Differenza di età
di
gfranco
genere
sentimentali
Si chiamava Eva. Da poco aveva compiuto venti anni, alta quanto bastava per attirare gli sguardi ed un bellissimo corpo. Diversi coetanei la corteggiavano, ma lei si interessava agli uomini più maturi. All'inizio se ne vergognava e non lo faceva capire a nessuno. Forse credeva o meglio sognava di potere sentire le braccia di un uomo maturo tenerla stretta e darle quell'affetto diverso che le mancava.
Lui si chiamava Leo, faceva il barista, sui cinquanta anni o poco meno. Un bell'uomo, palestrato e divorziato non per colpa. Aveva un discreto successo con le clienti, specialmente quelle zitelle.
Leo non ci faceva caso a quella ragazzina, poichè tale la considerava, che si sedeva al tavolino da sola, consumava e lo guardava da stranita. Forse aveva bisogno di parlare con qualcuno e lui cominciò a dialogare. Si chiese perchè una ragazza così spigliata e carina non frequentava dei ragazzi della sua età e preferiva starsene sola.
Fatta un pò di confidenza decise di chiederglielo e lei le disse che non voleva ad avere a che fare con dei mocciosi.
Una sera, prima di chiudere il bar le chiese se voleva un passaggio a casa. Lui ne sarebbe stato contento, con tutte quelle bande di ragazzi spesso ubriachi o maleducati. Non stava bene che se ne andasse a piedi da sola, non sarebbe passata inosservata e visti i casi di cronaca meglio prevenire. Infatti la Eva si vestiva in maniera vistosa. Gonne corte quanto basta, seni prorompenti e calze vistose... tutto per destare l'interesse di Leo che sembrava non essersi accorto di tale sensuale presentazione.
Partirono e lui si fermò ad un altro bar per offrirle da bere. A lei non pareva vero e per farsi coraggio si scolò un gin tonic con tanto gin e poca acqua. Nell'uscire Leo fu richiamato dal gestore che lo avvertì che la figlia aveva dimenticato le sigarette sul tavolino. Erano passati per padre e figlia, tanto era evidente la differenza di età. Ci rise sopra, ma lei rimase seria...aveva finalmente capito che la differenza di età era evidente e questo poteva essere un ostacolo. In auto ne parlarono e la Eva, forse grazie al gin tonic si fece coraggio.
Lo baciò e fu subito ricambiata con ardore ma poi lui disse di nò, che non era giusto per una ragazza con tutta la vita davanti e tra qualche anno magari da madre di famiglia se ne sarebbe pentita. Per Eva fu peggio di un pugno era stata rifiutata.
Per due settimane non si fece vedere e a Leo quella splendida ragazza cominciava a mancare. Poi Eva entrò, si mise a bere un caffè. Leo la vide più bella e sensuale del solito e si sentì felice. Al momento di pagare disse di nò: un omaggio della casa ad una bella ragazza. Inoltre sottovoce le disse se passava di sera... un passaggio glielo avrebbe dato lui per rientrare. Eva sorrise ed annuì con il capo.
La sera lui chiuse il bar e lei entrò nell' auto, la invitò a casa per un bicchierino ed Eva disse di sì. Per strada aprì le gambe, gli mostrò le cosce e gli fece vedere che non portava gli slip. La vagina era contornata da una peluria mora e ben tagliata, prese la mano destra di lui e la portò tra le piccole labbra. Tutta la vagina sembrava dominata dalle convulsioni. Come entrarono a casa, lui la portò subito in camera. Eva si spogliò con eleganza, era anche senza reggiseno...come dire che aveva già programmato la serata. Finalmente a letto con un uomo maturo come aveva sempre sognato e il sogno stava per la prima volta diventando realtà.
Aprì le gambe, le cosce si scostarono e lui con dolcezza infinita la penetrò. Nonostante l'età aveva ancora un bel pisello ed ora stava regalando un grande orgasmo alla ragazza, che sospirava di piacere. La prima volta che lui faceva l'amore con una ragazza giovane e tutto ciò gli piaceva, la stava dominando perchè era quello che lei voleva. Dopo diversi minuti, in cui la ragazza esternava il proprio piacere fisico, lui tolse il pene e le venne sul pube. La ragazza era felicissima, mai provato un orgasmo così intenso. Restò a dormire da lui e si sentì protetta ed amata. Quell'amore a cui aveva sempre aspirato era diventando realtà e bruciava dentro di lei.
Ora vivono assieme. Per evitare chiacchere, Leo ha detto che la Eva è la figlia di sua sorella e la ospitava per motivi di lavoro. Lei per non smentirlo lo chiama zio ed ormai tutti sanno che Leo è lo zio della Eva. Di notte invece lo zio diventa un tenero amante, alla Eva non spaventa la differenza d'età. Magari tra qualche anno la ragazza cambierà idea e si metterà con un coetaneo, ma intanto lei è tutta e solo per lui, che sta vivendo una seconda giovinezza. Quel corpo giovane e ben fatto l'ha imprigionato in una storia da sogno e quel giovane corpo è tutto per lui.
Ora la Eva vuole un figlio, ma Leo non si sente pronto. La ragazza è disposta a non dare ufficiammente un padre all'eventuale nasciturno aspettando eventualmente che Leo un giorno decida di riconoscerlo. Le piace troppo vivere e condividere la propria vita con lui, non gli interessa l'età e vuole stargli assieme anche se un giorno lui invecchierà...gli vuole veramente bene, un amore che và al di là del sesso ed è incentrato sui sentimenti ed il desiderio di vivere con un uomo che le sappia dare affetto e protezione.
