Meglio fra maturi
di
Felice Cioscia
genere
gay
Ve ne racconto una io, di storie di sesso fra maturi.
Nella parte gay di “eroticiracconti” ci sono poche storie di gay maturi, prevalgono i ragazzini e storie di violenza o cose estreme, che, esistono, ci mancherebbe, ma va detto che i maschi maturi, anche ultra60enni che fanno sesso fra loro, o con più giovani, sono tanti. Senza contare che l’alto numero di divorzi ha facilitato la ricerca di avventure da parte di uomini non più giovani.
Ovviamente queste storie non trovano tanti scrittori, di solito sono cose che si tengono molto riservate, al contrario dei ragazzi giovani, che esibiscono.
Ma le avventure sono ugualmente eccitanti, e ve lo garantisco, le porcellonate che si fanno sono molto gustose. E poi oggi a un 60enne in salute tira molto bene. E poi sono esperti, e sanno come organizzarsi per farlo bene. Certo c’è chi va per posti di incontro, parchi, parcheggi, e li si fanno cose rapide senza nemmeno guardarsi in faccia, nessuna critica, ma non è il mio genere, non so i vostro. E non ne parliamo di marchette, quelle sono proprio squallide.
Avevo conosciuto un 58enne un po rotondetto, simpatico e gentile, che spesso trovava da parlare con me, e mi sorrideva, qualche battuta, e un paio di volte si era accodato a me per una passeggiata in un grande parco. Passando da una zona dove c’erano incontri di gay maturi, aveva fatto delle battute, ma non lo vedevo sereno. A volte si vedeva pure della gente che faceva la fila per fare sesso con certi tipi malmessi e sporchi.
Commentai, ma che schifo, ma quello non è nemmeno sesso. Lui mi chiese se ce l’avessi con i gay, macchè, risposi io, mi fa schifo quel modo di fare sesso, che fra l’altro comporta dei rischi gravi di tutti i tipi dalle malattie all’arresto. Non ho niente contro il sesso fra maschi, potrebbe anche essere piacevole se fosse fatto bene. MI chiese se a me piacerebbe. Mi misi a ridere, dipende dal tipo, se fossi tu, chissà, forse. Ma sembrava una battuta. E conclusi, ma solo sul letto, mai all’aperto.
Fece finta di ridere, alla battuta, ma vidi che stava riflettendo. Più avanti seduti su un prato, mi sfiorava le gambe con le sue, e mi sorrideva senza motivo. Scoppiò a piovere e trovammo posto sotto una piccola tettoia, dove dovevamo metterci io dietro e lui avanti a me, per stare al riparo.
La pioggia aveva allontanato la gente eravamo soli, lui era di schiena rispetto a me, e io dietro, e mi venne un po su, lui arretrò e sentii le chiappe morbide, ma lui sentì che ero duro, ma non si scostò. Anzi, muoveva leggermente i fianchi e me lo fece venire più su. Oh, se andiamo avanti così te lo metto. Abbassò i pantaloncini sportivi elasticizzati, io lo tirai fuori e lo appoggiai, cominciavo a penetrare, era eccitante. Ma si avvicinava qualcuno che cercava riparo li, e ci staccammo.
L’avevo durissimo, lui mi sfotteva un po e quando si allontanarono quelli che venivano, la pioggia smetteva, mi baciò in bocca, senza dire null’altro. Tornammo verso casa, parlavamo poco, mi chiese se fossi ancora eccitato, e certo… Se non hai da fare sono solo a casa, e vuoi venire. Sorrideva. Mah, anche se avessi da fare verrei, dai, c’è un discorso da concludere dissi. E lui sfottendo , sul letto.
Sali prima lui, suonai, poi salii io, eravamo conosciuti. Lo trovai in accappatoio, pronto alla doccia, a quel punto facciamola assieme , ti va? E mi bacia. Aveva un culo veramente bello, non era troppo muscoloso, poco peloso, da scopare. Sotto la doccia comincia a prenderlo in bocca, mentre io gli tocco il buco, poi in piedi lo penetro sotto l’acqua, in piedi, avevo proprio voglia di andare a fondo.
Ma volevamo farla durare e ci fermammo asciugandoci a vicenda, lui era duro, molto più piccolo di cazzo di me, ma voglioso. Venne a sedersi sulle mie gambe per gustare assieme il caffe, poi si inginocchio tra le mie cosce e lecco tutto prima di prenderlo in bocca, e darsi da fare, mentre gli tenevo la testa.
