Ti rivedo dopo anni
di
Vandal
genere
etero
I-Ti rivedo dopo anni
Non li vedevo da dodici anni. Avevo lasciato la piccola Mary Anne che era poco più di una bambina e, ora, eccola una signorina ben formata, che se ne va' in giro per casa quasi nuda.
Un bikini striminzito blu e nero, che mette in risalto un paio di chiappe sode e un reggiseno strizzato su piccole tette, misura numero 2 ma, fisicamente impeccabile. Leila e Gardner mi osservano divertiti di fronte il mio imbarazzo nel vedere MAry Anne in tenuta da piscina, quasi nuda, che gira incurante per casa.
"Non ci fare caso" dice GArdner "E' un'abitudine"
"Un'abitudine che le lasciate tenere?" faccio stupito
"E' grande e vaccinata. Ti scandalizza per così poco?" ride Leila
"Beh.." faccio imbarazzato
"Ciao MAuro" è Mary Anne che mi intercetta a braccia aperte. Mi abbraccia e preme contro di me. Visibilmente imbarazzato, con quel corpo seminudo che mi preme contro...
Inevitabile...
Lei si discosta. Se si è accorta del mio rigonfiamento, non lo da’ da vedere. "Quanto tempo è passato?" chiede lei
"Parecchio. L'ultima volta che ti ho visti, eri una bambina"
Lei si passa una mano sui fianchi, sporgendo verso di me il petto, non so se volutamente oppure no "Mi trovi migliorata?"
"Decisamente"
"Mauro sarà nostro ospite per il fine settimana" annuncia Laila
"Magnifica notizia" fa' lei "Avremmo un sacco di cose da raccontarci"
Laila e Gardner sono usciti a fare spesa. Io, dopo una rapida doccia, sono uscito sul terrazzo. Giornata calda, cielo limpido. Sotto una piscina dalle acque trasparenti. Qualcuno ci sta nuotando. Mary Anne, come una novella Sirenetta, che esegue qualche bracciata. Sarà l’effetto ottico del sole sull’acqua ma, mi sembra nuda.
Arriva contro il bordo della parte opposta della piscina e si ferma. La vedo che allarga le braccia e si da’ una spinta per issarsi fuori dall’acqua. Con una perfetta torsione, si posiziona sul bordo della vasca, i piedi nell’acqua. Non era un’impressione: è nuda veramente.
Lei alza lo sguardo mentre io abbasso il mio e mi allontano. Una certa erezione mi si è formato nei boxer. Scaccio dalla mente le immagini di quando era piccola e la facevo giocare nei vari dopo cena cui ero invitato “Non è più una bambina” mi dico nella testa “E’ una donna, fatta e ben definita”
Bussano alla porta. Vado ad aprire così, in accappatoio. Lei è lì, sulla soglia, sguardo malizioso e indossa solo un paio di sandali “Mary.. Anne”
Lei mi lancia le braccia al collo e mi bacia. La sento fresca sulla mia pelle. E lui che si risveglia e vuole uscire. Mi afferra l’uccello e comincia a masturbarmi. Ci baciamo avvinghiati e lei che non molla, continuando a menarmelo. Quando vengo, lei continua a muovere la mano, spalmandoselo sul palmo e usandolo come lubrificante su di me
Poi, arretra di un passo, sembra imbarazzata. Si guarda le mani e, voltandomi le spalle, corre vie “Scusa” grida. E io lì, a fissare il vano porta, con l’uccello che gocciola e l’espressione da ebete
"Dunque, vi siete divertiti?" chiede Laila rovistando nel frigo
Io, colto di sorpresa, balbetto qualcosa di incomprensibile
"Come?" chiede lei
"Sì, certo"
"Che avete fatto di bello?"
"Oh, abbiamo chiacchierato un po'. Dodici anni sono tanti da recuperare"
"Stasera ci sono i fuochi artificiali" annuncia Gardner "Dalla nostra piscina si gode un'ottima vista"
"Bene" mani in tasca, con lo sguardo cerco lei. Non si è vestita per tutto il pomeriggio. Per pranzo ha fatto una comparsata, ha evitato di guardarmi in faccia, quasi provasse imbarazzo e poi, si è dileguata
Ripenso all’impeto con cui mi ha abbracciato e masturbato. Che sia stato un impulso del momento? Un istinto passeggero?
