Sala biliardo
di
elena1957
genere
orge
Sala biliardo
Come avrete letto nella storia precedente (la doppietta), mi era stato detto di tornare a prendere la mia macchina riparata dopo due settimane, stavolta non avrei bevuto, sarei stata perfettamente presente a me stessa e non mi sarei lasciata andare.
Mi truccai e vestii con attenzione, faceva sempre caldo, allora indossai sopra la biancheria un vestitino di lino bianco leggero e corto allacciato dietro con una cinturina sempre annodata dietro, delle scarpe anch’esse bianche col tacco basso, poco più che delle ballerine, i capelli annodati in una unica grossa treccia al centro della nuca, come sempre niente gioielli, solo degli orecchini a cerchietto d’oro bianco, sembravo più giovane dei miei 19 anni ed era proprio quello che volevo, così avrei messo, pensavo, Antonio in difficoltà, preso il tram arrivai in via Torino e vidi la mia macchina chiusa e parcheggiata vicino alla galleria del cinema Eliseo, in effetti sembrava nuova come mi avevano promesso, andai quindi alla sala biliardi che trovai chiusa come quel famoso lunedì, c’era un campanello vicino al cancelletto pieghevole e lo suonai.
Dopo poco Antonio arrivò con un sorriso aprì il lucchetto e mi disse
- Ciao Elena, prego entra
- Buongiorno, volevo solo le chiavi
- Certo certo, sono giù in ufficio, vieni
Entrai e scesi la scala, mi accorsi che Antonio aveva richiuso con il lucchetto dietro di me ma continuai a scendere, nella sala i due dell’altra volta stavano giocando a biliardo con altri due in fondo al locale
- Vuoi bere qualcosa Elena?
- No grazie, solo le mie chiavi ed andarmene
- Beh pensavo volessi divertirti con noi come l’altra volta
- Voi vi siete sicuramente divertiti, io meno
- Lo sai che non è vero, non mi sei sembrata affatto scontenta
- Si, però oggi non mi voglio divertire
Intanto gli altri 4 avevano smesso di giocare a biliardo e si erano avvicinati ed uno dei due dell’altra volta
- Ciao Elena, bentornata, lo sai che non pensavo fossi così giovane? Pensavo fossi più grande
- Ho solo 19 anni
- Lo so, l’ho visto dal libretto dell’auto
- Allora vuoi già andare via?
- Si voglio solo le chiavi dell’auto e vado via
- Va bene, dai, però beviamo qualcosa insieme poi vai, brindiamo alla tua macchina rimessa a nuovo
- D’accordo, per me una coca
- Non si può fare un brindisi con una coca, Antonio, apri una bottiglia di spumante
Antonio andò al bar, prese 6 flutes, li mise su un vassoio, poi da un frigorifero una bottiglia di spumante e poggiò il tutto su un biliardo, stappò la bottiglia e versò lo spumante, bevetti come loro il mio bicchiere facendo cin cin con tutti
- Antonio non fare il tignoso, prendi un'altra bottiglia
- Non sono mai stato tignoso, ve ne porto quante ne volete
E così dicendo ne portò altre due
- Per me basta, davvero devo andare e poi devo guidare
- Naaaa non puoi lasciarci soli proprio adesso, non si può bere da soli
Intanto Antonio aveva già aperto e versato la seconda bottiglia e rifacemmo un altro brindisi e appena finito fece lo stesso con la terza ora la testa cominciava a girarmi di nuovo e dovetti sedermi
- Elena, tutto bene? Dimmi una cosa
Questo era sempre Antonio
- Non ti sei proprio divertita la volta scorsa?
- Si no si ma non voglio farlo di nuovo
- Sei sicura? Perché perdere l’occasione di fare una bella festa?
- Ma siete in 5
Stavo cedendo
- Così per te è meglio no?
- Non lo so, no si non lo so
- Dai vedrai che ci divertiamo
E mi porse , dicendolo un altro bicchiere di spumante che presi e bevvi, mi prese poi per la vita e mi fece sedere sul bordo del biliardo,
- Dai, facci vedere cos’hai sotto quel vestitino
Slacciai la cintura da dietro e mi sfilai il vestitino dalla testa, una selva di fischi ed applausi accolse il mio gesto anche perché la mia biancheria di pizzo bianco mi stava davvero bene, che pensiero stupido in quel momento, tolsi le scarpe e poi
- Il reggiseno, togli il reggiseno
E lo slacciai e lo feci cadere sul biliardo
- Le mutandine dai le mutandine
Tolsi anche quelle e un sacco di applausi e fischi di nuovo
La mia fessurina circondata da una leggera peluria bionda era per loro uno spettacolo perché allungarono tutti le mani per accarezzarla, ero euforica, sicuramente provocata dall’eccesso di spumante ed un po’ probabilmente, dalla mia vanità, ed ora?