Interrompe ogni tanto per baciarmi poi andiamo sul letto. Ci rilassiamo un po, mi ammira il cazzo e non solo, ha delle tettine interessanti, ma ormai lo voglio scopare e sborrare. Si mette a faccia in giù, lo capisce, alza i fianchi, entro e cominciamo a collaborare, lui arretra io spingo, ci alterniamo per farlo durare è molto caldo, ed è ora che io possa sborrare, lui è già venuto. E finisco estraendo il cazzo e bagnandolo sul buco e sulle chiappe. Ma avrebbe voluto sentirsi riempire l’ho capito, per cui quando mi bacia gli dico se gli va di farsi ingravidare. Ha proprio voglia, certo.
Se vuoi rimanere a pranzo, ordiniamo qualcosa, mi dice. Ma si dai, mi piace stare con te ed oramai la giornata è andata.
Parlammo di molte cose, io gli tenevo un po le tettine, lui me lo toccava, io a volte toccavo lui, era divertente, la voglia tornava.
Non siamo ragazzini, ce ne facciamo un’altra dici? Beh vediamo se il cibo è buono, e poi decidiamo.
Mangiammo assieme , scherzando, il cibo e un po di vino facevano effetto, ci facemmo un riposino quasi abbracciati, poi mi svegliai con lui che me lo succhiava. Ed era già bello duro.
La voglia montava. Le sue parole, voglio che mi ingravidi ora, mi eccitavano.
Stavolta si butta sulla schiena, alza le cosce, come una donna, lo penetro e ci abbracciamo. Ruotiamo assieme i fianchi piano, lo estraggo e lo rimetto, lui sospira. Poi un po mi aspira lui dentro, un po spingo io. Ci fermiamo quando sentiamo vicino l’orgasmo, per rallentare, ci parliamo, sei contento? È bellissimo, sei dolce, e tu sei un toro.
E ora è arrivato il momento mi stringe in tutti i sensi, sta venendo e anche io, ma non esco, lo riempio dentro, sente le mie vibrazioni e grida di piacere.
Quanto tempo siamo stati? Ma che facevi cronometravi? Ah ah si ho guardato quando abbiamo iniziato, erano le 16, sono le 18, ma possibile siamo da due ore? Non bastava stamane? No, non bastava. Sono state due ore bellissime.
Non fu l’unica. Anzi.
Nella parte gay di “eroticiracconti” ci sono poche storie di gay maturi, prevalgono i ragazzini e storie di violenza o cose estreme, che, esistono, ci mancherebbe, ma va detto che i maschi maturi, anche ultra60enni che fanno sesso fra loro, o con più giovani, sono tanti. Senza contare che l’alto numero di divorzi ha facilitato la ricerca di avventure da parte di uomini non più giovani.
Ovviamente queste storie non trovano tanti scrittori, di solito sono cose che si tengono molto riservate, al contrario dei ragazzi giovani, che esibiscono.
Ma le avventure sono ugualmente eccitanti, e ve lo garantisco, le porcellonate che si fanno sono molto gustose. E poi oggi a un 60enne in salute tira molto bene. E poi sono esperti, e sanno come organizzarsi per farlo bene. Certo c’è chi va per posti di incontro, parchi, parcheggi, e li si fanno cose rapide senza nemmeno guardarsi in faccia, nessuna critica, ma non è il mio genere, non so i vostro. E non ne parliamo di marchette, quelle sono proprio squallide.
Avevo conosciuto un 58enne un po rotondetto, simpatico e gentile, che spesso trovava da parlare con me, e mi sorrideva, qualche battuta, e un paio di volte si era accodato a me per una passeggiata in un grande parco. Passando da una zona dove c’erano incontri di gay maturi, aveva fatto delle battute, ma non lo vedevo sereno. A volte si vedeva pure della gente che faceva la fila per fare sesso con certi tipi malmessi e sporchi.
Commentai, ma che schifo, ma quello non è nemmeno sesso. Lui mi chiese se ce l’avessi con i gay, macchè, risposi io, mi fa schifo quel modo di fare sesso, che fra l’altro comporta dei rischi gravi di tutti i tipi dalle malattie all’arresto. Non ho niente contro il sesso fra maschi, potrebbe anche essere piacevole se fosse fatto bene. MI chiese se a me piacerebbe. Mi misi a ridere, dipende dal tipo, se fossi tu, chissà, forse. Ma sembrava una battuta. E conclusi, ma solo sul letto, mai all’aperto.