Penso alla sua età: 23. Penso alla mia: 45. Penso alla fattibilità della cosa. Penso a Gardner e Laila che, se scoprissero che vorrei scoparmi la figlia, mi bandirebbero a vita dalla loro vita.
Sì, non può funzionare. Ma, riuscire a parlare con Mary Anne..
Prima di cena, sono sdraiato a bordo piscina. Qualcuno si siede accanto a me, nella sdraio a fianco. Sospiro prolungato “Dobbiamo parlare di quello che è successo”
“Lasciami indovinare: è stato un impulso, non ti fare strane idee, la chiudiamo qui” la prevengo
“Ecco, sì. Non fraintendere, mi è piaciuto quello che è successo ma, la cosa non può funzionare”
“Per via dei tuoi genitori”
“perché sei troppo vecchio. E anche perché sei uno di famiglia. Sarebbe come scoparsi il proprio zio”
Beh, in effetti “Quindi?”
“Quindi, scusa, mi dispiace” si alza e se ne va
Sì, è giusto che sia così. Ma… Ma c’è quel fondamentale, quello che si annida nel cervello e nel tuo uccello e, non ha nessuna voglia di andarsene via.
La sera, i fuochi artificiali hanno riempito il cielo di colori “Wow, l’amministrazione si è data da fare” ride Gardner
“Sì, bello spettacolo. Peccato che Mary Anne si sia persa lo spettacolo”
“Oh, sarà da qualche parte con qualche amico a godersela in disparte”
Godersela. Con qualcuno della sua età “E’ fidanzata?”
“Non al momento” risponde Gardner
“E’ appena uscita da una storia con un ragazzo del luogo. Povero figliolo” scuote la testa Laila “Ci ha sbattuto per bene la testa”
“E cosa non ha funzionato?”
“lei” risponde Gardner “ la sua vita sentimentale è costellata di cadaveri dal cuore spezzato” si stringe nelle spalle “E’ uno dei suoi più grandi difetti”
La vedova dei cuori infranti, così la definivano i suoi amici come avrei scoperto più tardi.
A mezzanotte inoltrata, in uno stato di dormiveglia, qualcuno si insinua sotto le lenzuola. Non dice nulla per un po’, ascolto il suo respiro nel buio. Le volto le spalle, non dico nulla “Ti starai chiedendo perché sono qui”
“Sì”
“Mi sento combattuta” dice lei “So di avere fatto una cosa d’impeto, oggi. Ma, so anche che l’ho fatto perché volevo farlo”
“L’hai detto tu: sono troppo vecchio per te”
“Sì, so che cosa ho detto ma, in questo momento, ho una gran voglia di stare vicino a qualcuno come te”
“I tuoi dormono tre camere più in là”
“Lo so. Sono nuda”
“Vuoi fare sesso?”
“Non lo so”
“che cosa sai?”
“Posso rimanere con te stanotte? Anche senza fare nulla”
“ok”
Rimaniamo per un po’ in silenzio. Ho lei nuda, sotto le lenzuola, dietro di me. Gardner e Laila dormono tre stanze più in là. Cosa devo fare?
Cinque minuti e mi giro verso di lei. Anche nel buio la vedo che ha gli occhi aperti. Mi fissa a lungo. O la va’ o la spacca. Mi sporgo verso di lei e la bacio. Lei ricambia. Ci vuole poco, ci spogliamo, ci cerchiamo. Il suo corpo è così fresco, giovane, morbido. La sento armeggiare con qualcosa. Sento che mi infila qualcosa sul sesso: un preservativo “Scopami” non me lo faccio dire due volte. Soffoco le urla di piacere mordendomi la spalla. Ci dentro per quello che posso. Lei asseconda i miei affondi. Riusciamo ad esplodere in orgasmo.
“Diavolo” dico
“per quanto riesci a resistere?”
