Scopando Rebecca, segretaria del centro
di
Mark17
genere
tradimenti
2021, gli affari pian piano vanno sempre meglio, i cantieri procedono bene e il centro benessere va a gonfie vele.
Con Chiara si ritorna a fare l'amore come piace a noi e non la cambierei mai per nulla. Ma la voglia di altro non cambia mai.
Ero preso da tante cose e Chiara gestiva il centro. Mi parlava spesso della nuova segretaria in aiuto ad Irene, che era molto brava. Il suo nome era Rebecca, la conobbi quando portai delle buste paga, una ragazza molto seria, bruna, un fisico non male, una di quelle curvy molto sexy. Una terza abbondante, alta sotto il metro e 70, un gran culo anche e delle belle cosce. Non andavo spesso al centro, per via degli impegni. Quando andavo la solita Irene era sempre provocante, Rebecca notava sott'occhio ma era sempre sulle sue.
Una domenica di luglio mi svegliai alle 8, la notte prima avevamo fatto del gran sesso Chiara ed io. Dopo la colazione mi misi in abbigliamento da footing, presi le chiavi dell'auto e mi diressi ad uno dei circuiti della città. Dopo circa una quarantina di minuti, mentre correvo vidi Rebecca che stava anche lei facendo un po' di movimento, rallentati un'attimo e la salutai, aveva uno short corto bianco e le si vedeva la forma del tanga, ed un top bello aderente. Io ero verso il ritorno lei aveva da poco iniziato. Il tempo si era annuvolato da un po' ma mai avrei immaginato che da una piccola pioggia si sarebbe potuta scatenare un temporale. Entrai in auto e ripresi la strada per andare verso Rebecca, non mi andava di lasciarla sotto quell'acquazone. Eccola la faccio entrare, è fradicia. "grazie Marco, sei stato gentilissimo, mamma mia che pioggia! “, “figurati, dov'è la tua auto? “, “abito qui vicino e quindi mi avvio sempre da casa, se puoi ti indico la strada e magari sali a prendere qualcosa di caldo per ringraziarti per la tua gentilezza". Accetto e si sa, l'occasione fa l'uomo ladro. Arriviamo, parcheggio e lei scende, dal cruscotto prendo due preservativi, "non si sa mai", dico tra me e me. Il temporale è incessante, io salgo e nel fra tempo mi manda un messaggio Chiara e la rassicuro che sono al coperto. Salgo su in questo appartamento, secondo piano e prendiamo l'ascensore, Rebecca aveva freddo e si notavano i suoi capezzoli duri. Entriamo nell'appartamento, un piccolo bilocale, una sala, cucina, camera e bagno. Molto carina. Accende la tv e mi fa accomodare sul tavolo dicendomi che sarebbe andata a darsi una lavata per togliersi il bagnato di dosso. Attendo un po', dopo circa mezz'ora sento il rumore di zeppe, entra in cucina con una maglia larghissima a maglia corta dei Chicago bulls bianca, I capelli umidi. Rimango un po' spiazzato. Non credevo che in mia presenza si sarebbe messa così estremamente comoda come se fossi un suo conoscente. Mi preparo' un caffè e parlottavamo un po' su tutto, lavori fatti prima, vita sociale ecc. Ogni tanto guardava fuori, diceva che aveva paura dei lampi. La tranquillizzavo dicendo che poteva stare tranquilla ma lei incalzava dicendo che stando sola, non era facile quando arrivava un temporale. Comunque erano le 10 e fuori era nero, la pioggia incessante e i lampi saettavano con gloria. Avevo comunque la roba sudata e con il pensiero che non sarebbe successo nulla avevo in mente di andar via. Prendo le chiavi dell'auto, mi alzo e le dico che devo andare. Mi accompagna alla porta, è molto cortese, ci salutiamo con un bacio e mi tocca il petto. Arrivo all'ascensore, dopo qualche secondo sento che l'ascensore si blocca. "la tv si è spenta, le luci di emergenza