Il suocero felice
di
gfranco
genere
tradimenti
Si era sposata giovane perchè incinta. Si chiamava Laura. Il marito aveva pochi anni più di lei ed era immaturo, pensava di vivere ancora da scapolo e corrispendeva poco in famiglia. Se poteva, usciva al bar con gli amici e lei doveva pensare al figlio, alla casa e comunque alla famiglia. Una ragazza alta, carina, che di fatto con tutte queste incombenze si sentiva come reclusa. Si lamentava per il comportamento del marito con i suoceri. La suocera cercava sempre delle scusanti, ma era stata lei a viziare il ragazzo sin da giovane, accontentandolo in tutto ed ora era la Laura a pagarne le conseguenze. Il suocero Pietro, tutt'altra persona. Era lui che cercava a volte di aiutarla e le dava ragione, quella povera ragazza aveva un marito inesistente o quasi, uno scansa fatiche, viziato da una madre protettiva. Un bel signore, alto, moro di capelli ed ancora prestante con i suoi quaranta otto anni. Bravo a sopportare una moglie così . Invece il rapporto tra nuora e suocero era molto bello, fatto di aiuto e di considerazioni quasi simili, che la suocera tacitava come esagerate. Con la suocera il rapporto era più difficile, tendeva sempre a dare ragione al figlio o comunque a giustificarlo nei comportamenti da menefreghista, quasi la colpa di essere rimasta incinta fosse tutta della nuora.
Con il suocero, nonostante una certa confidenza, i rapporti erano rispettosi. Ogni tanto per ovviare alle carenze comportamentali del figlio, le offriva da bere o comunque un caffè al bar. Piccole cose che a lei facevano piacere e con quell'uomo si sentiva protetta ed era un alleato. Quando ogni tanto usciva con lui, vestiva bene, sembrava un'altra donna. Gonna che faceva vedere delle splendide gambe, una figura slanciata con dei bei seni, attorno alla terza misura e i capelli raccolti dietro, che davano luce ad un viso carino. Sempre bellina, mai volgare, faceva quasi tenerezza. Spesso Pietro le faceva i complimenti per come vestiva, in pratica stava dicendo quello che il marito non le faceva mai , trascurandola. La moglie era sua e come tale doveva restare a casa a badare al figlio, poco tempo per uscire assieme e divertirsi, la moglie deve fare la moglie e nulla altro, quasi fosse la donna delle pulizie.
La Laura, pur con i giusti comportamenti, di fatto si sentiva come fosse sposata al Pietro e non a suo figlio di lui.
Un giorno, mentre Pietro era a casa sua, per aiutarla a spostare un mobile, i due casualmente si sfiorarono, cosa da poco, ma la ragazza sentì come un brivido lungo la schiena, un senso di eccitazione, ma represse subito ogni eventuale pensiero.
Le volte che il suocero veniva ad aiutarla, la sua presenza era gradita e mentalmente ci faceva qualche pensierino, anche se poi lo reprimeva per tornare ad essere solo la nuora un pò depressa dalla sua solitudine.
Un giorno, in garage, forse perchè indossava i pantaloncini troppo corti, forse perchè lei sembrava più carina del solito o perchè si vedeva l'ombellico per la camicia legata sotto i seni, Pietro la abbracciò, forse senza secondi intenti. Lei ricambiò baciandolo, sentento come una scossa. Aveva preso una cotta non prevista per quell'uomo. Non andarono molto oltre, ma lui la baciò sopra i seni e le accarezzò il viso. Laura sotto la camicia gli toccò il petto villoso e muscoloso. La frittata era fatta.
Per alcuni giorni evitarono di incontrarsi, sapevano di essere andati oltre il dovuto e la cosa non era giusta nè per la suocera, anche se antipatica e per il marito che nonostante tutto era pur sempre suo coniuge, anche se sposato di corsa, per via del suo pancione di quattro mesi. Si erano fidanzati e sposati troppo in fretta.
