Al corso di ceramica - Pt1-
di
fluxyfluxy
genere
gay
Nello stesso isolato dove abitavo con i miei genitori aveva aperto da poco un piccolo laboratorio artigianale di ceramiche.
Era gestito soltanto da un uomo di circa 45 anni, che oltre alla fabbricazione e alla rivendita, aveva messo a disposizione le sue doti di artigiano creando dei corsi sulla lavorazione della ceramica.
Oltre alla sua bravura però, girava qualche voce pure sulla sua sfera personale, dicendo che quell’uomo fosse omosessuale.
Era una voce che girava soprattutto tra noi compagni di classe, messa in giro probabilmente da qualcheduno che sbirciando all’interno del suo negozio durante la chiusura, lo vide in atteggiamenti intimi con un ragazzo più giovane di lui.
Non era certo, eran voci, fatto sta che a me questa cosa colpi particolarmente.
Ero infatti entrato da qualche mese in quella fase sessuale di scoperta di me stesso, in cui provavo attrazione a guardarmi nudo davanti allo specchio, in cui mi accarezzavo il corpo e provavo un enorme piacere quando passavo le mie mani sulle e tra le natiche, stimolando pure il mio piccolo orifizio.
Qualche volta, quando ero particolarmente eccitato, mi stendevo pure sul letto completamente nudo e inumidendo le mie dita con della saliva, iniziavo pure a stimolare il mio buchetto roteandoci sopra le dita, fino a inserire la punta di un dito dentro al mio ano.
Non ne avevo fatto mai parola con nessuno di questa cosa, avevo paura di essere additato da tutti come frocio se fosse passato per qualche orecchio sbagliato, ma nonostante tutto sentivo dentro di me il bisogno di parlarne con qualcuno.
Trovai infatti in quell’artigiano una probabile figura adatta con cui poterne fare parola, ma data la mia enorme timidezza, non avrei mai trovato il coraggio e la situazione adatta per parlarci.
Nel tempo però con la scuola si presentò l’occasione giusta, ci dettero infatti la possibilità di fare delle attività extracurricolari che ci avrebbero aumentato dei crediti e nell’elenco delle attività disponibili, c’era pure qualche attività di artigianato, tra cui proprio il laboratorio di quell’uomo.
Senza pensarci troppo decisi che dovevo andare assolutamente a fare quel corso di ceramica e dopo aver compilato tutta la modulistica necessaria, dopo qualche settimana iniziai quel corso.
Ero l’unico ragazzo della classe e forse pure della scuola che aveva scelto quell’opzione e prima che mi si potesse ritorcere contro come scelta tra i miei amici, dissi a tutti che era particolarmente comodo data la fortunata vicinanza con la mia abitazione.
Avevo abbastanza libertà di scelta su quando iniziare quel corso, dovevo solamente concludere 18 ore da spalmare nell’arco di un mese a mio piacimento, così dopo essermi messo d’accordo con l’uomo del laboratorio di artigianato, in base ai miei impegni scolastici e sportivi, decidemmo di iniziare dopo due settimane e che mi avrebbe fatto da insegnante privato in un corso dedicato solamente a me.
Iniziai il corso e mi resi subito conto di quanto ero incapace in quella tecnica, si vedeva benissimo che non ero portato per modellare l’argilla e pure l’artigiano se ne rese conto, facendo molte battute sulle mie scarse capacità.
Nonostante tutto però mi sentivo a mio agio con quell’uomo, era molto simpatico, gentile e disponibile ad insegnarmi qualsiasi cosa possibile e ora dopo ora, iniziammo pure a parlare più nel personale delle nostre vite.
Ed è proprio durante quelle conversazioni che capii in modo abbastanza chiaro dell’orientamento sessuale di quell’uomo, mi disse infatti che era molto tempo che non si frequentava più con le donne ma che aveva trovato “altro” con cui divertirsi e stare bene.
Capii subito che si riferiva agli uomini, così per vie traverse gli chiesi se fosse bisessuale oppure gay e lui molto tranquillamente, dopo una risata , ammise di essere gay.
Da quel momento tutto cambiò, mi sentii più sollevato e in un attimo di completa fiducia nei sui confronti, decisi di confessare quel che stavo provando io in quel momento.
L’uomo sorpreso non si aspettava che gli dicessi quelle cose, così interrompendo entrambi quel che stavamo facendo, decidemmo di fare una pausa e di dedicarsi solamente a parlare.
Parlammo molto e devo dire che quella discussione fu molta rassicurante per me.
