Scoperto
di
LILLO
genere
gay
Non nascondo diessere gay, l'ho scoperto da giovanissimo, ma la cosa che mi ha fatto fare il salto di qualità, è stato travestirmi, ho sempre avuto, un bel fisico, femminile direi, e sin da giovanissimo, mi è cresciuto un piccolo seno, mia madre preoccupata, mi ha portato da un medico specializzato, che confermò che i miei ormoni, sviluppavano il suddetto seno, e che con gli anni, sarebbe cresciuto, cosa che ora benedico.
Sin da giovanissima ero attratta dai maschietti, e crescendo un amico di famiglia se ne accorse, e mi rese donna, mi sverginò, e mi insegnò dall'a alla z tutto sul sesso, così, potei soddisfare parecchi maschi, e divertirmi allo stesso tempo.
I miei nulla sospettavano, o meglio le mie sorelle e mio padre, mia madre invece, qualche dubbio lo aveva, ma non fece più di tanto, se non domandare di quando in quando, se mi piacevano le donne.
Io vivevo trà le donne due sorelle e una madre, e spesso le vedevo nude per casa, ma non mi eccitavano, mi eccitava la loro biancheria, slip reggiseni reggicalze scarpe ecc, e fù proprio un bel giorno, che indossai il reggiseno della mia sorellina minore, avevamo la stessa misura di tettine, mi eccitai al punto di sborrare senza toccarmi, così, iniziai a incntrare i miei amanti come trav, e affinai la mia figura col tempo, imparando a truccarmi.
aVEVO LA FORTUNA DI POTER USARE LA CASA DI NONNA, CHE NON CI ABITAVA PIù, ADIACENTE ALLA NOSTRA, COSì POTEVO SCOPARE CON CHI VOLEVO E QUANDO VOLEVO, E UN BEL GIORNO SUCCESSE L'inevitabile.
Mi ero preparata benissimo, sarebbe venuto a scoparmi, un amico di famiglia, sui cinquanta, un vero toro, possente e ben munito di cazzo, io dai miei diciannove anni, ero un bel bocconcino, il mio nome passava da bocca in bocca, e saltavo su tutti i cazzi che mi chiamavano, e così, mi preparai al meglio.
Intimo da ragazzina, autoreggenti, un filo di trucco, rossetto rosa, tacchi mei, coda, avevo i capelli lunghi, e lecca lecca in bocca, impersonavo la figlia che aveva.
Arrivò alle sedici, entrò in casa, e iniziò a chiamarmi, bambina mia dove sei?, papà è rientrato, e ha una sorpresa per tè piccola, apparvi io, con fare da smorfiosa e lecca lecca in bocca, eccomi papino, dimmi, ero stipenda, lui appena mi vide, iniziò a respirare pesantemente, butta quel coso, che papà, ha un bel lecca lecca, e in un attimo sfilò i pantaloni e mi mostrò il suo cazzone.
Era un palo, vi assicuro, grosso, e lungo, mi inginocchiai, a fatica prendevo la cappella in bocca, lo succhiai avidamente, segandolo, e strizzando i testicoli, sii bambina mia sii, mi chiamava col suo nome, si Clara succhia il papà, si daii, lo succhiai per una ventina di munuti e poi venne, lo sentii in gola il primo flotto, ero abituata, al suo sperma, dolce e caldo, ma ne aveva una quantità pazzesca.
A fatica me lo feci schizzare in gola, amavo quell'uomo, mi faceva impazzire, e poi, mi stesesul letto, e mi sfilò le mutandine e scostò il reggiseno, ecco le tettine della mia bambina e iniziò a succhiarle e morderle, godevo, avevo il cazzo duro, poi scese, e succhiò il mio cazzo facendomi venire in pochi minuti.
Grazie papà, e lo baciai, poi misollevai le gambe, e lui iniziò a leccarmi i buchino, forzandolo con la lingua, mi entrava parecchio dentro, e mi bagnavo, poi non resistetti, lo implorai, papà scopami, sfondami, infila il tuo cazzone nella mia fighetta e deflorami, svangami, rompimi, urlavo il suo nome come se fossi posseduta.
Lui mi appoggiò la cappellona e spinse, non respirai per alcuni secondi, mi succedeva tutte le volte che entrava in mè, e poi scivolava il suo palo nel mio intestino, tutto fino alle palle.
