La scopata enigmistica
di
RunningRiot
genere
etero
- Si concede a chi ha gradito, tre lettere - declama nel silenzio.
Occhiata di sguincio, giusto per vedere se mi sta prendendo in giro. Ma perché dovrebbe?
- Oh, ma sei scemo?
- Cioè?
- Ma come "cioè"?
La sua risposta è uno sguardo perplesso. Io da parte mia non ci posso credere.
Devo confessare una mia vera e propria abiezione che, credo, non ho mai confessato: a me piacciono, da morire, le parole crociate. Mi sono sempre piaciute, sin da piccola. Non ricordo nulla ma credo di avere iniziato a farle alle elementari, seguendo l'esempio di mio padre. Gli prendevo di nascosto la Settimana Enigmistica e ovviamente gliela distruggevo, tanto che lui per assecondare il mio vizio si rassegnò e iniziò a comprarne due. Questo per qualche anno, finché non divenni più brava di lui. Nozionismo spinto, certo, ma anche una certa base logica, cose mandate giù a memoria che poi magari incontri anni dopo a scuola, tipo "la sposa sacrificata nella mitologia" o “la foce del Rodano”), oppure definizioni astruse, rudimenti di conoscenze in disuso, personaggi nei quali mai ti saresti imbattuta... Una piccola e disordinata Wikipedia personale formata nel corso degli anni, una abitudine che ho mollato e ripreso tante volte. Oggi naturalmente è tutto online, che è anche comodo, perché puoi recuperare i cruciverba dei giorni precedenti, quelli che non hai avuto il tempo di fare.
Cosa che lui sta facendo in questo momento, appunto.
Gli ho attaccato il vizio, mi sa. All'inizio era più per il Sudoku, che invece io trovo troppo facile e meccanico, poi è passato alle parole crociate. Ma non è un granché né con queste né con quello, bisogna dire. Del resto in casa di perfetta ci sono già io, il che basta e avanza. Comunque, questo spiega la sua perplessità di fronte a quella definizione di per sé abbastanza elementare.
- Bis, amò, bis... eccheccavolo...
- E vabbè, ‘n te ‘ncazzà...
Si fa presto a dire ‘n te ‘cazzà… Ok, intanto che finisce di assorbire il mio sguardo di riprovazione vi descrivo la location. Lettone, lenzuola un po' scompigliate, l'una accanto all'altro, lui iPad io telefono. Un po’ incazzata lo sono davvero, ma non con lui. No, anzi, incazzata è troppo. Diciamo che, a causa delle mie navigazioni, mi si è appena offerta la pubblicità di un reggiseno, una pubblicità di quelle che ti fanno cadere le braccia e ti lasciano contrariata: come si dice a Roma, so' boni tutti a pushappare una co' ste bombe. A causa del fatto che sono nuda, do anche un'occhiata istintiva alle mie pesche. Ok, va bene che sono quelle che sono, ma io mica lo so se farei cambio con questa qui.
Non vi arrapate, quando la temperatura e altri ricorrenti inconvenienti lo consentono a me piace dormire così. Con un filo di deumidificatore e un lenzuolo sopra, la notte, si dorme benissimo. Talmente bene che abbiamo scavallato l'orario per la corsetta, adesso fa già troppo caldo. Pazienza, sarà per stasera. "Ma se mi segnassi in palestra?", "co' sto caldo?", "hanno l'aria condizionata...", "ma che ci devi fare mò con la palestra? aspetta settembre-ottobre, no?", "forse dovrei tonificarmi un po'...", "tu? tu te devi tonificà? ma tu te devi tonificà er cervello", "cioè, il tuo calcetto va bene la mia palestra no?", "ma che c'entra!", "però allora annamo a fà 'n po' de tennis", "ecco, quello sì, sempre felice di schiantarti a tennis". Mi spiace non poter rendere acusticamente il suono della mia risata sardonica, ma è qualcosa di molto offensivo.
