Spio le donne di casa mia

di
genere
incesti

Fin dalla mia adolescenza, con i primi movimenti strani tra le gambe, iniziai a spiare regolarmente mia madre e anche mia sorella più piccola, Zora.
Mia madre è sempre stata una bella donna: alta su per giù 1.70 cm, circa 50 kg di peso, con forme non molto pronunciate ma decisamente invitanti, di anni 52. È in pratica la classica milfona che piace tanto ai porno amatori e hai giovincelli inesperti..
Da più di 20 anni è una donna single e sono certo non abbia avuto molte storie con altri uomini dopo il divorzio, quindi spesso, nella notte, avendo le camere una di fronte all’altra, la sento gemere di piacere. Ancora non ho ben capito se le piace farsi sentire per una certa mania esibizionista o perché proprio non si rende conto degli urletti che fa nel masturbarsi, sta di fatto che le mie fantasie mentali su di lei non finiscono mai.
Zora, la mia piccola sorellina, di anni ne ha 18 anni e posso tranquillamente sostenere che sia una gran bel bocconcino. Chi come me l’ha vista crescere sapeva benissimo che sarebbe diventata la femme fatale che avrebbe fatto girare la testa a molti suoi coetanei, e non solo.
Non vi dico la mia goduria nel vederla innocentemente girare per casa mezza nuda, gli anni passati, con quei capezzoli ancora poco pronunciati e quella passerina ancora priva di peletti.
Spesso i miei amici non perdono occasione per chiedermi di combinare qualche serata con lei e sempre più frequentemente vedo molti avvoltoi, anche parecchio più grandi di lei, girarle intorno.
È alta più o meno 1.70, approssimativamente pesa sui 50 kg, ha degli occhi azzurri cristallini stupendi e dei capelli lunghi, poco mossi, di un bel color rossiccio naturale che spesso porta raccolti in una coda, una carnagione bianco-latte che, lo ammetto, mi fa impazzire, soprattutto quando tende ad arrosarsi per l’esposizione al sole.
Zora è una sportiva, da anni pratica atletica, quindi il suo corpo è veramente invitante e ben proporzionato, con una muscolatura sviluppata nei punti giusti ed un culetto al top.
Una volta riuscii perfino a palparlo: la stavo aiutando con la scala, in dispensa, quando involontariamente perse l’equilibrio e mi cadde addosso. Riuscii a sostenerla solo appoggiando le mie mani sul suo culetto e li mi resi conto per la prima volta di quanto fosse veramente sodo.
Porta una seconda di reggiseno e indossa regolarmente degli striminziti perizomi, quasi inesistenti sotto gli aderentissimi indumenti con cui veste solitamente.
Quello che più mi fa impazzire del suo modo di vestire è quando indossa quelle striminzite gonne super aderenti che compra online. Ammetto, senza vergona, che spesso cerco di sbirciare tra le sue gambe per capire se indossa o no le mutandine. E qualche volta ho avuto avuto la fortuna di scoprire che proprio non le indossava, con grande gioia del mio pene che non la voleva proprio smettere di ingrossarsi.
C’è una cosa, però, che da tempo mi lascia perplesso: ho notato che nonostante stesse crescendo e che ricevesse inviti da parecchi maschietti non è mai uscita da sola con dei ragazzi e soprattutto che, fin dalla prima adolescenza, è sempre circondata da amichette molto affettuose e appiccicose. Ce ne una, in particolare, Yasmine, che da almeno un anno è sempre con lei, in ogni occasione, e viene parecchie volte a dormire da noi.
Per questo mi sono sempre più convinto che Zora sia lesbica, ma ovviamente non mi sono mai azzardato a chiederglielo, perchè ritengo che se anche fosse la realtà sarebbero solo fatti suoi e che se mai un giorno avessi dovuto saperlo me lo avrebbe confidato lei.
Tutto questo mistero, ovviamente, stimola le mie fantasie più nascoste e spesso mi sego pensando a lei che gioca sessualmente con altre ragazzine o con Yasmine, nel chiuso della sua bella cameretta.
