La mamma di Pino si è sdebitata a modo suo

di
genere
poesie

Con Pino sono stato insieme alle elementari e a quel tempo la sua mamma potrà aver avuto un po' più di 30 anni, dacchè io ne avevo 10 quando per la prima volta passando sotto al balcone di casa sua e guardando in su, ho visto lei da sotto nella veduta cosce mutande sottana. E lei si è accorta che stavo guardando rapito dalla visione e con malizia ha guardato il ragazzino di 10 anni che era rimasto turbato da quel che aveva visto. Poi sono arrivati i tempi delle medie e a quell'età le cosce delle mamme mi facevano impazzire, ma soprattutto quelle della mamma di Pino, per l'episodio di 2 - 3 anni prima. Ovviamente lavoravo di fantasia, perchè la panoramica delle cosce non si era più ripresentata. Poi io sono andato alle superiori e Pino no, comunque andavo a trovarlo a casa ugualmente. Ecco che 15 enne o poco più la mamma di Pino viene in salotto pure lei, con la vicina di casa e io e Pino eravamo seduti nel divano di fronte. Le due signore accavallavano le gambe scosciando non poco. La vicina di casa ci faceva vedere a me e a Pino reggicalze e ben oltre. Ben consapevole che noi 2 adolescenti avviati a maschiotti con tanto di cazzo duro, guardavamo incantati. La signora in questione classificabile bonona, pezzo di sorca, decisamente godereccia e arrapante al 100%, ostentava le cosce e lo faceva apposta. La mamma di Pino, classificabile bonazza casalinga classica, madre di famiglia, se non l'avessi vista da piccolo da sotto, non l'avrei trovata arrapante, concludendo ingenuamente che stava solo accavallando le gambe, senza ostentare nulla e senza farlo apposta. Però in quel momento feci tutta una elucubrazione: mettere alla pecorina la vicina di casa per metterle in culo
una mazza di cazzo anche notevole, avrebbe al massimo avuto l'effetto di farle dire di mandarglielo su ancora. Mentre metterci la mamma di Pino avrebbe fatto assistere alla scena Hard della signora che si sente molto male con l'xxxxL(28 cm) in culo. A quell'eta non ne avevo esperienza diretta, ma non mi ero sbagliato, perchè dopo anni di esperienza che ho alla mia età, l'ho visto con i miei occhi che quelle super sorcone vistose, si fanno entrare in culo cazzi spropositati, senz tante scene, mentre quelle donnine insignificanti, affatto vistose, che umilmente preparano la cena col grembiule, che ovviamente con un xxxxL sarebbero alla prima volta, qualora sodomizzate con tali calibri, che si sentono male lo danno a vedere, anzichè no. E questo si che è arrapante, anzichè no, non certamente la trucidona adusata a farsele fare di tutti i colori, che come massima reazione ha quella di dire: - più su, più su, fammi male di più.
Pertanto e dico pertanto, mentre guardando le cosce di entrambe le donne sedute sul divano, elucubravo in quei termini suddetti, di colpo la mamma di Pino me lo fece drizzare non poco. Mi sa che sudavo freddo. Stemmo in salotto 2 - 3 ore e la solfa non cambiò: cosce accavallate della vicina che facevano vedere tutto chiaramente. Cosce accavallate della mamma di Pino che facevano immaginare, molto, molto più di quello che l'altra donna faceva vedere in belola mostra. Io ero al limite della sopportazione dell'erezione e del fremito che mi provocavano le fantasie che mi venivano in mente a carico della mamma di Pino, non già della vicina, che praticamente non sbirciavo più, perchè c'era poco da sbirciare. Era tutto in bella mostra, ostentato come un caporale maggiore ostenta i "gradi" sul treno, dove ci sono ragazze e gli altri militari sono tutti soldati semplici. Ho reso l'idea? La vicina sapeva di essere una bonona super sorca ed era convinta che i miei occhi dovessero per forza essere tra le sue cosce, non certo tra le cosce della donnetta di casa la mamma di Pino. Ma si sbagliava di grosso. Che è così, lo posso dimostrare giurando che tante seghe che mi sono fatto per anni, dopo quel giorno passato sul divano, mi hanno visto ad immaginare la mamma di Pino e l'altra non mi è passata per l'anticamera del cervello. Anzi se mi fosse veuta in mente, mi avrebbe mandato indietro la schizzata, che al pensiero della mamma di Pino per molti anni mi scaturiva a getto ripetuto e vigorosissimo. Raggiunta l'età del militare, la mamma di Pino era più che quarantenne. Devo dire che la vicina, che era quasi cinquantenne, aveva assunto un aspetto molto senile e "volgare" e ... "sfatto", non più da bonona super sorca, piuttosto da tardona buona per farsi una sega coprendole il viso, non certo per una scopata. Mentre l'idea di scopare la mamma di Pino mi mandava in tachicardia.
