Mamma ti amo

di
genere
incesti

Precisazione: questo racconto è frutto di fantasia.

Mi chiamo Aldo e vivo con mia madre Alessia, donna di 40 anni, alta 170 cm, capelli lisci e biondi, una terza di seno ed un culetto a mandolino, io sono alto 180, sono magro, occhi chiari e capelli neri, ho 20 anni.

Finita la scuola in un istituto tecnico ho iniziato a lavorare in un negozio dove riparo computer ed altri apparecchi elettronici, sono abbastanza bravo in quanto mi diverto a montare ed assemblare pc. Spesso i clienti mi chiamano a casa loro dopo lavoro per farmi aggiustare i loro apparecchi, così facendo guadagno qualche soldo extra.

I miei genitori si sono separati da circa due anni, mio padre ha perso la testa per una Ucraina che faceva le pulizie nell'azienda in cui lavora. Comunque ci passa un buon assegno ogni mese, e ci ha lasciato la villetta dove viviamo, mia madre lavora in casa, fa la traduttrice per una azienda di ricerche, e guadagna benino.

Una mattina, verso le nove l'impianto elettrico del magazzino dove stavo lavorando è saltato, e nonostante avessimo provato a farlo ripartire non ci fu nulla da fare. Fu chiamato il tecnico della rete elettrica che giunto sul posto disse che il guasto era abbastanza grave e che per tutta la giornata saremmo stati senza corrente.

Il titolare ci disse che per oggi saremmo dovuti tornare a casa, e comunque ci avrebbe pagato la giornata. presi la mia bici e tornai a casa, abito ad un paio di km, e con la bici arrivo in un attimo a casa.

Entro in casa dove regna un grande silenzio, neanche la radio che di solito mia madre tiene accesa per farsi compagnia è spenta.

Salgo al piano superiore dove ci sono le camere, e sento provenire dalla camera da letto di mamma dei gemiti. Cazzo mia madre ha compagnia, penso.

Mi avvicino, la porta è aperta, dallo specchio che si trova ai piedi del letto posso vedere mia madre completamente nuda che con una mano si sta sgrillettando, mentre con l'altra si sta facendo scivolare in fica un dildo di colore rosa non molto grande, comunque della misura di una ventina di centimetri, e sta guardando qualcosa al pc portatile che sta sul letto.

Resto ad osservarla per un paio di minuti. Il mio cazzo si è fatto duro. Non avevo mai fatto pensieri osceni su di lei, ma vedendola in quella situazione non ho potuto che provare desiderio per lei.

Piano piano sono sceso e sono uscito di casa. Me ne sono andato al bar che si trova in fondo alla via dove mi sono preso una bibita in attesa di tornare a casa.

(continua)

scritto il
2023-03-28
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