La mamma del mio amico Giulio
di
Goloso
genere
prime esperienze
Io e Giulio ci conosciamo da sempre, e spesso abbiamo frequentato le case l'uno dell' altro. Ricordo anni fa un'avvenimento: avevamo circa dodici anni, stavamo per uscire da casa di Giulio, non ricordo per andare dove, ma lui si era dimenticato qualcosa ed avevamo risalito le scale appena scese. Io mi fermai all'ingresso, mentre lui andò in camera sua. In quell'istante sua madre Daniela, che ci aveva appena visti scendere, usciva da camera sua e di suo marito Salvatore per andare verso il bagno, probabilmente per farsi una doccia. Rimasi di sasso, aveva addosso solo mutandine e reggiseno di pizzo. Era imbarazzatissima e chiedendoci se non fossimo usciti, tornò in camera sua e chiuse la porta. Io e Giulio poi uscimmo.
Col passare degli anni quando rivedevo Daniela, ripensavo a quella visione, ai capezzoli e la passera che si intravedevano tra il pizzo nero e le dedicai molte delle mie seghe.
Oggi, anni dopo quell'esperienza, mi sarei dovuto trovare con Giulio e sono andato a casa sua. Lui non era ancora tornato e sua mamma mi ha fatto salire per aspettarlo, offrendomi una coca.
Mentre ero lì da poco, Giulio mi ha chiamato dicendomi che aveva avuto un contrattempo e avrebbe tardato.
"Allora io vado, Daniela"
"Finisci almeno di bere" e si è seduta a fare due parole con me. La conosco da tanti anni e siamo in confidenza. COSÌ MI ha chiesto se avessi la ragazza e alla mia risposta negativa mi ha incoraggiato dicendomi che ne avrei avuto tutto il tempo. La guardavo, con i suoi capelli scuri abbastanza corti e mentre ero lì con lei mi è venuto in mente quando l'avevo vista in biancheria intima proprio a due passi da dove eravamo adesso. I miei pantaloni si sono gonfiati improvvisamente e ho cercato di muovermi un po' per dissimulare il gonfiore. Ma il mio goffo tentativo fu inutile, ho visto ol suo sguardo posarsi verso il mio bacino e subito dopo Daniela è arrossita vistosamente. Sorrise.
Imbarazzato le ho detto "sai, mi è venuto in mente che una volta, anni fa, ti avevo vista in reggiseno, proprio qui".
"E ti fa questo effetto?" Sorrideva ancora "Ed è la prima volta che ti torna in mente?"
"A dir la verità no, ci ho pensato altre volte" a questo punto è diventata paonazza, probabilmente capendo subito che l'averla pensata altre volte corrispondeva a masturbazioni solitarie.
"Altre volte?", "Si" risposi.
Probabilmente confusa e non sapendo bene come comportarsi mi ha detto "E quando ci pensavi ti succedeva questo?", "sempre".
"E... e poi?", "e poi..." lasciando a quel non detto una chiara interpretazione.
"E vorresti farlo anche qui, adesso?".
La fissavo, era un'occasione irripetibile "mi aiuteresti?"
Il suo viso sembrava prendere fuoco. Senza dire niente si è sbottonata la camicia lasciandomi vedere il suo reggiseno bianco. Ho abbassato i pantaloni e ho preso il cazzo in mano, era durissimo. Lentamente ha sbottonato anche il secondo bottone mentre mi segavo piano. Ho allungato la mano verso il suo seno e dopo un istintivo indietreggiamento, mi ha lasciato fare. I suoi seni non erano grandissimi, ma la situazione era eccitantissima. Ho lasciato il cazzo e le ho sbottonato completamente la camicia. Lei mi guardava senza sapere cosa fare, ma senza fermarmi. Gliela ho tolta e le ho slacciato il reggiseno, lasciandola seno nudo. Mi sono avvicinato e ho preso il suo capezzolo in bocca succhiandolo e mordendolo con delicatezza. Lei a quel punto ha allungato la mano verso il mio cazzo. La sentivo fredda sul mio cazzo bollente. Ci siamo alzati. I miei pantaloni sono caduti sul pavimento e l'ho aiutata a togliere i suoi: adesso era nuda davanti a me. L'ho spinta delicatamente verso il tavolo lì l'ho fatta sedere e poi caricare appoggiandosi ai gomiti. Le ho preso le caviglie e le ho posato i piedi sul tavolo, lasciando le sue gambe spalancate verso di me, la sua figa era davanti a me leggermente aperta con poco pelo a triangolo sopra. Mi ci sono tuffato, iniziando a leccarla, a penetrarla prima con la lingua e poi con un dito, poi con due, sempre leccandola. Lei apprezzava e mugolava.
Dopo un po' mi ha detto "adesso facciamo cambio" sono indietreggiare e lei è scesa dal tavolo, si è inginocchiata e ha preso in mano il mio cazzo. Dopo alcune seghe lo ha preso in bocca. Stavo per venire quando si è staccata e si è diretta in una zona libera del pavimento, si è seduta a terra lasciando le gambe divaricate verso di me e mi ha incitato ad andare da lei. Mi sono inginocchiato e subito l'ho messo dentro. Mi facevano male le ginocchia, ma era compensato da altre sensazioni. Entravo e uscivo da lei, e Daniela mi aveva posato le mani sulla schiena e gemeva. Dopo alcuni minuti sono venuto. Ero sempre dentro di lei, ma non avevo più le forze di continuare. Quando l'ho tirato fuori, sono usciti fili e gocce di sborra che le solo colate verso i glutei.
