La moglie dell'orologiaio

di
genere
tradimenti

Si era sposato che ormai aveva i suoi anni. Lei carina e molto giovane, si disse che aveva convogliato a nozze per i suoi soldi e per godere di una certa libertà, visto che l'orologiaio aveva occhi solo per la sua bottega e i suoi ori. Viveva con la madre, ma morta lei, ad una certa età aveva sentito il bisogno di affidare la casa ad una donna, che gli facesse da mangiare e pensasse a quelle incombenze tipiche delle massaie. Girava anche voce che a letto ci andasse solo per dormire o per vedere quanto era bella la sua giovane moglie da nuda, che il suo pisello fosse ormai inutile, salvo che per fare la pipì. C'erano almeno trenta anni di differenza. Quando vedavamo arrivare la signora al bar, non più di trenta anni ed un fisico bestiale, tutti noi cercavamo di essere gentili, nella speranza di fare breccia nel suo cuore. Dicono avesse avuto diversi amanti...si parlava del farmacista, del macellaio e persino del segretario comunale. Qualcuno aveva messo in giro la voce che dovendo subire la nullità del marito, a letto fosse tanto esigente da stroncare gli amanti. Sembra che uno abbia avuto un infarto, mentre lei pensava solo a farsi trapanare e che l'incauto amante sia passato dalla vagina all'autoambulanza, ma lo scandalo fu messo a tacere, se non altro per la moglie del poveretto a cui la orologiaia stava per succhiare la vita .
Cercavo di studiare qualche metodo per renderla amica. Ma lei, a parte una formale ed educata risposta, mi teneva alla larga. Eppure, la curiosità per sapere se la donna era una tipa "te la dò gratis" non mi lasciava stare.
Una sera, vedendo un film, mi balenò una strana idea che nella pellicola funzionava, ma se la mettevo in atto io, forse sì, forse nò.
Promisi di offrire una cena per il disturbo a due ragazzi che conoscevo. Indicai loro la signora perchè non sbagliassero persona. Lei uscì dal bar per andare a piedi verso casa. Loro si misero dietro, ad infastidirla, facendo battute volgari e camminandole vicino, commentando le curve ed il corpo della signora. Quando questa accellerò il passo per distanziarli, come il formaggio messo sulle pere, arrivai io e li feci smettere, promettendo che sarei intervenuto, quindi mi avvicinai e con grande coraggio li feci scappare, tornando dalla signora che avevo "salvato" con un fazzoletto sulla faccia, lamentandomi bugiardamente di avere ricevuto un pugno a tradimento. La signora poveretta si era spaventata e per ripagarmi mi voleva portare sù a casa sua per disinfettarmi o comunque per curarmi. In un primo momento dissi di nò, avevo paura che si accorgesse che la mia faccia era perfetta, ma poi il diavoletto che c'era in me disse di sì e la frittata fu fatta.
Dapprima mi passò con l'acqua ossigenata, poi mi mise un pò di crema e per ultima cosa mi offrì da bere. Quando si chinò per la crema, riuscii a vedere le forme dei seni, ma mi comportai da signore. Meglio seminare e bene prima, per godere di un buon raccolto.
Dopo qualche giorno al bar, venne da me e cominciò a parlare con confidenza, felice di vedermi perchè rappresentavo per lei un'ancora sicura. Nei giorni seguenti sembrava venisse apposta agli orari che solitamente facevo, ma era solo una mia ottimistica idea e nulla più. Secondo il mio amico Pierino che osservava tutti e tutto come una vecchia comare, la signora aveva qualcosa di strano nei miei confronti. Ma di lui non mi potevo fidare, esagerava sempre nelle cose e di un dito ne faceva l'intero braccio.
Finalmente un giorno, quando ormai disperavo circa mio opaco fascino, intervenendo in un mio discorso su un locale di moda, non molti chilometri da qui, la signora intervenne all'improvviso. Gradiva che la la portassi là. Come per una forma di curiosità e vedere qualcosa di nuovo. La trappola era scattata bastava che fossimo io e il mio pisello a recepire le vere ragioni della conversione della signora.