Elì non capiva più nulla, mi montava con inaudita violenza, eio godevo, poi mi prese per i fianchi, mi girò e ricominciò a pomparmi, lo sentivo nelle viscere, iniziai a fare pipì mi succedeva sempre con lui, e chiusi gli occhi.
Quando li riaprii, la vidi, mia madre sulla porta, a braccia conserte, che si godeva lo spettacolo, io non dissi nulla, anzi, iniziai, guardandolo negli occhi a implorare il mio uomo a scoparmi ancora più forte, dai papà, rompimi, sei il mio uomo, scaricami il tuo sperma e rendimi gravida, non uso la pillola lo sai, lui usciva ed entrava lascinandomi un buco che sembrava una caverna, io e mamma ci fissavamo dritte negli occhi, ora mi uccide pensai, lui non si accorse di nulla era intento a godere, stringimi le tette urlai, strizzami i capezzoli papà, fai uscire il latte dalla tua bambina, e così poco dopo iniziò a sborrare, io urlai, siiii poi lui si accorse di mamma, estrasse il cazzo dal mio culo, e nel tentativo di coprirsi, partirono unaseri di schizzi che colpirono mamma sul seno, e sul viso, io mi girai, e gli afferrai il cazzo, e diressi gli ultio schizzi nella mia bocca.
Lui cercò di ricomporsi, balbettava qualcosa, io mi alzai, e leccai lo sperma dalla scollatura di mamma e dal suo viso, e la baciai, le passai un pò di sperma in bocca, il bacio si prolungò, mi abbracciò, e portò da lui, continuate maiali, e guardò il cazzo di lui, complimenti, e complimenti a tè, prendere un cazzo così in culo non è da tutti vero signorina?.
E si allontanò, poi alla sera, mi disse che avrebbe convinto nonna e papà a lasciarmi vivere in quella casa, le saltai al collo e la baciai, un lungo bacio con la lingua, e poi mi attaccai ai suoi capezzoli, non ora troietta, domani dalla nonna.
Il giorno dopo, stavo leccando la figa di mamma, e la penetravo, e la scopavo, venendole dentro, poi le feci una sorpresa, apparve il mio papino, che le infilo la sua mazza in figa facendola urlare dal piacere.
Ora grazie a lei sono una bellissima signorina.
Sin da giovanissima ero attratta dai maschietti, e crescendo un amico di famiglia se ne accorse, e mi rese donna, mi sverginò, e mi insegnò dall'a alla z tutto sul sesso, così, potei soddisfare parecchi maschi, e divertirmi allo stesso tempo.
I miei nulla sospettavano, o meglio le mie sorelle e mio padre, mia madre invece, qualche dubbio lo aveva, ma non fece più di tanto, se non domandare di quando in quando, se mi piacevano le donne.
Io vivevo trà le donne due sorelle e una madre, e spesso le vedevo nude per casa, ma non mi eccitavano, mi eccitava la loro biancheria, slip reggiseni reggicalze scarpe ecc, e fù proprio un bel giorno, che indossai il reggiseno della mia sorellina minore, avevamo la stessa misura di tettine, mi eccitai al punto di sborrare senza toccarmi, così, iniziai a incntrare i miei amanti come trav, e affinai la mia figura col tempo, imparando a truccarmi.
aVEVO LA FORTUNA DI POTER USARE LA CASA DI NONNA, CHE NON CI ABITAVA PIù, ADIACENTE ALLA NOSTRA, COSì POTEVO SCOPARE CON CHI VOLEVO E QUANDO VOLEVO, E UN BEL GIORNO SUCCESSE L'inevitabile.
Mi ero preparata benissimo, sarebbe venuto a scoparmi, un amico di famiglia, sui cinquanta, un vero toro, possente e ben munito di cazzo, io dai miei diciannove anni, ero un bel bocconcino, il mio nome passava da bocca in bocca, e saltavo su tutti i cazzi che mi chiamavano, e così, mi preparai al meglio.
Intimo da ragazzina, autoreggenti, un filo di trucco, rossetto rosa, tacchi mei, coda, avevo i capelli lunghi, e lecca lecca in bocca, impersonavo la figlia che aveva.
