Il collega di lavoro
di
LILLO
genere
gay
Spesso giro il belpaese per lavoro, sono un tecnico di pc, e vado in aziende importanti, ad ispallare programmi, e grazie al mio ontinuo viaggiare, posso passare molto tempo al femminile.
Si sono una tra e non solo in privato, sposata, con moglie a conoscenza della mia natura femminile, e consenziente, cpsì, quando parto, lei mi pone in valigia, oltre all'occorrente maschile, tutto quello che se serve a Paola, per il tempo dell'uscita.
Mi ripone reggicalze calze slip reggiseni, vestitini e scarpe, i trucchi e la mia immancabile parrucca, prima di andarmene, si inginocchia, mi abbassa i collant, e mi fà un pompino ingoiando il mio sperma, poi mi bacia, e mi sussurra, lo sai che la figa è per gli altri no?, io le sorrido, e le chiedo quanti, e lei risponde, uno a sera per tutto il tempo che rimani via Paola, no?, io annuisco e felice me ne vado.
Arrivo nei pressi della ditta dove devo lavorare, e noto che è in una zona subito limitrofa a dove ho l'hotel, vicino al centro, e poco distante dalla ditta, bene mi dico, mi presento e inizio a svolgere il mio lavoro, nel frattempo conosco Nicola, il oro tecnico informatico.
Bel ragazzo più giovane di mè, sulla quarantina, io ne ho cinquantatrè, solite chiacchiere, e spiegazioni del caso, ma ad un tratto, mentre siamo vicini, lui scorge nella mia maglietta il mio reggiseno nero di pizzo, che copre il mio piccolo seno naturale, ho una seconda, rimane lì a guardarmi, io non ci faccio caso, poi mi accorgo, è troppo tardi.
Divento rossa, lui mi sorride, mi mette una mano sulla gamba, tranquilla, sarà il nostro segreto, comunque, complimenti, devi avereun bel seno, e scegli molto bene la tua biancheria intima, io balbetto un grazie, e affermo che è il mio seno naturale, e nel dirlo, mi eccito, sento il mio cazzo diventare duro, lui se ne accorge, e mi dice di seguirlo.
Mi ritrovo nella stanza degli archivi informatici, solo lui può entrare, richiude la porta alle mie spalle, e mi attira a sè, sento la sua mano sulla coscia, e l'altra che cerca il mio seno, e un attimo dopo lo aiuto a togliermi la maglietta,rimango in reggiseno, lui lo scosta e mi bacio il seno, succhia il mio capezzolo, svengo dal piacere, mi slaccia i pantaloni, mi abbassa i collant, e scosta le mutandine nere di pizzo, afferra il mio cazzo duro, e inizia a masturbarmi, chiudo gli occhi e mi bacia.
Ansimo, Nicola stò per venire, schizza tesoro, schizza forte, e io schizzo getti di sperma, lui poi la porta alle labbra, buona mi dice, dolce salata come piace a mè, e mi bacia, poi mi gira, io capisco, mi appoggio ad una scrivania, e mi metto supina, un attimo dopo, mi entra, duro nel culo.
Me lo godo per bene, ci sà fare, mi morde l'orecchio mentre mi sussurra parole d'amore, io godo, e lui mi riempie.
Poi mi abbraccia e mi chiede quanto rimarrò, tutta la settimana gli dico, bene, sarai mia moglie d'accordo, sorrido e accetto.Finito il lavoro mi reco in hotel, mi preparo come Paola, e Nicola mi viene a prendere e a braccetto andiamo in trattoria, il titolare riconosce subito che non sono proprio una donna, e mi fà accomodare, venga Signora, e mi accompagna al tavolo, e mentre mi siedo mi tocca il culo e mi sorride, ceniamo, e poi torniamo in Hotel, dove passo l parte di notte a succhiare il suo cazzo e a prenderlo nel culo, e poi la giornata la passiamo a lavorare come colleghi normali.
La sera lui non può, verrà a trovarmi dopo cena in Hotel io mi reco alla trattoria, mi tremano un pò le gambe, si capisce perche ci vado da sola, entro, e il proprietario mi viene incontro, sola chiede?, annuisco, gli si illuminano gli occhi, venga signorina ho una saletta per lei, e mi accompagna in una salettina minuscola, la saletta delle coppiette mi dice, e sorride, e poi esce chiudendo la porta.