Lui si chiamava Leo, faceva il barista, sui cinquanta anni o poco meno. Un bell'uomo, palestrato e divorziato non per colpa. Aveva un discreto successo con le clienti, specialmente quelle zitelle.
Leo non ci faceva caso a quella ragazzina, poichè tale la considerava, che si sedeva al tavolino da sola, consumava e lo guardava da stranita. Forse aveva bisogno di parlare con qualcuno e lui cominciò a dialogare. Si chiese perchè una ragazza così spigliata e carina non frequentava dei ragazzi della sua età e preferiva starsene sola.
Fatta un pò di confidenza decise di chiederglielo e lei le disse che non voleva ad avere a che fare con dei mocciosi.
Una sera, prima di chiudere il bar le chiese se voleva un passaggio a casa. Lui ne sarebbe stato contento, con tutte quelle bande di ragazzi spesso ubriachi o maleducati. Non stava bene che se ne andasse a piedi da sola, non sarebbe passata inosservata e visti i casi di cronaca meglio prevenire. Infatti la Eva si vestiva in maniera vistosa. Gonne corte quanto basta, seni prorompenti e calze vistose... tutto per destare l'interesse di Leo che sembrava non essersi accorto di tale sensuale presentazione.
Partirono e lui si fermò ad un altro bar per offrirle da bere. A lei non pareva vero e per farsi coraggio si scolò un gin tonic con tanto gin e poca acqua. Nell'uscire Leo fu richiamato dal gestore che lo avvertì che la figlia aveva dimenticato le sigarette sul tavolino. Erano passati per padre e figlia, tanto era evidente la differenza di età. Ci rise sopra, ma lei rimase seria...aveva finalmente capito che la differenza di età era evidente e questo poteva essere un ostacolo. In auto ne parlarono e la Eva, forse grazie al gin tonic si fece coraggio.
Lo baciò e fu subito ricambiata con ardore ma poi lui disse di nò, che non era giusto per una ragazza con tutta la vita davanti e tra qualche anno magari da madre di famiglia se ne sarebbe pentita. Per Eva fu peggio di un pugno era stata rifiutata.
Per due settimane non si fece vedere e a Leo quella splendida ragazza cominciava a mancare. Poi Eva entrò, si mise a bere un caffè. Leo la vide più bella e sensuale del solito e si sentì felice. Al momento di pagare disse di nò: un omaggio della casa ad una bella ragazza. Inoltre sottovoce le disse se passava di sera... un passaggio glielo avrebbe dato lui per rientrare. Eva sorrise ed annuì con il capo.
La sera lui chiuse il bar e lei entrò nell' auto, la invitò a casa per un bicchierino ed Eva disse di sì. Per strada aprì le gambe, gli mostrò le cosce e gli fece vedere che non portava gli slip. La vagina era contornata da una peluria mora e ben tagliata, prese la mano destra di lui e la portò tra le piccole labbra. Tutta la vagina sembrava dominata dalle convulsioni. Come entrarono a casa, lui la portò subito in camera. Eva si spogliò con eleganza, era anche senza reggiseno...come dire che aveva già programmato la serata. Finalmente a letto con un uomo maturo come aveva sempre sognato e il sogno stava per la prima volta diventando realtà.
Aprì le gambe, le cosce si scostarono e lui con dolcezza infinita la penetrò. Nonostante l'età aveva ancora un bel pisello ed ora stava regalando un grande orgasmo alla ragazza, che sospirava di piacere. La prima volta che lui faceva l'amore con una ragazza giovane e tutto ciò gli piaceva, la stava dominando perchè era quello che lei voleva. Dopo diversi minuti, in cui la ragazza esternava il proprio piacere fisico, lui tolse il pene e le venne sul pube. La ragazza era felicissima, mai provato un orgasmo così intenso. Restò a dormire da lui e si sentì protetta ed amata. Quell'amore a cui aveva sempre aspirato era diventando realtà e bruciava dentro di lei.
Ora vivono assieme. Per evitare chiacchere, Leo ha detto che la Eva è la figlia di sua sorella e la ospitava per motivi di lavoro. Lei per non smentirlo lo chiama zio ed ormai tutti sanno che Leo è lo zio della Eva. Di notte invece lo zio diventa un tenero amante, alla Eva non spaventa la differenza d'età. Magari tra qualche anno la ragazza cambierà idea e si metterà con un coetaneo, ma intanto lei è tutta e solo per lui, che sta vivendo una seconda giovinezza. Quel corpo giovane e ben fatto l'ha imprigionato in una storia da sogno e quel giovane corpo è tutto per lui.
Ora la Eva vuole un figlio, ma Leo non si sente pronto. La ragazza è disposta a non dare ufficiammente un padre all'eventuale nasciturno aspettando eventualmente che Leo un giorno decida di riconoscerlo. Le piace troppo vivere e condividere la propria vita con lui, non gli interessa l'età e vuole stargli assieme anche se un giorno lui invecchierà...gli vuole veramente bene, un amore che và al di là del sesso ed è incentrato sui sentimenti ed il desiderio di vivere con un uomo che le sappia dare affetto e protezione.
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