Purtroppo, fino ad oggi, non sono mai riuscito a beccarle mentre si avvinghiano in giochetti erotici o in teneri baci bagnati, quindi il dubbio che stiano insieme, come coppia, ancora non lo ho fugato.
Come dicevo all’inizio del racconto da parecchi anni spio entrambe le donne con cui divido lo stesso tetto e lo faccio quasi sempre dal buco della serratura del bagno.
Quando mi ritrovo in casa da solo con una delle due non perdo mai l’occasione di tenerle d’occhio e appena si recano nel bagno, per un qual si voglia motivo, subito mi fiondo a spiarle.
Non vi nascondo che la situazione che preferisco vedere dal mitico buco della serratura è quella che le ritrae con gli slippini tra le mani, poi portati al naso per essere odorati intensamente, per poi essere pronte a fare pipì con le gambe belle larghe. Vi assicuro che questa situazione si crea piuttosto regolarmente, quindi posso tranquillamente asserire che sono entrambe delle feticiste doc e questo mi fa letteralmente impazzire.
Personalmente ho una passione sfrenata per la pioggia dorata femminile e quando le vedo urinare, asciugarsi delicatamente la patatina, insaponarsi con il detergente intimo e alla fine asciugarsi strofinadosi maliziosamente, mi eccito da morie, estraggo il cazzo pulsante dalle mutande e inizio a menarmelo fino a sborrare intensamente.
Le loro fighette sono spettacolari e molto ben curate.
Mia madre se la rade in ogni occasione, non l’ho mai vista con dei peletti troppo folti o fuori posto.
Crea, da sempre, una mini strisciolina di peli ben rasati che arrivano fino al clitoride, con le grandi labbra sempre in bella mostra, gonfie e ben arrossate, chiara indicazione di un costante sfregamento, probabilmente per il piacere che si dona quando si trova nell’intimità della sua stanza.
Il sogno ricorrente che ho su di lei è quello che mi vede succhiarle e mordicchiarle quelle splendide labbra vaginali con passione ed ora mai è diventato veramente una vera ossessione.
Una cosa che ancora non vi avevo descritto sono le sue tette, due splendide bocce che restano perfettamente in posizione, come se fossero quelle di un ventenne, una terza misura abbondante con due areole nocciola molto accentuate intorno a due enormi capezzoli sempre ben eretti, come fossero perennemente eccitati.
Mia sorella, invece, ha la vagina sempre ben rasata, non lascia nemmeno un peletto e le sue labbra sono come quelle di una bambina ancora in fase di crescita, cioè chiuse dentro due splendide collinette che non lasciano vedere nulla della sua bella fessurina rosa.
Uno spettacolo, ve lo posso assicurare, proprio come quelle che nei siti porno vengono evidenziate con il termine “camel toe” e che fanno eccitare milioni di maschiette e femminucce.
Non parliamo poi di quei due magnifici e paffuti capezzoli che si ritrova, due capolavori che sembrano ancora quelli di una bambina che si sta sviluppando e che sembra ti chiedano di essere succhiati e leccati fino ad essere consumati. La punta dei suoi seni, poi, è rivolta verso l’interno e questo li rende ancora più appetitosi, ve lo assicuro.
Ora, però, vi voglio raccontare la scena a cui assistetti un pomeriggio di maggio.
Quel giorno saltammo delle lezioni a causa dell’assenza di alcuni professori così decisi di rientrare immediatamente a casa per farmi una doccia, in modo da essere già pronto per la classica uscita serale del venerdì sera.
In casa abbiamo tre bagni, uno nella zona giorno e due nella zona notte, al piano superiore.
Il bagno più grande, quello che utilizziamo regolarmente io e mia sorella, si trova tra la sua cameretta e la mia. L’altro, leggermente più piccolo ma ben funzionale, si trova nella camera di mia madre, quindi raramente lei utilizza quello grande nel corridoio.
Convinto che in casa non ci fosse nessuno mi recai velocemente in camera mia, appoggiai lo zaino su una sedia e mi denudai quasi completamente, tenni solo la t-shirt bianca che avevo sorto la felpa e solo perché la giornata non era proprio delle più calde.