si sono accese!! No!! È andata via la corrente", Rebecca era andata nel pallone, "tranquilla, fammi controllare". Effettivamente il problema ne veniva da fuori.. La corrente mancava. "ti prego non andare, aspetta ancora un po'". Rimasi e le dissi che avevo bisogno di qualcosa per cambiarmi almeno per il momento che io potessi essere li. "non ti preoccupare, ho delle maglie di taglia grande nel mio armadio, quelle le uso per casa" . Andai in bagno e mi dieti una lavata. Mi tolsi la maglia e misi la sua. Uscii dal bagno e lei era sul divano, le gambe erano ben scoperte, mi dice si sedermi li con lei. "scusami! Non volevo crearti questo disagio, scommetto che tua Moglie è sola con i bambini", "no, a quest'ora sicuramente ci sarà mia sorella a casa con mia madre". Mi chiede della mia vita affettiva e nel frattempo la vedo sempre più vicino e presa dalle mie parole. Mi guarda come una gatta. "ma perché non parliamo di te? Vivi sola, sei una bella ragazza, sei forte e competitiva, hai una casa tua", mi sorrise e rispose "sono una che non si soddisfa mai, ha poche paure e cerca di essere sempre autosufficiente nelle cose, e mi piace un sacco l'avventura", spontaneo risposi, "anche con gli uomini? “, lei," anche in questo momento", "con il tuo datore di lavoro? “, “con una tua addetta? “, aveva la risposta pronta ed intanto avevamo le dita delle nostre mani che toccavano reciprocamente le gambe di entrambi. Le sorrido e le rispondo," sai che se accade... ", mi interrompe mettendomi la mano alla bocca e dice, "so già parecchio di te, Irene non fa altro che vantarsi, sarei curiosa di vedere quanto sia vero". La afferro e la porto a me mentre ci baciamo. La maglia era già alta e toccando il suo culo sento il tanga e lo allungo per poi lasciarlo per darle una botticina alla sua pelle. Mi toglie la maglia e mi bacia il petto, morde il capezzolo mentre io le tocco il seno e schiaffeggio il suo culo burroso. Le tolgo la maglia e rimane in tanga. Continuiamo a baciarci mette la tocco tutta e lei mette la mano sul pacco! Massaggia e stringe. Mi fa togliere il pantaloncino e gli slip e me lo prende in mano. "direi che Irene non ha detto bugie", mi dice mentre io rido e lei è in ginocchio tra le mie gambe ed io seduto sul divano.
Inizia a succhiarmelo con avidità, mi succhia la cappella massaggiando sotto il glande. Lecca tutta l'asta fino alla palle mettndosele in bocca e in contempo facendomi una sega. Era bravissima e le dicevo di continuare. Poi con la lingua lecca dalle palle fino alla punta e lo riprende in bocca cercando di arrivare fino in fondo. Mi stava riempiendo di saliva ed io la tenevo con le mani e la sculacciavo. Mugolava e le piaceva. Mi segava a due mani il membro impregnato dalla sua saliva, ero eccitatissimo. La metto a gambe aperte sul divano e lecco la sua patata spostando il tanga. Infilo uno due, tre e quattro dita, stimolando il suo interno e sgrillettando con la lingua il clitoride! Mi alzo e e continuo con la mano e stantuffare la sua figa mentre lo prende in bocca mugulando con una porcella. Veniva con una matta, ma mia mano era impregnata di lei e gliela metto in bocca. Unisce le tette ed infilo il cazzo dentro. Sono in piedi e scopo il suo seno mentre mi abbasso leggermente per baciarla. Ma era giunto il momento di scoparla. Una volta messo il preservativo mi monta sopra. Se lo infila piano, arrivando a metà facendo su e giù, lecco i suoi capezzoli duri, eccola che scende sempre di più, la faccio fare ed ecco che aumenta di più, di più e sempre di più. Schiaffeggio il suo culo mentre mi cavalca violentemente!
