La nuova commessa 2
di
Anonima1981
genere
saffico
Questo racconto non è nuovo, è il seguito de La nuova commessa.. Solo era stato pubblicato, per un mio errore, con un altro nome di autore.. Correggo l'errore in modo che faccia parte della raccolta di Anonima1981.
La telefonata è arrivata venerdì mattina.
“Pronto, Signora? Buongiorno, sono Luisa, la titolare del negozio di corso Garibaldi. Volevo dirle che i suoi pantaloni sono pronti per il ritiro. Ma mi ha detto Giovanna, la commessa, che era d’accordo con lei per portarglieli a casa. E’ così? Bene, allora verrebbe lunedì mattina, tanto noi siamo chiusi. A che ora preferisce?” “Dopo le 9.30, grazie” rispondo e sento già caldo e il cuore che accelera.
Ho passato tutto il week-end con la testa in confusione. Ho quasi bruciato un arrosto e sicuramente ho fatto scuocere la pasta domenica a pranzo.
Come se non bastasse sono sempre stata quasi bagnata in mezzo alle cosce al ricordo di Giovanna e di quello che aveva fatto con me in negozio. Mio marito ne ha tratto vantaggio nel sesso di sabato sera, quando mi ha trovata già pronta alla penetrazione appena mi ha toccata….
“Wow, mi ha detto mentre entrava dentro di me”…. E “Wow” ha ripetuto quando appena venuto gliel’ho preso in bocca e pulito tutto a colpi d lingua…
In realtà io avevo in testa solo Giovanna, e mi dicevo che ero cretina e che la cosa non si sarebbe ripetuta e che, comunque, non era il caso che una donna sposata con figli, alla mia età, facesse certe idiozie fino ad allora solo immaginate vedendo un film o leggendo un libro…
Ma sapevo di mentire a me stessa. Io avevo in testa Giovanna.
Puntuale alle 9.40 di lunedì, il citofono. “Sono la commessa del negozio di Corso Garibaldi con i pantaloni. Posso salire?”
Sale, l’aspetto sulla porta.
E’ dalle 8, appena sono stata sola in casa, che mi preparo. Dopo la doccia, mi sono depilata le gambe, rifinita la rasatura del pube, mi sono passata la crema detergente su tutto il corpo, un po’ di profumo dappertutto, e intendo proprio dappertutto… Poi sono passata alla scelta dell’intimo, quello è stato facile, un coordinato nero, tanga e reggiseno, che ha suscitato l’entusiasmo di mio marito appena l’ha visto…
Una maglia girocollo, un pantalone nero molto aderente… niente gioielli, lucidalabbra, un po’ di fondotinta e trucco leggero degli occhi… Sono pronta dalle 9, seduta sulla poltrona del salotto in attesa, nervosa, agitata, eccitata, confusa, accaldata…
Eccola, Giovanna. “Buongiorno Signora” mi saluta così sul pianerottolo di casa, la faccio entrare, chiudo la porta, mi giro e….. mi trovo schiacciata contro la porta con le sue labbra sulle mie, la sua lingua nella mia bocca, le sue mani sul mio seno.
Rispondo al suo bacio dapprima titubante e poi, via via, con sempre maggiore entusiasmo e coinvolgimento.
“E’ da settimana scorsa che penso a te! A quando sarei venuta qui! A quando saremmo state sole… siamo sole vero?”
Si, le rispondo siamo sole e anch’io ho pensato molto a te…
“Bella casa” mi dice “ma dove mi porti ora?”
La prendo per mano, spero che la mano non sia troppo sudata, la porto nella camera degli ospiti. Lì c’è un letto da una piazza e mezzo, non ho osato portarla in camera da letto, non mi sembrava giusto.
Appena dentro, riprende a baciarmi sulla bocca, nella bocca, sul collo. Le sua mani già scivolano sotto la maglia, sui miei seni.
Io sono in totale confusione. Ho voglia di lei, Non so cosa mi succede da quando l’ho vista la prima volta, da quando mi sono ritrovata nuda davanti a lei che mi penetrava con la lingua.