Ora tutti e 5 si erano spogliati, e sbandieravano i loro membri più o meno notevoli, mi sdraiai sul biliardo, così, pensai ne avrei avuti uno per volta e così fu all’inizio, il primo non lo conoscevo e mi penetrò quasi di colpo, mentre mi scopava vedevo gli altri che se lo menavano per prepararsi al proprio turno, lui venne dopo poco ma io no non era come l’altra volta, o non ero abbastanza ubriaca o la situazione non era particolarmente intrigante, comunque il secondo invece lo conoscevo già era bravo e mi fece godere, e poi successe, probabilmente anche loro non si stavano divertendo, mi presero per le caviglie e mi portarono a scendere dal biliardo facendomi chinare contro il bordo e uno mi dette un paio di sganassoni al culetto e poi mi ci infilò un dito, poi due ed infine il suo cazzo a freddo cominciando a pomparmi con forza mentre Antonio si sedette davanti a me e mi infilò in bocca la sua proboscide, si lui era quello più grosso intanto finalmente ebbi davvero un buon orgasmo nello stesso momento in cui quello dietro di me mi sborrava sulla schiena, subito dopo mi sentii sollevare leggermente ed invece un altro, mentre continuavo a succhiare e leccare il membro di Antonio, penetrò la mia farfallina, le mie grandi e poi piccole labbra lo accolsero volentieri, anche lui mi scopò per almeno dieci minuti prima di aggiungere la sua sborra a quella che già avevo sulla schiena e quindi Antonio era pronto, si sdraiò sul biliardo ed i due amici dell’altra volta mi sollevarono e poi mi fecero lentamente calare su quell’asta d’acciaio, solo che lui puntò al mio buchino e mi ritrovai impalata a quella cosa enorme, il mio peso anche se poco, contribuiva a far penetrare sempre di più dentro di me il pene di Antonio, soprattutto quando, alla fine, i due amici mi lasciarono andare, mi mancò il fiato, poi Antonio , sempre immobile dentro di me mi costrinse a stendermi all’indietro con la mia schiena contro il suo petto e lo fece , me ne accorsi dopo, per permettere ad un suo amico di penetrarmi davanti e, solo quando anche l’altro fu tutto dentro di me, cominciarono a muoversi provocandomi il primo vero orgasmo, ma non erano ancora soddisfatti ed altri due mi si misero di fianco ed appoggiarono i loro cazzi alle mie labbra, avevo le mani libere così li impugnai e cominciando a segarli con la lingua e le labbra passavo da uno all’altro ed intanto, i due dentro di me , mi facevano ballonzolare sui loro membri, i miei orgasmi si moltiplicavano ed anche i loro a vedere la quantità di sperma che scaricavano su di me, ormai non sapevo più chi mi penetrava e dove e la mia bocca mi faceva male quasi quanto la mia vagina ed il mio culetto, però continuavamo imperterriti tutti insieme e poi ….. finì tutti seduti stravaccati sulle sedie ed io e Antonio sdraiati sul biliardo, solo che io ero tutta un dolore e, quando, finalmente con la mia 126 che avevo guidato a fatica arrivai a casa ed andai in bagno per infilarmi nella vasca calda, vidi anche che avevo diversi lividi sul corpo, bisognava che mi riposassi per qualche tempo, niente nuove avventure, per ora, del resto ne avevo avuto abbastanza per un po’. Mentre ero immersa nella vasca con i miei Sali profumati e la schiuma che mi accarezzava la pelle cominciai a pensare che, nonostante i miei 19 anni in effetti ero, forse, un po’ malata di sesso, il fatto che avessi bevuto era solo una scusa, avevo voluto farlo era la mia natura e dovevo convivervi, e se ero fortunata. Nei tanti rapporti occasionali che avrei avuto sarei riuscita anche a vivere qualche situazione veramente intrigante ed eccitante, almeno lo speravo.