Mi disse che probabilmente era solo una fase di scoperta per me, che non era assolutamente detto che fossi gay, ma che semplicemente dovevo scoprire il più possibile me stesso senza alcuna limitazione o blocco mentale.
Dopo quel giorno tornai a casa molto più tranquillo del solito e la stessa sera, preso da una forte eccitazione, iniziai a masturbarmi fortemente e a lungo , stimolando pure io mio ano , tutto questo davanti ad un porno gay scaricato da internet poco prima.
Godetti tantissimo quella sera, riuscendo pure a spingere un dito fino a metà dentro al mio buchetto, provocandomi molto piacere.
I giorni successivi durante i corsi non parlammo molto come l’altra sera, dopotutto anche io mi sentivo meglio dopo aver fatto quelle parole con lui e il resto di quel che facevo non volevo farne così tanto parola, dopotutto eran cose mie personali.
Anche l’uomo non cercava una discussione a riguardo, si limitava solamente a chiedermi se in quella sfera era tutto ok e io gli rispondevo sempre molto felicemente di si.
Un giorno però, durante una fase del corso in cui mi faceva fare pratica con alcuni pezzi di argilla, mi venne quasi spontaneo e senza alcun volere, di ricreare una forma cilindrica abbastanza simile a quella fallica, iniziando entrambi a riderci su.
Mi chiese quindi in modo scherzoso di provare a creare un vero e proprio cazzo di argilla, giusto per vedere fino a che punto ero migliorato.
Accettai, a patto che pure lui ne ricreasse uno con le sue capacità, in modo da potermi dare un idea di come avrei dovuto lavorare.
Nel giro di mezz’ora riuscii a ricreare un pene di argilla abbastanza bruttino. Era molto stilizzato nella forma e nelle curve, i dettagli decisamente scarsi , ma ero soddisfatto, perché comunque sia era venuto molto meglio rispetto ad altre opere che in passato avevo provato a creare.
Nel solito tempo a disposizione l’uomo creò invece un vero capolavoro. Ricreò infatti un cazzo molto realistico, sia nelle dimensioni che nelle forme, ben curato nei dettagli.
Era pure particolarmente eccitante alla vista, tanto che avrei voluto toccarlo come se fosse un pene vero.
Poco dopo infatti mentre l’uomo si ritirò nel bagno per lavarsi le mani, mi avvicinai alla sua opera e come se fosse un cazzo vero iniziai a simulare una masturbazione.
Ovviamente questa cosa fece rovinare la sua creazione e soprattutto, quando l’uomo tornò dal bagno, mi vide in pieno proprio mentre stavo facendo una sega a quel cazzo di argilla.
Non mi accorsi della sua presenza e appena smisi, l’uomo mi disse:
“Perché ti sei fermato? Continua pure…”
In un completo stato di imbarazzo girai la testa e un po’ terrorizzato incrociai lo sguardo di quell’uomo che sembrava molto apprezzare quel che stavo facendo.
“Merda…scusa…” dissi balbettando
“Scusa di cosa?! Continua pure…”
“Ma ho rovinato il tutto…”
“Figurati, posso rifarlo quando mi pare e dieci volte meglio!”
“Si ma…”
“Dai riprendi da dove ti eri fermato! È particolarmente eccitante vederti maneggiare un uccello!”
Non sapevo più che fare, se continuare a farlo davvero o alzarmi e andare via.
Fatto sta che nel frattempo l’uomo si avvicinò a me e inumidendo inizialmente quel fallo di argilla con dell’acqua, prese in seguito una mia mano e la poggiò nuovamente li sopra, per poi accompagnarmi nel movimento.
Io imbarazzato e senza alcuna forza fisica e mentale di reagire, ripresi a farlo in un completo stato di timore e vergogna.
“Mmmh! Sembra tu sia molto bravo a giocare con il cazzo!” Esclamò l’uomo
“…..”
“È pure estremamente eccitante vedere un ragazzo così giovane come te all’opera sai?! Mi fai salire delle voglie…”
“Delle voglie?”
“Già! Voglie di capire se sei così bravo pure con un cazzo vero…”
“Beh…”
“Con un cazzo vero tipo il mio! Tipo il mio che in questo momento sta diventando più duro della pietra…mmh”
Quell’uomo sembrava esser cambiato tutto in un colpo. Da gentile e scherzoso si era trasformato in un secondo in un perfetto pervertito.
Mi sentivo però così imbarazzato e inerme che non riuscivo a parlare, a reagire, ad esprimermi. Mi sentivo come catturato dal suo fare così forte che probabilmente sarei rifinito veramente a fare qualcosa con quell’uomo da lì a poco.