Ricompare poco dopo con il cibo e le bevande, mi accarezza la spalla, e poi scende nella camicetta e trova il mio seno, lopalpeggia, e mi tira i capezzoli, donna favolosa mi doce, poi mi fà alzare, mi accarezza il viso e mi tira a sè e mi bacia, un lungo bacio con la lingua.
MI SFILA LA GONNA, IO CERCO DI IMPEDIRLO, LUI SORRIDE, TRANWUILLA NESSUNO ENTRERà, POI MI TOGLIE LA CAMICETTA RIMANGO IN REGGISENO REGGICALZE E SLIP, SIEDITI E MANGIA TROIETTA, esce, per ricomparire dopo una mezz'ora, chiude a chiave la porta e mi si avvicna, mi abbraccia e poi cerca trà gli slip il mio cazzo, poi si inginocchia e inizia a farmi un pompino pazzesco, vengo tempo zero, lui ingoia, poi mi gira e inizia a baciarmi il culetto, lo lecca, io godo, mi bagno, poi si alza, si spoglia e rimane in reggicalze, succhialo troia, imbocco il suo cazzone, duro, fatico a tenerlo metà in bocca, lui mi scopa in gola, e poi mi gira e mi lo schiaffa nel culo, urlo, mi copre la bocca e mi violenta.
Mi sfonda con cattiveria, io piango, sono donna, e come tale abituata ad essere trattata come tale, lui è un'animale, mi rompe.
Poi mi sborra dentro, ulula il porco, e poi mi butta in un angolo, si rimette i pantaloni ed esce, e mi chiude dentro, io mi ricomppongo, mi asciugo le lacrime, e poi rientra, mi si avvicina, si sfila i pantaloni, e mi chiede di scoparlo, io dico di nò, mi dà uno schiaffo potente, e così lo scopo, violentami urla il porco, spaccami il culo stronza, mi dò da fare, ma non sono alla sua altezza, allora dopo che gli sborro dentro, prende una grossa candela dal tavolo, mettimela in culo, la guardo, ma sei pazzo è enorme, fallo troia, e io la infilo di colpo, lui si irrigidisce, e poi inizia a godere, spingila cagna, sfondami, io spingo, e la infilo tutta dentro, si richiude il buco, sìì ansima, e inizia a sborrare dal cazzo.
Poi la sfilo, è insanguinata, lui la vede e sorride, solo così si gode, poi mi bacia, domani la provi tu?, sei pazzo gli dico, e mi rivesto, Nicola arriverà a breve, e una volta a letto gli racconto l'accaduto, lui gode e mi scopa con forza.
La sera dopo mi accompagna contro la mia voglia in trattoria, il titolare ci vede capisce, e ci porta in saletta, prepara la troia, nuda che trà poco arrivo, Nicola mi spoglia e mi mette sul tavolo supina legata ai polsi e alle caviglie, ti prego non la candela, lui ride, e mi scopa, poi arriva il tittolare, si toglie tutto rimanendo in autoreggenti, si infila un paio di decoltè nere tacco dieci, mi sfonda il culo, mi martella con il suo cazzone, poi chiede a Nicola di incilarlo, lui lo mette dentro e ci scopiamo.
Mi viene dentro, si sfila, e mentre Nicola conclude dentro di lui, il titolare afferra la candela, e inizia a sfondarmi, urlo, mi coprono la bocca, e mi sfondano, sento dolore e bruciore, e poi entra, la infila tutta, mi si richiude il buco, bene ora è dentro e te la terrai.
A turno fà passare i suoi camerieri a guardare il mio buco sanguinantem e poi alla fine, senza ritegno, infila la mano e me la toglie, io sono rotta, sangue che cola sulle cosce, bene ragazzi riempitela, e così, in una caverna passano i cinque cazzi dei camerieri.
Domani vacca, andiamo in zona industriale, e così, la sera dopo, in miniabito e tacchi, senza nulla mi ritrova a spompinare sconosciuti fuori dalla ditta dove lavoro.
Il giorno dopo mi chiama il direttore, e una volta alla sua presenza, mi dice, signorina, ma ora facciamo gli straordinari fuori dalla ditta, io arrossisco, venga, mi avvicino, lui è lì col cazzo fuori, si spogli, rimango in reggiseno e mutandine, succhia troia e io lo succhio fino a bere tutto, si ricomone, da questo pomeriggio si presenti in abiti femminili e truccata, e così divento Paola, alla fine della settimana, mi diche che mi ha richiesta per una settimana aggiuntiva, ritornerò a casa con un prolasso al culo me lo sento, ma mi siedo sul suo cazzo e me lo gusto, mentre lui detta le lettere alla sua segretaria, in decoltè nere.