Come avrete letto nella storia precedente (la doppietta), mi era stato detto di tornare a prendere la mia macchina riparata dopo due settimane, stavolta non avrei bevuto, sarei stata perfettamente presente a me stessa e non mi sarei lasciata andare.
Mi truccai e vestii con attenzione, faceva sempre caldo, allora indossai sopra la biancheria un vestitino di lino bianco leggero e corto allacciato dietro con una cinturina sempre annodata dietro, delle scarpe anch’esse bianche col tacco basso, poco più che delle ballerine, i capelli annodati in una unica grossa treccia al centro della nuca, come sempre niente gioielli, solo degli orecchini a cerchietto d’oro bianco, sembravo più giovane dei miei 19 anni ed era proprio quello che volevo, così avrei messo, pensavo, Antonio in difficoltà, preso il tram arrivai in via Torino e vidi la mia macchina chiusa e parcheggiata vicino alla galleria del cinema Eliseo, in effetti sembrava nuova come mi avevano promesso, andai quindi alla sala biliardi che trovai chiusa come quel famoso lunedì, c’era un campanello vicino al cancelletto pieghevole e lo suonai.
Dopo poco Antonio arrivò con un sorriso aprì il lucchetto e mi disse
- Ciao Elena, prego entra
- Buongiorno, volevo solo le chiavi
- Certo certo, sono giù in ufficio, vieni
Entrai e scesi la scala, mi accorsi che Antonio aveva richiuso con il lucchetto dietro di me ma continuai a scendere, nella sala i due dell’altra volta stavano giocando a biliardo con altri due in fondo al locale
- Vuoi bere qualcosa Elena?
- No grazie, solo le mie chiavi ed andarmene
- Beh pensavo volessi divertirti con noi come l’altra volta
- Voi vi siete sicuramente divertiti, io meno
- Lo sai che non è vero, non mi sei sembrata affatto scontenta
- Si, però oggi non mi voglio divertire
Intanto gli altri 4 avevano smesso di giocare a biliardo e si erano avvicinati ed uno dei due dell’altra volta
- Ciao Elena, bentornata, lo sai che non pensavo fossi così giovane? Pensavo fossi più grande
- Ho solo 19 anni
- Lo so, l’ho visto dal libretto dell’auto
- Allora vuoi già andare via?
- Si voglio solo le chiavi dell’auto e vado via
- Va bene, dai, però beviamo qualcosa insieme poi vai, brindiamo alla tua macchina rimessa a nuovo
- D’accordo, per me una coca
- Non si può fare un brindisi con una coca, Antonio, apri una bottiglia di spumante
Antonio andò al bar, prese 6 flutes, li mise su un vassoio, poi da un frigorifero una bottiglia di spumante e poggiò il tutto su un biliardo, stappò la bottiglia e versò lo spumante, bevetti come loro il mio bicchiere facendo cin cin con tutti
- Antonio non fare il tignoso, prendi un'altra bottiglia
- Non sono mai stato tignoso, ve ne porto quante ne volete
E così dicendo ne portò altre due
- Per me basta, davvero devo andare e poi devo guidare
- Naaaa non puoi lasciarci soli proprio adesso, non si può bere da soli
Intanto Antonio aveva già aperto e versato la seconda bottiglia e rifacemmo un altro brindisi e appena finito fece lo stesso con la terza ora la testa cominciava a girarmi di nuovo e dovetti sedermi
- Elena, tutto bene? Dimmi una cosa
Questo era sempre Antonio
- Non ti sei proprio divertita la volta scorsa?
- Si no si ma non voglio farlo di nuovo
- Sei sicura? Perché perdere l’occasione di fare una bella festa?
- Ma siete in 5
Stavo cedendo
- Così per te è meglio no?
- Non lo so, no si non lo so
- Dai vedrai che ci divertiamo
E mi porse , dicendolo un altro bicchiere di spumante che presi e bevvi, mi prese poi per la vita e mi fece sedere sul bordo del biliardo,
- Dai, facci vedere cos’hai sotto quel vestitino
Slacciai la cintura da dietro e mi sfilai il vestitino dalla testa, una selva di fischi ed applausi accolse il mio gesto anche perché la mia biancheria di pizzo bianco mi stava davvero bene, che pensiero stupido in quel momento, tolsi le scarpe e poi
- Il reggiseno, togli il reggiseno
E lo slacciai e lo feci cadere sul biliardo
- Le mutandine dai le mutandine
Tolsi anche quelle e un sacco di applausi e fischi di nuovo
La mia fessurina circondata da una leggera peluria bionda era per loro uno spettacolo perché allungarono tutti le mani per accarezzarla, ero euforica, sicuramente provocata dall’eccesso di spumante ed un po’ probabilmente, dalla mia vanità, ed ora?
