Il mio capo - 3

di
genere
bisex

La dominazione non è una questione fisica ma innanzitutto mentale. Dominare significa poter disporre del dominato a proprio piacimento.

La mia ragazza è in città e stasera ceniamo insieme. Si fermerà la notte e poi domani riprenderà l'aereo.
Il mio capo è arrivato da un paio d'ore. Sono stati giorni tranquilli in ufficio mentre lui era al convegno. Tre giorni da solo. In pace.
Ho pensato molto anche alla mia situazione. Devo prendere una decisione.

Esco dal bagno dopo essermi lavato i denti, pulito e profumato.
Passo dalla sua stanza per salutarlo prima di raggiungere il ristorante.
Lo trovo svaccato nella poltrona. Con il cazzo in mano.
Dagli schermi, di cui vedo solo il retro, escono suoni di sesso sfrenato. Ma non è certo la prima volta che lo vedo masturbarsi davanti a video porno.
"Io vado, a domani".
"Togliti la camicia e mettiti in ginocchio"
"La prego. Devo andare..."
Silenzio. Solo i gemiti di una donna che viene scopata.
"Fallo oppure non tornare domani."

Ecco. Ci siamo. Devo decidermi.

Silenzio. Gemiti. Sesso.
Il suo cazzo. Grosso.

Non ce la faccio.
Le dita vanno da sole. Slacciano i bottoni uno dopo l'altro.
Appoggio la camicia sul mobile alla mia sinistra. Le mie ginocchia di piegano.
Resto immobile. In silenzio. Circondato dai suoni del sesso che adesso mi sembrano più forti.

Il capo si alza dalla poltrona e viene verso di me.
L'uccello nella mano destra mentre la sinistra regge i pantaloni slacciati. Con i boxer calati avanza lentamente verso di me. La grossa mole ondeggia in maniera grottesca.

Quando l'uccello sta per raggiungermi, spalanco la bocca fissandolo negli occhi piccoli e infossati. Da sotto i folti baffi grigi mi sorride compiaciuto.
La cappella si appoggia sul mio labbro superiore esalando il suo afrore nelle mie narici. Riprende a segarsi.
Pochi secondi e me lo ritrovo in bocca un istante prima di sentire i fiotti caldi colpire il mio palato e le guance.
Il cazzo pulsa parecchie volte prima di calmarsi. Un carico enorme mi riempie la bocca.
Anche se sono abituato faccio fatica a mandar giù tutto.
Come al solito attendo le ultime gocce prima di liberarlo.
Un buffetto sulla guancia. "Ricordati che sei la mia puttana".
"Si signore."
Mentre ritorna alla scrivania mi alzo e mi rimetto la camicia. Il sapore dello sperma e fortissimo.
"Adesso vai. E non passare dal bagno" mi dice dandomi le spalle.

Allaccio l'ultimo bottone e mi infilo la camicia nei pantaloni.
"Arrivederci".
Lui è di nuovo seduto. Ha spento il video e tiene gli occhi chiusi. Rilassato.

"Domani mia moglie parte e resterò a casa. Passa di qui e poi raggiungimi là per le 13 che ci divertiamo".
"Va bene. Buona serata."
"Ciao"



di
scritto il
2023-06-16
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