Poi sono diventato trentenne e la mamma di Pino, se fate i conti pure voi, più che cinquantenne. Ma era diventata oggettivamente una donna che messa in una casa d'appuntamenti, avrebbe avuto la fila di trentenni per scopare con lei. Non credo che solo io la vedevo arrapantissima-scopabilissima. Il tipo di donna cinquantenne e più, non plus ultra per una scopata con i controcazzi, come si suole dire. Per capirci: che quando glielo mandi su lo sente e lo da a vedere che le è andato su. Ci siamo capiti? Si?
Torno dunque a quando trentenne l'idea di una scopata con la mamma di Pino, per me era il massimo dell'immaginabile nell'estremamente erotico: lei che con una mano ti spingeva la pancia per fartelo estrare un pò, il cazzo, che lo sentiva troppo su e con l'altra ti tirava il pelo villoso del torace, quando da 3 colpi profondi e 7 superficiali, passavi a 7 colpi profondi e 3 superficiali, la facevi si avvicinare all'orgasmo, ma anche soffrire per un certo dolore dentro la pancia. Non ho mai osato immaginare il di lei momento dell'orgasmo,
perchè mi sarei sentito male. Una volta che ci ho provato l'immaginazione mi ha fatto vedere me che le mettevo due dita in bocca e poi inn gola, vieppiù che gemesse e poi che concludessi con un forte colpo di reni da farla star male 2 -3 ore, per il cazzo tutto, tutto su, durissimo. E questo mi si è dipinto nella mente in modo ossessivo. Confesso che sono ricorso a questo immaginario le volte che scopando con donne qualsiasi, non ce la facevo a venire. Figurandomi sotto la mamma di Pino in 1 secondo eiaculavo a getto a ripetizione.
E 80 scopate su 100 la sborrata ha avuto come fantasia erotica di averci sotto la mamma di Pino. Questo è. Quando da bambini ci si fissa su un soggetto erotico, rimane e non va via più. Il racconto però verte su cosa mi è capitato trentenne.
Ci arrivo. Facevo il dentista. Eh! Questo facevo di lavoro. La mamma di Pino aveva un 8° incluso. Le era stato detto che era un'estrazione da clinica, non da studio, molto complessa, dove ci voleva l'anestesia generale e che il tutto sarebbe costato all'epoca di riffe e di raffe sui 4 milioni di lire. Pensò di chiedere il mio parere. Feci la giusta ortopanoramica e attentamente conclusi che io potevo levare quel dente, senza tante pippe.
GLIELO DISSI: senta signora. non c'è niente di complicato, secondo me, a togliere il dente.
Il dente è si incluso, ma si leva come si leva uno non incluso. Lei: - caro, (ero l'amico del figlio) ma davvero mi eviti di andare in clinica, di subire l'enestesia generale e tanto altro di fastidioso? Io: si. Se io una cosa non la so fare, non la faccio.