Si sono una tra e non solo in privato, sposata, con moglie a conoscenza della mia natura femminile, e consenziente, cpsì, quando parto, lei mi pone in valigia, oltre all'occorrente maschile, tutto quello che se serve a Paola, per il tempo dell'uscita.
Mi ripone reggicalze calze slip reggiseni, vestitini e scarpe, i trucchi e la mia immancabile parrucca, prima di andarmene, si inginocchia, mi abbassa i collant, e mi fà un pompino ingoiando il mio sperma, poi mi bacia, e mi sussurra, lo sai che la figa è per gli altri no?, io le sorrido, e le chiedo quanti, e lei risponde, uno a sera per tutto il tempo che rimani via Paola, no?, io annuisco e felice me ne vado.
Arrivo nei pressi della ditta dove devo lavorare, e noto che è in una zona subito limitrofa a dove ho l'hotel, vicino al centro, e poco distante dalla ditta, bene mi dico, mi presento e inizio a svolgere il mio lavoro, nel frattempo conosco Nicola, il oro tecnico informatico.
Bel ragazzo più giovane di mè, sulla quarantina, io ne ho cinquantatrè, solite chiacchiere, e spiegazioni del caso, ma ad un tratto, mentre siamo vicini, lui scorge nella mia maglietta il mio reggiseno nero di pizzo, che copre il mio piccolo seno naturale, ho una seconda, rimane lì a guardarmi, io non ci faccio caso, poi mi accorgo, è troppo tardi.
Divento rossa, lui mi sorride, mi mette una mano sulla gamba, tranquilla, sarà il nostro segreto, comunque, complimenti, devi avereun bel seno, e scegli molto bene la tua biancheria intima, io balbetto un grazie, e affermo che è il mio seno naturale, e nel dirlo, mi eccito, sento il mio cazzo diventare duro, lui se ne accorge, e mi dice di seguirlo.
Mi ritrovo nella stanza degli archivi informatici, solo lui può entrare, richiude la porta alle mie spalle, e mi attira a sè, sento la sua mano sulla coscia, e l'altra che cerca il mio seno, e un attimo dopo lo aiuto a togliermi la maglietta,rimango in reggiseno, lui lo scosta e mi bacio il seno, succhia il mio capezzolo, svengo dal piacere, mi slaccia i pantaloni, mi abbassa i collant, e scosta le mutandine nere di pizzo, afferra il mio cazzo duro, e inizia a masturbarmi, chiudo gli occhi e mi bacia.
Ansimo, Nicola stò per venire, schizza tesoro, schizza forte, e io schizzo getti di sperma, lui poi la porta alle labbra, buona mi dice, dolce salata come piace a mè, e mi bacia, poi mi gira, io capisco, mi appoggio ad una scrivania, e mi metto supina, un attimo dopo, mi entra, duro nel culo.
Me lo godo per bene, ci sà fare, mi morde l'orecchio mentre mi sussurra parole d'amore, io godo, e lui mi riempie.
Poi mi abbraccia e mi chiede quanto rimarrò, tutta la settimana gli dico, bene, sarai mia moglie d'accordo, sorrido e accetto.Finito il lavoro mi reco in hotel, mi preparo come Paola, e Nicola mi viene a prendere e a braccetto andiamo in trattoria, il titolare riconosce subito che non sono proprio una donna, e mi fà accomodare, venga Signora, e mi accompagna al tavolo, e mentre mi siedo mi tocca il culo e mi sorride, ceniamo, e poi torniamo in Hotel, dove passo l parte di notte a succhiare il suo cazzo e a prenderlo nel culo, e poi la giornata la passiamo a lavorare come colleghi normali.
La sera lui non può, verrà a trovarmi dopo cena in Hotel io mi reco alla trattoria, mi tremano un pò le gambe, si capisce perche ci vado da sola, entro, e il proprietario mi viene incontro, sola chiede?, annuisco, gli si illuminano gli occhi, venga signorina ho una saletta per lei, e mi accompagna in una salettina minuscola, la saletta delle coppiette mi dice, e sorride, e poi esce chiudendo la porta.
Ricompare poco dopo con il cibo e le bevande, mi accarezza la spalla, e poi scende nella camicetta e trova il mio seno, lopalpeggia, e mi tira i capezzoli, donna favolosa mi doce, poi mi fà alzare, mi accarezza il viso e mi tira a sè e mi bacia, un lungo bacio con la lingua.
