Darkroom.

di
genere
gay

Sono tornato, dopo qualche mese, in un locale hard cruising, con la voglia di fare sesso maschio, essendo bsx, ma non frequentando altri gay, nella mia vita corrente, al di fuori di questi ambienti.
Dopo qualche giro a vuoto fra i vari spazi, alla ricerca del tipo giusto, mi soffermai nella saletta video, dove si proiettava un porno hard, ma che non mi eccitava per nulla. Era molto più interessante chi stava seduto davanti a me, mentre io ero in piedi dall'altra parte di una vetrata che ci separava. Erano due uomini maturi - forse cinquantenni - che si pompavano a vicenda. L'uno semisdraiato sul divanetto a gambe divaricate e dal fisico massiccio, con un po' di pancetta, molto virile, peloso, con barbetta e baffi appena brizzolati e dai capelli rasati. Grosse cosce muscolose e grandi piedi. Era posto di fronte a me di spalle. L'altro, inginocchiato davanti a lui, altrettanto virile, forse poco più giovane, calvo, senza barba, ma con pelo scuro sul petto e sulle cosce. Il cazzo che stava pompando, e che io osservavo attentamente dall'alto, era molto bello. Premetto che adoro i circoncisi maturi, com'era in effetti questo. Grosso, ma mediamente lungo, molto nerboruto, venoso, dalla cappella gonfia e ben scolpita, che pulsava ad ogni uscita dalla bocca dell'amico. Questi, che se lo gustava ben bene, lo ingoiava fino ai coglioni, se lo teneva dentro un po' così, lacrimando, per poi lasciarlo scivolare fuori piano piano, e quando il cazzo era del tutto libero - mentre lui lo leccava lungo l'asta, dolcemente e lentamente -, io potevo vederne la cappella gonfissima, dal pertugio pulsante, bagnato, non solo di saliva ma probabilmente anche di smegma. Ad un certo punto, quello inginocchiato, che era rivolto verso di me, incrocia il mio sguardo. Capisce la mia eccitazione, che non era dovuta al video che avevo di fronte, ma alla sorte di loro due. Solleva le gambe dell'amico, a ginocchia piegate, e le allarga prendendole per le caviglie, inizia così a leccargli il culo, guardandomi, sprofondando la faccia nella peluria delle cosce e dei coglioni. Di tanto in tanto alza la faccia, per osservarmi con più attenzione, e capisco che mi stava provocando nell'eccitazione. Io indugio, a bocca leggermente socchiusa, gli strizzo l'occhio, col cazzo non ancora propriamente in tiroche comincio a toccarmelo. Qualche minuto così, e mi sento sfiorare/accarezzare le natiche dalle mani di qualcun'altro che nel frattempo si era avvicinato da dietro. Giro leggermente la testa per vedere che tipo fosse, non male. Un maturo possente, rasato e dalla bianca barba. Occhi chiari. Capisce che non mi dispiace, affonda una falange nel mio culo, ma non lo lascio fare di più. Non amo essere penetrato. In compenso, girata la testa all'indietro, mentre lui mi sfiorava il viso con il suo, lo slinguo. Poco dopo riguardo i due che stanno di fronte a noi e mi accorgo del cambiamento. Quello che era sdraiato, si era girato mettendosi carponi sul divano, rivolto così verso di me, mentre l'altro gli stava leccado tutto da dietro. A questo punto, prendo per il braccio il mio vicino, con il quele andiamo dall'altra parte del vetro per avvicinarci agli altri due. L'amico - chiamiamolo così - che condussi con me al loro cospetto, standomi ancora dietro, mi stringe il cazzo in mano e mi avvicina (con lui che mi preme da dietro con il suo, di cazzo, durissimo) alla bocca di quello carponi. Il quale ovviamente inizia a pomparmi. Sento la mano del mio "conduttore" che mi stringe l'asta e la fa roteare dentro la bocca dell'altro, che se lo gusta ben bene, con la lingua e fin dentro in gola. Ora ho anch'io il cazzo piuttosto duro, ma non troppo, e così allungo le mani sulla testa dell'altro che stava leccado il mio pompatore. Gliela spingo sul suo culo, e con le dita sfioro e palpeggio i coglioni bagnati di saliva di quello carponi, sento anche la lingua fra le mie dita che rotea sul culo bagnato, e così conficco un dito dentro a questo culo che l'altro sta leccando, insieme così alle mie dita, che succhia anche, avidamente. Poi schiaffeggio le natiche - a quello carponi -, le allargo per favorire la leccata del suo buco a quello che gode facendolo, come un cane in calore. Tutti siamo ormai molto eccitati. L'amico che mi sta conducendo il cazzo con la mano in bocca dell'altro, si china anche lui e inizia a pomparmelo e a strizzarmi i coglioni. Sento così due bocche - ingorde - sulla mia cappeklla, bagnatissima, e una mano sui coglioni che li palpano con determinazione, ai limiti della strizzata dolorosa. Ma che invece mi fa godere. Sborro subito, in bocca loro, mentre un dito mi si ficca in culo, ma non ho capito di chi fosse. Questo con un po' di dolore, ma direi piacevole, tanto da farmi sborrare in pochi secondi. I due pieni di sborra in bocca si leccano così a vicenda, mntre l'altro, inginiocchiato a leccare il culo di quello che era carponi, affonda il suo cazzo dentro, sempre più frtemente. Io lo assecondo, con le mani sulle sue sue natiche, che spingo e che palpo e che schiaffeggio, sempre più forte. Sberle vere e proprie, sonore, una-due-tre, fino all'ultima, fortissima, che lo aiuta a sborrare in culo all'amico.
Ci stacchiamo. Un po' esausti, tutti sudati, odorosi anche di feromoni e sperma. A questo punto, i due che non avevano ancora sborrato, ma dalla bocca e viso pieni della mia di sborra, iniziano a pomparsi contemporaneamente a vicenda e leccarsi la faccia, salivarsi addosso, tanto che mi unisco a loro sputandogli in bocca, così si mescola il tutto: alla mia sborra anche la nostra saliva. Si eccitano un casino, mugolano, si pompano avidamente, fino a sborrarsi in bocca a vicenda. Ci sciogliamo.
Un profondo respiro, una pacca sulla pancia o sulla spalla reciproca, e ci salutiamo sorridenti, avviandoci verso le docce e l'uscita. Ognuno per la sua strada.
scritto il
2022-10-14
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