Ode al pompino
di
Shikari
genere
poesie
Che voglia che ho di te,
che poi tocca a me.
Sulle ginocchia,
ti osservo la pannocchia,
coperta da abile sarto,
delicata la scarto.
Ecco ciò che più voglio:
vieni che lo spoglio.
Succhiare il tuo pene,
farlo per bene,
dentro la bocca,
fin dove tocca.
Baciare, leccare
e ancora succhiare.
Per poi ricominciare.
Ecco che freme,
lo sperma preme,
di uscir ha premura,
sul mio seno con cura,
vorrebbe venire,
di bianco candore
gradirebbe benedire,
si tanto splendore.
Il primo schizzo
fa uno sghiribizzo,
il secondo che cola,
il terzo giù in gola.
Ecco è finito:
eseguito come conviene
un pompino divertito,
ancor bagnato di acquolina,
il tuo stanco pene,
lentamente s'inchina
che poi tocca a me.
Sulle ginocchia,
ti osservo la pannocchia,
coperta da abile sarto,
delicata la scarto.
Ecco ciò che più voglio:
vieni che lo spoglio.
Succhiare il tuo pene,
farlo per bene,
dentro la bocca,
fin dove tocca.
Baciare, leccare
e ancora succhiare.
Per poi ricominciare.
Ecco che freme,
lo sperma preme,
di uscir ha premura,
sul mio seno con cura,
vorrebbe venire,
di bianco candore
gradirebbe benedire,
si tanto splendore.
Il primo schizzo
fa uno sghiribizzo,
il secondo che cola,
il terzo giù in gola.
Ecco è finito:
eseguito come conviene
un pompino divertito,
ancor bagnato di acquolina,
il tuo stanco pene,
lentamente s'inchina
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