Oddio, c'è da dire che anche se fossi andata a letto con una muta da sub a questo punto nuda lo sarei lo stesso, visto che mi ha svegliata inseguendo le sue voglie animali. Ne avrei volentieri fatto a meno, dormivo benissimo. Cioè, all'inizio ne avrei fatto a meno, alla fine no. Gliel'ho pure chiesto: "che t'è preso?", ma poiché gliel'ho chiesto mentre glielo impugnavo devo essere suonata poco credibile. La sua spiegazione, dopo, è stata un elogio alla Bella Addormentata su un Fianco: "Eri molto provocante... era tanto che non ti svegliavo così". Detto questo, più che scoparmi mi ha shakerata. Io sopra e lui sotto, io davanti e lui dietro. Che poi è la mia condizione preferita: inerme, se non proprio inconsapevole, deresponsabilizzata, sbattuta a morte. Quella specie di morte che a un certo punto arriva, che tu lo voglia o meno: "godo... così godo", "aspetta...". Seeee, una parola. Le sue ultime botte e i suoi spruzzi li ho sentiti dopo che ero appena atterrata e già mi preparavo a decollare di nuovo. Alla fine, devastazione e un chiodo in testa che mi ha lasciata inorridita, per quanto era un chiodo da casalinga: cazzo, le lenzuola messe ieri. C'è qualcosa che non va se comincio a pensare questo anziché "cazzo, quanta me ne ha sparata dentro". Comunque stica, non mi andava di alzarmi, non mi andava di lavarmi, non mi andava di mettermi nulla. In verità non mi andava di fare una mazza, in quel momento. Per cui scoli pure, ci terremo la macchia. "Senti, bomber, il caffè stamattina lo fai tu, ok?". Embè, almeno questo…
Ecco il motivo per cui lui ha indosso i pantaloncini, ora: la sua naturale ritrosia a girare nudo per casa. Il motivo per cui ha la maglietta, invece, è la signora di non so bene quale piano alla quale è caduto un asciugamano in cortile. Un po' meno enfasi in quel "grazie, sei stato gentilissimo" eh signò? Che poi che è sta moda di dare a tutti sempre e comunque del "tu"?
Lo guardo, è molto assorto, è disteso sul letto. La maglietta se la potrebbe pure togliere, i pantaloncini... uhm, no. Lo trovo molto sexy così e, per dirla tutta, mi piace come gli occultano il naturale rigonfiamento.
- Finito sto cruciverba? - domando allungandomi a dare un'occhiata.
- Oggi è un po' tosto...
- Capisco, definizioni tipo "scrisse i Promessi Sposi, iniziali".
Il suo sguardo inceneritore si spegne contro il mio sorriso. Aspetta che lo aggiusto un attimo, sto sorriso.
- Senti, ma, a proposito di bis... - gli faccio.
E beh, ok, non solo gli dico così ma per un attimo, giusto un attimo, gli guardo anche il pacco. Poi aggiusto davvero il sorriso.
Che c’è? Non va bene il sorriso da puttanella? Non va bene lo sguardo di sottecchi da puttanella? Non va bene il ditino sulle labbra da puttanella? E la piccola pressione circolare del ditino sul capezzolo per fargli fare quel piccolo rimbalzo? Che dici, ci metto un po’ di saliva? E le gambe piegate e un po’ aperte? Non vanno bene neanche quelle? Però la Tac me l’hai fatta e il sorrisino carogna pure, quello tipo “vediamo se ti passa la voglia di fare la stronzetta”.
Io? Io non chiedo di meglio che me la faccia passare, la voglia. Quella che adesso ho in mezzo alle gambe, per la precisione. Una cosa un po' più tranquilla, però, va bene che sto colando ma sono ancora un po’ scombussolata. Una cosa tipo cazzo dentro e lui addosso che mi passa la lingua sul collo e dentro l'orecchio, che mi sussurra oscenità, sarebbe l’ideale. Pregusto le mie gambe intrecciate sulla sua schiena e le unghie nella sua carne, penso già a quali oscenità potrei ricorrere in risposta. Ridacchio, sono abbastanza impaziente.
