Vinitaly a Verona con mia figlia

di
genere
orge

Siamo in un Van sulla strada per Riva del Garda.
Sono le 3.45. Io e mia figlia sedute una fronte all’altra. Accanto a noi ci sono Carlo e Antonella ai miei lati e Giacomo con Francesco seduti di fianco alla Marty.
E Salvo con Gianluca che sono nel vano guida.
Carlo e Antonella sono sposati. Rispettivamente 32 e 25. Sono di Arezzo. Bell’uomo lui. Alto e distinto. Barba lunga. Lei minuta come me. Bionda capello liscio lungo. Occhi blu. Figura esile lei. Seno che è evidente sia di silicone. Come le labbra con il ritocchino.Prodigi della chirurgia estetica. Lei anche in un vestito nero. Stretto sul busto ma con le pieghe in basso. Al ginocchio. E lo stivaletto nero alla caviglia. Tacco spillo. Giacchetto corto di pelle.
“ quindi lei è la tu figliola” mi dice Antonella.
“ eh si....” rispondo slacciandomi il cappotto accavallando le gambe.
“ ma che bello.... mamma e figlia insieme a ballare. Ma tu sembri così giovane....”
“ beh Antonella io ho 49 anni... lei 20 il mese prossimo.”
“ è bellissima la tua figliola....” mi fa Antonella slacciando anche lei il suo giacchetto.
Marty sta civettando con i tipi seduti accanto a lei...
Sorride e si muove accavallando le gambette lei il cappotto lo ha tolto.
Si fa i selfie con i tipi.... e quando incontra il mio sguardo sorride tirandomi bacini. E mi fa gli occhiolini ammiccanti.
Prendo il cellulare e le mando un messaggio.
“ amore mio ti si vedono le autoreggenti e i capezzoli escono dalla scollatura.”
Lei risponde con il cuore scrivendomi “ sono carina? Vado bene mami?”
“ bellissima. E io come sto?”
Antonella sbircia sul mio cellulare. E faccio in modo che riesca a leggere bene.
“ sei una donna meravigliosa mami... io mi do da fare mami. Ti spiace?”
“ no amore. Vai”
“ mami però mi sento a disagio con te che stai così coperta. Fai vedere a questi qui quanto sei bella. Dai...”
Invio il cuore e aggiungo “ che ne pensi di Antonella?”
Vedo che lei sbircia e accavalla le gambe in modo che lo stivaletto tocchi il mio polpaccio.
“ bella. Molto. Chissà se è una porcellina come te mami....”
“ adesso vediamo” scrivo io e appoggio il cellulare sulle mie gambe.
Le sorrido mentre noto che la Marty divarica le gambe. E continua a farsi selfie con i tipi.
“ insomma siete di Arezzo. Mai stata. Si vive bene ?” Dico alla Antonella mentre fisso il suo collo e le sue labbra.
“ molto. È una città tranquilla. E anche molto bella direi...”
Mi risponde tirando in alto le pieghe del suo vestito. Fino a mostrarmi il bordo delle autoreggenti e del laccio del reggicalze.
Arriviamo sul lungolago. Villino. Giardino con piscina. I tipi e Marty scendono con Salvo e il suo amico. Scende anche Carlo.
Antonella si alza e mi guarda...
Sorride e mi dice “ mi aiuti con il vestito? Dietro si è incastrato con il gancio del reggicalze.”
“ ma certo. Puoi voltarti?”
Sorriso strepitoso. Si volta. In piedi busto inchinato per via del tettino del van.
Loro sono già entrati in casa.
Spengo la luce del van. La luna illumina tenue ovunque.
“ vero... cavolo il gancio ha strappato il tessuto del vestito. “ riesco a sganciarlo.
“ fatto” le dico. “ però lo strappo è ampio e largo almeno 8/10 centimetri.”
“ cazzo madonna stronza... l’ho pagato 400 euro sto vestito.” Sorrido.
Lei si siede... leva il giacchetto si volta e mi dice “ abbassi la zip per favore? Me lo tolgo prima di rovinarlo del tutto. Dio cane”
Abbasso la zip.
Lei lo sfila. Lo toglie... e guarda lo strappo...
“ cristo immondo. Guarda tu.”
“ eh vedo” sussurro io.
Reggiseno nero e rosa. Come il perizoma. E il reggicalze nero sulle autoreggenti nere.
Lei rimette il giacchetto di pelle.
“ dai scendiamo” esorta lei...
“ si... ma io prima.... senti io sniffo della coca. Non so se tu voglia gradire. Altrimenti lasciami fare....” occhiolino.
“ madonna porcella si che gradisco.”
Preparo 4 strisce sul mi sedili fronte noi.
“ prego “ le faccio.
E lei si inginocchia e piegandosi mi mostra il suo culo. Perfetto. La sento sniffare. Le mie dita seguono il bordo del suo perizoma fino all’intersezione delle natiche.
Lei sculetta esclamando “ madonna troia che tocco che c’hai....”
Si siede.
Io mi piego e sniffo anche io.
Poi mi siedo e tolgo il cappotto. E sfilo via il mio vestito.
“ solidarietà femminile “ esclamo io.
Ridiamo entrambe.
Rimetto il cappotto.
Lei scende.... io la seguo.
Fa freddino.
Lei si appoggia al cofano.
Gambe divaricate.
Sorride. “ la coca mi fa andare su di giri “ dice lei.
“ io sono zuppa sotto.” Le dico e aggiungo “ e divento molto.... molto imperante ecco”
“ benissimo madonna slabbrata. Io sono molto più accondiscendente ecco.

Continua e finisce




scritto il
2023-05-08
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