Rocco il mandingo -8-
di
LanA
genere
trio
Carmela.
“Dimmi, per piacere, che in questo momento ti posso baciare, che sei mia.”
Quando aveva chiamato mi era preso un colpo.
Ero rimasta paralizzata.
Turi aveva capito tutto, ne ero sicura.
“Vai, stai tranquilla” mi ha sussurrato Rocco accarezzandomi una guancia con una voce che esprimeva una infinita tenerezza, mentre mi circondava le spalle con un braccio, in segno di possesso.
Sono andata, terrorizzata, ma tutto mi aspettavo salvo questo approccio.
Farfuglio qualcosa, scuse, perdono, non ricordo nemmeno bene.
“Va bene” disse calmo “ti amo e quindi ti perdono, per questa volta, ma che non succeda mai più”
“No… no… non succederà mai più amore… lo giuro” risposi piangendo.
Non riuscivo a credere a quello che sentivo.
Dolorosamente capivo che avevo offeso l’uomo che amavo e per il quale avrei fatto qualsiasi cosa per renderlo felice.
Volevo dirglielo, farglielo capire, presi la sua mano e gliela baciai.
Lui mi respinse con dolcezza.
“Vai, ora” mi disse.
“Lo mando via subito” mi affrettai a rassicurarlo.
“No, amore, ormai la frittata è fatta.
Goditi il tuo unico tradimento, voglio solo che dopo oggi non succeda mai più”
Lo guardai perplessa.
Non sapevo che dire, che fare.
Avevo paura che la sua fosse una trappola.
Lui intuì i miei pensieri e mi sorrise.
“No, amore, non ti sto mentendo. Ti amo infinitamente.
Mi hai fatto male stanotte, così male che non puoi farmene di più.
Se pretendessi che tu lo cacciassi via la mia sarebbe una sterile vendetta.
Ormai togliti tutte le tue voglie trasgressive, ma poi basta.
Davvero. Ti amo.
Una volta nella vita è lecito impazzire.”
“No, amore… ti amo… non voglio farti soffrire…”
Mi guardava con una strana espressione in volto, mi diceva che non si sa mai cosa può accadere nella vita, che non era colpa mia se ne ero rimasta coinvolta, che più ci pensava e più si consumava al pensiero che mi fossi fatta scopare da questo sconosciuto di colore con il cazzo asinino.
Capiva però perché lo trovassi così eccitante.
Non era colpa mia, semplicemente doveva accadere e io dovevo scoprire se veramente fossi attratta da lui solo sessualmente o c’era anche un coinvolgimento emotivo, qualcosa di più profondo.
“Dai… ammettilo, so che ti piacerebbe prenderlo ancora.
Hai visto com’è grosso e lungo?
Sono sicuro che ti piacerebbe” farfuglia alla fine guardandomi negli occhi.
Lo guardai con aria interrogativa.
Mmm sì… certo che mi piacerebbe… a chi non piacerebbe un cazzo simile, penso restando in silenzio e trattenendo il respiro.
Sono proprio una puttana.
“Voglio essere sicuro che mi ami.
Se ora finisce tutto perché ho scoperto cosa sta accadendo, non ne sarò certo.
Questa storia si deve concludere serenamente, non deve terminare per dovere, ma seguendo il corso naturale delle cose.
Ti amo. Soffro ma non ce l’ho con te. Vai ora”
Il fatto è che avevo ancora voglia di Rocco.
Turi mi stava dando l’alibi.
L’afferrai.
Uscii sorridendogli con un ti amo.
Lasciai la porta accostata, non la chiusi.
Silenzio.
CONTINUA...
“Dimmi, per piacere, che in questo momento ti posso baciare, che sei mia.”
Quando aveva chiamato mi era preso un colpo.
Ero rimasta paralizzata.
Turi aveva capito tutto, ne ero sicura.
“Vai, stai tranquilla” mi ha sussurrato Rocco accarezzandomi una guancia con una voce che esprimeva una infinita tenerezza, mentre mi circondava le spalle con un braccio, in segno di possesso.
Sono andata, terrorizzata, ma tutto mi aspettavo salvo questo approccio.
Farfuglio qualcosa, scuse, perdono, non ricordo nemmeno bene.
“Va bene” disse calmo “ti amo e quindi ti perdono, per questa volta, ma che non succeda mai più”
“No… no… non succederà mai più amore… lo giuro” risposi piangendo.
Non riuscivo a credere a quello che sentivo.
Dolorosamente capivo che avevo offeso l’uomo che amavo e per il quale avrei fatto qualsiasi cosa per renderlo felice.
Volevo dirglielo, farglielo capire, presi la sua mano e gliela baciai.
Lui mi respinse con dolcezza.
“Vai, ora” mi disse.
“Lo mando via subito” mi affrettai a rassicurarlo.
“No, amore, ormai la frittata è fatta.
Goditi il tuo unico tradimento, voglio solo che dopo oggi non succeda mai più”
Lo guardai perplessa.
Non sapevo che dire, che fare.
Avevo paura che la sua fosse una trappola.
Lui intuì i miei pensieri e mi sorrise.
“No, amore, non ti sto mentendo. Ti amo infinitamente.
Mi hai fatto male stanotte, così male che non puoi farmene di più.
Se pretendessi che tu lo cacciassi via la mia sarebbe una sterile vendetta.
Ormai togliti tutte le tue voglie trasgressive, ma poi basta.
Davvero. Ti amo.
Una volta nella vita è lecito impazzire.”
“No, amore… ti amo… non voglio farti soffrire…”
Mi guardava con una strana espressione in volto, mi diceva che non si sa mai cosa può accadere nella vita, che non era colpa mia se ne ero rimasta coinvolta, che più ci pensava e più si consumava al pensiero che mi fossi fatta scopare da questo sconosciuto di colore con il cazzo asinino.
Capiva però perché lo trovassi così eccitante.
Non era colpa mia, semplicemente doveva accadere e io dovevo scoprire se veramente fossi attratta da lui solo sessualmente o c’era anche un coinvolgimento emotivo, qualcosa di più profondo.
“Dai… ammettilo, so che ti piacerebbe prenderlo ancora.
Hai visto com’è grosso e lungo?
Sono sicuro che ti piacerebbe” farfuglia alla fine guardandomi negli occhi.
Lo guardai con aria interrogativa.
Mmm sì… certo che mi piacerebbe… a chi non piacerebbe un cazzo simile, penso restando in silenzio e trattenendo il respiro.
Sono proprio una puttana.
“Voglio essere sicuro che mi ami.
Se ora finisce tutto perché ho scoperto cosa sta accadendo, non ne sarò certo.
Questa storia si deve concludere serenamente, non deve terminare per dovere, ma seguendo il corso naturale delle cose.
Ti amo. Soffro ma non ce l’ho con te. Vai ora”
Il fatto è che avevo ancora voglia di Rocco.
Turi mi stava dando l’alibi.
L’afferrai.
Uscii sorridendogli con un ti amo.
Lasciai la porta accostata, non la chiusi.
Silenzio.
CONTINUA...
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