Ritorno a Tunisi

di
genere
sentimentali

Per un mese non vedrò la mia vicina Amira. La bella ragazza, torna, con il marito che va in ferie, al suo paese, in Tunisia. Hanno prenotato l'aereo e domani serà sarà dai suoi. Se da un punto di vista è felice nel rivedere i familiari, dall'altro sa che dovrà adeguarsi ai costumi di là e non potrà ad esempio uscire da sola, ma accompagnata, magari dalla cognata o una cugina e il tutto per portare rispetto a lui. Alle ore quattordici ha trovato la porta socchiusa ed è entrata, controllando che nessuno la vedesse. Era vestita da occidentale e subito si è svestita per non perdere tempo, dato che per molto non ci saremo visti. Dal suo viso trapelava una certa infelicità e lo ha dimostrato stringendomi subito. L'ho presa in braccio e caricata sulla tavola da cucina, dove il ripiano fà angolo. Le ho tolto gli slip e l'ho ammirata per quanto è carina e ben fatta . I suoi seni abbastanza grandi hanno delle mammelle molto larghe che a me richiamano quelle delle donne africane, sebbene lei abbia la pelle molto bianca. Mentre mi toglievo anche i pantaloni, con una mano ha cominciato a masturbarmi. Il pisello ha cominciato a crescere. Mi ha masturbato con bravura e dolcezza, tanto che l'ho sfilato dalla sua mano, avevo paura di venire subito. Per un attimo mi sono allontanato e ho messo al sicuro il reggiseno di Manuela, che ieri sera al parco, avevo messo in tasca. Un piccolo pezzo di stoffa ne usciva e non volevo che casualmente la Amira se ne fosse accorta. Quindi mi sono di nuovo avvicinato e ho cominciato a succhiare i suoi seni. Sembravano fatti apposta per sciogliersi tra le mie labbra...lei cominciava a mugolare in segno di desiderio. Mentre continuavo a giocare con le sue tette, all'improvviso, quasi a tradimento le ho bruscamente infilato nella vagina il mio pisellone. Se ne stava con le gambe aperte e non potevo farne a meno. Il pisellone è entrato tutto, le ho chiesto se sentiva male e di fronte al suo dinniego gesticolato con la testa, ho cominciato lentamente e poi sempre più veloce a scorrere nella vagina, che sembrava ben lubrificata per i liquidi che si generano quando le donne godono. Per almeno dieci minuti ho continuato a prenderla, in alcuni momenti rispondeva ai miei colpi, muovendo il bacino e facendolo venirmi incontro ogni volta che forzavo ad entrare. Poi le sono venuto copiosamente tra i pochi peli del suo pube, con un dito ha prelevato dello sperma e se lo è spalmato sui seni come una crema.
E'andata al bagno a lavarsi la vagina e poi sul divano ha riaperto le gambe per darmi un segnale e mi sono tuffato con la lingua tra le labbra nella sua vulva. Altro lungo orgasmo aiutato dalle mie dita che accarezzavano il clitoride. Non era pronta per un rapporto anale, ma lo avrebbe gradito. Ho messo sul pisellone un preservativo e sono entrato tutto nel sedere, allargandole il buco. Che cavalcata, con lei sotto che sudava e mi incitava a continuare. Poi appena venuto ho sfilato il preservativo e messo in un sacchetto di carta. Ci metterò attorno un nastrino e di nascosto lo metterò nel cestino del bar Sport, dove la barista di sicuro vedendo il pacchetto regalo,curiosa come è lo aprirà di sicuro . Vorrei tanto essere lì a vedere la sua faccia stupita. Con la Amira sono rimasto ancora un'ora seduto sul letto. Nel suo paese la situazione è critica, la democrazia quasi non esiste più e c'è una tremenda crisi economica che crea insoddisfazione tra il popolo. Il presidente tiene tutti a bada con i suoi atteggiamenti padronali e mettendo in allerta le forze armate. Amira è preoccupata. Poi abbiamo parlato di noi due, non potrà spedirmi niente per telefono, ha paura di venire controllata, ma quando ritornerà mi metterà un biglietto nella cassetta di posta.
Ci baciamo come nel film Casablanca (con Bogart e la Bergman) ed esce. Mi spiace, la Amira è una brava donna che ha bisogno di essere compresa, oltre che vivere un pò di libertà. Ha dei momenti di grande grinta, ma conserva la dolcezza di una donna in cerca di affetto.
scritto il
2023-08-01
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