Arrivò alle sedici, entrò in casa, e iniziò a chiamarmi, bambina mia dove sei?, papà è rientrato, e ha una sorpresa per tè piccola, apparvi io, con fare da smorfiosa e lecca lecca in bocca, eccomi papino, dimmi, ero stipenda, lui appena mi vide, iniziò a respirare pesantemente, butta quel coso, che papà, ha un bel lecca lecca, e in un attimo sfilò i pantaloni e mi mostrò il suo cazzone.
Era un palo, vi assicuro, grosso, e lungo, mi inginocchiai, a fatica prendevo la cappella in bocca, lo succhiai avidamente, segandolo, e strizzando i testicoli, sii bambina mia sii, mi chiamava col suo nome, si Clara succhia il papà, si daii, lo succhiai per una ventina di munuti e poi venne, lo sentii in gola il primo flotto, ero abituata, al suo sperma, dolce e caldo, ma ne aveva una quantità pazzesca.
A fatica me lo feci schizzare in gola, amavo quell'uomo, mi faceva impazzire, e poi, mi stesesul letto, e mi sfilò le mutandine e scostò il reggiseno, ecco le tettine della mia bambina e iniziò a succhiarle e morderle, godevo, avevo il cazzo duro, poi scese, e succhiò il mio cazzo facendomi venire in pochi minuti.
Grazie papà, e lo baciai, poi misollevai le gambe, e lui iniziò a leccarmi i buchino, forzandolo con la lingua, mi entrava parecchio dentro, e mi bagnavo, poi non resistetti, lo implorai, papà scopami, sfondami, infila il tuo cazzone nella mia fighetta e deflorami, svangami, rompimi, urlavo il suo nome come se fossi posseduta.
Lui mi appoggiò la cappellona e spinse, non respirai per alcuni secondi, mi succedeva tutte le volte che entrava in mè, e poi scivolava il suo palo nel mio intestino, tutto fino alle palle.
Elì non capiva più nulla, mi montava con inaudita violenza, eio godevo, poi mi prese per i fianchi, mi girò e ricominciò a pomparmi, lo sentivo nelle viscere, iniziai a fare pipì mi succedeva sempre con lui, e chiusi gli occhi.
Quando li riaprii, la vidi, mia madre sulla porta, a braccia conserte, che si godeva lo spettacolo, io non dissi nulla, anzi, iniziai, guardandolo negli occhi a implorare il mio uomo a scoparmi ancora più forte, dai papà, rompimi, sei il mio uomo, scaricami il tuo sperma e rendimi gravida, non uso la pillola lo sai, lui usciva ed entrava lascinandomi un buco che sembrava una caverna, io e mamma ci fissavamo dritte negli occhi, ora mi uccide pensai, lui non si accorse di nulla era intento a godere, stringimi le tette urlai, strizzami i capezzoli papà, fai uscire il latte dalla tua bambina, e così poco dopo iniziò a sborrare, io urlai, siiii poi lui si accorse di mamma, estrasse il cazzo dal mio culo, e nel tentativo di coprirsi, partirono unaseri di schizzi che colpirono mamma sul seno, e sul viso, io mi girai, e gli afferrai il cazzo, e diressi gli ultio schizzi nella mia bocca.
Lui cercò di ricomporsi, balbettava qualcosa, io mi alzai, e leccai lo sperma dalla scollatura di mamma e dal suo viso, e la baciai, le passai un pò di sperma in bocca, il bacio si prolungò, mi abbracciò, e portò da lui, continuate maiali, e guardò il cazzo di lui, complimenti, e complimenti a tè, prendere un cazzo così in culo non è da tutti vero signorina?.
E si allontanò, poi alla sera, mi disse che avrebbe convinto nonna e papà a lasciarmi vivere in quella casa, le saltai al collo e la baciai, un lungo bacio con la lingua, e poi mi attaccai ai suoi capezzoli, non ora troietta, domani dalla nonna.
Il giorno dopo, stavo leccando la figa di mamma, e la penetravo, e la scopavo, venendole dentro, poi le feci una sorpresa, apparve il mio papino, che le infilo la sua mazza in figa facendola urlare dal piacere.
Ora grazie a lei sono una bellissima signorina.
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