Cornuto contento senza ipocrisie
di
Troy2a
genere
corna
Scrivere racconti di questo genere mi provoca un po' di imbarazzo, perchè devo pubblicarli nella categoria tradimenti, quando poi non lo sono.
Manca, a mio avviso, in questo sito, la categoria cuckold, o, come preferisco io, cornuto contento. Categoria alla quale mi onora di aver fatto parte per oltre 10 anni della mia vita ed alla quale, dipendesse da me, ancora apparterrei, invece di trovarmi in quella dei mariti cornificatori, che pur non dispiacendomi, sento meno mia.
“Che fai?” mia moglie scrolla il suo smartphone da qualche minuto.
“Cerco una foto che mi piace molto e di cui vorrei fare un ingrandimento, un 70x100.. Eccola! Sapevo che c'era, da qualche parte. Voglio metterla proprio qui, sulla parete d+sopra questo divano.”
Mi avvicino per vedere di quale foto si tratti ed ho un tuffo al cuore. È una bellissima foto, ben bilanciata nei colori di un tramonto di mezza estate, ma un po' sopra le righe per finire, ingrandita, su una parete di soggiorno. Mia moglie, nuda, sorretta dalle braccia di 4 dei 5 ragazzi che hanno appena finito di scoparsela, sorride, apostrofandomi ed indicandomi con la mano messa a formare le corna. Ed io, in ginocchio, in adorazione della mia dea.
L'ultimo dei nostri figli era andato via un paio di anni prima, a cercare fortuna e gratificazioni all'estero: la fuga dei cervelli. Io e mia moglie, allora di 58 e 55 anni, eravamo rimasti soli ed avevamo riscoperto un certo piacere dell'intimità.
Fu al termine di una delle nostre scopate che le chiesi:
“Anna, ma in questi 34 anni di matrimonio hai desiderato qualcosa che non hai avuto il coraggio di dirmi?”
“E tu?” rimbalzò lei. Avrei potuto pretendere prima la sua risposta, ma confessai.
“Sì! Da sempre ho sognato di andare in qualche posto dove farti vedere da degli sconosciuti”. Lei rimase in silenzio alcuni istanti, poi.
“Io, invece, da sempre avrei voluto farmi scopare dai ragazzi del condominio”:
“Un po' più difficile il tuo, non trovi?” La incalzai.
“Forse!” fu il suo laconico commento.
Passarono alcuni giorni, in cui riprendemmo la nostra vita normale. Poi, una sera, lei mi dice:
“Ti va di provare a realizzare la tua fantasia?” sentii una forte scossa attraversarmi tutto il corpo ed un'eccitazione frenetica si impossessò di me. Balbettavo, quasi, quando risposi di sì.
Lei si preparò di tutto punto, scegliendo con accuratezza intimo e quant'altro ed, alla fine, quella che mi si presentò non era niente male. Dimenticavo di dirmi che mia moglie non è una pin up, ma una normale signora, allora cinquantacinquenne, con un filo di grasso ed anche un po' di cellulite. Ma quella sera, così sistemata, aveva il suo perchè.
Raggiungemmo una zona che notoriamente era frequentata da guardoni e da coppie che si volevano esibire. Avevo appena spento la macchina e mia moglie era scesa, che, dal nulla, si materializzarono due uomini sulla 40ina: uno aveva una pancia piuttosto prominente, l'altro era dal fisico asciutto, ma tarchiato. Si avvicinarono lentamente, credo per capire quanto potessero spingersi, mentre mia moglie, con un'audacia che non le conoscevo, aveva tirato fuori un seno e tormentava il capezolo, mostrandolo ai due arrivati. Poi si tirò su la gonna ed infine spostò di lato il perizoma, presentando loro una fica perfettamente depilata.
“Se vi avvicinate un poco, potete toccare!” li sollecitò ed i 2 non si fecero pregare. Vedere quelle mani che andavano alla scoperta di Anna mi causò un' eccitazione tale che venni senza toccarmi. Una larga chiazza di sborra si sparse sui pantaloni, mentre il più audace dei due si era spinto a leccare la fica di mia moglie. Andarono avanti per un quarto d'ora circa, poi mia moglie li accomiatò e rientrò in auto.