MI SFILA LA GONNA, IO CERCO DI IMPEDIRLO, LUI SORRIDE, TRANWUILLA NESSUNO ENTRERà, POI MI TOGLIE LA CAMICETTA RIMANGO IN REGGISENO REGGICALZE E SLIP, SIEDITI E MANGIA TROIETTA, esce, per ricomparire dopo una mezz'ora, chiude a chiave la porta e mi si avvicna, mi abbraccia e poi cerca trà gli slip il mio cazzo, poi si inginocchia e inizia a farmi un pompino pazzesco, vengo tempo zero, lui ingoia, poi mi gira e inizia a baciarmi il culetto, lo lecca, io godo, mi bagno, poi si alza, si spoglia e rimane in reggicalze, succhialo troia, imbocco il suo cazzone, duro, fatico a tenerlo metà in bocca, lui mi scopa in gola, e poi mi gira e mi lo schiaffa nel culo, urlo, mi copre la bocca e mi violenta.
Mi sfonda con cattiveria, io piango, sono donna, e come tale abituata ad essere trattata come tale, lui è un'animale, mi rompe.
Poi mi sborra dentro, ulula il porco, e poi mi butta in un angolo, si rimette i pantaloni ed esce, e mi chiude dentro, io mi ricomppongo, mi asciugo le lacrime, e poi rientra, mi si avvicina, si sfila i pantaloni, e mi chiede di scoparlo, io dico di nò, mi dà uno schiaffo potente, e così lo scopo, violentami urla il porco, spaccami il culo stronza, mi dò da fare, ma non sono alla sua altezza, allora dopo che gli sborro dentro, prende una grossa candela dal tavolo, mettimela in culo, la guardo, ma sei pazzo è enorme, fallo troia, e io la infilo di colpo, lui si irrigidisce, e poi inizia a godere, spingila cagna, sfondami, io spingo, e la infilo tutta dentro, si richiude il buco, sìì ansima, e inizia a sborrare dal cazzo.
Poi la sfilo, è insanguinata, lui la vede e sorride, solo così si gode, poi mi bacia, domani la provi tu?, sei pazzo gli dico, e mi rivesto, Nicola arriverà a breve, e una volta a letto gli racconto l'accaduto, lui gode e mi scopa con forza.
La sera dopo mi accompagna contro la mia voglia in trattoria, il titolare ci vede capisce, e ci porta in saletta, prepara la troia, nuda che trà poco arrivo, Nicola mi spoglia e mi mette sul tavolo supina legata ai polsi e alle caviglie, ti prego non la candela, lui ride, e mi scopa, poi arriva il tittolare, si toglie tutto rimanendo in autoreggenti, si infila un paio di decoltè nere tacco dieci, mi sfonda il culo, mi martella con il suo cazzone, poi chiede a Nicola di incilarlo, lui lo mette dentro e ci scopiamo.
Mi viene dentro, si sfila, e mentre Nicola conclude dentro di lui, il titolare afferra la candela, e inizia a sfondarmi, urlo, mi coprono la bocca, e mi sfondano, sento dolore e bruciore, e poi entra, la infila tutta, mi si richiude il buco, bene ora è dentro e te la terrai.
A turno fà passare i suoi camerieri a guardare il mio buco sanguinantem e poi alla fine, senza ritegno, infila la mano e me la toglie, io sono rotta, sangue che cola sulle cosce, bene ragazzi riempitela, e così, in una caverna passano i cinque cazzi dei camerieri.
Domani vacca, andiamo in zona industriale, e così, la sera dopo, in miniabito e tacchi, senza nulla mi ritrova a spompinare sconosciuti fuori dalla ditta dove lavoro.
Il giorno dopo mi chiama il direttore, e una volta alla sua presenza, mi dice, signorina, ma ora facciamo gli straordinari fuori dalla ditta, io arrossisco, venga, mi avvicino, lui è lì col cazzo fuori, si spogli, rimango in reggiseno e mutandine, succhia troia e io lo succhio fino a bere tutto, si ricomone, da questo pomeriggio si presenti in abiti femminili e truccata, e così divento Paola, alla fine della settimana, mi diche che mi ha richiesta per una settimana aggiuntiva, ritornerò a casa con un prolasso al culo me lo sento, ma mi siedo sul suo cazzo e me lo gusto, mentre lui detta le lettere alla sua segretaria, in decoltè nere.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Aiuto mia moglieracconto sucessivo
La passeggiata notturna
Commenti dei lettori al racconto erotico