Un giorno il suocero la invitò al bar, lei accettò, ma si parlarono poco, tra loro c'era qualcosa di sospeso, come di incompleto..una situazione imbarazzante ed imprevedibile. Al rientro lo invitò su da lei, il bimbo era all'asilo, il dado era tratto come disse Cesare passando il Rubicone. Come arrivati in casa, si misero a baciarsi, poi lui la aiutò a spogliarsi. Era bellissima, diversa da quella acida e babbiona di sua moglie. La ragazza rimase stupita nel vedere il nodoso e già pronto pene del suocero. Lui ormai era su di giri e per la prima volta che andava a letto con una ragazza giovane e disponibile. Subito la Laura si fece penetrare. La sua vagina si apriva per quell'uomo più vecchio di lei, ma fisicamente prestante e dolce. Intanto lui continuava a montarla e lei provava un orgasmo, un orgasmo forte e bellissimo, diverso dal solito, qualcosa che la appagava anche interiormente.
Il suocero le baciava i seni e la Laura non capiva più niente, era avvolta in una di goduria che le era nuova, mai provato tanto desiderio. Quel pisellone la stava conquistando e la cosa le piaceva. Poi lui venne e tutto lo sperma inondò il suo seno bianco e bellissimo. Ne prese un pò con il dito e lo assaggiò, non lo aveva mai fatto prima. Ormai erano divenuti amanti, ma dovevano proseguire con attenzione.
Ci furono settimane bellissime. Facevano spesso l'amore, vivevano alla giornata ed il loro rapporto era sempre più intimo. Facevano l'amore dovunque: sul frigo, sulla tavola, sul tapetto ed in bagno. Il suocero le faceva da scuola e lei era diventata una abile amante, sempre più raffinata e calda. Quel pisello la faceva impazzire ed ogni volta che la penetrava erano sensazioni nuove, lo sentiva dentro e gli orgasmi erano sempre più intensi ed invasivi.
Ora tra loro tutto continua bene, fanno spesso l'amore, lei si sente felice ed aspetta un altro bambino. Il suocero le accarezza la pancia ormai cresciuta, lo fà con tenerezza, come fosse lui il papà e a lei piace molto sentire quelle mani che le danno affetto. Sul grosso pancione le loro mani si intrecciano. A letto si divertono ed il pene di lui sembra volere evitare ogni trauma, la prende di fianco per non comprire il pancione. Ma ogni tanto, Laura riflette e ci pensa...potrebbe essere stata
fecondata da Pietro, che ogni tanto le veniva dentro e lo sperma a volte usciva copioso dal buco della vagina . Comunque tutto in famiglia. Meglio se fosse stato Pietro, con lui sarebbe andata al capo del mondo, per lui avrebbe venduto l'anima a Mefistofele.
Con il suocero, nonostante una certa confidenza, i rapporti erano rispettosi. Ogni tanto per ovviare alle carenze comportamentali del figlio, le offriva da bere o comunque un caffè al bar. Piccole cose che a lei facevano piacere e con quell'uomo si sentiva protetta ed era un alleato. Quando ogni tanto usciva con lui, vestiva bene, sembrava un'altra donna. Gonna che faceva vedere delle splendide gambe, una figura slanciata con dei bei seni, attorno alla terza misura e i capelli raccolti dietro, che davano luce ad un viso carino. Sempre bellina, mai volgare, faceva quasi tenerezza. Spesso Pietro le faceva i complimenti per come vestiva, in pratica stava dicendo quello che il marito non le faceva mai , trascurandola. La moglie era sua e come tale doveva restare a casa a badare al figlio, poco tempo per uscire assieme e divertirsi, la moglie deve fare la moglie e nulla altro, quasi fosse la donna delle pulizie.
La Laura, pur con i giusti comportamenti, di fatto si sentiva come fosse sposata al Pietro e non a suo figlio di lui.
Un giorno, mentre Pietro era a casa sua, per aiutarla a spostare un mobile, i due casualmente si sfiorarono, cosa da poco, ma la ragazza sentì come un brivido lungo la schiena, un senso di eccitazione, ma represse subito ogni eventuale pensiero.