Ed infatti, pochi istanti dopo, vidi l’uomo iniziare a toccarsi vistosamente il suo pacco per poi iniziare a sganciarsi i pantaloni e tirare fuori il suo arnese.
Rimasi a bocca aperta appena vidi il suo coso; aveva un cazzo particolarmente grosso, ben curato nella peluria ed era effettivamente duro come la pietra.
Io ero seduto sopra ad uno sgabello, mentre l’uomo era in piedi molto vicino a me e quell’arnese stava sventolando a pochi centimetri dalla mia faccia.
“Tieni, gioca con questo!” Disse l’uomo
“Ma…”
“Dai prendilo in mano! Fammi vedere quanto sei bravo a fare le seghe!”
“Ma…qui? Ora?”
“Certo!”
“Ma se entra qualcuno?”
“Il negozio è chiuso al pubblico quando faccio i corsi e non può entrare nessuno!”
“Ah…quindi…”
“Già! Siamo solo io e te e nessuno può vederci! Dai avanti…segami!”
Avevo il cuore che mi stava battendo fortissimo, provavo un enorme imbarazzo ma allo stesso tempo dentro di me, sentivo come un naturale istinto di afferrare quel coso e stringerlo, masturbarlo.
Così senza pensarci troppo, mi pulii le mani dall’argilla con dell’acqua e un panno frettolosamente , per poi allungare la mano e afferrare il suo uccello.
Pochi secondi e stavo già segando molto velocemente quel cazzo grosso e duro, era assurdo ma mi stava già piacendo.
Mi dedicai così bene a quel cazzo che in pochi minuti feci sborrare l’uomo, che sganciò la sua crema abbondante sulle mie mani.
“Ti è piaciuto?” Domandai poco dopo all’uomo con voce tenue
“Wow…si! Ora ho capito perché non sei bravo con la ceramica…”
“Perché?”
“La tua manualità è perfetta per la masturbazione!”
“Ahahah!”
“Dico sul serio! Mi hai fatto godere subito…”
“Grazie…”
Sarà stato il momento completamente improvvisato, o perché era la prima volta che faceva qualcosa con un ragazzo giovane come me, fatto sta che lo avevo fatto godere veramente in poco tempo e dentro di me sentivo come un senso di soddisfazione.
In silenzio subito dopo trovai le forze per alzarmi e dopo avermi lavato le mani presi le mie cose e dopo averlo salutato andai via.
-Continua-
Era gestito soltanto da un uomo di circa 45 anni, che oltre alla fabbricazione e alla rivendita, aveva messo a disposizione le sue doti di artigiano creando dei corsi sulla lavorazione della ceramica.
Oltre alla sua bravura però, girava qualche voce pure sulla sua sfera personale, dicendo che quell’uomo fosse omosessuale.
Era una voce che girava soprattutto tra noi compagni di classe, messa in giro probabilmente da qualcheduno che sbirciando all’interno del suo negozio durante la chiusura, lo vide in atteggiamenti intimi con un ragazzo più giovane di lui.
Non era certo, eran voci, fatto sta che a me questa cosa colpi particolarmente.
Ero infatti entrato da qualche mese in quella fase sessuale di scoperta di me stesso, in cui provavo attrazione a guardarmi nudo davanti allo specchio, in cui mi accarezzavo il corpo e provavo un enorme piacere quando passavo le mie mani sulle e tra le natiche, stimolando pure il mio piccolo orifizio.
Qualche volta, quando ero particolarmente eccitato, mi stendevo pure sul letto completamente nudo e inumidendo le mie dita con della saliva, iniziavo pure a stimolare il mio buchetto roteandoci sopra le dita, fino a inserire la punta di un dito dentro al mio ano.
Non ne avevo fatto mai parola con nessuno di questa cosa, avevo paura di essere additato da tutti come frocio se fosse passato per qualche orecchio sbagliato, ma nonostante tutto sentivo dentro di me il bisogno di parlarne con qualcuno.
Trovai infatti in quell’artigiano una probabile figura adatta con cui poterne fare parola, ma data la mia enorme timidezza, non avrei mai trovato il coraggio e la situazione adatta per parlarci.
Nel tempo però con la scuola si presentò l’occasione giusta, ci dettero infatti la possibilità di fare delle attività extracurricolari che ci avrebbero aumentato dei crediti e nell’elenco delle attività disponibili, c’era pure qualche attività di artigianato, tra cui proprio il laboratorio di quell’uomo.
Senza pensarci troppo decisi che dovevo andare assolutamente a fare quel corso di ceramica e dopo aver compilato tutta la modulistica necessaria, dopo qualche settimana iniziai quel corso.
