Il lockdown covid si trasforma in paradiso

di
genere
gay

Come il caso trasformò la clausura per il Covid in una bella avventura erotica, fra maschi maturi.
Era il 9 marzo 2020, e il governo Conte decretò il lockdown, rimanere chiusi in casa, si poteva uscire solo per la spesa, tutto chiuso.
In quel periodo stavo solo, uomo di 63 anni, ben portati, con inclinazioni bisex, cominciai a uscire tutti i giorni per fare la spesa al supermercato, dove si faceva fila per entrare.
In coda dietro un maschio di mezza età, notai che aveva una bella forma di fianchi e culo, lui sentendosi un po osservato si girò, aveva un bel viso, lo conoscevo vagamente, abitava in zona. Mi salutò, cominciammo a parlare, la fila si prolungava, a distanza, battute, era simpatico. Entrati, scambiammo opinioni sulle cose più facili da preparare, era solo anche lui, non sapeva cucinare. Scambiammo telefono, per consultarci sulle cucina. Nel pomeriggio chiama, aspettavo la telefonata. “Non vorrei disturbarti, posso darti del tu? “ esordisce. “Ma certo, figurati, mi fa piacere che tu abbia chiamato”, siamo qui col cazzo in mano, un po cafone io. Scambiamo opinioni su come si sta soli a casa, anche lui è solo, mi dice, non ha donne, e se pure ha qualche affetto, ora è lontano. Vuoi fare una videochiamata? Ok, ci vediamo al pc. Detto fatto, un paio di minuti e siamo a schermo, mi dice che senza mascherina sono molto meglio, anche tu.
Nasce una simpatia, diverse battute, la conversazione ci toglie dal distanziamento, ogni tanto lui si scopre una spalla, o si alza mostrandomi le cosce, è in pantaloncini corti, io ho una tuta e dico che per pareggiare mi metterò anche io in mutande, lui risponde solo wow. Resto in boxer, lui mi dice che ha visto un bel pacco, ti interessa? Chissà, risponde. Passiamo a parlare d’altro, poi ci fermiamo, dandoci appuntamento per la sera in videochat.
Ambedue agitati ormai, la sera anticipa alle 20 la chat, e chiede come cucinare delle cose. Io lo guido, è in boxer stretto, che segna cosce e culo, segue le mie istruzioni. “Ti lascio alla tua cena”, “mi piacerebbe dividerla con te”, risponde. Dai non si può uscire, e dobbiamo rimanere distanziati. strano che ti rassegni, mi dice lui. Non hai paura del Covid? No, io no, e tu? Nemmeno. Allora accetta il mio invito, ormai è tardi, abitiamo a 300 mt, vieni ti guardo dalla finestra ed apro il portone, sono al pian terreno, ti apro e trovi la mia porta aperta, entra senza problemi. Ma dai, davvero? Si dai, vieni.
Siamo eccitati entrambi, mi vesto, non c’è nessuno, sento il clic del portone, spingo, vedo la porta illuminata, entro, eccolo, chiude.
Siamo due pazzi, dice, ma no, dai. Però non ci tocchiamo e stiamo a distanza, ok, dai va bene. Disinfettati le mani, ok. Siamo seduti su poltrone contrapposte, lui accavalla le cosce, belle lisce, mi sorride, dice che dal vero sono anche meglio. Anche tu, sinceramente, mi piaci. Davvero? Si. Ci guardiamo. - Già, abbiamo detto di non toccarci. E ridiamo assieme, ma sarà mica il governo Conte che ci blocca, ride, si alza mi viene vicino e mi mette la lingua in bocca.
Il bacio continua, passionale potente, mi sento affiatato con lui, che sospira e tocca il pacco, mentre io gli faccio correre le mani sulla schiena. “Sei tu che mi fai impazzire” mi dice, anche tu a me.
Beh siamo tranquilli, soli, non ci cerca nessuno, non dobbiamo niente a nessuno, ed ormai ci siamo già baciati, tanto vale continuare. Non è un novellino e sa che fare, mi manovra il pacco, tira fuori il cazzo, si inginocchia e comincia un bel pompino, uno dei migliori che mi sia capitato.
Abbiamo tempo, tesoro, vai piano. Che bel cazzo, mi piaci. Muove leggermente la testa, non vuole che lo ficco in gola,ma così è bellissimo, senza violenza. Ogni tanto si solleva per baciarmi. Mi tocca le gambe, io gli tocco il culo, provo un dito dentro, capisco che è aperto, ma che anche è un bel culo, caldo. Ci mettiamo nudi? Si, ma hai un letto? Dai vieni, mi da la mano e mi porta sul lettone nell’altra camera.
Continuiamo a baciarci, lui alterna brevi momenti col mio cazzo in bocca a momenti di abbraccio, ha il cazzo duro anche lui, non mi chiede di toccarlo. Si ferma a carezzarmi il viso, a dirmi che mi desidera, che è come un sogno. “Ora ti desidero, vuoi?” hai preservativi? No, non ci ho pensato, dai, io sono sano, anche tu mi sembra. Ma si, ho fatto analisi pochi giorni fa, tutto ok.
Va in bagno a prepararsi, apprezzo, mi lavo bene anche io. Ora ho voglia, e anche se lui insiste in una bellissima pompa, lo voglio, lo sdraio sul letto a pancia in giù, salgo su di lui che alza i fianchi, e comincio ad entrare, che tesoro, ma messo del lubrificante, sembra una figona.
Cominciamo piano, ansimando leggermente, si gira per baciarmi, sospira, mi dice che gli sono arrivato già nella pancia, che cazzo potente che hai, in effetti sento che ho passato il primo tratto e sono molto dentro di lui. Mi sento avvolto, e risucchiato, poi vogliamo ancora di più, vogliamo una confidenza totale, mi fa uscire, si mette sulla schiena, mi succhia per tenerlo sempre su, alza le cosce io mi piazzo, un paio di colpi e sono dentro tutto, mi abbraccia. Mi dice parole dolci, sento bagnato fra le le nostre pance abbracciate, gli chiedo se è venuto, si, mi piaci troppo, ma ti voglio ancora, continua.
Ed ormai si scatena , chiavami, fammi tuo, che bel cazzo, dai, voglio che mi ingravidi, accelero e sborro nel suo culo, e mi abbatto su di lui, felice, ed è felice anche lui, che mi tiene fra le braccia.
Mi sfotte, hai violato tutti i divieti di legge, valeva la pena? Si troia mia, e varrà la pena anche nei giorni futuri.
Ci laviamo, parliamo, decidiamo di non raccontarci le nostre storie, siamo due maschi che si desiderano, soli, persi nel lockdown, tutto il resto non importa.
Beh non andare a casa, dormiamo insieme? Per una settimana è stato la mogliettina più deliziosa che potessi immaginare. Solo che faceva cucinare a me.
Poi , finito il lockdown è tornato il suo uomo, non ha voluto rovinare il vecchio rapporto e nemmeno io glielo chiedevo.
Ora quando ci incrociamo abbiamo nostalgia di quelle giornate, che furono un inferno per tutti, paradiso per noi.
scritto il
2023-02-07
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