“hai veramente un cazzo enorme!! Aaaah quanto godo! “, era un fremito, e gemeva come una matta. La afferro dalle gambe è mi alzo, le mani sono ai suoi fianchi ed inizio ad impalarla in piedi! Quasi urlava mentre nella stanza rimbombava il suono delle nostre pelli che si schiacciavano ad ogni colpo. Mentre la monto in quella posizione le dico di farmi strada in camera da letto. Camminando la scopavo tenendola in braccio!
Arrivati in camera la butto a letto e come una infoiata mi guarda mettendosi a novanta!
Mi fiondo dentro ed inizio a stantuffare la sua figa e con il pollice presso verso il suo ano fino a fare entrare la punta!
"piano, aaah, mmmh, non l'ho mai fatto li", "tranquilla, arriverà il suo turno". Aumento il ritmo e la sculaccio più forte. Spinge contro di me come io spingo di più verso di lei!! Sento che viene, è bagnatissima. La afferro dai fianchi e aumento il ritmo, gode e mugula dal piacere. La giro aprendo le sue gambe, lecco la sua figa impregnata del suo nettare per poi rimettere il mio membro dentro di lei e sbatterla con piacere mentre ci guardiamo soddisfatti. "non venire nel preservativo, voglio succhiarti! “. Era la sua voglia, voleva che dovevo venirle in bocca. Ed allora estrassi il membro, tolsi il preservativi, mi sedetti alla fine del letto mentre lei si era messa in ginocchio , succhiando e segando a due mani, con forza e voglia!!
Stavo per venire mentre sega a la cappella e succhiava le mie palle! Sente il pulsare, afferra il membro apre la bocca ricevendo fiotti del mio sperma! Ingoio' tutto, e ci baciammo...andai a farmi una doccia, erano le 12 30, dovevo tornare nonostante la pioggia incessante, la corrente era arrivata da un po'...
La salutai dicendole che mi sarei preso anche il suo bel culo. Con un sorriso, mi saluto'.
Con Chiara si ritorna a fare l'amore come piace a noi e non la cambierei mai per nulla. Ma la voglia di altro non cambia mai.
Ero preso da tante cose e Chiara gestiva il centro. Mi parlava spesso della nuova segretaria in aiuto ad Irene, che era molto brava. Il suo nome era Rebecca, la conobbi quando portai delle buste paga, una ragazza molto seria, bruna, un fisico non male, una di quelle curvy molto sexy. Una terza abbondante, alta sotto il metro e 70, un gran culo anche e delle belle cosce. Non andavo spesso al centro, per via degli impegni. Quando andavo la solita Irene era sempre provocante, Rebecca notava sott'occhio ma era sempre sulle sue.