Ero l’unico ragazzo della classe e forse pure della scuola che aveva scelto quell’opzione e prima che mi si potesse ritorcere contro come scelta tra i miei amici, dissi a tutti che era particolarmente comodo data la fortunata vicinanza con la mia abitazione.
Avevo abbastanza libertà di scelta su quando iniziare quel corso, dovevo solamente concludere 18 ore da spalmare nell’arco di un mese a mio piacimento, così dopo essermi messo d’accordo con l’uomo del laboratorio di artigianato, in base ai miei impegni scolastici e sportivi, decidemmo di iniziare dopo due settimane e che mi avrebbe fatto da insegnante privato in un corso dedicato solamente a me.
Iniziai il corso e mi resi subito conto di quanto ero incapace in quella tecnica, si vedeva benissimo che non ero portato per modellare l’argilla e pure l’artigiano se ne rese conto, facendo molte battute sulle mie scarse capacità.
Nonostante tutto però mi sentivo a mio agio con quell’uomo, era molto simpatico, gentile e disponibile ad insegnarmi qualsiasi cosa possibile e ora dopo ora, iniziammo pure a parlare più nel personale delle nostre vite.
Ed è proprio durante quelle conversazioni che capii in modo abbastanza chiaro dell’orientamento sessuale di quell’uomo, mi disse infatti che era molto tempo che non si frequentava più con le donne ma che aveva trovato “altro” con cui divertirsi e stare bene.
Capii subito che si riferiva agli uomini, così per vie traverse gli chiesi se fosse bisessuale oppure gay e lui molto tranquillamente, dopo una risata , ammise di essere gay.
Da quel momento tutto cambiò, mi sentii più sollevato e in un attimo di completa fiducia nei sui confronti, decisi di confessare quel che stavo provando io in quel momento.
L’uomo sorpreso non si aspettava che gli dicessi quelle cose, così interrompendo entrambi quel che stavamo facendo, decidemmo di fare una pausa e di dedicarsi solamente a parlare.
Parlammo molto e devo dire che quella discussione fu molta rassicurante per me.
Mi disse che probabilmente era solo una fase di scoperta per me, che non era assolutamente detto che fossi gay, ma che semplicemente dovevo scoprire il più possibile me stesso senza alcuna limitazione o blocco mentale.
Dopo quel giorno tornai a casa molto più tranquillo del solito e la stessa sera, preso da una forte eccitazione, iniziai a masturbarmi fortemente e a lungo , stimolando pure io mio ano , tutto questo davanti ad un porno gay scaricato da internet poco prima.
Godetti tantissimo quella sera, riuscendo pure a spingere un dito fino a metà dentro al mio buchetto, provocandomi molto piacere.
I giorni successivi durante i corsi non parlammo molto come l’altra sera, dopotutto anche io mi sentivo meglio dopo aver fatto quelle parole con lui e il resto di quel che facevo non volevo farne così tanto parola, dopotutto eran cose mie personali.
Anche l’uomo non cercava una discussione a riguardo, si limitava solamente a chiedermi se in quella sfera era tutto ok e io gli rispondevo sempre molto felicemente di si.
Un giorno però, durante una fase del corso in cui mi faceva fare pratica con alcuni pezzi di argilla, mi venne quasi spontaneo e senza alcun volere, di ricreare una forma cilindrica abbastanza simile a quella fallica, iniziando entrambi a riderci su.
Mi chiese quindi in modo scherzoso di provare a creare un vero e proprio cazzo di argilla, giusto per vedere fino a che punto ero migliorato.
Accettai, a patto che pure lui ne ricreasse uno con le sue capacità, in modo da potermi dare un idea di come avrei dovuto lavorare.
Nel giro di mezz’ora riuscii a ricreare un pene di argilla abbastanza bruttino. Era molto stilizzato nella forma e nelle curve, i dettagli decisamente scarsi , ma ero soddisfatto, perché comunque sia era venuto molto meglio rispetto ad altre opere che in passato avevo provato a creare.
Nel solito tempo a disposizione l’uomo creò invece un vero capolavoro. Ricreò infatti un cazzo molto realistico, sia nelle dimensioni che nelle forme, ben curato nei dettagli.
Era pure particolarmente eccitante alla vista, tanto che avrei voluto toccarlo come se fosse un pene vero.
Poco dopo infatti mentre l’uomo si ritirò nel bagno per lavarsi le mani, mi avvicinai alla sua opera e come se fosse un cazzo vero iniziai a simulare una masturbazione.