“Mamma mia, tesoro! Che emozione: sono un lago!” disse, baciandomi.
“Lo dici a me?” chiesi, indicando i pantaloni fradici.
“No, cazzo! Avevo voglia di scopare, non appena fossimo tornati a casa, e mi sa che tu, fino a domani...”
“Fatti scopare da loro!” mi guardò ed il suo sguardo voleva solo capire quanto fossi serio. Lampeggiai ed i due che si stavano allontanando si fermarono. Mia moglie uscii di nuovo dall'auto
“Mio marito dice che se avete voglia di scoparmi per lui va bene!”
Da questa frase a vedere Anna sbattuta sul cofano della macchina, con la faccia rivolta verso di me, mentre i due uomini si alternavano nella sua fica e nel suo culo, fu un attimo. Si avvicinò un terzo uomo, che, dopo aver atteso che i primi due si scaricassero per bene, si prese la sua parte. Dopo un'ora, Anna era pronta per tornare a casa, ingranai la marcia e partimmo.
“Puzzi di sborra!”
”Ti dà fastidio?”
“Neanche un po'. Anzi, perché non dormiamo così, stanotte? Voglio sentire l'odore degli altri sul tuo corpo.”
“Bella, vero! Ma sei sicura di volerla mettere qui? La vedranno tutti, anche i nostri amici... perbenisti. Magari si allontanano!”
“Senti, io sono troia, orgogliosa di esserlo, giusto? Tu sei cornuto, felice di esserlo, giusto? Allora perché dovrei nascondermi? Chi è veramente mio amico mi accetta per quello che sono, altrimenti che vada pure”.
Lo disse con un piglio ed una determinazione tale che non trovai nulla da obiettare ed una settimana dopo la foto faceva bella mostra sul muro del soggiorno.
Alcuni giorni dopo il primo incontro coi guardoni, mentre andavamo a fare la spesa, Anna mi chiese:
“Non credi che potremmo provare a realizzare anche la mia fantasia?”
“Più che di potere, parlerei di dovere. Altrimenti rimarrei in debito con te. Hai in mente qualcuno?”
“Lucio si è fatto proprio un bel ragazzo”.
“Chi Lucio? Il figlio di quelli che abitano di fronte a noi?”
“Proprio lui! Credo faccia palestra, visto il fisico che ha”.
“Ma ha 20 anni!”
“Non mi sembrano troppi”.
“Hai ragione!”
Facemmo la spesa e vicino alle casse c'era l'espositore di prodotti di prima medicazione. Tra questi, notai i tubetti di vasellina.
“La prendiamo?” chiesi ad Anna.
“Per fare che?”
“Beh, visto che abbiamo preso una strada...”
“Ma che sei scemo? Lo voglio sentire tutto, anzi li voglio sentire tutti mentre entrano. Centimetro dopo centimetro. E se farà un po' male, me ne farò una ragione.”
tornando a casa, ipotizzavamo la trappola in cui far cadere il giovane Lucio. Anna era per non tirarla per le lunghe e parlare chiaro. Io ero un po' titubante, ma ormai il gioco lo guidava lei.
Mi fece uscire e si mise pazientemente a spiare dallo spioncino, fino a che Lucio non uscii di casa. Lo chiamò, dicendo di avere bisogno di aiuto e, una volta dentro, non fece tanti giri di parole. Gli chiese:
“Ti piaccio, o mi consideri troppo vecchia per scoparmi?”
“O dio, Anna! Mi sono ammazzato di seghe, pensandoti. Ma se torna tuo marito?”
“Magari! Sarebbe felicissimo di trovarmi col tuo cazzo piantato da qualche parte. Lui non è geloso, anzi gode nel vedermi fare la troia!”
