Una giornata in spiaggia

di
genere
etero

Io e Luca ci conosciamo da sempre, sin da quando eravamo due bambini, e siamo sempre stati buoni amici. Da quando si è sposato ed ha poi avuto un figlio, ci siamo inevitabilmente persi di vista, ma quando ne abbiamo l'occasione, passiamo ancora del tempo insieme, anche con la sua famiglia.
In settimana, mentre ero in giro per lavoro col furgone, lo incrociai ci e scambiammo un veloce saluto, accordandoci per vederci la domenica dopo in una giornata al mare.
Arrivai in spiaggia prima di lui e piantai subito l'ombrellone per conquistarci il posto migliore, subito dopo mi fiondai in acqua per fare il primo bagno.
Dopo circa un quarto d'ora arrivò anche Luca, insieme a Linda, sua moglie, Teresa, sua mamma, Maria, sua nonna, e ovviamente Caterina, sua figlia. Conoscevo molto bene tutta la sua famiglia, anche il padre ed il nonno che, evidentemente, avevano preferito non venire in spiaggia con loro.
Chiaccherammo molto per recuperare il tempo in cui non ci eravamo visti, mentre Caterina giocava con la sabbia, curata da mamma, nonna e bisnonna. Nel frattempo io, senza ragazza da ormai troppo tempo, mi guardavo in giro, alla ricerca di costumi infilati tra le natiche, topless, o anche solo belle ragazze che mi passassero intorno. La spiaggia è favolosa: potevo fare il guardone in tranquillità, valutando un sacco di ragazze e donne, anche se poi non ci avrei concluso niente.
Attorno a noi c'erano una coppia sulla trentina, lei mora con i capelli legati a coda di cavallo, seno non troppo prosperoso, ma un bel sedere tornito strizzato in un costume nero, due cinquantenni, una bionda e l'altra castana. Entrambe avevano fisici asciutti, su cui si iniziava a vedere l'inevitabile passare del tempo, ma che ancora valeva la pena di guardare, soprattutto quando la bionda tolse la parte sopra del bikini lasciando libere due belle tette ancora abbastanza sode. Poi c'erano un paio di famiglie in cui le mogli erano apparentemente sulla trentina. Entrambe con capelli corvini e molto carine, una delle due evidentemente incinta. Questo non mi distoglieva dal guardarle nei loro costumi interi, rosso e nero. C'erano poi una coppia sessantenne in cui lei aveva i capelli bianchi un seno che senza costume sarebbe probabilmente crollato, una pancia pronunciata e due fiachi abbastanza larghi. Queste erano le mie prede visive attorno a me, poi, ovviamente c'era un gran viavai di gente che con circospezione tenevo d'occhio. Ah, e ovviamente c'erano Linda, che veniva a scuola con me e Luca, 24 anni come noi, bionda, minuta, con un seno non particolarmente prosperoso, e un sedere che aveva sopportato bene la gravidanza. Conosco anche lei da sempre, ma non è mai stato particolarmente atratto da lei, a differenza di Luca. Poi Teresa, mamma di Luca, mi aveva visto crescere, e io avevo visto il tempo passare in lei: quando io e Luca eravamo dei bambini era in ottima forma ed ammetto di aver fantasticato più di una volta su di lei, ma adesso il tempo la stava segnando, e Maria, sua nonna, una settantina non particolarmente sformata dagli anni, ma neanche particolarmente appetitosa, un viso uguale a quello della figlia con solo alcune rughe in più e dei corti capelli grigi.
Verso le tre decisi di fare una passeggiata lungo la spiaggia: questa è molto lunga e prosegue in successive cale altrettanto lunghe. Praticamente ovunque, alle spalle della spiaggia, ci sono cespugli ed alcuni pini marittimi. La lunghezza delle successive cale permette di fare passeggiate anche molto lunghe, se ne si ha voglia.
Nella mia passeggiata continuai a studiare la "situazione" sulla spiaggia, trovando dei bei sederi, contenuti da perizomi colorati, che si muovevano ondulanti alle camminate delle rispettive appartenenti e topless interessanti, con le enormi tette sode di una turista tedesca che attirarono particolarmente la mia attenzione.
Sulla via del ritorno, quando ormai ero nella cala precedente a quella in cui avevo lasciato gli altri, trovai Maria che stava anche lei tornando verso i nostri ombrelloni. La salutai è mi decisi a fare due chiacchiere.
Appena prima di superare gli scogli che separavano la cala in cui eravamo da quella in cui c'erano gli altri, mi disse: "Dovrei andare in bagno, e non voglio bagnare il costume entrando in acqua. Controlleresti che non venga nessuno mentre vado dietro a quei cespugli?". "Certo Maria, aspetterò qui davanti". Detto questo vidi che si addentrò tra i cespugli per una ventina di metri, prima di non vederla più. Subito pensai che potesse essere una buona occasione anche per me di fare due gocce, e mi misi subito dietro ai primi cespugli, un po' meno attento di come aveva fatto Maria, ma abbastanza per essere riparato. Finito, andai a sedermi sulla sabbia all' inizio del passaggio che aveva preso Maria e poi anche io.
Dopo alcuni istanti Maria tornò e si sedette accanto a me. "Certo che siete cresciuti te e Luca. Mi ricordo quando correvate su queste spiagge senza il costumino" disse, "Adesso Luca è diventato papà e anche tu sei cresciuto, a quanto ho visto". La guardai sorridendo, senza aver capito bene cosa volesse intendere "è si, sono passati un po' di anni" risposi.
"Tu non hai una ragazza?"
"In questo momento no" e tra me pensai che ormai era passato parecchio tempo da quando l'avevo avuta l'ultima volta.
"Possibile che non ci sia nessuna che ti piace?"
