Barbiere di sera

di
genere
sentimentali

Alle 9 di sera ho suonato alla porta di Margherita, coguar prossima ai 60 anni. Donna belloccia, leggermente in carne, molto intelligente, vedova e raffinata cuoca oltre che commercialista di successo. Sempre precisina e corretta. Mi chiama quando ha qualche piccolo problema ed io glielo risolvo in cambio di qualche invito a cena. Da una vita manteniamo le distanze e ci diamo del lei. Credo che data la differenza d'eta, ho quasi 20 anni di meno, mi tratti come un figlio. Le couguar sono quelle donne di mezza età, ancora appettibili che vanno con i più giovani. Con i problemi che ho con la Amira ho pensato di concentrarmi su lei. Un delinquente oggi le ha messo della colla nella seratura del suo garage ed io ho rimediato un invito a cena risolvendo questo problema. Se sapesse che quel delinquente aveva preventivato tutto ed ero io avrei ricevuto una bottigliata in testa. Ho capito che se io resto il suo ipotetico figliolo potrei assediarla meglio, ma con attenzione perchè la signora non è una delle donne che si fanno infinocchiare dal sottoscritto.
Sono entrato, mi ha fatto sedere e abbiamo mangiato assieme scolandoci una bottiglia di prosecco. E'carina, veste bene o meglio da ricca vedova e ha qualche piccola ruga che riesce a coprire perfettamente con il trucco. Facendo finta d'essermi un pochettino ubriacato mi sono messo sul divano. Lei per spirito di mamma si è avvicinata per vedere come stavo e l'ho abbracciata in maniera pudica, come una amica consolatrice. Non so il perchè ma lei ha scostato la camicetta ed il regiseno. Un seno magicamente in forma e attorno alla sesta misura. Ho succhiato il suo capezzolo destro e lei si è immortalata come una madre che allatta il suo piccino. Solo che continuavo a rimanere attaccato al suo seno senza trovare strade alternative. Cosi ho cominciato a massaggiarla un po' dovunque e lei mi ha detto di smettere di fare il furbo, togliendomi il suo seno. Ho capito che avrebbe vinto la mia sfortuna. Poi mi ha detto che mi aveva precettato per un suo piccolo problema e sapeva di quanto io non ne avrei parlato a nessuno (e qui lei sbaglia). In pratica doveva rasarsi la peluria del pube ed insicura di se stessa aveva bisogno di trovare un barbiere, anche novizio che riuscisse a farlo senza andare fuori di testa nel vedere una vagina.
Mi ha dato dei rasoi, si è messa sul bidet e si è tolta la gonna. A dire il vero la peluria usciva dagli slip e non era tanto bella da vedere. Sicuramente con il caldo le creava qualche problema di sudorazione. Ho cominciato a rasare il suo pube e tutto attorno, aveva peli lunghi anche sul sedere e all'inizio delle cosce. Un lavoro durato quasi mezza ora. Finito il tutto e rasata completamente mi ha ringraziato per la mia prestazione. Una vagina grande e bella, tutta liscia, con delle grandi e non piccole labbra...un vero capolavoro ed io mi trovavo a poca distanza senza potere fare nulla di diverso. Ad un certo momento le ho detto se potevo leccarle la vagina, almeno come pagamento del mio impegno. Mi ha lasciato fare ed io mi sono dato da fare, ad un certo momento ho capito che godeva di brutto. Il mio pisello era diventato grosso ma ho dovuto tenerlo chiuso nei pantaloni. Poi mi ha ringraziato e detto che il resto forse, ma forse me lo dava un'altra volta e sempre se mi comportavo bene. Poi sono rientrato in casa e pensato ad una serata persa, una serata in cui credevo lei me la avesse dovuta dare con tanta facilità. Ho preso un colpo tra i denti ed ora cercherò di leccarmi le ferite. Insomma sempre a leccare, quasi non sapessi fare altro. Ma prima o poi andrò alla carica e chissà che la signora si impietosisca per questo figliolo un po' cresciuto, ma birbantello.
scritto il
2023-07-14
1 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.