- Ma tu, con la maglietta? Tipo “la impanzo cinque minuti e poi torno a riparare lo scarico del bagno”?
- Mi fai charmare quando fai così…
Sfotte, ma la maglietta se la toglie.
Message from Nervous System Central, Touch department, Right hand fingertip & palm area: wow!
Mi godo il giro turistico del suo petto e delle sue spalle mentre si sistema tra le mie cosce aperte. Tra un po’ su quelle spalle mi ci artiglierò, ma adesso sono carezze sui suoi muscoli in tensione. Cosa aspettiamo?
- Dai, fammelo sto bis…
- Io con te sono troppo buono – mi irride mentre si toglie gli shorts.
Anche se traduco tutto in un compiaciuto e semi ironico “mmmh…!” per i suoi tempi di reazione, il commento giusto sarebbe “no, tu con me sei troppo in tiro”. Cavolo, lo sembrano anche i testicoli, in tiro. Sai che in genere mi piace, ma non ti potresti, ehm, disarrapare giusto un pochino?
Message from Nervous System Central, Touch department, Right hand fingertip area: we recommend a stretch-me-gently-action.
- Stavolta fa' un po' più piano, però... – sussurro.
- Perché? Chi doveva sentire ha già sentito... - mi fa beffardo.
Lo sa benissimo che appartengo alla categoria "screaming girl", è chiaro che lo sa. E come tanti altri è convinto di esserne in qualche modo l'unico generatore, per così dire. Un po' come se pensasse "urli così perché sono IO che ti scopo, con un altro non lo faresti". A me è sempre piaciuto lasciarlo pensare a tutti, figuriamoci a lui. Però il fatto che adesso lo sottolinei è più che altro una sua rivincita.
- No, scemo, non è quello, è che... AHIIII!
Ma lo vedete quanto è stronzo? Certe volte non si riesce nemmeno a finire un discorso.
Occhiata di sguincio, giusto per vedere se mi sta prendendo in giro. Ma perché dovrebbe?
- Oh, ma sei scemo?
- Cioè?
- Ma come "cioè"?
La sua risposta è uno sguardo perplesso. Io da parte mia non ci posso credere.
Devo confessare una mia vera e propria abiezione che, credo, non ho mai confessato: a me piacciono, da morire, le parole crociate. Mi sono sempre piaciute, sin da piccola. Non ricordo nulla ma credo di avere iniziato a farle alle elementari, seguendo l'esempio di mio padre. Gli prendevo di nascosto la Settimana Enigmistica e ovviamente gliela distruggevo, tanto che lui per assecondare il mio vizio si rassegnò e iniziò a comprarne due. Questo per qualche anno, finché non divenni più brava di lui. Nozionismo spinto, certo, ma anche una certa base logica, cose mandate giù a memoria che poi magari incontri anni dopo a scuola, tipo "la sposa sacrificata nella mitologia" o “la foce del Rodano”), oppure definizioni astruse, rudimenti di conoscenze in disuso, personaggi nei quali mai ti saresti imbattuta... Una piccola e disordinata Wikipedia personale formata nel corso degli anni, una abitudine che ho mollato e ripreso tante volte. Oggi naturalmente è tutto online, che è anche comodo, perché puoi recuperare i cruciverba dei giorni precedenti, quelli che non hai avuto il tempo di fare.
Cosa che lui sta facendo in questo momento, appunto.
Gli ho attaccato il vizio, mi sa. All'inizio era più per il Sudoku, che invece io trovo troppo facile e meccanico, poi è passato alle parole crociate. Ma non è un granché né con queste né con quello, bisogna dire. Del resto in casa di perfetta ci sono già io, il che basta e avanza. Comunque, questo spiega la sua perplessità di fronte a quella definizione di per sé abbastanza elementare.
