erogeni più sensibili.

Aveva imparato presto Mario e quella prima notte di nozze era stata davvero magnifica per me con gli orgasmi che mi regalava mio fratello col suo cazzone ed il mio sposo con la lingua intrufolata nelle orecchie e sul collo, sul seno, tra le cosce e perfino tra le chiappe sul buco del culo mentre mio fratello, si riposava per ricaricarsi indicandogli nel contempo, come fare per farmi godere.

Incredibilmente, mio fratello mi aveva messa incinta già quella prima notte tra manifestazioni di giubilo dei parenti del mio sposo quando lo avevano saputo ed anche dei miei, felici di scoprire che un così bello, buone ed intelligente marito, era anche capace di regalar loro dei bei nipotini.

segue

scritto il
2022-06-02
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