Mi toglie la maglia, le sbottono il cappotto che non ha avuto il tempo di togliersi. Mi bacia il seno destro ancora coperto dal reggiseno…
Le tolgo la camicetta bianca dal taglio maschile che indossa… sotto solo una canotta bianca, e due seni eretti, giovani, sodi, da mangiare… Le tolgo la canotta e finalmente la vedo seminuda, con quei due seni che ho fantasticato di toccare, di baciare, di leccare, di mordere, di assaggiare…
I suoi occhi brillano nei miei, sorridono come la sua bocca, i denti bianchissimi, i capelli nerissimi, la sua schiena liscia, perfetta…
MI abbasso, le tolgo i leggins grigi, un minislip nero, le tocco la fessura, la sento bagnata, le labbra della vulva gonfie, così giovani…profumate di desiderio… la bacio lì, insinuo la lingua lì, le scosto lo slip, prendo in bocca il suo sesso, lei mi spinge la testa contro di lei…sento il suo corpo percorso da brividi, sento che sta per godere, gode nella mia bocca….
Mi fa alzare, mi prende per mano e nuda com’è, bellissima, mi fa stendere sul letto, finisce di spogliarmi, mi toglie tutto quasi con violenza, la lascio fare.. anche questa ansia di spogliarmi è eccitante… La guardo nuda mentre mi spoglia, i suoi seni che dondolano dolci davanti alla mia bocca, i suoi capezzoli pronti per la mia lingua…
Travolta, sono travolta… io che mai con una donna, sono travolta…
Lei su di me, bacino contro bacino, pelo contro pelo, lingua contro lingua, seno contro seno…
Passano le ore, vengo, vengo di nuovo, viene, viene di nuovo… rauchi suoni di gola, grida sommesse e controllate, brividi, umori che si mescolano…
Il tempo scorre veloce… si riveste, mi rivesto, un bacio, un toccamento tra un indumento e l’altro.
E’ pronta, un ultimo bacio davanti alla porta, esce, sorride… “Alla prossima tesoro”…
Ma è successo davvero? Non so, ma davvero…, poi dopo, sotto la doccia, vengo di nuovo senza nemmeno toccarmi…
La telefonata è arrivata venerdì mattina.
“Pronto, Signora? Buongiorno, sono Luisa, la titolare del negozio di corso Garibaldi. Volevo dirle che i suoi pantaloni sono pronti per il ritiro. Ma mi ha detto Giovanna, la commessa, che era d’accordo con lei per portarglieli a casa. E’ così? Bene, allora verrebbe lunedì mattina, tanto noi siamo chiusi. A che ora preferisce?” “Dopo le 9.30, grazie” rispondo e sento già caldo e il cuore che accelera.
Ho passato tutto il week-end con la testa in confusione. Ho quasi bruciato un arrosto e sicuramente ho fatto scuocere la pasta domenica a pranzo.
Come se non bastasse sono sempre stata quasi bagnata in mezzo alle cosce al ricordo di Giovanna e di quello che aveva fatto con me in negozio. Mio marito ne ha tratto vantaggio nel sesso di sabato sera, quando mi ha trovata già pronta alla penetrazione appena mi ha toccata….
“Wow, mi ha detto mentre entrava dentro di me”…. E “Wow” ha ripetuto quando appena venuto gliel’ho preso in bocca e pulito tutto a colpi d lingua…
In realtà io avevo in testa solo Giovanna, e mi dicevo che ero cretina e che la cosa non si sarebbe ripetuta e che, comunque, non era il caso che una donna sposata con figli, alla mia età, facesse certe idiozie fino ad allora solo immaginate vedendo un film o leggendo un libro…
Ma sapevo di mentire a me stessa. Io avevo in testa Giovanna.
Puntuale alle 9.40 di lunedì, il citofono. “Sono la commessa del negozio di Corso Garibaldi con i pantaloni. Posso salire?”
Sale, l’aspetto sulla porta.
