Certe notti

di
genere
etero

Certe notti portano con sé brividi e magia, perché le senti nella pancia, senza apparente motivo.
Certe notti lasci che la vita ti sorprenda, senza fare resistenza, senza fare progetti.
Certe notti si vestono di imprevisto e di improvviso.
Certe notti l’estate prende il sopravvento e con i suoi luoghi comuni ti regala lo scenario perfetto: un falò in spiaggia, la notte di ferragosto, qualche birra e i tuoi amici.
Certe notti la tua migliore amica viene da te tutta eccitata e ti urla “Sta venendo! Frank sta venendo qui!”. Frank è il suo fidanzato italo-americano. Frank e Rita hanno litigato 2h fa, ripromettendosi di non scriversi mai più. E invece. “Sta venendo con tutti i suoi amici americani in vacanza qui! Sono tutti super belli! Vedrai che con qualcuno ti ci passi la serata!” mi urla con voce accelerata. “Non ho bisogno degli amici di Frank eh…” “Ma scema, lo so! Ma se uno è bello e ci prova con te gli dici di no? Dai non ci credo!” dice e beve un sorso di birra.
Certe notti il divertimento cambia forma e sostanza. Arriva in spiaggia una macchina da cui scendono 5 ragazzi, qualcuno a petto nudo, qualcuno con la birra in mano, qualcuno urlando entusiasta. La tua migliore amica si fionda sul suo ragazzo in un bacio infuocato, mentre gli altri ragazzi esultano eccitati. Li accompagna accanto al fuoco. E il dj prescelto per la serata alza il volume della musica.
Certe notti il falò è un luogo meraviglioso. Sono seduta accanto al fuoco, a guardare i nuovi arrivati. Ci sono due ragazzi meno interessanti, poi un biondino tatuato e infine un ragazzo dai capelli mori e gli occhi di ghiaccio che mi strega. Lo guardo fisso. Lui non se ne accorge. Ritorno a parlare con i miei amici. Dopo 10 minuti viene e si siede con noi. Non conosce l’italiano, quindi esordisce con “Hi, I’m Josh!”. Ognuno di noi recita la formuletta di scuola dichiarando il proprio nome. Josh ci chiede se ci stiamo divertendo. I miei amici non conoscono una parola in inglese, dunque vanno in paranoia. Gli rispondo io e gli dico che ci stiamo divertendo, ma che potremmo comunque divertirci di più. Lui sorride e beve un sorso di birra. Gli chiedo cosa fa nella vita, da dove viene. Scott mi risponde sorridente e bellissimo.
Certe notti finisce la birra. Così mi alzo e vado alla ricerca di una nuova bottiglia. Non trovo il frigobar. “Are you looking for this?” mi dice il biondino tatuato con una lattina di birra in mano. Sorrido. “Man, you know me!” rispondo avvicinandomi e porgendogli la mano. Steven è un tipico ragazzo americano: occhi azzurri, capelli biondi, tatuaggi ovunque e piercing ai capezzoli. Sorride, apre la birra, la appoggia sulla mia mano trattenendola e mi dice “My name is Steven”. Ringrazio, prendo la birra, sorrido. “Cheers!” gli rispondo. Beviamo insieme, poi ci dirigiamo in due direzioni diverse. Torno da Josh e dai miei amici, gli chiedo se voglia una lattina di birra. Mi risponde distrattamente “No, thanks” mentre parla con il suo amico. Decido che non merita oltre la mia attenzione.
Certe notti con gli amici ridi, scherzi, poi decidi di alzarti e andare a ballare accanto al dj. Indosso un telo da mare avvolto alla vita, perché prima avevo freddo. Martina mi ruba la birra, gliela lascio. Rita e Frank stanno pomiciando appassionatamente in mezzo alla pista da ballo mentre lui le tocca il culo. Laura urla a Josh di venire a ballare con noi, ma lui declina l’invito: sarà pure bello ma è decisamente noioso. Steven invece si materializza subito accanto a noi, senza invito, vestito con infradito, costume, birra e cappello. Per farlo sentire il benvenuto balliamo insieme a lui. Ad un certo punto mi avvicino e ballo strusciando il mio braccio sul suo. Steven mi guarda e sussurra “Do you like my tattoo?” “Of course, it’s amazing!” dico accarezzando un tatuaggio di una carpa koi in assoluto stile giapponese che gira attorno al suo braccio. “You should see the piercing on my tongue!” Lui sorride e senza togliermi gli occhi di dosso beve la sua birra. Gli restituisco il sorriso. Inizia a ballare alle mie spalle. Gioca con i miei capelli. Getto la testa indietro, assecondo i suoi movimenti. Sento che è molto vicino a me, ma i nostri corpi non si toccano ancora.