Ma la so fare. Se crede.la faccio. Lei: - quando devo venire? Io: - sta qua ora, perchè la dovrei far rivenire? Lei: - ma è doloroso? Guarda che io urlo. (faccio schifo a dirlo, ma quando ha detto guarda che io urlo, il cazzo mi stava per uscire dal camice, per come era giuzzato duro ed eretto). Professionale ho risposto: - guardi che so fare l'anestesia, nessuno urla nel mio studio. Che faccio procedo signora? Lei : si, si, si.
Ho preso il necessario. Preanestesia che si fa ai bambini e poi anestesia con ago. Non le ho fatto per niente male, grazie a Dio. Un pochina di attesa, pinze e leva adatta. Ho studiato i 3 movimenti prima di farli. Ho proceduto e solo a dente 3/4 fuori mi ha stretto il camice con la mano, facendomi ricordare la mia immaginazione giovanile che mi spingesse fuori dalla vagina con la mano, perchè andava troppo su. Quindi in quell'attimo ho sudato freddo. A dente tutto fuori, quando ho staccato la radice ha fatto un gemito, facendomi pensare al genito che farebbe ... (meglio mettere i puntini puntini).
Pochi munuti, dente incluso estratto, piccolo batuffolo di emostatico nella cavità e la signora può scendere dalla poltrona. Aveva risparmiato 4 milioni di vecchie lire e tante rogne in clinica privata. (Tipo ECG, esami del sangue, spirometria, visita dell'anestesista, che le avevano annunciato facendo lievitare la cifra 4.
Quanto di debbo caro? Io: - e che faccio pagare la mamma di Pino?
E quel giorno è finita lì. Fine settimana mi sento telefonare: - Posso venirti a trovare a casa, disturbo, ci sei? Io: - no ci sono, quando vuole.
Ecco che poi mi sento suonare a casa. Sale, si mette seduta sul divano e io sul divano opposto. (Le storie si ripetono, come si suole dire).
Lei: - avrei dovuto spendere più di 4 milioni, mi hai risparmiato tanti soldi e tanti fastidi, che posso fare per te? E mentre mi faceva la domanda, accavallava le gambe scoprendo con discrezione le cosce, con quella discrezione che la vicina di casa non aveva.
Ho subito drizzato le antenne per non dire il cazzo.
Io: - niente signora, solo la fiducia che ha mostrato venendo nel mio studio, a me ripaga.
Lei: - mi sembra un po' poco. Nel frattempo si vedevano meglio le cosce. Molto, molto, moltissimo meglio.
Prendendo una decisione o l'altra avrei fatto nel primo caso la figura del frocio o nel secondo caso la figura dell'arrapato maldestro che perde le staffe sbirciando un reggicalze.
Però dovevo prenderla con la stessa rapidità con la quale si decide di atterrare senza fare il giro di pista, che forse non ci si fa a farlo, quando molla il motore dell'ulm in decollo.
Pippe mentali in entrambe i casi non si possono fare.
Pertanto ricordo che organizzai rapidamente cosa dire, come fanno i politici a domande toste. Non a vanvera istantaneamente, ma nemmeno in tempi "ansiogeni". E la buttai là: - senta signora se lei non fosse la mamma di Pino (mi è venuta come un lampo) e non continuai dicendo cosa ... se non fosse. Il congiuntivo mi ha risparmiato il successivo verbo condizionale e il resto l'ha detto la signora. Poteva pure dire, però sono la mamma di Pino ... E avrei dovuto salvarmi dalla figuraccia dicendo al condizionale: le avrei chiesto la metà di quallo che chiedo normalmente. Rimettendo la palla al centro.
La signora grazie al buon Dio ha detto: - stai a pensare a Pino adesso? Pensa a te. Ti piaccio o no, come donna? Io dovevo giocare con gli effetti speciali, quel momento speciale e ho detto: - signora mia, io ho 32 anni (lasciandole il tempo di pensare che lei pensasse alla sua età e supponesse ... volessi tirami indietro!). Poi ho proseguito: - SE DICESSI CHE LEI MI PIACE, NON SAREI SINCERO, CAPISCE COSA VOGLIO DIRE ? e LA SIGNORA MI GUARDAVA STIZZITA, pensando volessi dire che non mi piaceva, ma una scopata me la sarei fatta, chiarendo però che accettavo di farla, per consentirle di sdebitasri, non perchè proprio mi andasse.
