Risveglio Resort Caffè, me, tu e qualche goccia di sperma

Risveglio Resort

Mi sveglio fresco e riposato. Accanto a me una bionda giunonica, che dorme a faccia in su, le tette libere di respirare. Uh, mica male questo risveglio. Quando si sveglia le chiedo come si chiama. Qui al resort, non esiste privacy, a meno che non la imponi. Chi vuole entra in camera tua, dorme, chiacchiera, scopa e se ne và.
Il sogno di una vita. A cinquant’anni non mi sento per nulla fuori forma. . Indosso ancora i pantaloncini aderenti da palestra che mi mette il pacco in risalto. Mi rimiro vanitoso davanti ad uno specchio a figura intera. I pantaloncini fanno risaltare bene il fondoschiena: “Bel culo” dice una voce calda e sensuale
La bella addormentata si è appena risvegliata “Oh, buongiorno. Gradisci un caffè?”
Lei si alza su a sedere, si stiracchia, sbadiglia come un leone nella savana “Mi faccio una doccia veloce”
“Accomodati”
Preparo il caffè, uso la caffettiera mini, giusto per due persone, acquistata all’Unieuro al momento dei saldi, con il famoso baffetto della pubblicità disegnato sopra. Gorgoglia piano, prendo due tazzine, il bricco del latte,lo zucchero
La misteriosa ragazza esce dal bagno frizionandosi i capelli “Hai ancora i pantaloncini indosso. Quindi, ieri sera non abbiamo fatto nulla?”
“Parrebbe di no. Amnesia post qualcosa?”
“Ah, avevo un sonno bestiale, ho fatto qualche chiacchiera con alcune ragazze e ragazzi di sotto”
“Solo chiacchiere?”
“Un tizio grosso e nero si è offerto di farmi leccare il suo gelato al cioccolato”
Rido “Julius” mi servo tre zollette di zucchero e metto un goccio di latte
“Per me una zolletta e niente latte” dice lei “Ti piace estremamente dolce vedo”
“Sono un golosone” sorseggio
Lei beve e mi guarda da sopra l’orlo della tazza “Sembrerà una frase scontata ma, ti vaì di assaggiare qualcosa di ancora più dolce?”
“Prima le presentazioni” allungo una mano “Mauro”
“Lucilla” mi stringe la mano lei. Una presa forte, decisa. Ha un corpo da favola, ora che la vedo meglio: tonica, muscolosa, ventre piatto, un bel culo sodo, belle tette, direi un numero compreso tra il tre e il quattro e un bel ciuffo di peli biondi tra le gambe
Finisco il caffè “Allora, concedimi un po’ di dolcezza” le porgo la mano che lei afferra. La conduco fino al talamo e l’aiuto a sdraiarsi su di esso. Mi tolgo i pantaloncini, con lei che si morde il labbro fissando il mio sesso, ora libero, spesso e possente
Apre le gambe con estrema lentezza e uno sguardo che lascia intendere tutto. Sorrido, mi inginocchio e , carponi, scivolo verso di lei. Cerco le sue labbra, le trovo, premo avido, lingue che si incontrano. Ci baciamo per un po’, senza che nessuno abbia la fretta del sesso. La bacio sul collo. Lei si sdraia. Io mi decido ad entrare. Con poco sforzo sono dentro di lei. Le mani sono intrecciate, le bocche non si lasciano. Io entro ed esco dentro di lei. Foga dolce. Molto bello. Sto per venire, lei mi sospinge piano e scivola sotto di me. Me lo afferra in tempo, le riempio la bocca

“Ci starebbe un altro caffè” dico
“Sì, macchiato questa volta”
Mi allontano verso la caffettiera “Bel culo”
“Ti piace proprio il mio culo”
“Se fossi una donna ti inculerei”
“Non ho di queste preferenze” rispondo. Preparo il caffè
“Io l’adoro”
“Allora lo farò”
Lei si avvicina, corpo caldo e sensuale. Mi afferra il sesso e comincia a massaggiarlo, no. A masturbarlo. “Se mi seghi ora, poi dovrai aspettare per l’inculata”
“Posso aspettare” sorride lei. Verso il caffè nelle tazzine mentre sento la spinta della venuta “Ora, macchia” fa sgocciolare lo sperma nelle tazzine. Il resto se lo ingoia direttamente dalla fonte “E ora” gira il cucchiaino “Provalo”
Guardo dubbioso. Lei sorseggia e sorride come un gatto soddisfatto. Bevo e, devo dire che non è male “Ora, Mauro, cerca di ripigliarti che devi sfondarmi per bene”