"Che mi piacciono ce ne sono, ma non ricambiano" dissi con amarezza.
"Avrai frequentato qualcuna lo stesso ultimamente"
"Diciamo che è un periodo no" mi sentivo in imbarazzo a parlare della mia vita sentimentale con la nonna di Luca, quando era capitato, di solito parlavo con lui dei miei incontri sessuali.
"Secondo me sei un ragazzo interessante"
Credevo volesse rincuorare, ma il suo sguardo era strano, ammiccante. Subito respinsi questa impressione, era la nonna di Luca.
"Dovresti farmi controllare se ho visto bene, i miei occhi non sono più quelli di vent'anni fa" non capivo cosa volesse dire, anzi non lo volevo capire. La guardai interdetto.
Quando tornavo dai cespugli ti ho visto, o forse era un ramo quello che ho visto?" Sorrideva e aveva sempre quello sguardo. La guardavo senza sapere cosa dire.
A quel punto si allungò verso di me e mise la sul mano sul mio cazzo, che immediatamente si irrigidì. Non mi ero sbagliato, ci stava provando con me. Ero imbarazzato e non sapevo come comportarmi.
"È si, ho visto bene, ma potresti farmi controllare meglio" e sopra il costume fece un movimento, come per farmi una sera.
Ero inebetito e non parlavo, ma la situazione mi aveva eccitato tantissimo.
"Luca non deve mica saperlo, dovresti seguirmi" detto questo e si alzò, rientrando tra i cespugli.
Dopo alcuni istanti di esitazione mi alzai e entrai anche io tra i cespugli, seguendo la direzione che aveva preso.
La nonna di Luca... mi sentivo imbarazzato e in colpa, e solo adesso capivo quanta fame avevo. Mi infilai dietro al cespuglio dove era andata Maria e subito lei mi tastò di nuovo il pacco "forse non era un ramo che avevo visto, ma di sicuro è di legno" e mi segò di nuovo sopra al costume. Ero eccitatissimo, nonostante non fosse certo eccitante come la tedesca vista prima, e le sue tette cedessero decisamente di più alla gravità. Mi decisi e le tastai un seno, era morbido, caldo e con la mia pressione riprendeva la posizione che probabilmente aveva avuto anni prima.
Maria mi slacciò il costume e lo fece scendere ai miei piedi. "Ho visto bene, sei cresciuto".
Si inginocchiò e lo prese in bocca, iniziando un pompino magistrale, alternando movimenti veloci e lenti, ingoiandolo quasi lo volesse divorare e dando rapide leccate poi ricominciare più e più volte. Dopo alcuni minuti di intenso lavoro di bocca, si staccò, mi guardò e disse "adesso devi farmi godere come non godo da anni" si voltò e sempre in ginocchio posò la mano destra a terra e con la sinistra scostò il costume, lasciandomi vedere la sua figa slabbrata.
Mi inginocchiai dietro a lei e con la mano sinistra la aiutai a tenere il costume spostato e subito feci scivolare il mio cazzo in quella fessura spaziosa e bagnata. Inizia con colpi lenti e profondi, con la mano destra posata sulla sua schiena, quasi a volerla trattenere verso di me ai colpi che le davo. Maria sembrava apprezzare perché cominciò subito ad ansimare. Accelerai il ritmo, dando colpi più frenetici, spingendo il suo busto in basso e verso di me, Maria ormai era appoggiata ai gomiti, col viso quasi a contatto con la sabbia. Continuavo a pomparla in modo deciso, continuando a tenerla con la destra sulla schiena e con la sinistra sul fianco. Sentivo la sua pelle crespa sotto le mie mani, e vedevo ondeggiare al ritmo dei miei colpi la sua flaccida pelle. Sentivo che continuava a gemere, e vedevo l'espressione del suo viso che aveva girato verso destra. La sua guancia infatti era a sulla sabbia, aveva gli occhi chiusi e nella sua bocca aperta entrava della sabbia, sollevata per il movimento del suo volto in risposta ai miei colpi.
Sentivo che stavo per venire e le cinsi entrambi i fianchi con le mani, sempre tenendo scostato il suo costume. Gurdavo ancora il mio cazzo entrare ed uscire da quella vecchia figa, e diedi gli ultimi colpi decisi. Le scaricai un abbondante schizzo, a quel punto, esausto, rallentai il ritmo, dando gli ultimi colpi, molto più lentamente. Maria gemeva ancora, ma teneva il mio ritmo, quindi aveva rallentato anche lei. Diedi ancora 1, 2, 3, 4 spinte lente, poi estrassi lentamente il mio arnese. Mentre lo estraevo, un rivolo di sborra iniziò a colare fuori, e Maria probabilmente se ne accorse perché subito si portò la mano in mezzo alle gambe per evitare che classe sul suo costume. Restò così per alcuni minuti, poi, ripresasi girò e si sedette sulla sabbia, guardandomi soddisfatta.
"Adesso credo che mi bagnerò il costume, e mi darò una sciacquata" la guardavo, avevo appena scopato un'anziana, che in più conoscevo. Fino a mezz'ora prima non avrei mai pensato potessi farlo, ma adesso ero soddisfatto, anche se sbigottito da me stesso. Entrammo tutti e due in acqua, sistemandoci, e poi tornammo agli ombrelloni. Caterina corse incontro alla bisnonna e Teresa le chiese "Tutto bene mamma? Hai fatto una passeggiata lunga" "Ho camminato un po' poi mi sono seduta un attimo. Poi ho visto Giorgio e siamo tornati in qui insieme".
Luca a bassa voce verso di me "ti avrà fatto due palle così..." e sorrise. Ricambiai la risatina, questa volta non gli racconterò della mia scopata, e di come sua nonna me le avesse svuotate le palle...
di
scritto il
2021-09-21
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