Capisco che la notte è ancora lunga
=Continua=(forse)
Non li vedevo da dodici anni. Avevo lasciato la piccola Mary Anne che era poco più di una bambina e, ora, eccola una signorina ben formata, che se ne va' in giro per casa quasi nuda.
Un bikini striminzito blu e nero, che mette in risalto un paio di chiappe sode e un reggiseno strizzato su piccole tette, misura numero 2 ma, fisicamente impeccabile. Leila e Gardner mi osservano divertiti di fronte il mio imbarazzo nel vedere MAry Anne in tenuta da piscina, quasi nuda, che gira incurante per casa.
"Non ci fare caso" dice GArdner "E' un'abitudine"
"Un'abitudine che le lasciate tenere?" faccio stupito
"E' grande e vaccinata. Ti scandalizza per così poco?" ride Leila
"Beh.." faccio imbarazzato
"Ciao MAuro" è Mary Anne che mi intercetta a braccia aperte. Mi abbraccia e preme contro di me. Visibilmente imbarazzato, con quel corpo seminudo che mi preme contro...
Inevitabile...
Lei si discosta. Se si è accorta del mio rigonfiamento, non lo da’ da vedere. "Quanto tempo è passato?" chiede lei
"Parecchio. L'ultima volta che ti ho visti, eri una bambina"
Lei si passa una mano sui fianchi, sporgendo verso di me il petto, non so se volutamente oppure no "Mi trovi migliorata?"
"Decisamente"
"Mauro sarà nostro ospite per il fine settimana" annuncia Laila
"Magnifica notizia" fa' lei "Avremmo un sacco di cose da raccontarci"
Laila e Gardner sono usciti a fare spesa. Io, dopo una rapida doccia, sono uscito sul terrazzo. Giornata calda, cielo limpido. Sotto una piscina dalle acque trasparenti. Qualcuno ci sta nuotando. Mary Anne, come una novella Sirenetta, che esegue qualche bracciata. Sarà l’effetto ottico del sole sull’acqua ma, mi sembra nuda.
Arriva contro il bordo della parte opposta della piscina e si ferma. La vedo che allarga le braccia e si da’ una spinta per issarsi fuori dall’acqua. Con una perfetta torsione, si posiziona sul bordo della vasca, i piedi nell’acqua. Non era un’impressione: è nuda veramente.
Lei alza lo sguardo mentre io abbasso il mio e mi allontano. Una certa erezione mi si è formato nei boxer. Scaccio dalla mente le immagini di quando era piccola e la facevo giocare nei vari dopo cena cui ero invitato “Non è più una bambina” mi dico nella testa “E’ una donna, fatta e ben definita”
Bussano alla porta. Vado ad aprire così, in accappatoio. Lei è lì, sulla soglia, sguardo malizioso e indossa solo un paio di sandali “Mary.. Anne”
Lei mi lancia le braccia al collo e mi bacia. La sento fresca sulla mia pelle. E lui che si risveglia e vuole uscire. Mi afferra l’uccello e comincia a masturbarmi. Ci baciamo avvinghiati e lei che non molla, continuando a menarmelo. Quando vengo, lei continua a muovere la mano, spalmandoselo sul palmo e usandolo come lubrificante su di me
Poi, arretra di un passo, sembra imbarazzata. Si guarda le mani e, voltandomi le spalle, corre vie “Scusa” grida. E io lì, a fissare il vano porta, con l’uccello che gocciola e l’espressione da ebete
"Dunque, vi siete divertiti?" chiede Laila rovistando nel frigo
Io, colto di sorpresa, balbetto qualcosa di incomprensibile
"Come?" chiede lei
"Sì, certo"
"Che avete fatto di bello?"
"Oh, abbiamo chiacchierato un po'. Dodici anni sono tanti da recuperare"
"Stasera ci sono i fuochi artificiali" annuncia Gardner "Dalla nostra piscina si gode un'ottima vista"
"Bene" mani in tasca, con lo sguardo cerco lei. Non si è vestita per tutto il pomeriggio. Per pranzo ha fatto una comparsata, ha evitato di guardarmi in faccia, quasi provasse imbarazzo e poi, si è dileguata
Ripenso all’impeto con cui mi ha abbracciato e masturbato. Che sia stato un impulso del momento? Un istinto passeggero?
