La ragazza che amava i colori forti.
di
gfranco
genere
tradimenti
Da quando era andata a vivere da sola si sentiva libera, non più il controllo dei genitori. Ora poteva portarsi a casa chi voleva e senza pressioni o vincoli.
Si chiamava Eleonora ed aveva venti anni. Un bel corpo, alta e bionda. Quella che si definisce una bella ragazza. Di solito in discotesa, di notte trovava sempre qualcuno disposto a seguirla. Per lei era facile, dato che si recava sempre vestita in maniera di dare di sè l'idea di una ragazza sensuale, allegra e disposta a fare l'amore. Così lo era il passaparola tra i ragazzi che la conoscevano e frequentavano il suo letto.
Una sera aveva visto un bel ragazzo con la pelle nera. Alto, atletico e sicuramente con un bel pisello. Lo aveva avvicinato e poi portato a casa. Lui era abituato alle ragazze che quasi facevano a gara per frequentarlo e questa era l'ennesima ragazza che voleva scopare con lui. Eleonora era già pronta a letto, tutta nuda e gambe aperte. Due meravigliosi seni, un corpo da favola ed una vagina già preparata a fare entrare quel grosso pene. Lui puntò subito verso quella vagina e lo fece senza problemi: era completamente rasata. Per oltre venti minuti sentì la ragazza urlare dal piacere. Ne aveva ricevuti diversi di uccelli, ma questo era il più grande. Il suo buco si era allargato a dismisura e a forza di gemiti lei lo implorava di venirgli dentro. Lui le sborrò nella vagina e la bella Eleonora si sentì al settimo cielo.
Successivamente conobbe un bel ragazzino, della sua età si innamorò e lo sposò per amore. Mai si era sentita così felice e realizzata.
Cominciò a crescerle la pancia, era incinta e i due sposini facevano progetti per il futuro. Tra loro c'era un grande amore ed ora potevano contare su una bella e felice famiglia.
Poi lei partorì. Lui nella sala di attesa di ginecologia aspettava che gli portassero la bambina/o, ma nessuno lo fece ed ebbe paura che fosse accaduto qualcosa di brutto o difficoltà durante il parto.
Poi una infermiera si fece coraggio e gli disse che si trattava di una bella bambina, di poco più di tre chili e mezzo e dalla carnagione olivastra.
Per poco al neo marito non venne un colpo. Non era figlio suo.
Si sono separati e lei è ancora incacchiata con se stessa per essere andata a letto con un nero e non con un bianco. Nel secondo caso, anche se il marito non fosse stato il padre, tutto sarebbe andato liscio e nessuno se ne sarebbe accorto... e tutta colpa del fatto che lei voleva collaudare un grande pisello, diverso dai soliti.
Ma il proverbio dice: chi è causa del proprio male pianga se stesso.
Ora la Eleonora fà l'amore con diversi uomini, ma scarta già in partenza quelli dalla pelle nera. Prima o dopo un tizio disposto a vivere con lei lo troverà, è una bella e desiderata ragazza, ma vuole evitare altre sorprese.
Si chiamava Eleonora ed aveva venti anni. Un bel corpo, alta e bionda. Quella che si definisce una bella ragazza. Di solito in discotesa, di notte trovava sempre qualcuno disposto a seguirla. Per lei era facile, dato che si recava sempre vestita in maniera di dare di sè l'idea di una ragazza sensuale, allegra e disposta a fare l'amore. Così lo era il passaparola tra i ragazzi che la conoscevano e frequentavano il suo letto.
Una sera aveva visto un bel ragazzo con la pelle nera. Alto, atletico e sicuramente con un bel pisello. Lo aveva avvicinato e poi portato a casa. Lui era abituato alle ragazze che quasi facevano a gara per frequentarlo e questa era l'ennesima ragazza che voleva scopare con lui. Eleonora era già pronta a letto, tutta nuda e gambe aperte. Due meravigliosi seni, un corpo da favola ed una vagina già preparata a fare entrare quel grosso pene. Lui puntò subito verso quella vagina e lo fece senza problemi: era completamente rasata. Per oltre venti minuti sentì la ragazza urlare dal piacere. Ne aveva ricevuti diversi di uccelli, ma questo era il più grande. Il suo buco si era allargato a dismisura e a forza di gemiti lei lo implorava di venirgli dentro. Lui le sborrò nella vagina e la bella Eleonora si sentì al settimo cielo.
Successivamente conobbe un bel ragazzino, della sua età si innamorò e lo sposò per amore. Mai si era sentita così felice e realizzata.
Cominciò a crescerle la pancia, era incinta e i due sposini facevano progetti per il futuro. Tra loro c'era un grande amore ed ora potevano contare su una bella e felice famiglia.
Poi lei partorì. Lui nella sala di attesa di ginecologia aspettava che gli portassero la bambina/o, ma nessuno lo fece ed ebbe paura che fosse accaduto qualcosa di brutto o difficoltà durante il parto.
Poi una infermiera si fece coraggio e gli disse che si trattava di una bella bambina, di poco più di tre chili e mezzo e dalla carnagione olivastra.
Per poco al neo marito non venne un colpo. Non era figlio suo.
Si sono separati e lei è ancora incacchiata con se stessa per essere andata a letto con un nero e non con un bianco. Nel secondo caso, anche se il marito non fosse stato il padre, tutto sarebbe andato liscio e nessuno se ne sarebbe accorto... e tutta colpa del fatto che lei voleva collaudare un grande pisello, diverso dai soliti.
Ma il proverbio dice: chi è causa del proprio male pianga se stesso.
Ora la Eleonora fà l'amore con diversi uomini, ma scarta già in partenza quelli dalla pelle nera. Prima o dopo un tizio disposto a vivere con lei lo troverà, è una bella e desiderata ragazza, ma vuole evitare altre sorprese.
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