- Bis, amò, bis... eccheccavolo...
- E vabbè, ‘n te ‘ncazzà...
Si fa presto a dire ‘n te ‘cazzà… Ok, intanto che finisce di assorbire il mio sguardo di riprovazione vi descrivo la location. Lettone, lenzuola un po' scompigliate, l'una accanto all'altro, lui iPad io telefono. Un po’ incazzata lo sono davvero, ma non con lui. No, anzi, incazzata è troppo. Diciamo che, a causa delle mie navigazioni, mi si è appena offerta la pubblicità di un reggiseno, una pubblicità di quelle che ti fanno cadere le braccia e ti lasciano contrariata: come si dice a Roma, so' boni tutti a pushappare una co' ste bombe. A causa del fatto che sono nuda, do anche un'occhiata istintiva alle mie pesche. Ok, va bene che sono quelle che sono, ma io mica lo so se farei cambio con questa qui.
Non vi arrapate, quando la temperatura e altri ricorrenti inconvenienti lo consentono a me piace dormire così. Con un filo di deumidificatore e un lenzuolo sopra, la notte, si dorme benissimo. Talmente bene che abbiamo scavallato l'orario per la corsetta, adesso fa già troppo caldo. Pazienza, sarà per stasera. "Ma se mi segnassi in palestra?", "co' sto caldo?", "hanno l'aria condizionata...", "ma che ci devi fare mò con la palestra? aspetta settembre-ottobre, no?", "forse dovrei tonificarmi un po'...", "tu? tu te devi tonificà? ma tu te devi tonificà er cervello", "cioè, il tuo calcetto va bene la mia palestra no?", "ma che c'entra!", "però allora annamo a fà 'n po' de tennis", "ecco, quello sì, sempre felice di schiantarti a tennis". Mi spiace non poter rendere acusticamente il suono della mia risata sardonica, ma è qualcosa di molto offensivo.
Oddio, c'è da dire che anche se fossi andata a letto con una muta da sub a questo punto nuda lo sarei lo stesso, visto che mi ha svegliata inseguendo le sue voglie animali. Ne avrei volentieri fatto a meno, dormivo benissimo. Cioè, all'inizio ne avrei fatto a meno, alla fine no. Gliel'ho pure chiesto: "che t'è preso?", ma poiché gliel'ho chiesto mentre glielo impugnavo devo essere suonata poco credibile. La sua spiegazione, dopo, è stata un elogio alla Bella Addormentata su un Fianco: "Eri molto provocante... era tanto che non ti svegliavo così". Detto questo, più che scoparmi mi ha shakerata. Io sopra e lui sotto, io davanti e lui dietro. Che poi è la mia condizione preferita: inerme, se non proprio inconsapevole, deresponsabilizzata, sbattuta a morte. Quella specie di morte che a un certo punto arriva, che tu lo voglia o meno: "godo... così godo", "aspetta...". Seeee, una parola. Le sue ultime botte e i suoi spruzzi li ho sentiti dopo che ero appena atterrata e già mi preparavo a decollare di nuovo. Alla fine, devastazione e un chiodo in testa che mi ha lasciata inorridita, per quanto era un chiodo da casalinga: cazzo, le lenzuola messe ieri. C'è qualcosa che non va se comincio a pensare questo anziché "cazzo, quanta me ne ha sparata dentro". Comunque stica, non mi andava di alzarmi, non mi andava di lavarmi, non mi andava di mettermi nulla. In verità non mi andava di fare una mazza, in quel momento. Per cui scoli pure, ci terremo la macchia. "Senti, bomber, il caffè stamattina lo fai tu, ok?". Embè, almeno questo…
Ecco il motivo per cui lui ha indosso i pantaloncini, ora: la sua naturale ritrosia a girare nudo per casa. Il motivo per cui ha la maglietta, invece, è la signora di non so bene quale piano alla quale è caduto un asciugamano in cortile. Un po' meno enfasi in quel "grazie, sei stato gentilissimo" eh signò? Che poi che è sta moda di dare a tutti sempre e comunque del "tu"?
