Il mio vizietto - 17 (continua)
di
LanA
genere
fisting
Me ne andai a letto, ma dopo circa un quarto d’ora sentii entrare in camera mio marito che cercava di far piano pesando che dormissi di già.
Mi girai e gli dissi che non mi sembrava il caso che lui portasse in casa nostra le sue baldracche.
Dissi che aveva tutto il diritto di scopare con chi volesse, visto che la mia assenza lo lasciava spesso a casa da solo, ma che stesse fuori di casa a farlo, perché io non facevo la serva a quelle donne.
Lo lasciai basito, ma poi si riprese e iniziò ad accampare scuse che non ci fosse nessuna intenzione oltre a bere qualche cosa.
A casa sua urlai!
Al mattino dopo uscì per andare al lavoro, ma quando tornò mi chiese di sedermi e iniziò a parlarmi di come si fosse avvicinato alla sua collega, e che la mia continua assenza aveva creato un presupposto che lui non facesse parte più del mio progetto. Disse che era intenzionato a voler prendere una pausa e schiarirsi le idee, per come la nostra vita fosse cambiata.
La mia delusione fu totale, io avevo accettato per il suo piacere di essere introdotta in quell’ambiente e di essermi messa in mostra a tal punto da sputtanarmi, cosa che non resistetti a dirgli, e poi gli dissi che per me poteva andarsene anche subito.
Me ne andai in bagno a piangere; ero delusa da tutto questo, pensavo che non potesse cambiare niente nella nostra vita anche dopo certe esperienze.
Così se ne andò da casa.
Passai la notte da sola, e al mattino mi arrivò una telefonata dal mio manager che mi diceva che ero richiesta per girare un film in un locale famoso per scambisti, il Club Julies Villa a Ottenstein in alta Germania.
Risposi affermativamente, era ciò che mi serviva in quel momento.
Preparai il trolley e uscii di casa, avevo già il volo prenotato.
Trovai il taxi che avevo chiamato e andai in aeroporto.
Avevo una rabbia dentro che non mi permetteva di essere tranquilla.
Arrivata a destinazione andai in albergo, dove era stata prenotata una camera per me.
Nei giorni seguenti girai il video all’interno del club dove la maggior parte di persone erano scambisti, persone normali come lo eravamo io e mio marito fino a qualche anno prima.
Questo mi lasciò alquanto fredda durante la lavorazione, anche se professionalmente espletai il mio servizio come sempre, anche se in questo caso non era niente di particolare, rispetto a certe altre produzioni tipo l’ultima girata a Parigi.
Quando ebbi finito, dopo tre gg, rientrai a casa con l’ansia di dover affrontare una situazione di disagio emotivo non indifferente.
A seguito della discussione, mi ritrovai nei mesi successivi a pianificare la mia vita privata, oltre che lavorativa.
Ora ero single, cosa che non avrei immaginato tempo prima.
Con mio marito siamo rimasti in buoni rapporti e dopo aver sbollito la rabbia iniziale, decidemmo lo stesso di separarci per interessi personali.
Lui ora conviveva con la sua collega, che a quanto pare come mi è stato detto è una brutta copia di me stessa, zoccola ma senza eccessi.
Credo che mio marito cercasse la me di un tempo, ma quella non esiste più, ora c’è una super zoccola sfondata in ogni suo buco accessibile, pronta a sfogare nel sesso la delusione di un rapporto che sembrava indistruttibile.
Come sempre la realtà ci presente il conto, riportandoci con i piedi per terra, per me è stata la fine di un rapporto nato molto tempo addietro e che mi aveva proiettata ad essere quella che ero diventata.
La mia vita non era cambiata poi molto, a parte sapere che nessuno ti aspettava a casa.
Il lavoro andava a gonfie vele, e ora ero anche più libera e disponibile a rimanere fuori casa e in viaggio, che per certi versi è stato anche migliorativo.
Non essendo obbligata a rientrare, evito molti viaggi di andata e ritorno che avrei fatto lo solo per tornare a casa qualche giorno.
Parlando di casa, io infine lasciai la mia.