Io, che nel frattempo ero già tornato e mi ero messo a spiare, senza essere sentito, stavo già per sborrarmi nelle mutande, quando le loro bocche si avvicinarono ed il ragazzo prese a spogliare mia moglie. Quanto mi piaceva vederla fare la troia. E non pensavo minimamente che la voce si potesse spargere, rovinando la mia reputazione. Quel nuovo modo di vivere ci stava prendendo, regalandoci emozioni sconosciute.
Lucio era intento a succhiarle i capezzoli, quando io entrai accomodandomi sulla poltrona e tirando fuori il cazzo che non vedeva l'ora di scoppiare.
“Oh, eccolo qui il nostro cornuto! Hai visto com'è felice? Te lo avevo detto, no?” fu la prima volta in cui Anna mi mostrò le corna, regalandomi un'emozione in più, forse ancora maggiora di quella di vederla scopare. Lucio unii la sua mano a quella di mia moglie, senza perdere neanche un attimo l'attenzione da quello che stava facendo. Per essere così giovane, ci sapeva fare il ragazzino. Abusò di mia moglie senza ritegno, scopandola nella fica, nel culo ed in bocca e, dopo essere venuto, con sicurezza, quasi con tracotanza, si avvicinò a me.
“Pulisci!” ordinò.
Guardai mia moglie, per la prima volta con stupore, mentre il cazzo di Lucio rimaneva a pochi cm dalla mia bocca.
“Hai sentito, no? Puliscilo!” ribadì lei.
Non senza un moto di disgusto, imboccai quel cazzo che lentamente si ammosciava e lo ripulì dei residui di sborra, mentre mia moglie si inginocchiava ai miei piedi e con due colpi di lingua mi portava a quell'orgasmo che avevo miracolosamente trattenuto fino ad allora.
Da quel momento, che io ripulissi i cazzi che si chiavavano mia moglie, era diventata una consuetudine, sia che fossero dei giovani vicini, e anche meno per la verità, che invitava lei, sia che fossero i guardoni, a farsi scopare dai quali ero io a portarla.
Ma, sapete? Dopo che abbiamo appeso la foto alla parete, abbiamo perso qualche amico, ma non tanti. Ed abbiamo scoperto una coppia che frequentiamo da sempre che fa i nostri stessi giochi. Ma, quel che è più importante, siamo noi stessi, senza ipocrisie!
Manca, a mio avviso, in questo sito, la categoria cuckold, o, come preferisco io, cornuto contento. Categoria alla quale mi onora di aver fatto parte per oltre 10 anni della mia vita ed alla quale, dipendesse da me, ancora apparterrei, invece di trovarmi in quella dei mariti cornificatori, che pur non dispiacendomi, sento meno mia.
“Che fai?” mia moglie scrolla il suo smartphone da qualche minuto.
“Cerco una foto che mi piace molto e di cui vorrei fare un ingrandimento, un 70x100.. Eccola! Sapevo che c'era, da qualche parte. Voglio metterla proprio qui, sulla parete d+sopra questo divano.”
Mi avvicino per vedere di quale foto si tratti ed ho un tuffo al cuore. È una bellissima foto, ben bilanciata nei colori di un tramonto di mezza estate, ma un po' sopra le righe per finire, ingrandita, su una parete di soggiorno. Mia moglie, nuda, sorretta dalle braccia di 4 dei 5 ragazzi che hanno appena finito di scoparsela, sorride, apostrofandomi ed indicandomi con la mano messa a formare le corna. Ed io, in ginocchio, in adorazione della mia dea.
L'ultimo dei nostri figli era andato via un paio di anni prima, a cercare fortuna e gratificazioni all'estero: la fuga dei cervelli. Io e mia moglie, allora di 58 e 55 anni, eravamo rimasti soli ed avevamo riscoperto un certo piacere dell'intimità.
Fu al termine di una delle nostre scopate che le chiesi:
“Anna, ma in questi 34 anni di matrimonio hai desiderato qualcosa che non hai avuto il coraggio di dirmi?”
“E tu?” rimbalzò lei. Avrei potuto pretendere prima la sua risposta, ma confessai.
“Sì! Da sempre ho sognato di andare in qualche posto dove farti vedere da degli sconosciuti”. Lei rimase in silenzio alcuni istanti, poi.
