Una serata all'insegna della tranquillità.
di
gfranco
genere
sentimentali
Oggi a metà giornata mi ha telefonato la Manuela. Domani dovevamo essere ospiti per più di una giornata, dalla sua amica Stella. Il breve viaggio era stato programmato, ma è sorto un problema e la Manuela vuole rinviare il tutto. Stella ha litigato con la sua compagna o meglio convivente. Ora sono separate in casa. Sembra che ogni tanto facciano queste sceneggiate per poi tornare assieme. La solita gelosia. La compagna della Stella avrebbe riservato troppe attenzioni ad un'altra ragazza e la Stella si sarebbe sentito un pò trascurata, affettivamente messa da parte.
Ho preso la palla al balzo e ho studiato una maniera per innescare qualcosa di diverso, che forse potevo attuare, con mia sicura soddisfazione.
Ho telefonato alla Bianca. Le avevo promesso che saremo ritornati al mare, quasi per rinnovare una gita fatta almeno cinque anni fa. Io e la Bianca siamo tornati in contatto dopo anni di silenzio e credo che entrambi vogliamo rivederci per rinnovare i vecchi tempi. La Bianca sente che la invito al mare per domani. Ma non è facile, deve prendere il treno, fermarsi da me e domani mattina si potrebbe andare in spiaggia. E' separata, ora ha circa venticinque anni ( dodici meno di me) e non è la ragazzina di allora. Di sicuro è ancora bella ed io non l'ho mai definitivamente dimenticata.Tra noi c'è stato qualcosa,ma poco e solo durante una giornata al mare. Mi dice che prenderà il treno, andrò in stazione. Stasera non andrò dalla Manuela e le dico che mia sorella viene a casa mia e stasera purtoppo non esco. Le rinnovo i miei baci e bacini ed intanto riesco a liberare la serata. Ho raccomandato alla Bianca di portarsi dietro un pigiama, anche leggero, ma in una situazione di promiscuità voglio rispettare le regole, come tra amici, anche se di sesso diverso. Non voglio che ripensi a quella volta che siamo stati a letto e fatto l'amore. Alle cinque del pomeriggio mi telefona. E'già in treno e per le sei sarà in stazione. E'contenta perchè dopo la separazione si è un pò chiusa in se stessa, passare il sabato in famiglia è come ripetere sempre la solita solfa di quando era studentessa. Sono in stazione, posteggio ed entro. Arriva il treno regionale. Scendono diverse persone, vedo una bionda mi avvicino, ma non è lei. Per poco facevo brutta figura. Vedo un'altra bionda ma non è lei, troppo bella e non sembra alla ragazzina che avevo conosciuto. Ma questa si avvicina e mi mette le braccia al collo. Che abbia sbagliato persona? Mi guardo attorno e sono rimasto solo. E'lei...come è sbocciata. Le dò una rosa che tralaltro non mi è costata nulla. Passando davanti all'impresa di pompe funebri del mio amico GianAntonio, gli ho scroccato una rosa che faceva parte di una ghirlanda di fiori per un morto e gli ho fatto tagliare le spine. Se la Bianca ne sapesse la provenienza, prenderebbe subito il treno per tornare indietro.