E’ dalle 8, appena sono stata sola in casa, che mi preparo. Dopo la doccia, mi sono depilata le gambe, rifinita la rasatura del pube, mi sono passata la crema detergente su tutto il corpo, un po’ di profumo dappertutto, e intendo proprio dappertutto… Poi sono passata alla scelta dell’intimo, quello è stato facile, un coordinato nero, tanga e reggiseno, che ha suscitato l’entusiasmo di mio marito appena l’ha visto…
Una maglia girocollo, un pantalone nero molto aderente… niente gioielli, lucidalabbra, un po’ di fondotinta e trucco leggero degli occhi… Sono pronta dalle 9, seduta sulla poltrona del salotto in attesa, nervosa, agitata, eccitata, confusa, accaldata…
Eccola, Giovanna. “Buongiorno Signora” mi saluta così sul pianerottolo di casa, la faccio entrare, chiudo la porta, mi giro e….. mi trovo schiacciata contro la porta con le sue labbra sulle mie, la sua lingua nella mia bocca, le sue mani sul mio seno.
Rispondo al suo bacio dapprima titubante e poi, via via, con sempre maggiore entusiasmo e coinvolgimento.
“E’ da settimana scorsa che penso a te! A quando sarei venuta qui! A quando saremmo state sole… siamo sole vero?”
Si, le rispondo siamo sole e anch’io ho pensato molto a te…
“Bella casa” mi dice “ma dove mi porti ora?”
La prendo per mano, spero che la mano non sia troppo sudata, la porto nella camera degli ospiti. Lì c’è un letto da una piazza e mezzo, non ho osato portarla in camera da letto, non mi sembrava giusto.
Appena dentro, riprende a baciarmi sulla bocca, nella bocca, sul collo. Le sua mani già scivolano sotto la maglia, sui miei seni.
Io sono in totale confusione. Ho voglia di lei, Non so cosa mi succede da quando l’ho vista la prima volta, da quando mi sono ritrovata nuda davanti a lei che mi penetrava con la lingua.
Mi toglie la maglia, le sbottono il cappotto che non ha avuto il tempo di togliersi. Mi bacia il seno destro ancora coperto dal reggiseno…
Le tolgo la camicetta bianca dal taglio maschile che indossa… sotto solo una canotta bianca, e due seni eretti, giovani, sodi, da mangiare… Le tolgo la canotta e finalmente la vedo seminuda, con quei due seni che ho fantasticato di toccare, di baciare, di leccare, di mordere, di assaggiare…
I suoi occhi brillano nei miei, sorridono come la sua bocca, i denti bianchissimi, i capelli nerissimi, la sua schiena liscia, perfetta…
MI abbasso, le tolgo i leggins grigi, un minislip nero, le tocco la fessura, la sento bagnata, le labbra della vulva gonfie, così giovani…profumate di desiderio… la bacio lì, insinuo la lingua lì, le scosto lo slip, prendo in bocca il suo sesso, lei mi spinge la testa contro di lei…sento il suo corpo percorso da brividi, sento che sta per godere, gode nella mia bocca….
Mi fa alzare, mi prende per mano e nuda com’è, bellissima, mi fa stendere sul letto, finisce di spogliarmi, mi toglie tutto quasi con violenza, la lascio fare.. anche questa ansia di spogliarmi è eccitante… La guardo nuda mentre mi spoglia, i suoi seni che dondolano dolci davanti alla mia bocca, i suoi capezzoli pronti per la mia lingua…
Travolta, sono travolta… io che mai con una donna, sono travolta…
Lei su di me, bacino contro bacino, pelo contro pelo, lingua contro lingua, seno contro seno…
Passano le ore, vengo, vengo di nuovo, viene, viene di nuovo… rauchi suoni di gola, grida sommesse e controllate, brividi, umori che si mescolano…
Il tempo scorre veloce… si riveste, mi rivesto, un bacio, un toccamento tra un indumento e l’altro.
E’ pronta, un ultimo bacio davanti alla porta, esce, sorride… “Alla prossima tesoro”…
Ma è successo davvero? Non so, ma davvero…, poi dopo, sotto la doccia, vengo di nuovo senza nemmeno toccarmi…
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