Poi ho continuato magistralmente, meritando un 10 con lode + bacio accademico: - sinceramente lei non mi piace ... (lasciandola col fiato sospeso) soltanto. Mi fa proprio letteralmente impazzire signora mia. Si è accorta che quando ho cominciato ad avvicinarmi a lei in poltrona, stavo sudando? Lei: - si caro, ho pure avuto paura, perchè pensavo che l'estrazione fosse per te complicata e stessi sudando per l'estrazione da fare.
Io: - SIGNORA MIA estrarre il dente per me era come fare la cosa più semplice, sudavo perchè avevo lei vicino e non so se si rende conto della sua femminilità e da quanti anni impazzisco la sera pensando a lei. Lei furba: - vuoi che vado via o che resto?
Io: - se lei fosse una donna come tutte le altre non la farei certo andare via e l'avrei già portata in camera. Ma lei mi fa impazzire così tanto, che se va via è meglio. Capisce perchè è meglio? Lei: - perchè? Io: - perchè la leccherei tutta per ore e ore e con lei ci farei tarda mattina, ora che sono le 5 di pomeriggio.
Lei : - a casa non mi aspetta nessuno e ha cominciato a togliersi la camicetta in salotto.
Pertanto l'ho sdraiata sul divano leccandola tutta.
Dopo un pò? lei: - non mi porti in camera? Io: - se la porto in camera la metto in cinta, signora. Lei: - Ormai non dovrei rimanere più incinta!
Quando l'ho portata sul letto si è girata, dicendo: - nel dubbio però è meglio non rischiare. Si è alzata la gonna e si è abbassata le mutandine. Poi mi ha dato un tubo di luan (anestetico!), dicendo spiritosamente: - Qui è come il dente, toglerlo senza anestesia mi avrebbe fatto urlare. Come dire: mettendoci il luan non urlerò.
Quando ha visto l'attrezzatura tirata fuori ed eretta, in quanto sentirle dire non urlerò, me lo ha fatto diventare un bubo d'acciaio, ha detto: - beh! Con questo urlerò lo stesso. Tanto vale non mettercelo, almeno ti farò effetto come credo hai sognato in questi anni e ti
ricorderai ancora meglio di me.
Mi ha chiesto se avessi il burro e di andarlo a prendere. Ho fatto la mossa di tirar fuori anche un preservativo e lei: - sai che gusto col preservativo! Se pensi di sporcarti dentro, mettilo, ma sono pulita dentro. Sono venuta da te pulita.
Arrapantissima anche questa precisazione. Il burro se lo è spalmato da sola e mi ha messo della semplice vasellina, senza anestetico, (aveva anche quella) sul "... ", raccomandandosi di non smettere anche se lei desse segni che le facessi male.
Ha detto: - o entri al primo colpo o se mi fai male senza entrare, poi finisce qui.
Mi si stava per mosciare a questa minaccia che ha guastato l'atmosfera.
Ho avuto il lampo di genio di infilarle le dita in vagina ben lubrificate dalla vasellina e poi dal liquido uscente dalla vagina, dilatandola e facendola gemere in un modo che mi ha di nuovo arrapato e indurito. Poi passavo dalla vagina all'ano entrando prima conn 2 poi con 3 poi con 4 dita e poi con 5 spingendo forte a dilatare lo sfintere. Ottima idea, perchè quando spingevo strillava facendomi fremere. Lo sfintere lo sentivo cedere viepiù che ripetessi la spinta con più forza. E anche la vagina si dilatava, al punto che stavo facendole fisting e prima che entrassi con tutta la mano lei mi ha fermato, pensando che fosse troppo far entrare la mia manona in vagina. Voleva piuttosto essere sodomizzata.