Una domenica di luglio mi svegliai alle 8, la notte prima avevamo fatto del gran sesso Chiara ed io. Dopo la colazione mi misi in abbigliamento da footing, presi le chiavi dell'auto e mi diressi ad uno dei circuiti della città. Dopo circa una quarantina di minuti, mentre correvo vidi Rebecca che stava anche lei facendo un po' di movimento, rallentati un'attimo e la salutai, aveva uno short corto bianco e le si vedeva la forma del tanga, ed un top bello aderente. Io ero verso il ritorno lei aveva da poco iniziato. Il tempo si era annuvolato da un po' ma mai avrei immaginato che da una piccola pioggia si sarebbe potuta scatenare un temporale. Entrai in auto e ripresi la strada per andare verso Rebecca, non mi andava di lasciarla sotto quell'acquazone. Eccola la faccio entrare, è fradicia. "grazie Marco, sei stato gentilissimo, mamma mia che pioggia! “, “figurati, dov'è la tua auto? “, “abito qui vicino e quindi mi avvio sempre da casa, se puoi ti indico la strada e magari sali a prendere qualcosa di caldo per ringraziarti per la tua gentilezza". Accetto e si sa, l'occasione fa l'uomo ladro. Arriviamo, parcheggio e lei scende, dal cruscotto prendo due preservativi, "non si sa mai", dico tra me e me. Il temporale è incessante, io salgo e nel fra tempo mi manda un messaggio Chiara e la rassicuro che sono al coperto. Salgo su in questo appartamento, secondo piano e prendiamo l'ascensore, Rebecca aveva freddo e si notavano i suoi capezzoli duri. Entriamo nell'appartamento, un piccolo bilocale, una sala, cucina, camera e bagno. Molto carina. Accende la tv e mi fa accomodare sul tavolo dicendomi che sarebbe andata a darsi una lavata per togliersi il bagnato di dosso. Attendo un po', dopo circa mezz'ora sento il rumore di zeppe, entra in cucina con una maglia larghissima a maglia corta dei Chicago bulls bianca, I capelli umidi. Rimango un po' spiazzato. Non credevo che in mia presenza si sarebbe messa così estremamente comoda come se fossi un suo conoscente. Mi preparo' un caffè e parlottavamo un po' su tutto, lavori fatti prima, vita sociale ecc. Ogni tanto guardava fuori, diceva che aveva paura dei lampi. La tranquillizzavo dicendo che poteva stare tranquilla ma lei incalzava dicendo che stando sola, non era facile quando arrivava un temporale. Comunque erano le 10 e fuori era nero, la pioggia incessante e i lampi saettavano con gloria. Avevo comunque la roba sudata e con il pensiero che non sarebbe successo nulla avevo in mente di andar via. Prendo le chiavi dell'auto, mi alzo e le dico che devo andare. Mi accompagna alla porta, è molto cortese, ci salutiamo con un bacio e mi tocca il petto. Arrivo all'ascensore, dopo qualche secondo sento che l'ascensore si blocca. "la tv si è spenta, le luci di emergenza si sono accese!! No!! È andata via la corrente", Rebecca era andata nel pallone, "tranquilla, fammi controllare". Effettivamente il problema ne veniva da fuori.. La corrente mancava. "ti prego non andare, aspetta ancora un po'". Rimasi e le dissi che avevo bisogno di qualcosa per cambiarmi almeno per il momento che io potessi essere li. "non ti preoccupare, ho delle maglie di taglia grande nel mio armadio, quelle le uso per casa" . Andai in bagno e mi dieti una lavata. Mi tolsi la maglia e misi la sua. Uscii dal bagno e lei era sul divano, le gambe erano ben scoperte, mi dice si sedermi li con lei. "scusami! Non volevo crearti questo disagio, scommetto che tua Moglie è sola con i bambini", "no, a quest'ora sicuramente ci sarà mia sorella a casa con mia madre". Mi chiede della mia vita affettiva e nel frattempo la vedo sempre più vicino e presa dalle mie parole. Mi guarda come una gatta. "ma perché non parliamo di te? Vivi sola, sei una bella ragazza, sei forte e competitiva, hai una casa tua", mi sorrise e rispose "sono una che non si soddisfa mai, ha poche paure e cerca di essere sempre autosufficiente nelle cose, e mi piace un sacco l'avventura", spontaneo risposi, "anche con gli uomini? “, lei," anche in questo momento", "con il tuo datore di lavoro? “, “con una tua addetta? “, aveva la risposta pronta ed intanto avevamo le dita delle nostre mani che toccavano reciprocamente le gambe di entrambi. Le sorrido e le rispondo," sai che se accade... ", mi interrompe mettendomi la mano alla bocca e dice, "so già parecchio di te, Irene non fa altro che vantarsi, sarei curiosa di vedere quanto sia vero". La afferro e la porto a me mentre ci baciamo. La maglia era già alta e toccando il suo culo sento il tanga e lo allungo per poi lasciarlo per darle una botticina alla sua pelle. Mi toglie la maglia e mi bacia il petto, morde il capezzolo mentre io le tocco il seno e schiaffeggio il suo culo burroso. Le tolgo la maglia e rimane in tanga. Continuiamo a baciarci mette la tocco tutta e lei mette la mano sul pacco! Massaggia e stringe. Mi fa togliere il pantaloncino e gli slip e me lo prende in mano. "direi che Irene non ha detto bugie", mi dice mentre io rido e lei è in ginocchio tra le mie gambe ed io seduto sul divano.