Dopo alcuni minuti in cui prendevamo coscienza di quello che avevamo appena fatto, ci siamo ripuliti e rivestiti.
A quel punto Daniela mi ha congedato "forse è meglio se vai adesso... e credo che sia meglio non dirlo a Giulio".
Ho annuito e sono uscito. Non credo che Daniela mi possa dare altre opportunità, ma se la sua vista in reggiseno mi aveva dato così tanti spunti, la giornata di oggi non sarà da meno.
Col passare degli anni quando rivedevo Daniela, ripensavo a quella visione, ai capezzoli e la passera che si intravedevano tra il pizzo nero e le dedicai molte delle mie seghe.
Oggi, anni dopo quell'esperienza, mi sarei dovuto trovare con Giulio e sono andato a casa sua. Lui non era ancora tornato e sua mamma mi ha fatto salire per aspettarlo, offrendomi una coca.
Mentre ero lì da poco, Giulio mi ha chiamato dicendomi che aveva avuto un contrattempo e avrebbe tardato.
"Allora io vado, Daniela"
"Finisci almeno di bere" e si è seduta a fare due parole con me. La conosco da tanti anni e siamo in confidenza. COSÌ MI ha chiesto se avessi la ragazza e alla mia risposta negativa mi ha incoraggiato dicendomi che ne avrei avuto tutto il tempo. La guardavo, con i suoi capelli scuri abbastanza corti e mentre ero lì con lei mi è venuto in mente quando l'avevo vista in biancheria intima proprio a due passi da dove eravamo adesso. I miei pantaloni si sono gonfiati improvvisamente e ho cercato di muovermi un po' per dissimulare il gonfiore. Ma il mio goffo tentativo fu inutile, ho visto ol suo sguardo posarsi verso il mio bacino e subito dopo Daniela è arrossita vistosamente. Sorrise.
Imbarazzato le ho detto "sai, mi è venuto in mente che una volta, anni fa, ti avevo vista in reggiseno, proprio qui".
"E ti fa questo effetto?" Sorrideva ancora "Ed è la prima volta che ti torna in mente?"
"A dir la verità no, ci ho pensato altre volte" a questo punto è diventata paonazza, probabilmente capendo subito che l'averla pensata altre volte corrispondeva a masturbazioni solitarie.
"Altre volte?", "Si" risposi.
Probabilmente confusa e non sapendo bene come comportarsi mi ha detto "E quando ci pensavi ti succedeva questo?", "sempre".
"E... e poi?", "e poi..." lasciando a quel non detto una chiara interpretazione.
"E vorresti farlo anche qui, adesso?".
La fissavo, era un'occasione irripetibile "mi aiuteresti?"
Il suo viso sembrava prendere fuoco. Senza dire niente si è sbottonata la camicia lasciandomi vedere il suo reggiseno bianco. Ho abbassato i pantaloni e ho preso il cazzo in mano, era durissimo. Lentamente ha sbottonato anche il secondo bottone mentre mi segavo piano. Ho allungato la mano verso il suo seno e dopo un istintivo indietreggiamento, mi ha lasciato fare. I suoi seni non erano grandissimi, ma la situazione era eccitantissima. Ho lasciato il cazzo e le ho sbottonato completamente la camicia. Lei mi guardava senza sapere cosa fare, ma senza fermarmi. Gliela ho tolta e le ho slacciato il reggiseno, lasciandola seno nudo. Mi sono avvicinato e ho preso il suo capezzolo in bocca succhiandolo e mordendolo con delicatezza. Lei a quel punto ha allungato la mano verso il mio cazzo. La sentivo fredda sul mio cazzo bollente. Ci siamo alzati. I miei pantaloni sono caduti sul pavimento e l'ho aiutata a togliere i suoi: adesso era nuda davanti a me. L'ho spinta delicatamente verso il tavolo lì l'ho fatta sedere e poi caricare appoggiandosi ai gomiti. Le ho preso le caviglie e le ho posato i piedi sul tavolo, lasciando le sue gambe spalancate verso di me, la sua figa era davanti a me leggermente aperta con poco pelo a triangolo sopra. Mi ci sono tuffato, iniziando a leccarla, a penetrarla prima con la lingua e poi con un dito, poi con due, sempre leccandola. Lei apprezzava e mugolava.
Dopo un po' mi ha detto "adesso facciamo cambio" sono indietreggiare e lei è scesa dal tavolo, si è inginocchiata e ha preso in mano il mio cazzo. Dopo alcune seghe lo ha preso in bocca. Stavo per venire quando si è staccata e si è diretta in una zona libera del pavimento, si è seduta a terra lasciando le gambe divaricate verso di me e mi ha incitato ad andare da lei. Mi sono inginocchiato e subito l'ho messo dentro. Mi facevano male le ginocchia, ma era compensato da altre sensazioni. Entravo e uscivo da lei, e Daniela mi aveva posato le mani sulla schiena e gemeva. Dopo alcuni minuti sono venuto. Ero sempre dentro di lei, ma non avevo più le forze di continuare. Quando l'ho tirato fuori, sono usciti fili e gocce di sborra che le solo colate verso i glutei.
Dopo alcuni minuti in cui prendevamo coscienza di quello che avevamo appena fatto, ci siamo ripuliti e rivestiti.
A quel punto Daniela mi ha congedato "forse è meglio se vai adesso... e credo che sia meglio non dirlo a Giulio".
Ho annuito e sono uscito. Non credo che Daniela mi possa dare altre opportunità, ma se la sua vista in reggiseno mi aveva dato così tanti spunti, la giornata di oggi non sarà da meno.
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