Probito
di
LaBelle*
genere
etero
Questo testo è per te.
Tu lo sai chi sei. E io so che mi leggi.
Non so nemmeno perché mi sia venuta voglia di scriverlo, di mettere nero su bianco questi miei pensieri su di te.
Ma tu lo sai che non so darti una spiegazione razionale.
E forse, nemmeno la vuoi.
E forse, nemmeno ci serve.
Ci sono cose che non mi riesco a spiegare.
E cose che non riesco a smettere di immaginare.
Come la mia lingua che disegna geometrie sul tuo collo e assaggia il tuo sapore.
Come il tuo respiro caldo su di me mentre mi accarezzi i capelli.
Come le mie labbra che scorrono avide lungo il tuo corpo.
Come le tue dita che giocano tra le mie gambe e mi fanno impazzire.
A me piace immaginare.
Immagino le tue dita su di me, salire dalle ginocchia fin sotto la gonna e masturbarmi furiosamente.
Immagino un ascensore che ci porti al nostro piano e tu che non resisti e inizi a possedermi già lì dentro, strappandomi i vestiti di dosso.
Immagino il tuo corpo sul mio, mentre mi inchiodi ad una parete, senza scampo.
Immagino le tue mani su di te, mentre leggi queste parole e ti tocchi pensando a me.
E poi ci sono cose che so già.
So che se ti baciassi sapresti di buono e di proibito.
So che mi restituiresti il bacio senza lesinarmi voglia e desiderio.
So che potrei toccarti e sentire il tuo cazzo pulsante dopo poco.
So che se mi toccassi troveresti quanto sono già bagnata per te.
Come faccio a saperlo? Ecco, adesso mi chiedi qualcosa che non so.
Sono cose che sento, credo.
Sento che nel silenzio di una camera buia di notte, non riusciremmo a smettere di cercarci, di toccarci, di volerci, di possederci.
Sento che anche se non ci siamo mai visti negli occhi, io saprei soddisfare tutte le tue voglie e tu sapresti soddisfare tutte le mie.
Sento che non mi accontenterei di scoparti una volta e credo non ti accontenteresti di scoparmi una volta.
Sento che i muri di quella camera assisterebbero ad uno spettacolo di fuoco e fiamme senza precedenti.
Si, credo di sentire questo. E non solo.
Credo che non dovrei dimostrarti di sapertelo succhiare, perchè so già come vuoi che te lo succhi.
Credo che non mi lasceresti tregua e che con i tuoi colpi incessanti, mi faresti andare la fica in fiamme.
Credo che ti chiederei di darmene ancora, e ancora, e ancora.
Credo che ad un certo punto, senza imbarazzo, ti direi che il tuo cazzo mi piace proprio tanto.
Se vuoi passiamo anche alla lista dei miei vorrei.
Vorrei stare a cavalcioni su di te e ansimare e gemere nella tua bocca, tra le tue labbra.
Vorrei che mi afferrassi il culo e guidassi i miei movimenti, senza lasciarmi scampo.
Vorrei sentire ogni cellula del tuo corpo vibrare nel mio, con me.
Vorrei sentirmi sussurrare all'orecchio parole sconce, che mi ricordano che stiamo facendo qualcosa di sbagliato.
Vorrei bagnarti dei miei umori, vorrei esplodere in un orgasmo gridando il tuo nome.
Vorrei sentire i segni del tuo passaggio su di me, con schiaffi, morsi, graffi, baci, lingua, dita, cazzo.
Sono solo parole, le stesse parole con cui mi riempio da sola la testa.
Ma che vuoi farci, noi donne siamo fatte così.
Che nel silenzio della notte, quando siamo da sole, apriamo le gambe e ci diamo piacere da sole, pensando a qualcosa di bello, folle e irrazionale che ci provochi un orgasmo sempre più forte.
E quel qualcosa per me oggi sei tu.
Tu lo sai chi sei. E io so che mi leggi.
Non so nemmeno perché mi sia venuta voglia di scriverlo, di mettere nero su bianco questi miei pensieri su di te.
Ma tu lo sai che non so darti una spiegazione razionale.
E forse, nemmeno la vuoi.
E forse, nemmeno ci serve.
Ci sono cose che non mi riesco a spiegare.
E cose che non riesco a smettere di immaginare.
Come la mia lingua che disegna geometrie sul tuo collo e assaggia il tuo sapore.
Come il tuo respiro caldo su di me mentre mi accarezzi i capelli.
Come le mie labbra che scorrono avide lungo il tuo corpo.
Come le tue dita che giocano tra le mie gambe e mi fanno impazzire.
A me piace immaginare.
Immagino le tue dita su di me, salire dalle ginocchia fin sotto la gonna e masturbarmi furiosamente.
Immagino un ascensore che ci porti al nostro piano e tu che non resisti e inizi a possedermi già lì dentro, strappandomi i vestiti di dosso.
Immagino il tuo corpo sul mio, mentre mi inchiodi ad una parete, senza scampo.
Immagino le tue mani su di te, mentre leggi queste parole e ti tocchi pensando a me.
E poi ci sono cose che so già.
So che se ti baciassi sapresti di buono e di proibito.
So che mi restituiresti il bacio senza lesinarmi voglia e desiderio.
So che potrei toccarti e sentire il tuo cazzo pulsante dopo poco.
So che se mi toccassi troveresti quanto sono già bagnata per te.
Come faccio a saperlo? Ecco, adesso mi chiedi qualcosa che non so.
Sono cose che sento, credo.
Sento che nel silenzio di una camera buia di notte, non riusciremmo a smettere di cercarci, di toccarci, di volerci, di possederci.
Sento che anche se non ci siamo mai visti negli occhi, io saprei soddisfare tutte le tue voglie e tu sapresti soddisfare tutte le mie.
Sento che non mi accontenterei di scoparti una volta e credo non ti accontenteresti di scoparmi una volta.
Sento che i muri di quella camera assisterebbero ad uno spettacolo di fuoco e fiamme senza precedenti.
Si, credo di sentire questo. E non solo.
Credo che non dovrei dimostrarti di sapertelo succhiare, perchè so già come vuoi che te lo succhi.
Credo che non mi lasceresti tregua e che con i tuoi colpi incessanti, mi faresti andare la fica in fiamme.
Credo che ti chiederei di darmene ancora, e ancora, e ancora.
Credo che ad un certo punto, senza imbarazzo, ti direi che il tuo cazzo mi piace proprio tanto.
Se vuoi passiamo anche alla lista dei miei vorrei.
Vorrei stare a cavalcioni su di te e ansimare e gemere nella tua bocca, tra le tue labbra.
Vorrei che mi afferrassi il culo e guidassi i miei movimenti, senza lasciarmi scampo.
Vorrei sentire ogni cellula del tuo corpo vibrare nel mio, con me.
Vorrei sentirmi sussurrare all'orecchio parole sconce, che mi ricordano che stiamo facendo qualcosa di sbagliato.
Vorrei bagnarti dei miei umori, vorrei esplodere in un orgasmo gridando il tuo nome.
Vorrei sentire i segni del tuo passaggio su di me, con schiaffi, morsi, graffi, baci, lingua, dita, cazzo.
Sono solo parole, le stesse parole con cui mi riempio da sola la testa.
Ma che vuoi farci, noi donne siamo fatte così.
Che nel silenzio della notte, quando siamo da sole, apriamo le gambe e ci diamo piacere da sole, pensando a qualcosa di bello, folle e irrazionale che ci provochi un orgasmo sempre più forte.
E quel qualcosa per me oggi sei tu.
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