“Io, invece, da sempre avrei voluto farmi scopare dai ragazzi del condominio”:
“Un po' più difficile il tuo, non trovi?” La incalzai.
“Forse!” fu il suo laconico commento.
Passarono alcuni giorni, in cui riprendemmo la nostra vita normale. Poi, una sera, lei mi dice:
“Ti va di provare a realizzare la tua fantasia?” sentii una forte scossa attraversarmi tutto il corpo ed un'eccitazione frenetica si impossessò di me. Balbettavo, quasi, quando risposi di sì.
Lei si preparò di tutto punto, scegliendo con accuratezza intimo e quant'altro ed, alla fine, quella che mi si presentò non era niente male. Dimenticavo di dirmi che mia moglie non è una pin up, ma una normale signora, allora cinquantacinquenne, con un filo di grasso ed anche un po' di cellulite. Ma quella sera, così sistemata, aveva il suo perchè.
Raggiungemmo una zona che notoriamente era frequentata da guardoni e da coppie che si volevano esibire. Avevo appena spento la macchina e mia moglie era scesa, che, dal nulla, si materializzarono due uomini sulla 40ina: uno aveva una pancia piuttosto prominente, l'altro era dal fisico asciutto, ma tarchiato. Si avvicinarono lentamente, credo per capire quanto potessero spingersi, mentre mia moglie, con un'audacia che non le conoscevo, aveva tirato fuori un seno e tormentava il capezolo, mostrandolo ai due arrivati. Poi si tirò su la gonna ed infine spostò di lato il perizoma, presentando loro una fica perfettamente depilata.
“Se vi avvicinate un poco, potete toccare!” li sollecitò ed i 2 non si fecero pregare. Vedere quelle mani che andavano alla scoperta di Anna mi causò un' eccitazione tale che venni senza toccarmi. Una larga chiazza di sborra si sparse sui pantaloni, mentre il più audace dei due si era spinto a leccare la fica di mia moglie. Andarono avanti per un quarto d'ora circa, poi mia moglie li accomiatò e rientrò in auto.
“Mamma mia, tesoro! Che emozione: sono un lago!” disse, baciandomi.
“Lo dici a me?” chiesi, indicando i pantaloni fradici.
“No, cazzo! Avevo voglia di scopare, non appena fossimo tornati a casa, e mi sa che tu, fino a domani...”
“Fatti scopare da loro!” mi guardò ed il suo sguardo voleva solo capire quanto fossi serio. Lampeggiai ed i due che si stavano allontanando si fermarono. Mia moglie uscii di nuovo dall'auto
“Mio marito dice che se avete voglia di scoparmi per lui va bene!”
Da questa frase a vedere Anna sbattuta sul cofano della macchina, con la faccia rivolta verso di me, mentre i due uomini si alternavano nella sua fica e nel suo culo, fu un attimo. Si avvicinò un terzo uomo, che, dopo aver atteso che i primi due si scaricassero per bene, si prese la sua parte. Dopo un'ora, Anna era pronta per tornare a casa, ingranai la marcia e partimmo.
“Puzzi di sborra!”
”Ti dà fastidio?”
“Neanche un po'. Anzi, perché non dormiamo così, stanotte? Voglio sentire l'odore degli altri sul tuo corpo.”
“Bella, vero! Ma sei sicura di volerla mettere qui? La vedranno tutti, anche i nostri amici... perbenisti. Magari si allontanano!”
“Senti, io sono troia, orgogliosa di esserlo, giusto? Tu sei cornuto, felice di esserlo, giusto? Allora perché dovrei nascondermi? Chi è veramente mio amico mi accetta per quello che sono, altrimenti che vada pure”.
Lo disse con un piglio ed una determinazione tale che non trovai nulla da obiettare ed una settimana dopo la foto faceva bella mostra sul muro del soggiorno.
Alcuni giorni dopo il primo incontro coi guardoni, mentre andavamo a fare la spesa, Anna mi chiese:
“Non credi che potremmo provare a realizzare anche la mia fantasia?”
