La compagna di scuola
di
gfranco
genere
sentimentali
Quando andava a scuola sapeva di essere un pò obeso. A differenza di altri compagni, solitamente le ragazze lo tenevano a distanza oppure trovano una scusa per escluderlo, specialmente ai compleanni, ma lui, gia abituato ai loro comportamenti ormai sembrava non farci più caso. In realtà un pò ci soffriva, ma non voleva farlo vedere. Per sua fortuna a casa riceveva l'affetto della famiglia e questo gli bastava. Poi, raggiunta una certa età sui venti anni ero dimagrito e migliorato fisicamente, qualcuna diceva che ero bellino e mi chiedevano se ero parente di un noto cantante brittanico di origini libanesi. Non so se si avvicinavano a me per la mia persona o per la mia somiglianza a Mika. Somiglianza fisica, non nei gusti sessuali.
Ho cominciato ad avere i primi flirt e le prime soddisfazioni e in quel periodo ero attratto dalle quarantenni, che a mio giudizio erano mature e sapevano essere dolci con quello che loro consideravano un ragazzino cresciuto e a volte facevano più da madri che da amanti e questo le rendeva orgogliose, come delle missionarie.
Un giorno entro alle Poste, devo fare una raccomandata. L'impiegata è una bella ragazza, veramente bella ed educata, un tipo da mettere in vetrina. Comincio a pensare e mi viene in mente la Rosetta, tra le più belle e ricercate della scuola. Una specie di principessa sul pisello che sapeva delle sue qualità fisiche e se la tirava come ce l'avesse fatta d'oro.
Proprio lei, quella che non mi aveva mai degnato di un solo sguardo. Le ho chiesto se si chiamava Rosetta e se si ricordava della seconda ragioneria. Non mi riconosceva e ho dovuto farle il mio nome e cognome. Le pareva strano che quel ragazzo cicciottello fosse completamente cambiato, quasi irriconoscibile.
Ci parlammo e lei mi diede il suo numero, per un caffè nel bar dietro le Poste.
Un caffè tira l'altro e abbiamo cominciato a diventare amici. Era ancora bellissima, la giovane non era molto cambiata dai tempi di scuola...alta, biondina con i capelli corti, seni da guardare e tutta una serie di qualità fisiche. Mi aveva detto che qualche anno prima aveva persino fatto un concorso da miss, era arrivata prima alle provinciali e poi aveva smesso perchè rimasta incinta con l'attuale compagno.
La cosa mi stuzzicava, se non altro per come non mi considerava e mi emarginava come persona, ai tempi della scuola. Neanche avessi avuto la lebbra.
Un giorno mi scappò di proposito un bacio e la "poveretta" rispose, me la stavo cucinando a fuoco lento. Da lì ad oltre, le cose si fecero sempre più facili, la signorina che una volta aveva la puzza sotto il naso, da me si aspettava qualcosa in più. Preferivo tenere duro, far finta che non mi interessa per nulla, salvo l'amicizia ed intanto me la stavo rosolando allo spiedo. Finalmente decise lei,tutto lei. Una sua amica (e in queste cose le amiche servono) le avrebbe fatto da alibi. In montagna aveva un piccolo appartamento ed io potevo sempre passare facilmente per un tecnico dei termosifoni o qualcosa altro, con mansioni diverse da un amante.
Partimmo di mattina, lasciò il bimbo dalla mamma e dopo meno di un ora di strada arrivammo in questa località turistica. Si andò subito a letto, lei aveva premura e si spogliò in tutta fretta mostrandomi un corpo veramente da concorso di bellezza. Accidenti che tette e che corpo. Senza offesa, al confronto anche la Arcuri si sarebbe ritirata.
Misi il preservativo ( non si sa mai) ed accontentandola la penetrai con il mio grosso pene. Godeva come una matta, avevo paura mi rimanesse secca per come si agitava ed aiutava il mio pene ad entrare in lei, lo spingeva dentro, quasi a farmi concorrenza. Ormai ero quasi stanco di cavalcarla, un orgasmo dopo l'altro fino a che le ho riversato il mio sperma sulle tette. Non contenta, abbiamo fatto anche l'amore sotto la doccia, sembrava presa dalle convulsioni, tanto era rumoroso il suo orgasmo. Ancora un pò ed il mio pisellone si sarebbe surriscaldato.
Ma dentro di me, avuta la soddisfazione di avere completato qualcosa che mi era rimasto indigesto sino dai tempi di scuola, per la Rosetta non provavo nessun affetto, anche se erroneamente,per me restava la Rosetta di una volta, quella che non mi guardava.