Lo guardo, è molto assorto, è disteso sul letto. La maglietta se la potrebbe pure togliere, i pantaloncini... uhm, no. Lo trovo molto sexy così e, per dirla tutta, mi piace come gli occultano il naturale rigonfiamento.
- Finito sto cruciverba? - domando allungandomi a dare un'occhiata.
- Oggi è un po' tosto...
- Capisco, definizioni tipo "scrisse i Promessi Sposi, iniziali".
Il suo sguardo inceneritore si spegne contro il mio sorriso. Aspetta che lo aggiusto un attimo, sto sorriso.
- Senti, ma, a proposito di bis... - gli faccio.
E beh, ok, non solo gli dico così ma per un attimo, giusto un attimo, gli guardo anche il pacco. Poi aggiusto davvero il sorriso.
Che c’è? Non va bene il sorriso da puttanella? Non va bene lo sguardo di sottecchi da puttanella? Non va bene il ditino sulle labbra da puttanella? E la piccola pressione circolare del ditino sul capezzolo per fargli fare quel piccolo rimbalzo? Che dici, ci metto un po’ di saliva? E le gambe piegate e un po’ aperte? Non vanno bene neanche quelle? Però la Tac me l’hai fatta e il sorrisino carogna pure, quello tipo “vediamo se ti passa la voglia di fare la stronzetta”.
Io? Io non chiedo di meglio che me la faccia passare, la voglia. Quella che adesso ho in mezzo alle gambe, per la precisione. Una cosa un po' più tranquilla, però, va bene che sto colando ma sono ancora un po’ scombussolata. Una cosa tipo cazzo dentro e lui addosso che mi passa la lingua sul collo e dentro l'orecchio, che mi sussurra oscenità, sarebbe l’ideale. Pregusto le mie gambe intrecciate sulla sua schiena e le unghie nella sua carne, penso già a quali oscenità potrei ricorrere in risposta. Ridacchio, sono abbastanza impaziente.
- Ma tu, con la maglietta? Tipo “la impanzo cinque minuti e poi torno a riparare lo scarico del bagno”?
- Mi fai charmare quando fai così…
Sfotte, ma la maglietta se la toglie.
Message from Nervous System Central, Touch department, Right hand fingertip & palm area: wow!
Mi godo il giro turistico del suo petto e delle sue spalle mentre si sistema tra le mie cosce aperte. Tra un po’ su quelle spalle mi ci artiglierò, ma adesso sono carezze sui suoi muscoli in tensione. Cosa aspettiamo?
- Dai, fammelo sto bis…
- Io con te sono troppo buono – mi irride mentre si toglie gli shorts.
Anche se traduco tutto in un compiaciuto e semi ironico “mmmh…!” per i suoi tempi di reazione, il commento giusto sarebbe “no, tu con me sei troppo in tiro”. Cavolo, lo sembrano anche i testicoli, in tiro. Sai che in genere mi piace, ma non ti potresti, ehm, disarrapare giusto un pochino?
Message from Nervous System Central, Touch department, Right hand fingertip area: we recommend a stretch-me-gently-action.
- Stavolta fa' un po' più piano, però... – sussurro.
- Perché? Chi doveva sentire ha già sentito... - mi fa beffardo.
Lo sa benissimo che appartengo alla categoria "screaming girl", è chiaro che lo sa. E come tanti altri è convinto di esserne in qualche modo l'unico generatore, per così dire. Un po' come se pensasse "urli così perché sono IO che ti scopo, con un altro non lo faresti". A me è sempre piaciuto lasciarlo pensare a tutti, figuriamoci a lui. Però il fatto che adesso lo sottolinei è più che altro una sua rivincita.
- No, scemo, non è quello, è che... AHIIII!
Ma lo vedete quanto è stronzo? Certe volte non si riesce nemmeno a finire un discorso.
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