Nel percorso di separazione da mio marito preferii io lasciare casa nostra e trovarmi un appartamentino tutto mio.
Mi girai e gli dissi che non mi sembrava il caso che lui portasse in casa nostra le sue baldracche.
Dissi che aveva tutto il diritto di scopare con chi volesse, visto che la mia assenza lo lasciava spesso a casa da solo, ma che stesse fuori di casa a farlo, perché io non facevo la serva a quelle donne.
Lo lasciai basito, ma poi si riprese e iniziò ad accampare scuse che non ci fosse nessuna intenzione oltre a bere qualche cosa.
A casa sua urlai!
Al mattino dopo uscì per andare al lavoro, ma quando tornò mi chiese di sedermi e iniziò a parlarmi di come si fosse avvicinato alla sua collega, e che la mia continua assenza aveva creato un presupposto che lui non facesse parte più del mio progetto. Disse che era intenzionato a voler prendere una pausa e schiarirsi le idee, per come la nostra vita fosse cambiata.
La mia delusione fu totale, io avevo accettato per il suo piacere di essere introdotta in quell’ambiente e di essermi messa in mostra a tal punto da sputtanarmi, cosa che non resistetti a dirgli, e poi gli dissi che per me poteva andarsene anche subito.
Me ne andai in bagno a piangere; ero delusa da tutto questo, pensavo che non potesse cambiare niente nella nostra vita anche dopo certe esperienze.
Così se ne andò da casa.
Passai la notte da sola, e al mattino mi arrivò una telefonata dal mio manager che mi diceva che ero richiesta per girare un film in un locale famoso per scambisti, il Club Julies Villa a Ottenstein in alta Germania.
Risposi affermativamente, era ciò che mi serviva in quel momento.
Preparai il trolley e uscii di casa, avevo già il volo prenotato.
Trovai il taxi che avevo chiamato e andai in aeroporto.
Avevo una rabbia dentro che non mi permetteva di essere tranquilla.
Arrivata a destinazione andai in albergo, dove era stata prenotata una camera per me.
Nei giorni seguenti girai il video all’interno del club dove la maggior parte di persone erano scambisti, persone normali come lo eravamo io e mio marito fino a qualche anno prima.
Questo mi lasciò alquanto fredda durante la lavorazione, anche se professionalmente espletai il mio servizio come sempre, anche se in questo caso non era niente di particolare, rispetto a certe altre produzioni tipo l’ultima girata a Parigi.
Quando ebbi finito, dopo tre gg, rientrai a casa con l’ansia di dover affrontare una situazione di disagio emotivo non indifferente.
A seguito della discussione, mi ritrovai nei mesi successivi a pianificare la mia vita privata, oltre che lavorativa.
Ora ero single, cosa che non avrei immaginato tempo prima.
Con mio marito siamo rimasti in buoni rapporti e dopo aver sbollito la rabbia iniziale, decidemmo lo stesso di separarci per interessi personali.
Lui ora conviveva con la sua collega, che a quanto pare come mi è stato detto è una brutta copia di me stessa, zoccola ma senza eccessi.
Credo che mio marito cercasse la me di un tempo, ma quella non esiste più, ora c’è una super zoccola sfondata in ogni suo buco accessibile, pronta a sfogare nel sesso la delusione di un rapporto che sembrava indistruttibile.
Come sempre la realtà ci presente il conto, riportandoci con i piedi per terra, per me è stata la fine di un rapporto nato molto tempo addietro e che mi aveva proiettata ad essere quella che ero diventata.
La mia vita non era cambiata poi molto, a parte sapere che nessuno ti aspettava a casa.
Il lavoro andava a gonfie vele, e ora ero anche più libera e disponibile a rimanere fuori casa e in viaggio, che per certi versi è stato anche migliorativo.
Non essendo obbligata a rientrare, evito molti viaggi di andata e ritorno che avrei fatto lo solo per tornare a casa qualche giorno.
Parlando di casa, io infine lasciai la mia.
Nel percorso di separazione da mio marito preferii io lasciare casa nostra e trovarmi un appartamentino tutto mio.
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