Inizia a succhiarmelo con avidità, mi succhia la cappella massaggiando sotto il glande. Lecca tutta l'asta fino alla palle mettndosele in bocca e in contempo facendomi una sega. Era bravissima e le dicevo di continuare. Poi con la lingua lecca dalle palle fino alla punta e lo riprende in bocca cercando di arrivare fino in fondo. Mi stava riempiendo di saliva ed io la tenevo con le mani e la sculacciavo. Mugolava e le piaceva. Mi segava a due mani il membro impregnato dalla sua saliva, ero eccitatissimo. La metto a gambe aperte sul divano e lecco la sua patata spostando il tanga. Infilo uno due, tre e quattro dita, stimolando il suo interno e sgrillettando con la lingua il clitoride! Mi alzo e e continuo con la mano e stantuffare la sua figa mentre lo prende in bocca mugulando con una porcella. Veniva con una matta, ma mia mano era impregnata di lei e gliela metto in bocca. Unisce le tette ed infilo il cazzo dentro. Sono in piedi e scopo il suo seno mentre mi abbasso leggermente per baciarla. Ma era giunto il momento di scoparla. Una volta messo il preservativo mi monta sopra. Se lo infila piano, arrivando a metà facendo su e giù, lecco i suoi capezzoli duri, eccola che scende sempre di più, la faccio fare ed ecco che aumenta di più, di più e sempre di più. Schiaffeggio il suo culo mentre mi cavalca violentemente!
“hai veramente un cazzo enorme!! Aaaah quanto godo! “, era un fremito, e gemeva come una matta. La afferro dalle gambe è mi alzo, le mani sono ai suoi fianchi ed inizio ad impalarla in piedi! Quasi urlava mentre nella stanza rimbombava il suono delle nostre pelli che si schiacciavano ad ogni colpo. Mentre la monto in quella posizione le dico di farmi strada in camera da letto. Camminando la scopavo tenendola in braccio!
Arrivati in camera la butto a letto e come una infoiata mi guarda mettendosi a novanta!
Mi fiondo dentro ed inizio a stantuffare la sua figa e con il pollice presso verso il suo ano fino a fare entrare la punta!
"piano, aaah, mmmh, non l'ho mai fatto li", "tranquilla, arriverà il suo turno". Aumento il ritmo e la sculaccio più forte. Spinge contro di me come io spingo di più verso di lei!! Sento che viene, è bagnatissima. La afferro dai fianchi e aumento il ritmo, gode e mugula dal piacere. La giro aprendo le sue gambe, lecco la sua figa impregnata del suo nettare per poi rimettere il mio membro dentro di lei e sbatterla con piacere mentre ci guardiamo soddisfatti. "non venire nel preservativo, voglio succhiarti! “. Era la sua voglia, voleva che dovevo venirle in bocca. Ed allora estrassi il membro, tolsi il preservativi, mi sedetti alla fine del letto mentre lei si era messa in ginocchio , succhiando e segando a due mani, con forza e voglia!!
Stavo per venire mentre sega a la cappella e succhiava le mie palle! Sente il pulsare, afferra il membro apre la bocca ricevendo fiotti del mio sperma! Ingoio' tutto, e ci baciammo...andai a farmi una doccia, erano le 12 30, dovevo tornare nonostante la pioggia incessante, la corrente era arrivata da un po'...
La salutai dicendole che mi sarei preso anche il suo bel culo. Con un sorriso, mi saluto'.
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