Master, Mistress ed i due schiavi

di
genere
dominazione

La cena era andata benissimo, e dopo cena ci eravamo spostati nella mia cantina "attrezzata". Mistress E, io (AM) ed i nostri due schiavi. Giulia, la mia schiava storica, e Rino, lo schiavetto di Mistress E.

La cantina aveva una illuminazione a LED che simulava torce o candele nascosta in piccoli pannelli lungo le pareti, che ospitavano anelli in varie posizioni, così come il soffitto. Anche sul pavimento ne avevo fatti installare un paio, in caso di dover legare qualche schiava. Stasera sarebbero tornati utili.

Avevo concordato di poter usare un po' Rino insieme a Giulia, e preparato tutto il necessario. Misi i due schiavi in ginocchio culo contro culo, e presi un lunghissimo dildo in silicone a due teste. Un mostro di ottanta centimetri, con un diametro che cresceva partendo da una sezione abbastanza contenuta alle due cappelle fino ad un diametro davvero consistente nel centro, dove era ospitato un anello metallico che trapassava il lungo serpentone. Alcuni motori lungo vari punti della infinita asta consentivano di far vibrare le varie parti, ed il tutto era collegato al mio smarthphone con l'apposita app. Far realizzare quel coso su misura mi era costato parecchio, ma potevo permettermelo e stasera me la sarei goduta ad usarlo.

Misi alle ginocchia dei due delle fasce di pelle collegate da un anello - in modo che non potessero usare le gambe per muoversi - e delle cavigliere unite nello stesso modo. In ginocchio culo contro culo erano scomodi (le gambe di lei e di lui si ostacolavano) ma angolando i loro corpi opportunamente e facendoli abbassare fino a mettere il sedere sui talloni avevo la posizione che volevo.

Li feci rimettere a quattro zampe, in modo che i loro culi non si baciassero più e cominciai ad inserire quella lunga cosa in silicone nei due ani. La mia schiava mugolava di piacere, mentre schiavo rino si accigliava, trattenendo il fiato. Il suo sfintere vergine e stretto non gradiva, ma lui in silenzio accoglieva la tortura. Dovevo infilare una quarantina di centimetri di cazzo di gomma in ciascun culo, ma dato che era molto morbido avrebbe seguito le anse dell'intestino, consentendomi di farlo. I loro ani, lubrificati, lasciavano scorrere la bestia immane. L'erezione di rino e la figa grondante di giulia mi dicevano che anche se confusi dalla sensazione di quel gigante in silicone che prendeva arrogantemente spazio gradivano.

In alcuni minuti completai il tutto, e tra i due restava solo la parte con l'anello, che assicurai al pavimento.

Due collari in cuoio nero collegati da una catena impedivano ai due schiavi di allontanare i culi. Ora erano nostri.

Dall'app attivai la vibrazione per giulia, tutti e 4 i motori. Sentiva vibrare dal buco del culo fino in fondo alla pancia, nell'intestino. Iniziò a gemere e grondare umori. in parte la vibrazione arrivava allo sfintere di rino, che a sua volta ne provava piacere. Il gran cazzone stimolava la sua prostata, ed il cazzo cominciava a gocciolare precum. Ma la mia idea era diversa. Passai il telefono a Mistress E. Lei mi sorrise, bellissima come sempre. Lo prese e uno alla volta, con sadica lentezza accese i quattro vibratori di rino. Ora entrambi avevano il culo stimolato in modo osceno. Il suo cazzo era gonfio e secerneva umori viscidi a fiumi.

Schiava giulia urlava di piacere, rino mugolava. Poi giulia esplose in un orgasmo con squirt degno di una fontana, inondando le palle di rino oltre al suo culo ed in parte la schiena. Lui non resse, e malgrado l'ordine di Mistress E di non godere non potè evitare di sborrarsi tra le gambe e per terra.

Ed era solo l'inizio della serata.

Commenti all'autore: alphamaster@mail.com
scritto il
2022-07-01
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