Un vestitino quasi trasparente, belle gambe diritte e una scollatura da centodieci e lode. Le prendo la valigia e ci avviamo verso casa. Per strada mi fermo un attimo al bar Sport, magari per un caffè o qualcosa altro. In realtà per mettere in mostra la bella Bianca. Persino la barista, la Erica sgrana gli occhi ed io facendo un segno di complicità alla Bianca le faccio credere che sia la mia fidanzata. Il mio amico Pierino, che ormai è sempre al bar come un soprammobile, per poco non soffoca a causa di un sorso di caffè. Certamente quanto sentito lo ha messo in crisi. Mangiamo un panino e beviamo qualcosa, poi ripartiamo. Entriamo in casa, le mostro la camera, il divano dove dormirò (divano letto) e il bagno. Accendo la televisione, lei si siede a guardarla ed intanto le preparo come cena qualcosa dal frigo. Anche del vino, ma non tanto come l'altra volta, cinque anni fa, quando entrambi abbiamo esagerato nel sorseggiarlo. Lei si mette a ridere e mi dice che grazie a quel vinello aveva avuto il coraggio per prendere l'iniziativa e baciarmi, per dimostrare anche che era una donna in carne ed ossa. Io replico dicendo tanta carne e poche ossa. Poi va in camera e rientra nel salottino in pigiama. Mangiamo e va a dormire, si sente stanca e vuole essere pronta per domani mattina, quando ci alzeremo presto. Io mi metto sul divano e guardo la tv. Sono con i boxer, dei mutandoni che potrebbero essere scambiati per pantaloncini corti.
Dopo un ora esce lei e mi dice che posso dormire sul letto matrimoniale e confida nel fatto che non allunghi le mani. Ci stendiamo e lei comincia a parlarmi, ogni tanto accarezza i peli del mio torace, qualche bacio. Mi sa che sta tornando a tubare come la ragazzina diciottene di qualche anno fa. Ci baciamo, ci accarezziamo, ma io resisto...ho dato la parola di comportarmi bene e non voglio giocare male le mie carte, potrebbe sentirsi delusa. Ci addormentiamo, dopo poco mi sveglio, sento che dorme, ma ha allungato una mano e sotto il mio boxer, con le dita stà stringendo il mio pisello. La sveglio, rimane imbarazzata, ma le dico di tranquillizzarsi, forse stava sognando. Si spoglia del pigiama, resta nuda e si poggia verso di me, mettendomi le braccia al collo. Che donna meravigliosa e bella. Aspetto che l'iniziativa parta da lei e sicuramente prima o poi partirà. Non sono un santo, voglio solo giocare bene le mie carte, questa è una donna di classe e del sesso se ne frega, ha bisogno di affetto e sicurezza, quella sicurezza che a diciotto anni aveva riposto nella mia persona. Sà che sono più vecchio di lei, ma ha fiducia di me e pensa sicuramente che io sia ancora il suo cavaliere, quello che l'ha salvata dai tre ragazzi che la infastidivano e l'ha rapita, facendola salire prontamente in auto, per portarla al sicuro.
Ho preso la palla al balzo e ho studiato una maniera per innescare qualcosa di diverso, che forse potevo attuare, con mia sicura soddisfazione.
Ho telefonato alla Bianca. Le avevo promesso che saremo ritornati al mare, quasi per rinnovare una gita fatta almeno cinque anni fa. Io e la Bianca siamo tornati in contatto dopo anni di silenzio e credo che entrambi vogliamo rivederci per rinnovare i vecchi tempi. La Bianca sente che la invito al mare per domani. Ma non è facile, deve prendere il treno, fermarsi da me e domani mattina si potrebbe andare in spiaggia. E' separata, ora ha circa venticinque anni ( dodici meno di me) e non è la ragazzina di allora. Di sicuro è ancora bella ed io non l'ho mai definitivamente dimenticata.Tra noi c'è stato qualcosa,ma poco e solo durante una giornata al mare. Mi dice che prenderà il treno, andrò in stazione. Stasera non andrò dalla Manuela e le dico che mia sorella viene a casa mia e stasera purtoppo non esco. Le rinnovo i miei baci e bacini ed intanto riesco a liberare la serata. Ho raccomandato alla Bianca di portarsi dietro un pigiama, anche leggero, ma in una situazione di promiscuità voglio rispettare le regole, come tra amici, anche se di sesso diverso. Non voglio che ripensi a quella volta che siamo stati a letto e fatto l'amore. Alle cinque del pomeriggio mi telefona. E'già in treno e per le sei sarà in stazione. E'contenta perchè dopo la separazione si è un pò chiusa in se stessa, passare il sabato in famiglia è come ripetere sempre la solita solfa di quando era studentessa. Sono in stazione, posteggio ed entro. Arriva il treno regionale. Scendono diverse persone, vedo una bionda mi avvicino, ma non è lei. Per poco facevo brutta figura. Vedo un'altra bionda ma non è lei, troppo bella e non sembra alla ragazzina che avevo conosciuto. Ma questa si avvicina e mi mette le braccia al collo. Che abbia sbagliato persona? Mi guardo attorno e sono rimasto solo. E'lei...come è sbocciata. Le dò una rosa che tralaltro non mi è costata nulla. Passando davanti all'impresa di pompe funebri del mio amico GianAntonio, gli ho scroccato una rosa che faceva parte di una ghirlanda di fiori per un morto e gli ho fatto tagliare le spine. Se la Bianca ne sapesse la provenienza, prenderebbe subito il treno per tornare indietro.