Dopo alcuni giorni, con una scusa molto diplomatica, la lasciai libera , per la sua strada. In tutto questo tempo ero rimasto innamorato di un sogno e non della ragazza di scuola. Ho saputo che vive ancora con il marito ed ho la soddisfazione che si ricorderà per sempre del mio nome e di quel ragazzo obeso che lei manco vedeva. D' avere avuto un contatto con la Rosetta ne ho parlato con Mario, persona segreta e mio compagno di scuola. Mi ha detto di non raccontargli storie, una tipa come la Rosetta non avrebbe perso tempo con me. A volte anche una Dea come lei cade come i comuni esseri mortali ed è proprio scivolata su un pisello.
Ho cominciato ad avere i primi flirt e le prime soddisfazioni e in quel periodo ero attratto dalle quarantenni, che a mio giudizio erano mature e sapevano essere dolci con quello che loro consideravano un ragazzino cresciuto e a volte facevano più da madri che da amanti e questo le rendeva orgogliose, come delle missionarie.
Un giorno entro alle Poste, devo fare una raccomandata. L'impiegata è una bella ragazza, veramente bella ed educata, un tipo da mettere in vetrina. Comincio a pensare e mi viene in mente la Rosetta, tra le più belle e ricercate della scuola. Una specie di principessa sul pisello che sapeva delle sue qualità fisiche e se la tirava come ce l'avesse fatta d'oro.
Proprio lei, quella che non mi aveva mai degnato di un solo sguardo. Le ho chiesto se si chiamava Rosetta e se si ricordava della seconda ragioneria. Non mi riconosceva e ho dovuto farle il mio nome e cognome. Le pareva strano che quel ragazzo cicciottello fosse completamente cambiato, quasi irriconoscibile.
Ci parlammo e lei mi diede il suo numero, per un caffè nel bar dietro le Poste.
Un caffè tira l'altro e abbiamo cominciato a diventare amici. Era ancora bellissima, la giovane non era molto cambiata dai tempi di scuola...alta, biondina con i capelli corti, seni da guardare e tutta una serie di qualità fisiche. Mi aveva detto che qualche anno prima aveva persino fatto un concorso da miss, era arrivata prima alle provinciali e poi aveva smesso perchè rimasta incinta con l'attuale compagno.
La cosa mi stuzzicava, se non altro per come non mi considerava e mi emarginava come persona, ai tempi della scuola. Neanche avessi avuto la lebbra.
Un giorno mi scappò di proposito un bacio e la "poveretta" rispose, me la stavo cucinando a fuoco lento. Da lì ad oltre, le cose si fecero sempre più facili, la signorina che una volta aveva la puzza sotto il naso, da me si aspettava qualcosa in più. Preferivo tenere duro, far finta che non mi interessa per nulla, salvo l'amicizia ed intanto me la stavo rosolando allo spiedo. Finalmente decise lei,tutto lei. Una sua amica (e in queste cose le amiche servono) le avrebbe fatto da alibi. In montagna aveva un piccolo appartamento ed io potevo sempre passare facilmente per un tecnico dei termosifoni o qualcosa altro, con mansioni diverse da un amante.
Partimmo di mattina, lasciò il bimbo dalla mamma e dopo meno di un ora di strada arrivammo in questa località turistica. Si andò subito a letto, lei aveva premura e si spogliò in tutta fretta mostrandomi un corpo veramente da concorso di bellezza. Accidenti che tette e che corpo. Senza offesa, al confronto anche la Arcuri si sarebbe ritirata.
Misi il preservativo ( non si sa mai) ed accontentandola la penetrai con il mio grosso pene. Godeva come una matta, avevo paura mi rimanesse secca per come si agitava ed aiutava il mio pene ad entrare in lei, lo spingeva dentro, quasi a farmi concorrenza. Ormai ero quasi stanco di cavalcarla, un orgasmo dopo l'altro fino a che le ho riversato il mio sperma sulle tette. Non contenta, abbiamo fatto anche l'amore sotto la doccia, sembrava presa dalle convulsioni, tanto era rumoroso il suo orgasmo. Ancora un pò ed il mio pisellone si sarebbe surriscaldato.
Ma dentro di me, avuta la soddisfazione di avere completato qualcosa che mi era rimasto indigesto sino dai tempi di scuola, per la Rosetta non provavo nessun affetto, anche se erroneamente,per me restava la Rosetta di una volta, quella che non mi guardava.
Dopo alcuni giorni, con una scusa molto diplomatica, la lasciai libera , per la sua strada. In tutto questo tempo ero rimasto innamorato di un sogno e non della ragazza di scuola. Ho saputo che vive ancora con il marito ed ho la soddisfazione che si ricorderà per sempre del mio nome e di quel ragazzo obeso che lei manco vedeva. D' avere avuto un contatto con la Rosetta ne ho parlato con Mario, persona segreta e mio compagno di scuola. Mi ha detto di non raccontargli storie, una tipa come la Rosetta non avrebbe perso tempo con me. A volte anche una Dea come lei cade come i comuni esseri mortali ed è proprio scivolata su un pisello.
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