Ora tutti e 5 si erano spogliati, e sbandieravano i loro membri più o meno notevoli, mi sdraiai sul biliardo, così, pensai ne avrei avuti uno per volta e così fu all’inizio, il primo non lo conoscevo e mi penetrò quasi di colpo, mentre mi scopava vedevo gli altri che se lo menavano per prepararsi al proprio turno, lui venne dopo poco ma io no non era come l’altra volta, o non ero abbastanza ubriaca o la situazione non era particolarmente intrigante, comunque il secondo invece lo conoscevo già era bravo e mi fece godere, e poi successe, probabilmente anche loro non si stavano divertendo, mi presero per le caviglie e mi portarono a scendere dal biliardo facendomi chinare contro il bordo e uno mi dette un paio di sganassoni al culetto e poi mi ci infilò un dito, poi due ed infine il suo cazzo a freddo cominciando a pomparmi con forza mentre Antonio si sedette davanti a me e mi infilò in bocca la sua proboscide, si lui era quello più grosso intanto finalmente ebbi davvero un buon orgasmo nello stesso momento in cui quello dietro di me mi sborrava sulla schiena, subito dopo mi sentii sollevare leggermente ed invece un altro, mentre continuavo a succhiare e leccare il membro di Antonio, penetrò la mia farfallina, le mie grandi e poi piccole labbra lo accolsero volentieri, anche lui mi scopò per almeno dieci minuti prima di aggiungere la sua sborra a quella che già avevo sulla schiena e quindi Antonio era pronto, si sdraiò sul biliardo ed i due amici dell’altra volta mi sollevarono e poi mi fecero lentamente calare su quell’asta d’acciaio, solo che lui puntò al mio buchino e mi ritrovai impalata a quella cosa enorme, il mio peso anche se poco, contribuiva a far penetrare sempre di più dentro di me il pene di Antonio, soprattutto quando, alla fine, i due amici mi lasciarono andare, mi mancò il fiato, poi Antonio , sempre immobile dentro di me mi costrinse a stendermi all’indietro con la mia schiena contro il suo petto e lo fece , me ne accorsi dopo, per permettere ad un suo amico di penetrarmi davanti e, solo quando anche l’altro fu tutto dentro di me, cominciarono a muoversi provocandomi il primo vero orgasmo, ma non erano ancora soddisfatti ed altri due mi si misero di fianco ed appoggiarono i loro cazzi alle mie labbra, avevo le mani libere così li impugnai e cominciando a segarli con la lingua e le labbra passavo da uno all’altro ed intanto, i due dentro di me , mi facevano ballonzolare sui loro membri, i miei orgasmi si moltiplicavano ed anche i loro a vedere la quantità di sperma che scaricavano su di me, ormai non sapevo più chi mi penetrava e dove e la mia bocca mi faceva male quasi quanto la mia vagina ed il mio culetto, però continuavamo imperterriti tutti insieme e poi ….. finì tutti seduti stravaccati sulle sedie ed io e Antonio sdraiati sul biliardo, solo che io ero tutta un dolore e, quando, finalmente con la mia 126 che avevo guidato a fatica arrivai a casa ed andai in bagno per infilarmi nella vasca calda, vidi anche che avevo diversi lividi sul corpo, bisognava che mi riposassi per qualche tempo, niente nuove avventure, per ora, del resto ne avevo avuto abbastanza per un po’. Mentre ero immersa nella vasca con i miei Sali profumati e la schiuma che mi accarezzava la pelle cominciai a pensare che, nonostante i miei 19 anni in effetti ero, forse, un po’ malata di sesso, il fatto che avessi bevuto era solo una scusa, avevo voluto farlo era la mia natura e dovevo convivervi, e se ero fortunata. Nei tanti rapporti occasionali che avrei avuto sarei riuscita anche a vivere qualche situazione veramente intrigante ed eccitante, almeno lo speravo.
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