Certe notti hai sete, ma una sete diversa. Mi giro e tolgo di mano la birra a Steven, per berne un sorso. Lui sorride e mi sussurra “You shouldn’t touch my beer” gliela restituisco sorridendo maliziosa. Finalmente sento il calore del suo corpo sul mio. Non mi allontano, seguo i suoi movimenti. Steven mi stringe a sé con la mano sinistra, che mi appoggia sulla pancia. Lo lascio fare. Sento la sua durezza accarezzarmi il culo e sorrido: mi sta facendo venire voglia di lui. Accarezzo la sua mano, poi lancio le braccia al cielo e continuo a ballare attaccata a lui. Steven respira sulla mia spalla e sento il fuoco tra le gambe. Giro la testa alla mia destra, ma tengo il mento abbassato: so già che vogliamo la stessa cosa, ma voglio giocare un po’. Steven appoggia le sue labbra alla mia testa, poi mi sussurra all’orecchio “Come on, girl” ed io fatico a tenere il controllo.
Certe notti, i freni inibitori vanno a quel paese perché l’eccitazione spinge troppo forte. Non riesco più a fingere di non voler baciare Steven, così lascio ondeggiare la testa e sollevo il mento. Mi giro e trovo Steven intento a fissarmi, con la testa già rivolta verso di me. Esce la lingua, mi mostra il piercing, si lecca il labbro superiore. Ci fissiamo negli occhi per un breve istante, prima che lui finalmente si tuffi tra le mie labbra. La sua lingua prepotente spinge e si attorciglia con la mia. La sua mano spinge il mio corpo contro il suo, io con la mano premo la sua nuca contro la mia: il messaggio è forte e chiaro e nessuno dei due vuole staccarsi dall’altro. È un bacio appassionato, con una danza di lingue incessante. Continuiamo a baciarci e a strusciarci per qualche minuto, finchè non sento il collo tirare. Abbasso leggermente la testa, mi stacco con le labbra da Steven ma continuo a rimanere attaccata al suo corpo. Nonostante la musica sia ritmata, io e lui stiamo ballando un lento. Fa scendere la sua mano, mi toglie il telo e lo lascia cadere a terra. Lo lascio fare, mentre mi culla.
Certe notti le mani fanno viaggi stupendi. Così la mano di Steven si posiziona di nuovo sulla mia pancia e con le dita disegna cerchi sul mio costume. Mi bacia la spalla. Avvicino la testa. La sua mano sale, arriva sotto il mio seno. Il pollice sfiora il mio capezzolo che risponde all’appello. Steven lo capisce e continua a stuzzicarlo. Il mio respiro si fa più corto. “Let’s get away” mi sussurra all’orecchio “I know you want it, too”. Mi giro, lo guardo, siamo faccia a faccia. Steven mi bacia di nuovo, questa volta con ancora più passione, mentre mi stringe a sé. Le sue mani sono quasi sul mio culo e io mi lascio andare ad un piccolo gemito nella sua bocca. Steven se ne accorge, si stacca, sorride. Si china a prendere il telo, lo porta sulla spalla e mi trascina via prendendomi per mano.
Certe notti la sabbia è un letto soffice. Io e Steven ci allontaniamo rincorrendoci sulla spiaggia al buio. Quando non c’è più nessuno finalmente intorno a noi, Steven ferma la mia corsa e mi tira verso il suo corpo per baciarmi. Appoggia la lattina sulla sabbia, così le sue mani sono libere di esplorare il mio corpo, minuto in confronto al suo, molto muscoloso. Steven stende il telo, poi mi fa sdraiare. Allargo le gambe, si piazza al centro, su di me. Il suo bacino preme contro il mio e la sua erezione bussa tra le mie gambe. Gli strati dei costumi così leggeri e sottili che riesco a sentire tutto. Lui si muove lento ma deciso, così ogni spinta mi porta ad un nuovo livello. Mi accarezza la testa con le mani e non smette di baciarmi. Io voglio di più. Faccio per alzarmi, lui si alza a sua volta e si mette al mio fianco per lasciarmi muovere. Lo faccio stendere e salgo a cavalcioni su di lui. Mi struscio sulla sua erezione, eccitata. Steven fa scendere il mio costume intero e mi scopre i seni, con cui inizia a giocare. Scendo a baciarlo e le sue mani scendono ad accarezzarmi il culo, finchè due dita scivolano dentro di me e mi strappano un urlo dalla bocca. Lui sorride, io continuo a gemere. Steven toglie le dita e mi sussurra “Good girl”, prima di sculacciarmi.