Uscii dalla camera e nel preciso istante in cui mi accinsi ad afferrare la maniglia della porta del bagno sentii dei gemiti provenire dall’interno. Rimasi li per li un po’ sorpreso e appoggiai l’orecchio per cercare di capire se avessi sentito bene e, soprattutto, chi li stesse emettendo.
Sentii nuovamente gli stessi gemiti seguiti poi da parole a me incomprensibili perché pronunciate a coce molto bassa.
Il mio istinto sviscerato di eterno spione mi spinse a chinarmi e a posizionare il mio occhio destro sul buco della serratura.
Ad essere sincero mi sono sempre chiesto perché la porta del bagno non avesse una chiave infilata nella serratura e mi sono ripromesso di indagare per capire quale fosse il motivo.
Sta di fatto che questa mancanza era da sempre la mia salvezza perche mi permetteva di spiare le due donne ogni volta che ne avessi l’occasione.
Guardai dentro e rimasi a bocca aperta per qualche secondo.
La scena che mi si presentava davanti era chiarissima: mia sorella Zora era inginocchiata alla base del water e mia madre, davanti a lei, teneva le gambe ben spalancate, con le labbra della vagina tirate con le dita verso l’esterno.
Un incredibile getto di pipì si sprigionò dalla sua uretra ben in evidenza e Zora osservava affascinata tutta la scena.
Poi, quando il getto si affievolì, non esitò un secondo di più e chinò il capo in avanti, si passò avidamente la lingua sulle labbra e iniziò a ripulire quella splendida vagina gocciolante con la sua linguetta impazzita.
In poco tempo la bocca di Zora si riempì di pipì, si sollevò da terrà con non poca difficoltà e andò a posizionarsi sopra la bocca di mia madre, che con mio enorme stupore la spalancò e si preparò a ricevere di buon grado quel succoso nettare ambrato che aveva appena donato alla mia sorellina.
II tutto durò pochi istanti, mia madre deglutì tutto quel ben di Dio e iniziarono poi ad esplorarsi avidamente le bocche con la lingua. Lo fecero così intensamente da spalmarsi completamente i contorni delle labbra con i reciproci rossetti. Sembravano due clown in fase di truccatura.
Ad un tratto mia madre abbracciò con forza Zora e quasi sollevandola da terra la spostò dal water. Con un ordine perentorio le intimò di sedersi a gambe larghe sullo stesso. Poi ripeté quasi completamente tutto quello che Zora, in precedenza, aveva fatto con lei: si inginocchiò ai suoi piedi ed iniziò a leccarle avidamente la fighetta, la vedevo soffermarsi a succhiare intensamente entrambe le collinette, alternando il tutto con un movimento preciso della lingua atto a penetrarla in profondità.
Ad un cenno di mia sorella, staccò leggermente il viso dalla sua vagina e si posizionò a circa 30 cm da lei con la bocca ben spalancata; poi attese con impazienza che il primo schizzo di pipì le riempisse il palato.
Per almeno una ventina di secondi cercò di ricevere quel meraviglioso liquido ambrato e continuò a farlo fino a quando non fu costretta ad inghiottire tutto. Ma non ancora appagata riavvicinò la sua lingua alla fighetta di Zora e riprese a leccarla e a stimolarla con ancora più frenesia, fino a quando un nuovo getto di pioggia dorata non le si riversò nella bocca e sulle tette, inzuppandola completamente.
Con la bocca ancora colma di urina si alzò da terra e avvicinò il viso a quello di Zora, apri leggermente le labbra e lasciò cadere lentamente, quasi goccia a goccia, l’ambrato liquido appena ricevuto nella meravigliosa bocca della sua figlioletta.
Vi assicuro che la scena era incredibile, mai avrei pensato di avere due donne così porche in casa mia.
