Darkroom 2

di
genere
gay

Altro racconto di un pomeriggio in un locale Sauna gay, dove incontrai un bel tipo cinquentenne. Questi era piuttosto alto, magro, capelli rasati, con un cazzo circonciso piuttosto lungo e grosso, proporzionato alla sua figura. Io - essendo meno alto di lui, magro, un po' più giovane e con un cazzo altrettanto proporzionato al mio fisico -, l'ho decisamente più piccolo del suo, ma capii che gli piacevo. Quando i nostri occhi si incrociarono, stava in piedi nella sala video, insieme ad altri due maturi che lo stavano pompando. Mi sembravano conoscenti di lunga data e frequentazione, vista la loro confidenza. Tutti e tre, non vedendomi in altre coircostanze in quel luogo, ma solo per la prima volta, erano molto incuriositi al mio avvicinarsi.
Mi fermai in loro prossimità osservandoli attentamente, e feci subito capire, chinandomi poco dopo, che gradivo unirmi a loro nel pompare quel bel cazzo, che uno dei due aveva già all'opera. Costui, seppure ingordo, me lo porse con la mano, togliendoselo dalla sua bocca quasi a stento. Pompai subito fino a sentirmelo in fondo alla gola, almeno tre o quattro stantuffate, per due o tre volte di seguito, prima di fermarmi ad osservare l'asta con attenzione. Era lunga e leggermente curva all'in sù, grossa, dalle vene gonfie, pulsava, durissima da sembrare già in procinto di sborrare. Mi fermai quindi. Per poi procedemmo ancora per po', tutti e tre, a pomparlo a turno o in contemporanea, fino a quando - a sua richiesta - mi propose di continuare in cabina appartata, soltanto noi due. Probabilmente già conoscendo da tempo gli altri due, riteneva poterlo fare senza offenderli.
Io non amo le cabine di questi ambienti. Mi sembrano sempre poco igienici e non troppo vicini alle docce. Proposi quindi l'alternativa del bagno turco, dove l'atmosfera umida, la promiscuità e il sudore dei corpi bagnati mi arrapano molto di più. Ci andammo, e ripresi non solo a palparlo, a pompargli il gran bel cazzo circonciso, ma anche a leccargli i coglioni e il culo, di gran gusto. I corpi bagnati di umido e di sudore, sgusciavano fra di noi in modo molto eccitante e le lingue aumentavano il piacere. Poi lui mi sollevò dalla mia posizione chinata, e iniziò a baciarmi e slinguarmi intensamente, assaporando non solo me ma anche quello del suo cazzo intriso nella mia bocca. Ricambiato, in modo sempre più serrato dalle sue pompate, ci lavammo di saliva tutta la faccia. Le nostre lingue si intrecciavano, penetravano nella bocca dell'altro, salivando e gustando il sapore di ciascuno come raramente mi era successo, neppure quando sono stato innamorato. Si avvicinarono almeno altri tre uomini con l'intento di partecipare unendosi a noi, ma lui li allontanò. Mi voleva da solo.
Poco dopo, sudatissimi e dalla temperatura corporea ed ambientale eccessiva, mi ripropose di appartarci da soli in una cabina. Mio malgrado acconsentii, perchè mi piaceva troppo il tipo. Facemmo una bella doccia rinfrescate e ne trovammo una di nostro gradimento, abbastanza grande, con il materasso che copriva tutta la pavimentazione, dove ci sdraiammo sopra i nostri asciugamani stesi. Riprendemmo a baciarci e slinguarci avidamente, quasi a risucchiarci a vicenda le lingue imbrattate di saliva. Mugolavamo, sussurrandoci porcate e imprecazioni, intercalate fra una succhiata e l'altra. Per un bel po', fino a quando mi stesi sopra di lui, che rimase supino. Cominciai a pomparlo avidamente, mentre lui si strinse il mio culo in faccia, e iniziò a leccarmelo come nessuno mai lo aveva fatto prima. Intercalava imprecazioni alle slinguate, perchè sembrava incapace di farci penetrare tutta la lingua come avrebbe desiderato, pur allargandomi le natiche con le mani. Smaniava. Io altrettanto, quasi da fargli male nel pomparlo e stringergli l'asta con la mano, mentre con l'altra lo palpavo nelle natiche, nei coglioni, fino a ficcargli prima uno e poi due dita in culo, senza tanti preamboli. Si lamentò della mia irruenza e della mia maldestra manovra, imprecandomi le più triviali porcate. Ma ovviamente capivo che erano parolacce dette per essere ancora più arrapati e porci - e questo valeva per entrambi - che veri e propri insulti di cui risentirne, per cui lo ricambiavo. Non so quanto tempo questo durò, fino a quando decidemmo che era giunto il momento di farla finita e di esplodere in una bella sborrata.
Quindi facemmo una breve pausa. Ci Chiedemmo come avremmo preferito farlo, e giungemmo ad una decisione che potrà sorprendervi. Quella di segarci con i due cazzi uniti, sovrapposti, per farli così imbrattare entrambi di sperma reciproco, il quale, se uno dei due veniva prima dell'altro, sarebbe stato il lubrificante goduto dal secondo subito dopo.
Così mi sedetti sopra di lui, strinsi le due aste con le dita frapposte e iniziai a segare, massaggiando con il pollice le rispettive cappelle, mentre i nostri coglioni li facevo strusciare fra di loro con il peso e le movenze del mio bacino, strizzandoli quasi. Venni prima io, copiosamente, sentendo la mia sborra che innondava le nostre aste e imbrattava i nostri coglioni. Non so quanta fosse, ma abbastanza da sentirli totalmente bagnati, come anche la mia mano. Non mi fermai ovviamente, allentai le movenze, lui lo aveva ancora durissimo quando il mio cazzo si stava ormai afflosciando - post coitum - e gradivo sentire anche il suo di sperma innondarci. E infatti poco dopo esplose anche il suo di cazzo, forse più copiosamente ancora del mio, tanto che il lavaggio di sperma non solo raddoppiò, ma sembrò triplicare, tanto da rendere così scivolosi i nostri due organi e imbrattata la mia mano, da rendere il tutto molto vischioso, profumato. Non ci fermammo qui. Volle che ci pompassimo. E così facemmo: ognuno prese il cazzo e i coglioni dell'altro in faccia, che ci strusciammo sopra, lingue comprese, ovunque dove trovavamo i nostri umori. Eravamo ormai due maschere. Ci guardammo imbarazzati, quasi inorriditi, ma ci baciammo, e a lungo. Stretti in una morsa di piacere che ci toglieva quasi il fiato. E uscimmo per farci le rispettive docce, ormai spossati.
Parlammo del più e del meno ancora un po', convenzionalmente. Dei nostri nomi non ricordo. Chiesi se voleva lo scambio dei numeri telefonici, ma mi disse che era impegnato, e che sarebbe stato meglio vederci lì casualmente in altre analoghe circostanze.
Ribadii che anch'io ero impegnato, ma a differenza di lui, io lo ero con una lei. Così ci salutammo.
Io ci tornai in quel locale, ma solo dopo molto tempo, e non lo rividi più.
scritto il
2022-10-14
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