Il culetto di Osculapia/3
di
Nobile Spiantato
genere
comici
“Cioè, scusate”, si inserì Padre Porcaro, quando il Notaro ebbe fatto una pausa per riprendere fiato, “una può addirittura andare dal notaio a dichiarare di avere il culo stretto?”.
“Ebbene sì!”, rispose il Notaro, “e io, come Le ho appena spiegato, ne ho cognizione diretta. Non è cosa che capiti tutti i giorni, ma insomma, nella vita professionale di un notaio può ben accadere di dover raccogliere una dichiarazione di stretto culo!”.
“Ma, se posso domandarvelo, come fareste voi, un notaio, ad accertare che quanto dichiarato dalla persona corrisponde al vero? Ci vorrà almeno un medico, no?”
“Macché medico e medico!”, sbottò il Notaro, “per chi mi prende, per un volgare proctologo? Il diritto, il giure, è cosa ben più seria della fallibile e imperfetta scienza medica! E tralascio qui di citare quei grotteschi metodi di fantasia propalati dalla letteratura, come il mezzo limone in culo di cui parla quello scrittore siculo, Camilleri, che Iddio l’abbia in gloria! Nonsi, qui si tratta di fare pubblica fede, caro Padre Porcaro, fino a querela di falso, mi capisce?”
“Veramente no”, ribattè lo spretato, umile e dimesso come si conveniva dinanzi al protervo tabellione, ma deciso a tenere il punto, “però non mi avete spiegato, insomma, come fate a…”.
“È presto detto, caro padre Porcaro! Basta munirsi di un cazzo calibratore.”
“Prego?”, chiese l’ex prete, credendo di non aver capito bene.
“Massì, un cazzo calibratore”, concesse il Notaro con sufficienza. La comparente, insomma Osculapia, si è recata da me con un giovane testimone dotato di un membro adatto al suo scopo. Insomma, tutti noi non impotenti”, spiegò il Notaro con una strizzata d’occhio d’intesa, “abbiamo una verga telescopica, in grado cioè di aumentare e diminuire di diametro e di lunghezza. Pochissimi tra noi, però, hanno un cosiddetto cazzo calibratore, cioè in grado di ingrossarsi e sgonfiarsi a piacimento in maniera perfettamente precisa e regolare, in certi casi con un approssimazione di un decimo di millimetro. Se Lei vuole, è un po’ come avere un “naso” da profumiere o un “orecchio assoluto” in grado di distinguere perfettamente le diverse note musicali. Quel giorno, Osculapia si presentò nel mio studio insieme a un certo Tràpano D’Urso, dotato appunto di cazzo calibratore certificato ISO 69.69…”.
“Ebbene sì!”, rispose il Notaro, “e io, come Le ho appena spiegato, ne ho cognizione diretta. Non è cosa che capiti tutti i giorni, ma insomma, nella vita professionale di un notaio può ben accadere di dover raccogliere una dichiarazione di stretto culo!”.
“Ma, se posso domandarvelo, come fareste voi, un notaio, ad accertare che quanto dichiarato dalla persona corrisponde al vero? Ci vorrà almeno un medico, no?”
“Macché medico e medico!”, sbottò il Notaro, “per chi mi prende, per un volgare proctologo? Il diritto, il giure, è cosa ben più seria della fallibile e imperfetta scienza medica! E tralascio qui di citare quei grotteschi metodi di fantasia propalati dalla letteratura, come il mezzo limone in culo di cui parla quello scrittore siculo, Camilleri, che Iddio l’abbia in gloria! Nonsi, qui si tratta di fare pubblica fede, caro Padre Porcaro, fino a querela di falso, mi capisce?”
“Veramente no”, ribattè lo spretato, umile e dimesso come si conveniva dinanzi al protervo tabellione, ma deciso a tenere il punto, “però non mi avete spiegato, insomma, come fate a…”.
“È presto detto, caro padre Porcaro! Basta munirsi di un cazzo calibratore.”
“Prego?”, chiese l’ex prete, credendo di non aver capito bene.
“Massì, un cazzo calibratore”, concesse il Notaro con sufficienza. La comparente, insomma Osculapia, si è recata da me con un giovane testimone dotato di un membro adatto al suo scopo. Insomma, tutti noi non impotenti”, spiegò il Notaro con una strizzata d’occhio d’intesa, “abbiamo una verga telescopica, in grado cioè di aumentare e diminuire di diametro e di lunghezza. Pochissimi tra noi, però, hanno un cosiddetto cazzo calibratore, cioè in grado di ingrossarsi e sgonfiarsi a piacimento in maniera perfettamente precisa e regolare, in certi casi con un approssimazione di un decimo di millimetro. Se Lei vuole, è un po’ come avere un “naso” da profumiere o un “orecchio assoluto” in grado di distinguere perfettamente le diverse note musicali. Quel giorno, Osculapia si presentò nel mio studio insieme a un certo Tràpano D’Urso, dotato appunto di cazzo calibratore certificato ISO 69.69…”.
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