Continuarono a baciarsi intensamente per parecchi minuti poi si alzarono, si ricomposero delicatamente e si diressero verso la vicina doccia, una di quelle strutture formate da un pannello di vetro piuttosto largo che permette l’entrata dal lato opposto del soffione, sotto cui si trova una seduta ben ancorata al muro rivestita di piccole piastrelline tipo mosaico.
Mia madre entrò per prima e si posizionò in piedi sopra la seduta, estese le braccia sui due lati e posizionò le mani a ventosa sulle due pareti laterali, poi attese che mia sorella entrasse e decidesse cosa volesse farle fare. Vidi Zora posizionarsi nuovamente davanti a mia madre facendo in modo che la bocca si trovasse ben allineata con le labbra di quella strepitosa fighetta, poi fece lei un cenno con il capo e si preparò a ricevere una nuova intensa pisciata.
Era chiaro che Zora non riusciva a contenere tutto quel liquido nella sua bocca, cercava di deglutirne il più possibile ma era impossibile non lasciarne cadere a volontà sui suoi seni. Mentre beveva quel nettare si massaggiava con intensità sia i seni che i capezzoli paffuti, pizzicandoli frequentemente e tirandoli con forza in direzione di mia madre.
Poi, quando il getto si affievolì, si avvicinò alle labbra gonfie e pronunciate della sua figa ed iniziò a leccare ogni millimetro di quelle rugose labbra vaginali fino a quando ogni singola goccia residua di pipì non le riempi nuovamente la bocca. Deglutì tutto, si leccò le labbra come se non fosse ancora sazia e prese il posto di mia madre, questa volta però restando in piedi davanti alla seduta, con le gambe ben spalancate e con il bacino proteso verso il corpo steso a terra. Mia madre spalancò e alzò le gambe verso l’alto appoggiando i piedi alle due superfici laterali, in quel momento sembrava volesse dire: “eccomi, sono tua, riempimi tutta del tuo Nettare degli Dei”.
Allora Zora, senza fala attendere un secondo di più, iniziò da prima a strofinarsi intensamente la fighettina rasata con il palmo della mano e successivamente prese a penetrarsi freneticamente la fessurina semi nascosta con due dita. La stessa cosa iniziò a farla anche mia madre, forse con ancora più intensità della mia sorellina, fino a quando, come se avessero un orologio interno sincronizzato tra di loro,
squirtarono entrambe incessantemente, urlando di piacere.
In quel momento anche il mio cazzo, oramai consumato dall’intensa masturbazione, schizzò l’abbondante e denso sperma sulla porta del bagno e sul pavimento.
Le vidi rilassarsi per pochi attimi, poi Zora aprì l’acqua della doccia e iniziò a sciacquarsi i capelli.
Mia madre, ancora tremolante dall’orgasmo appena passato, si avvicinò a lei, si fece bagnare il capo e cercò con la lingua la bocca di Zora. Si baciarono molto teneramente, come due amanti di lunga data.
Insaponarono l’una il corpo dell’altra, strofinando la spugna ovunque ma indugiando maliziosamente sia sui capezzoli che nell’incavo delle cosce.
L’impressione che mi davano era quella di due ninfomani che ancora stessero cercando di stimolare le loro voglie per ricominciare poi ad innaffiarsi nuovamente con le loro intense pisciatine.
Distorsi per un momento lo sguardo dal buco della serratura e mi resi conto del porcaio che avevo fatto con il mio sperma, così mi affrettai a cercare una spugna in dispensa, al piano inferiore, e ritornai di corsa davanti al bagno per ripulire il tutto.
Finalmente mi sentivo appagato, così decisi di sdraiarmi sul letto e lascia appositamente la porta della camera ben spalancata.
Erano passati circa 45 minuti da quando ho iniziato a godermi lo spettacolo e devo dire che mai avevo goduto così intensamente spiandole.
La prima ad uscire dal bagno fu mia sorella, che si accorse immediatamente della porta aperta e della mia presenza nella stanza. Mi chiese da quanto tempo fossi arrivato, si poteva chiaramente percepire dal suo viso la spossatezza causata dall’intenso godimento appena provato.