Fece finta di ridere, alla battuta, ma vidi che stava riflettendo. Più avanti seduti su un prato, mi sfiorava le gambe con le sue, e mi sorrideva senza motivo. Scoppiò a piovere e trovammo posto sotto una piccola tettoia, dove dovevamo metterci io dietro e lui avanti a me, per stare al riparo.
La pioggia aveva allontanato la gente eravamo soli, lui era di schiena rispetto a me, e io dietro, e mi venne un po su, lui arretrò e sentii le chiappe morbide, ma lui sentì che ero duro, ma non si scostò. Anzi, muoveva leggermente i fianchi e me lo fece venire più su. Oh, se andiamo avanti così te lo metto. Abbassò i pantaloncini sportivi elasticizzati, io lo tirai fuori e lo appoggiai, cominciavo a penetrare, era eccitante. Ma si avvicinava qualcuno che cercava riparo li, e ci staccammo.
L’avevo durissimo, lui mi sfotteva un po e quando si allontanarono quelli che venivano, la pioggia smetteva, mi baciò in bocca, senza dire null’altro. Tornammo verso casa, parlavamo poco, mi chiese se fossi ancora eccitato, e certo… Se non hai da fare sono solo a casa, e vuoi venire. Sorrideva. Mah, anche se avessi da fare verrei, dai, c’è un discorso da concludere dissi. E lui sfottendo , sul letto.
Sali prima lui, suonai, poi salii io, eravamo conosciuti. Lo trovai in accappatoio, pronto alla doccia, a quel punto facciamola assieme , ti va? E mi bacia. Aveva un culo veramente bello, non era troppo muscoloso, poco peloso, da scopare. Sotto la doccia comincia a prenderlo in bocca, mentre io gli tocco il buco, poi in piedi lo penetro sotto l’acqua, in piedi, avevo proprio voglia di andare a fondo.
Ma volevamo farla durare e ci fermammo asciugandoci a vicenda, lui era duro, molto più piccolo di cazzo di me, ma voglioso. Venne a sedersi sulle mie gambe per gustare assieme il caffe, poi si inginocchio tra le mie cosce e lecco tutto prima di prenderlo in bocca, e darsi da fare, mentre gli tenevo la testa.
Interrompe ogni tanto per baciarmi poi andiamo sul letto. Ci rilassiamo un po, mi ammira il cazzo e non solo, ha delle tettine interessanti, ma ormai lo voglio scopare e sborrare. Si mette a faccia in giù, lo capisce, alza i fianchi, entro e cominciamo a collaborare, lui arretra io spingo, ci alterniamo per farlo durare è molto caldo, ed è ora che io possa sborrare, lui è già venuto. E finisco estraendo il cazzo e bagnandolo sul buco e sulle chiappe. Ma avrebbe voluto sentirsi riempire l’ho capito, per cui quando mi bacia gli dico se gli va di farsi ingravidare. Ha proprio voglia, certo.
Se vuoi rimanere a pranzo, ordiniamo qualcosa, mi dice. Ma si dai, mi piace stare con te ed oramai la giornata è andata.
Parlammo di molte cose, io gli tenevo un po le tettine, lui me lo toccava, io a volte toccavo lui, era divertente, la voglia tornava.
Non siamo ragazzini, ce ne facciamo un’altra dici? Beh vediamo se il cibo è buono, e poi decidiamo.
Mangiammo assieme , scherzando, il cibo e un po di vino facevano effetto, ci facemmo un riposino quasi abbracciati, poi mi svegliai con lui che me lo succhiava. Ed era già bello duro.
La voglia montava. Le sue parole, voglio che mi ingravidi ora, mi eccitavano.
Stavolta si butta sulla schiena, alza le cosce, come una donna, lo penetro e ci abbracciamo. Ruotiamo assieme i fianchi piano, lo estraggo e lo rimetto, lui sospira. Poi un po mi aspira lui dentro, un po spingo io. Ci fermiamo quando sentiamo vicino l’orgasmo, per rallentare, ci parliamo, sei contento? È bellissimo, sei dolce, e tu sei un toro.
E ora è arrivato il momento mi stringe in tutti i sensi, sta venendo e anche io, ma non esco, lo riempio dentro, sente le mie vibrazioni e grida di piacere.
Quanto tempo siamo stati? Ma che facevi cronometravi? Ah ah si ho guardato quando abbiamo iniziato, erano le 16, sono le 18, ma possibile siamo da due ore? Non bastava stamane? No, non bastava. Sono state due ore bellissime.
Non fu l’unica. Anzi.
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