“Più che di potere, parlerei di dovere. Altrimenti rimarrei in debito con te. Hai in mente qualcuno?”
“Lucio si è fatto proprio un bel ragazzo”.
“Chi Lucio? Il figlio di quelli che abitano di fronte a noi?”
“Proprio lui! Credo faccia palestra, visto il fisico che ha”.
“Ma ha 20 anni!”
“Non mi sembrano troppi”.
“Hai ragione!”
Facemmo la spesa e vicino alle casse c'era l'espositore di prodotti di prima medicazione. Tra questi, notai i tubetti di vasellina.
“La prendiamo?” chiesi ad Anna.
“Per fare che?”
“Beh, visto che abbiamo preso una strada...”
“Ma che sei scemo? Lo voglio sentire tutto, anzi li voglio sentire tutti mentre entrano. Centimetro dopo centimetro. E se farà un po' male, me ne farò una ragione.”
tornando a casa, ipotizzavamo la trappola in cui far cadere il giovane Lucio. Anna era per non tirarla per le lunghe e parlare chiaro. Io ero un po' titubante, ma ormai il gioco lo guidava lei.
Mi fece uscire e si mise pazientemente a spiare dallo spioncino, fino a che Lucio non uscii di casa. Lo chiamò, dicendo di avere bisogno di aiuto e, una volta dentro, non fece tanti giri di parole. Gli chiese:
“Ti piaccio, o mi consideri troppo vecchia per scoparmi?”
“O dio, Anna! Mi sono ammazzato di seghe, pensandoti. Ma se torna tuo marito?”
“Magari! Sarebbe felicissimo di trovarmi col tuo cazzo piantato da qualche parte. Lui non è geloso, anzi gode nel vedermi fare la troia!”
Io, che nel frattempo ero già tornato e mi ero messo a spiare, senza essere sentito, stavo già per sborrarmi nelle mutande, quando le loro bocche si avvicinarono ed il ragazzo prese a spogliare mia moglie. Quanto mi piaceva vederla fare la troia. E non pensavo minimamente che la voce si potesse spargere, rovinando la mia reputazione. Quel nuovo modo di vivere ci stava prendendo, regalandoci emozioni sconosciute.
Lucio era intento a succhiarle i capezzoli, quando io entrai accomodandomi sulla poltrona e tirando fuori il cazzo che non vedeva l'ora di scoppiare.
“Oh, eccolo qui il nostro cornuto! Hai visto com'è felice? Te lo avevo detto, no?” fu la prima volta in cui Anna mi mostrò le corna, regalandomi un'emozione in più, forse ancora maggiora di quella di vederla scopare. Lucio unii la sua mano a quella di mia moglie, senza perdere neanche un attimo l'attenzione da quello che stava facendo. Per essere così giovane, ci sapeva fare il ragazzino. Abusò di mia moglie senza ritegno, scopandola nella fica, nel culo ed in bocca e, dopo essere venuto, con sicurezza, quasi con tracotanza, si avvicinò a me.
“Pulisci!” ordinò.
Guardai mia moglie, per la prima volta con stupore, mentre il cazzo di Lucio rimaneva a pochi cm dalla mia bocca.
“Hai sentito, no? Puliscilo!” ribadì lei.
Non senza un moto di disgusto, imboccai quel cazzo che lentamente si ammosciava e lo ripulì dei residui di sborra, mentre mia moglie si inginocchiava ai miei piedi e con due colpi di lingua mi portava a quell'orgasmo che avevo miracolosamente trattenuto fino ad allora.
Da quel momento, che io ripulissi i cazzi che si chiavavano mia moglie, era diventata una consuetudine, sia che fossero dei giovani vicini, e anche meno per la verità, che invitava lei, sia che fossero i guardoni, a farsi scopare dai quali ero io a portarla.
Ma, sapete? Dopo che abbiamo appeso la foto alla parete, abbiamo perso qualche amico, ma non tanti. Ed abbiamo scoperto una coppia che frequentiamo da sempre che fa i nostri stessi giochi. Ma, quel che è più importante, siamo noi stessi, senza ipocrisie!
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