Un vestitino quasi trasparente, belle gambe diritte e una scollatura da centodieci e lode. Le prendo la valigia e ci avviamo verso casa. Per strada mi fermo un attimo al bar Sport, magari per un caffè o qualcosa altro. In realtà per mettere in mostra la bella Bianca. Persino la barista, la Erica sgrana gli occhi ed io facendo un segno di complicità alla Bianca le faccio credere che sia la mia fidanzata. Il mio amico Pierino, che ormai è sempre al bar come un soprammobile, per poco non soffoca a causa di un sorso di caffè. Certamente quanto sentito lo ha messo in crisi. Mangiamo un panino e beviamo qualcosa, poi ripartiamo. Entriamo in casa, le mostro la camera, il divano dove dormirò (divano letto) e il bagno. Accendo la televisione, lei si siede a guardarla ed intanto le preparo come cena qualcosa dal frigo. Anche del vino, ma non tanto come l'altra volta, cinque anni fa, quando entrambi abbiamo esagerato nel sorseggiarlo. Lei si mette a ridere e mi dice che grazie a quel vinello aveva avuto il coraggio per prendere l'iniziativa e baciarmi, per dimostrare anche che era una donna in carne ed ossa. Io replico dicendo tanta carne e poche ossa. Poi va in camera e rientra nel salottino in pigiama. Mangiamo e va a dormire, si sente stanca e vuole essere pronta per domani mattina, quando ci alzeremo presto. Io mi metto sul divano e guardo la tv. Sono con i boxer, dei mutandoni che potrebbero essere scambiati per pantaloncini corti.
Dopo un ora esce lei e mi dice che posso dormire sul letto matrimoniale e confida nel fatto che non allunghi le mani. Ci stendiamo e lei comincia a parlarmi, ogni tanto accarezza i peli del mio torace, qualche bacio. Mi sa che sta tornando a tubare come la ragazzina diciottene di qualche anno fa. Ci baciamo, ci accarezziamo, ma io resisto...ho dato la parola di comportarmi bene e non voglio giocare male le mie carte, potrebbe sentirsi delusa. Ci addormentiamo, dopo poco mi sveglio, sento che dorme, ma ha allungato una mano e sotto il mio boxer, con le dita stà stringendo il mio pisello. La sveglio, rimane imbarazzata, ma le dico di tranquillizzarsi, forse stava sognando. Si spoglia del pigiama, resta nuda e si poggia verso di me, mettendomi le braccia al collo. Che donna meravigliosa e bella. Aspetto che l'iniziativa parta da lei e sicuramente prima o poi partirà. Non sono un santo, voglio solo giocare bene le mie carte, questa è una donna di classe e del sesso se ne frega, ha bisogno di affetto e sicurezza, quella sicurezza che a diciotto anni aveva riposto nella mia persona. Sà che sono più vecchio di lei, ma ha fiducia di me e pensa sicuramente che io sia ancora il suo cavaliere, quello che l'ha salvata dai tre ragazzi che la infastidivano e l'ha rapita, facendola salire prontamente in auto, per portarla al sicuro.
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