Le volte che il suocero veniva ad aiutarla, la sua presenza era gradita e mentalmente ci faceva qualche pensierino, anche se poi lo reprimeva per tornare ad essere solo la nuora un pò depressa dalla sua solitudine.
Un giorno, in garage, forse perchè indossava i pantaloncini troppo corti, forse perchè lei sembrava più carina del solito o perchè si vedeva l'ombellico per la camicia legata sotto i seni, Pietro la abbracciò, forse senza secondi intenti. Lei ricambiò baciandolo, sentento come una scossa. Aveva preso una cotta non prevista per quell'uomo. Non andarono molto oltre, ma lui la baciò sopra i seni e le accarezzò il viso. Laura sotto la camicia gli toccò il petto villoso e muscoloso. La frittata era fatta.
Per alcuni giorni evitarono di incontrarsi, sapevano di essere andati oltre il dovuto e la cosa non era giusta nè per la suocera, anche se antipatica e per il marito che nonostante tutto era pur sempre suo coniuge, anche se sposato di corsa, per via del suo pancione di quattro mesi. Si erano fidanzati e sposati troppo in fretta.
Un giorno il suocero la invitò al bar, lei accettò, ma si parlarono poco, tra loro c'era qualcosa di sospeso, come di incompleto..una situazione imbarazzante ed imprevedibile. Al rientro lo invitò su da lei, il bimbo era all'asilo, il dado era tratto come disse Cesare passando il Rubicone. Come arrivati in casa, si misero a baciarsi, poi lui la aiutò a spogliarsi. Era bellissima, diversa da quella acida e babbiona di sua moglie. La ragazza rimase stupita nel vedere il nodoso e già pronto pene del suocero. Lui ormai era su di giri e per la prima volta che andava a letto con una ragazza giovane e disponibile. Subito la Laura si fece penetrare. La sua vagina si apriva per quell'uomo più vecchio di lei, ma fisicamente prestante e dolce. Intanto lui continuava a montarla e lei provava un orgasmo, un orgasmo forte e bellissimo, diverso dal solito, qualcosa che la appagava anche interiormente.
Il suocero le baciava i seni e la Laura non capiva più niente, era avvolta in una di goduria che le era nuova, mai provato tanto desiderio. Quel pisellone la stava conquistando e la cosa le piaceva. Poi lui venne e tutto lo sperma inondò il suo seno bianco e bellissimo. Ne prese un pò con il dito e lo assaggiò, non lo aveva mai fatto prima. Ormai erano divenuti amanti, ma dovevano proseguire con attenzione.
Ci furono settimane bellissime. Facevano spesso l'amore, vivevano alla giornata ed il loro rapporto era sempre più intimo. Facevano l'amore dovunque: sul frigo, sulla tavola, sul tapetto ed in bagno. Il suocero le faceva da scuola e lei era diventata una abile amante, sempre più raffinata e calda. Quel pisello la faceva impazzire ed ogni volta che la penetrava erano sensazioni nuove, lo sentiva dentro e gli orgasmi erano sempre più intensi ed invasivi.
Ora tra loro tutto continua bene, fanno spesso l'amore, lei si sente felice ed aspetta un altro bambino. Il suocero le accarezza la pancia ormai cresciuta, lo fà con tenerezza, come fosse lui il papà e a lei piace molto sentire quelle mani che le danno affetto. Sul grosso pancione le loro mani si intrecciano. A letto si divertono ed il pene di lui sembra volere evitare ogni trauma, la prende di fianco per non comprire il pancione. Ma ogni tanto, Laura riflette e ci pensa...potrebbe essere stata
fecondata da Pietro, che ogni tanto le veniva dentro e lo sperma a volte usciva copioso dal buco della vagina . Comunque tutto in famiglia. Meglio se fosse stato Pietro, con lui sarebbe andata al capo del mondo, per lui avrebbe venduto l'anima a Mefistofele.
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