Penso alla sua età: 23. Penso alla mia: 45. Penso alla fattibilità della cosa. Penso a Gardner e Laila che, se scoprissero che vorrei scoparmi la figlia, mi bandirebbero a vita dalla loro vita.
Sì, non può funzionare. Ma, riuscire a parlare con Mary Anne..
Prima di cena, sono sdraiato a bordo piscina. Qualcuno si siede accanto a me, nella sdraio a fianco. Sospiro prolungato “Dobbiamo parlare di quello che è successo”
“Lasciami indovinare: è stato un impulso, non ti fare strane idee, la chiudiamo qui” la prevengo
“Ecco, sì. Non fraintendere, mi è piaciuto quello che è successo ma, la cosa non può funzionare”
“Per via dei tuoi genitori”
“perché sei troppo vecchio. E anche perché sei uno di famiglia. Sarebbe come scoparsi il proprio zio”
Beh, in effetti “Quindi?”
“Quindi, scusa, mi dispiace” si alza e se ne va
Sì, è giusto che sia così. Ma… Ma c’è quel fondamentale, quello che si annida nel cervello e nel tuo uccello e, non ha nessuna voglia di andarsene via.
La sera, i fuochi artificiali hanno riempito il cielo di colori “Wow, l’amministrazione si è data da fare” ride Gardner
“Sì, bello spettacolo. Peccato che Mary Anne si sia persa lo spettacolo”
“Oh, sarà da qualche parte con qualche amico a godersela in disparte”
Godersela. Con qualcuno della sua età “E’ fidanzata?”
“Non al momento” risponde Gardner
“E’ appena uscita da una storia con un ragazzo del luogo. Povero figliolo” scuote la testa Laila “Ci ha sbattuto per bene la testa”
“E cosa non ha funzionato?”
“lei” risponde Gardner “ la sua vita sentimentale è costellata di cadaveri dal cuore spezzato” si stringe nelle spalle “E’ uno dei suoi più grandi difetti”
La vedova dei cuori infranti, così la definivano i suoi amici come avrei scoperto più tardi.
A mezzanotte inoltrata, in uno stato di dormiveglia, qualcuno si insinua sotto le lenzuola. Non dice nulla per un po’, ascolto il suo respiro nel buio. Le volto le spalle, non dico nulla “Ti starai chiedendo perché sono qui”
“Sì”
“Mi sento combattuta” dice lei “So di avere fatto una cosa d’impeto, oggi. Ma, so anche che l’ho fatto perché volevo farlo”
“L’hai detto tu: sono troppo vecchio per te”
“Sì, so che cosa ho detto ma, in questo momento, ho una gran voglia di stare vicino a qualcuno come te”
“I tuoi dormono tre camere più in là”
“Lo so. Sono nuda”
“Vuoi fare sesso?”
“Non lo so”
“che cosa sai?”
“Posso rimanere con te stanotte? Anche senza fare nulla”
“ok”
Rimaniamo per un po’ in silenzio. Ho lei nuda, sotto le lenzuola, dietro di me. Gardner e Laila dormono tre stanze più in là. Cosa devo fare?
Cinque minuti e mi giro verso di lei. Anche nel buio la vedo che ha gli occhi aperti. Mi fissa a lungo. O la va’ o la spacca. Mi sporgo verso di lei e la bacio. Lei ricambia. Ci vuole poco, ci spogliamo, ci cerchiamo. Il suo corpo è così fresco, giovane, morbido. La sento armeggiare con qualcosa. Sento che mi infila qualcosa sul sesso: un preservativo “Scopami” non me lo faccio dire due volte. Soffoco le urla di piacere mordendomi la spalla. Ci dentro per quello che posso. Lei asseconda i miei affondi. Riusciamo ad esplodere in orgasmo.
“Diavolo” dico
“per quanto riesci a resistere?”
Capisco che la notte è ancora lunga
=Continua=(forse)
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