Capendolo al volo ho subito puntato allo sfintere e la smorfia che ha fatto e il repiro profondo della donna che sa di dover sentire qualcosa, non di giocare, mi ha infoiato e fatto ricapitolare tutti i pensieri che in giventù avevo fatto sulla mamma di Pino. Ora la stavo per sodomizzare. L'entrata è stata segnata dal classico strillo che ho sentito fare a tutte le donne che mi sono sodomizzato. Quella che ha strillato di meno è stata una donna che avrà indossato una misura da bambina, tanto era piccolina e che pesava 38 Kg. Quella che ha strillato in modo osceno è stata una Preside di scuola superiore di 60 anni. La mamma di Pino ha strillato e poi durante la penetrazione dentro si è resa arrapantissima facendo vedere che sentiva dolore, ma pensava al gusto dell'inculata e gemeva in modo sensualissimo. Io arrapato per arraparmi di più o cominciato a dirle: - che sozzona che è signora, glielo farei uscire dalla bocca, porca maiala ora le faccio sentire il cazzo tutto dentro. Mi sono riservato di non infilarglielo tutto su, al momento giusto.
Il momento giusto è stato quando sono venuto violentemente inondandole l'intestino.
Anche lei è andata in orgasmo in un modo che non mi sarei mai sognato. Nell'attimo che ho spinto forte e sono entrato tutto dando colpi tutti a spingere fortissimo.
Il suo orgasmo è durato tanti minuti e io sono riuscito non so come a rimanere a cazzo abbastanza consistente, senza toglierlo prima che lei me lo dicesse di toglierlo.
Che spettacolo! La signora mamma di Pino aveva di gran lunga superato le mie aspettative.
Con la sua vicina volgarona quando avrei potuto farmi una inculata del genere?
Devo dire che è una donna che sodomizzata con l'attrezzatura giusta ti dà tanta soddisfazione. Molta di più di quella che ti aspetteresti.
E' andata in bagno, si è assestata, mi ha detto che avrei potuto richiamarla a casa mia, quando avessi voluto.
Io l'ho presa in parola. La volta successiva è stata la volta del fisting. Sempre anale.
In vagina è particolarmente delicata e una mano dentro non se la fa mettere.
In anale rettale ho sentito l'intestino e ho aperto tutte le dita della mano.
Fino al gomito non mi ha fatto entrare perchè il braccio diventava di un diametro esagerato per lei. Non aveva a casa nessun marito che potesse accorgersi di eventuali lesioni interne, ma di procurarsele aveva un ragionevole timore. Il suo slogan era: - lo si fa per sentire piacere non per sentire dolore. Era esattamente la femmina che avevo immaginato fin da quando avevo 15 anni.
Abbiamo smesso quando io sono diventato più che cinquantenne e lei quasi settantenne. Con frequenza 1 max 2 volte l'anno. Da settantenne ancora mi tirava il cazzo in modo pazzesco.
Solo da settantenne mi ha fatto sborrare in vagina e la scopata è stata come la avevo immaginata da 20 enne. Anzi meglio.
Mai ho trovato una donna arrapante come la mamma di Pino. Forse perchè mi era rimasta nella mente erotica, da ragazzino. O forse perchè è veramente una femmina che tira.
In effetti la femmina diventa quello che tu mentalmente vorresti che fosse.
Però credo che se non c'è "Stoffa" poi quando una femmina la scopi, è sempre più deludente di come ti immagineresti che scopasse.
Le migliori scopate, a parte la mamma di Pino; me le sono fatte mentalmente con le femmine che non mi sono mai scopato. A volte ho eiaculato fino al soffitto. Ma quando è successo, devo dire che nell'ultimo decimo di secondo, sono passato dall'immagine della femmina che stavo immaginando, all'immagine della mamma di Pino. Mi è entrata in testa da bambino e non sono più riuscito a togliermela dalla testa. Così è.


scritto il
2022-09-28
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