Ovviamente questa cosa fece rovinare la sua creazione e soprattutto, quando l’uomo tornò dal bagno, mi vide in pieno proprio mentre stavo facendo una sega a quel cazzo di argilla.
Non mi accorsi della sua presenza e appena smisi, l’uomo mi disse:
“Perché ti sei fermato? Continua pure…”
In un completo stato di imbarazzo girai la testa e un po’ terrorizzato incrociai lo sguardo di quell’uomo che sembrava molto apprezzare quel che stavo facendo.
“Merda…scusa…” dissi balbettando
“Scusa di cosa?! Continua pure…”
“Ma ho rovinato il tutto…”
“Figurati, posso rifarlo quando mi pare e dieci volte meglio!”
“Si ma…”
“Dai riprendi da dove ti eri fermato! È particolarmente eccitante vederti maneggiare un uccello!”
Non sapevo più che fare, se continuare a farlo davvero o alzarmi e andare via.
Fatto sta che nel frattempo l’uomo si avvicinò a me e inumidendo inizialmente quel fallo di argilla con dell’acqua, prese in seguito una mia mano e la poggiò nuovamente li sopra, per poi accompagnarmi nel movimento.
Io imbarazzato e senza alcuna forza fisica e mentale di reagire, ripresi a farlo in un completo stato di timore e vergogna.
“Mmmh! Sembra tu sia molto bravo a giocare con il cazzo!” Esclamò l’uomo
“…..”
“È pure estremamente eccitante vedere un ragazzo così giovane come te all’opera sai?! Mi fai salire delle voglie…”
“Delle voglie?”
“Già! Voglie di capire se sei così bravo pure con un cazzo vero…”
“Beh…”
“Con un cazzo vero tipo il mio! Tipo il mio che in questo momento sta diventando più duro della pietra…mmh”
Quell’uomo sembrava esser cambiato tutto in un colpo. Da gentile e scherzoso si era trasformato in un secondo in un perfetto pervertito.
Mi sentivo però così imbarazzato e inerme che non riuscivo a parlare, a reagire, ad esprimermi. Mi sentivo come catturato dal suo fare così forte che probabilmente sarei rifinito veramente a fare qualcosa con quell’uomo da lì a poco.
Ed infatti, pochi istanti dopo, vidi l’uomo iniziare a toccarsi vistosamente il suo pacco per poi iniziare a sganciarsi i pantaloni e tirare fuori il suo arnese.
Rimasi a bocca aperta appena vidi il suo coso; aveva un cazzo particolarmente grosso, ben curato nella peluria ed era effettivamente duro come la pietra.
Io ero seduto sopra ad uno sgabello, mentre l’uomo era in piedi molto vicino a me e quell’arnese stava sventolando a pochi centimetri dalla mia faccia.
“Tieni, gioca con questo!” Disse l’uomo
“Ma…”
“Dai prendilo in mano! Fammi vedere quanto sei bravo a fare le seghe!”
“Ma…qui? Ora?”
“Certo!”
“Ma se entra qualcuno?”
“Il negozio è chiuso al pubblico quando faccio i corsi e non può entrare nessuno!”
“Ah…quindi…”
“Già! Siamo solo io e te e nessuno può vederci! Dai avanti…segami!”
Avevo il cuore che mi stava battendo fortissimo, provavo un enorme imbarazzo ma allo stesso tempo dentro di me, sentivo come un naturale istinto di afferrare quel coso e stringerlo, masturbarlo.
Così senza pensarci troppo, mi pulii le mani dall’argilla con dell’acqua e un panno frettolosamente , per poi allungare la mano e afferrare il suo uccello.
Pochi secondi e stavo già segando molto velocemente quel cazzo grosso e duro, era assurdo ma mi stava già piacendo.
Mi dedicai così bene a quel cazzo che in pochi minuti feci sborrare l’uomo, che sganciò la sua crema abbondante sulle mie mani.
“Ti è piaciuto?” Domandai poco dopo all’uomo con voce tenue
“Wow…si! Ora ho capito perché non sei bravo con la ceramica…”
“Perché?”
“La tua manualità è perfetta per la masturbazione!”
“Ahahah!”
“Dico sul serio! Mi hai fatto godere subito…”
“Grazie…”
Sarà stato il momento completamente improvvisato, o perché era la prima volta che faceva qualcosa con un ragazzo giovane come me, fatto sta che lo avevo fatto godere veramente in poco tempo e dentro di me sentivo come un senso di soddisfazione.
In silenzio subito dopo trovai le forze per alzarmi e dopo avermi lavato le mani presi le mie cose e dopo averlo salutato andai via.
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