Come immaginavo: mi diede appuntamento in un posto fuori via, per non fare vedere che saliva sulla mia auto, aveva calcolato tutto, anche le eventuali chiacchere. Era quasi mezzogiorno, vestita con una gonna corta, seni che sembrano scoppiare dal reggiseno, bellissime gambe e bellissimo il resto. Non sapevo se guardare lei o la strada.
Siamo arrivati, abbiamo pranzato e bevuto e poi la signora mi ha fatto capire che voleva appartarsi con me. Conoscevo un albergo che dava camere agli amanti occasionali e non faceva tante domande, lo conosceva pure lei, immagino ci andasse per riunioni di preghiera. Ci recammo lì e nel salire in camera mi resi conto che tutto funzionava perfettamente, ora bastava il resto.
La signora si spogliò immediatamente, senza proferire parola, prese un preservativo, in un attimo afferrò il pisellone come una reliqua e se lo mise dentro, con la fretta di chi fà una lunga astinenza. Quindi, se aveva il preservativo in borsa, significa che aveva deciso tutto lei e voleva condurre i giochi. Sembrava non fosse mai sazia, come fossero anni che non prendeva un uccello. Dovetti venire due volte e forse non bastava, la sua vagina fremeva, in certi momenti le tremavano persino le gambe dall'eccitazione, mai visto una cosa simile. Poi mise il mio pisellone nella sua larga bocca.Come si succhia un cono gelato, non la finiva più di fare il pompino e di leccare il pene. Ero preoccupato, sembrava una aspirapolvere che mi voleva risucchiare. Le venni tra i seni, lo sperma raggiunse il suo peloso pube e poi sperai che si calmasse, ne andava via della mia reputazione. Ormai anche il pisello era in riserva, mica avevo litri di sperma da regalarle. Insomma ero sfinito e lei sembrava ancora pronta per ricominciare daccapo. Ora capivo perchè sfiniva i suoi amanti. Per mia fortuna alle tre del pomeriggio doveva passare al negozio del marito per dargli il cambio e quindi mi sentii come un detenuto appena graziato.
Dopo qualche settimana, non nel solito bar, mi vide seduto che stavo scherzando con i due ragazzi che mi avevano aiutato nella scenetta del salvataggio. Si avvicinò senza parlare e mi diede un ceffone che lasciò stampato sul mio volto il segno di una mano. Li aveva riconosciuti ed aveva capito che la mia era stata una presa in giro, una umiliazione per una donna vissuta come lei. Da allora, quando mi trova al solito bar non mi saluta più e mi gira la schiena in segno di disprezzo. Pierino mi dice che cosa le ho fatto di male, che sembra così seccata nei miei confronti e a lui gli ho replicato che non ho fatto nulla e manco sono riuscito a portarla a letto, fallimento a tutto campo. Di certo di amanti ne ha avuti tanti, di molti si scorderà, ma di me non si scorderà mai, l'ho fregata e per bene e sicuramente quando mi vede ha qualche travaso di bile. Povera donna, dovrà ancora aspettare per ereditare milioni di euro e qualche lingotto d'oro. Nel frattempo si dovrà accontentare di qualche amante prevenuto nei suoi confronti, dato che più di qualcuno è colassato per le troppe esigenze della signora, che non è mai sazia di prenderlo tra le gambe. Fisicamente l'ho trovata una bella donna, fatta bene, con seni grandi e sodi ed una vagina perfettamente rasata, dove nessun pelo è fuoriluogo. Come donna l'ho trovata molto vuota, senza sentimenti e forse fa bene suo marito ad amare di più la sua goielleria, che lei, principessa sul pisello. Ma sul mio pisello c'è rimasta poco.

scritto il
2023-08-16
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