Certe notti, bisogna assecondare le proprie voglie. E io voglio Steven. Scendo a slacciare il suo sundek e lascio il suo cazzo libero di muoversi. Inizio a leccarlo per tutta la sua lunghezza, finché non lo infilo in bocca. Steven urla “I love Italy!” io mi stacco per dirgli di fare silenzio. “Ok, but I still love Italy!” mi dice con un tono di voce più basso. Ricomincio a fare scorrere la mia lingua sul suo cazzo, mi aiuto con le mani. Lui mi sposta i capelli indietro e mi dice “I wanna see your face”. Io lo guardo fisso negli occhi mentre glielo succhio. “Oh yeeeees!” mi dice, pienamente eccitato. Poi mi solleva, mi gira e mi fa stendere di nuovo. “Now it’s your turn!” mi sussurra prima di spostarmi il costume e infilare di nuovo due dita dentro di me. Sento il fuoco tra le gambe e so di essere molto bagnata. Steven mi bacia, la sua lingua arriva in fondo alla mia gola. Poi scende tra le mie gambe. Sposta di nuovo il costume e inizia a leccarmi. Si concentra sul clitoride e inizia un movimento velocissimo di lingua che mi fa impazzire. Il suo piercing ha un effetto incredibile su di me e mi fa urlare appena raggiungo l’orgasmo. Steven si prende la sua rivincita, si stacca e mi dice di fare silenzio. “Stronzo” gli dico sorridendo in italiano. Lui sorride “I know this word!” e si tuffa di nuovo tra le mie gambe.
Certe notti, la resistenza è pari a zero. Io voglio Steven, dentro di me, ora. Così lo tiro verso di me e lui accetta di buon grado. Si stende su di me e sento finalmente il suo cazzo sulla mia pelle. Sono talmente bagnata che basta una piccola spinta per sentirlo dentro di me. Gemo di nuovo, mentre chiudo gli occhi. La mano di Steven scende lungo la mia coscia che gli cinge la vita, arriva al culo e lo stringe. Così riesce a trovare un appiglio per spinte più profonde. L’altra mano mi tiene la testa, quasi in una carezza. Mi stringe il culo e mi sussurra “You’re so wet and so beautiful”, così da farmi eccitare terribilmente e farmi bagnare ancora di più, come se fosse possibile. Steven è un amante gentile e altruista, lo vedo da come mi accarezza e da come si muove. Nonostante la gentilezza però, ogni spinta è decisa e forte e riesce a farmi vibrare in ogni centimetro del mio corpo. Ogni tanto stringe il mio seno tra le mani, quando vuole farmi urlare di più mi pizzica il capezzolo. Quando pizzica il mio capezzolo poi sorride. E quando lui sorride è davvero bellissimo. Quando non stringe il mio seno tra le mani invece, il mio capezzolo strofina contro i suoi piercing e mi provoca quel pizzico di dolore che mi fa impazzire.
Certe notti l’acqua è calda. Decido che voglio scoparlo in acqua, al buio, completamente nuda. Così chiedo a Steven di fermarsi lasciandolo con una sensazione di dubbio. “Did I hurt you?” mi chiede, quasi tenero. Mentre faccio cenno di no con la testa, tolgo completamente il costume e lo lascio cadere sul telo. Sollevo i capelli in uno chignon disordinato ed entro nell’acqua calda di una sera d’agosto. Mi giro e lo invito ad entrare. Steven toglie il costume e mi raggiunge in pochi secondi. Mi abbraccia e ricomincia a baciarmi. Cingo la sua vita con le gambe e in un attimo è di nuovo dentro di me. L’acqua è bassa, quindi entrambi tocchiamo il fondo. Ogni tanto mi do una spinta con le gambe per cercare un affondo più importante, Steven mi tiene dalle spalle e va fino in fondo. I nostri capezzoli si scontrano ancora: Steven ci è abituato, ma per me è sempre una sensazione nuova. Il movimento in acqua non mi consente di andare più veloce e io adesso voglio di più. Mi stacco e lo prendo per mano, lo porto di nuovo sul telo.
Certe notti vuoi solo raggiungere il paradiso. Faccio stendere Steven e salgo di nuovo a cavalcioni su di lui. Mi abbasso e gli sussurro all’orecchio “I wanna cum again and i wanna you to cum with me”, così mi sollevo e inizio a scoparlo forte. Mi muovo veloce su di lui, strofinando il clitoride sulla sua pelle. Steven non resta immobile e spinge forte dentro di me, mentre tra una stretta di culo e un’altra mi sculaccia. Ad un certo punto allunga il braccio e mi tira dalla nuca per avvicinarmi a lui. Con questa inclinazione sento che sto per venire di nuovo. “Cum inside me” gli riesco a dire prima di gemere per il mio nuovo orgasmo. Steven mi segue a ruota, si svuota dentro di me. Lo bacio e gli sussurro “Thank you” con un sorriso. Poi mi alzo entro di nuovo in acqua e ne riesco poco dopo. Infilo il costume, mi stendo accanto a Steven. Lui si gira e mi guarda. “Did you have fun?” gli chiedo maliziosa. “I’ll have another beer, then we’ll have fun again” mi promette. Si alza, solleva la birra che aveva lasciato e mi dice “Wait for me, i’ll back in 2 minutes.” Fa due passi e poi aggiunge “But first of all: what is your name?”

scritto il
2023-05-08
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