Una bellissima amicizia fra maschi

di
genere
gay

Non torni al paese? - No, troppi viaggi resto qui – Ah bene e che farai? Niente, giro un po qui per Milano, non ho nessun programma.
Avevo 24 anni , e da un anno lavoravo a Milano, e i colleghi si erano abituati a vedermi partire ogni venerdì, per tornare al sud, dove avevo una fidanzata ufficiale, di cui ormai mi interessava poco, e avevo deciso di prendermi una pausa.
Stavo parlando con un 50enne, con cui ci vedevamo a mensa, e al bar, di una azienda vicina alla mia, che spontaneamente mi aveva aiutato a trovare casa, e mi aveva dato delle indicazioni per ambientarmi.
L’uomo era simpatico e mi trattava da amico, per cui non pensai a niente di particolare quando mi chiese se volessi andare con lui nella sua casa sul lago Maggiore, dove aveva una barca, e accettai.
Non avevo preclusioni per i rapporti fra maschi, lo confesso, perché avevo fatto qualcosa da attivo e mi era piaciuto, ma non pensai che lui volesse provarci, anche se la situazione si prestava.
Il sabato mattina partimmo assieme nella sua bella macchina, che mi fece anche guidare, aveva le tempie di capelli grigi, ma molto giovanile, e un po rotondetto, ma appariva maschile.
Si creò un bel clima, arrivammo sul lago, una bella casa vicino alla spiaggia e un semi cabinato nel porticciolo, prese delle provviste e ci avviammo per una crociera di qualche ora, mi fece vedere i posti più belli, era già tarda primavera e si poteva stare in costume, ammirava molto il mio fisico, e me lo disse, ma senza insistere.
A un certo punto in una insenatura ancorò la barca, era ora di mangiare qualcosa, tirò fuori ottime cose e vino, seduti vicino sul divanetto, quando ci sfioravamo le cosce, mi veniva duro e si vedeva, cosa che devo averlo rassicurato, sapeva di farmi effetto.
So che sei un torello per femmine, mi disse, ma con maschi ti piacerebbe? Fui sincero, e dissi che avevo provato e mi ero anche divertito.
Il cazzo ormai metteva fuori la testa dal costume, lui lo vide, sorrise si accostò abbassò il costume mi segò un po e poi si inginocchiò per prenderlo in bocca.
Non era il primo pompino della mai vita ma lo fece con passione e dedizione, si vedeva che io gli piacevo, e mi diede tanto godimento, avevo chiuso gli occhi.
Lui era esperto e non voleva che finisse subito, si rialzò e mi abbracciò, tenendomi stretto e fece una cosa che non conoscevo fra maschi, e non mi aspettavo, mi baciò in bocca come una femmina, prima esitai, ma poi corrisposi, cosa che lo rese felice.
Riprendemmo la navigazione per tornare in porto, non senza che lui mi toccasse e mi baciasse, era esperto e sapeva che se avessi sborrato subito poi potevo annoiarmi.
Era pomeriggio avanzato quando tornammo a casa, ci facemmo una doccia insieme, me lo prese ancora in bocca ma poi si fermava prolungando il gioco. Ormai volevo chiavarlo e glielo feci capire prendendolo da dietro e appoggiandomi potentemente a lui fra le sue chiappe, in piedi, lui un po cedeva, e sospirava , un po mi faceva uscire, era un trucco per godere di più e prolungare, che imparai.
Dai ti invito a cena, e nonostante avessi una grande voglia ormai, ed anche lui andammo al ristorante cosa che ci permise di caricarci di energia,
Arrivati a casa mi abbracciò e mi baciò e mi fece un discorso guardandomi negli occhi.
Senti, tu mi piaci, ma non prendermi per uno sborratoio qualsiasi, sto con te ora perché ti voglio, ma se pensi di usarmi e basta, ti faccio sborrare e dormiamo.
Capii cosa volesse dire, voleva farlo in modo passionale e partecipato, e così fu.
Ci mettemmo nudi sul letto e vidi che era molto eccitato anche lui, e lo toccai, era la prima volta, ma vidi che questo gli faceva molto piacere, mi baciò forte poi si mise a faccia in giù, capii salii su di lui, che con la mano mi guidò il cazzo sul buco, e dopo pochi momenti ero dentro di lui, lo sentivo caldo, ansimava, dopo tanti giochi avevo proprio voglia di sborrare, e quando sentii che anche lui sussultava, gli scaricai la mia sborra dentro, cosa che gli diede molta soddisfazione.
Mi girai e capii che lui voleva vedere se mi stufavo ora, ma ero ancora voglioso, e anche lui prendemmo i rispettivi cazzi in mano, e ci baciammo.
Che bel maschio potente sei, mi diceva, mi hai fatto sentire femmina, sei un toro.
Ci lavammo entrambi, er a molto pulito, e me lo prese in bocca per un lungo pompino di piacere, e poi si impalò sul mio cazzo, mi sorrideva ed ogni tanto si chinava per baciarmi,
Concludemmo la serata con una chiavata alla missionario, che non conoscevo fra maschi, ma mi piacque molto.
La mattina dopo mi svegliai lui si era già alzato, mi portò il caffè, mi baciò passionale, mi disse che per lui era stato bellissimo con me, e mi chiese sinceramente cosa ne pensassi e se mi fosse piaciuto.
Si certo, mi piaci anche tu come persone, gli dissi, è stato tutto bello, anche se non me l’aspettavo e devo fare un po i conti con la mia sessualità.
Guarda mi disse sono esperto, tu puoi indifferentemente andare con donne e maschi, e la tua vita futura avrai tante femmine.
Ma questo tuo lato non nasconderlo e quando puoi, goditelo.
Aveva ragione.
Non avevo affatto pensato se lui avesse goduto, e glielo chiesi. Sorrise, ero dedicato al tuo piacere, mi fa piacere che me lo chiedi, ma vedrai che il piacere reciproco è anche meglio di quello solitario, fra maschi.
Il bacio che ne scaturì fu molto passionale, e poi lui si mise fra le mie gambe, mettendomi davanti al viso il suo cazzo mentre lui me lo succhiava, lo segai, non pensavo di prenderlo in bocca, ma glielo baciai, cosa che lo esaltò, e lo vidi che sborrava copiosamente sulle coperte. I o intanto gli avevo sborrato in bocca, lui mi disse grazie, amore, mi mise la lingua in bocca e sentii la mia sborra.
La cosa inaspettata mi fece ripartire ma lui mi fece rallentare, c’era ancora tempo.
Rimanemmo in casa, pioveva, facendoci confidenze, leggendo e giocando anche a carte.
Passarono alcune ore, dovevamo prepararci per tornare a Milano, e lui mi disse che da quel momento iu poi eravamo complici, ma non amanti, e che lui non voleva interferire nella mia vita.
Quando vorrai, io ci sono, ma dobbiamo affrontare un’ultima prova, disse.
Cosa?
Vuoi far l’amore con me? Mi intendi? Capii, ci abbracciammo e baciammo con passione, e poi cominciammo una lenta ma forte scopata, alternando le posizioni, ogni tanto ci si raffreddava lavandoci, e lui me lo prendeva in bocca, avemmo più orgasmi entrambi.
Quando venni dentro di lui, mi disse, “ti amo”, al che risposi “anche io”.
Era il culmine della passione.
Ci vedemmo altre volte, sempre con passione, ma lui stesso mi guidava verso le donne, e 3 anni dopo mi sposavo.
Il più felice era lui. Mi aveva lui stesso presentato quella donna che poi sposai.
Una bellissima amicizia, fra uomini di diversa età.
scritto il
2024-10-26
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