Le risposi, sorridendo con sguardo malizioso, che era da più di 45 minuti che ero in camera sdraiato sul letto e che stavo aspettando impazientemente di farmi una doccia nel bagno che loro avevano monopolizzato da almeno un’oretta.
Arrossì in un baleno, era chiaramente in imbarazzo ma cercò di nasconderlo inventandosi la classica scusa che mamma la stava aiutando con i capelli e che si erano prese pure del tempo per rifarsi lo smalto dei piedi e delle mani.
Annuii con il capo e mi alzai dal letto per recarmi nel bagno, senza però rendermi conto che ero ancora senza mutande e con il pene in bella vista.
Mia sorella non rivolse il suo sguardo verso di me neanche per un istante quindi nemmeno si accorse che ero mezzo nudo, si girò e si diresse nella sua camera. Chiuse la porta alle sue spalle e scomparve definitivamente dalla mia vista.
Entrai nel bagno e vidi mia madre che, una volta accortasi che non ero Zora, tentava di ricoprirsi velocemente con un asciugamano, peccato che, nella frenesia del momento, non si accorse immediatamente di aver lasciato scoperto uno dei suoi splendidi capezzoli e buona parte del suo prorompente culetto.
Chiaramente non rimasi indifferente a quella splendida vista e il mio cazzo inizio a muoversi automaticamente. Cercai di trattenermi pensando ad altro e le chiesi se potevo finalmente usufruire del bagno per farmi una doccia.
Senza pronunciare una parola si avvicinò a me, mi diede un bacio sulla guancia, guardò il mio pene leggermente gonfio, ammiccando, e uscì dal bagno senza preoccuparsi minimamente di coprirsi lo splendido sedere.
Devo dire che quella occhiata e quelle labbra che poco prima avevano assaporato la pioggia dorata di Zora mi fecero nuovamente eccitare e, dopo aver scaricato la mia vescica nel water strumento di gioco delle due donne, entrai nella doccia, insaponai per bene la mia mano e inizia nuovamente a darmi piacere.
La sborrata non tardò ad arrivare e finalmente potei iniziare a prepararmi per la serata.
Da quel giorno, ogni volta che mi trovavo in casa con loro, le due porcelline si scambiavano spesso degli intensi sguardi compiacenti per poi guardarmi e lanciarmi delle occhiatine maliziose. Sembrava quasi volessero prendersi gioco di me.
Sono oramai più che certo abbiano il sospetto che sapevo benissimo quello che avevano fatto quel giorno nel bagno e sono sempre più convinto che la chiave della serratura sia sparita perche sanno benissimo che da molto tempo mi diverto a spiarle.
Una sera, a cena, mentre parlavamo genericamente di ragazze e di ragazzi, mia sorella confidò a me a mia madre di essere realmente lesbica e lo fece con una tale naturalezza che rimasi quasi indifferente.
Ci confidò di avere già da un anno una storia con una sua coetanea di pari età e che la sua omosessualità le fu chiara fin dalla prima adolescenza. Come avevo già intuito da un po’ era Yasmine la sua ragazza fissa e devo dire che averne finalmente la certezza mi rallegrò parecchio, visto il pezzo di ragazza che è.
Le dissi con tranquillità che la vita era sua e che sicuramente non avrei mai interferito nelle sue scelte.
Mia madre, che era chiaro lo sapesse già da tempo, non disse nulla, si alzò, si chinò su di lei lasciando intravedere una splendida scollatura, e le diede un tenerissimo bacio sulle labbra.
Alzò lo sguardo verso di me, mi fece l’occhiolino e tornò al suo posto per finire la cena.
Che dire, spero che i miei sogni si avverino e che, nel prossimo futuro, io possa finalmente smetterla di osservarle di nascosto e possa iniziare a partecipare alle loro festicciole bagnate, magari con la presenza anche di Yasmine.
Non mi è ancora ben chiaro se a mia madre il cazzo piaccia ancora o no e nell’attesa di nuovi sviluppi continuo imperterrito a spiarle e a masturbarmi senza ritegno.
scritto il
2023-11-02
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