Di figli, sex toys, fantasie erotiche e punizioni divine

di
genere
comici

Ho fatto arrestare mio figlio quindicenne per spaccio tre settimane fa.
In questo tempo siamo passati per la trafila di caserme, Centri di Prima Accoglienza per minori, scadenza dei termini per il fermo ed altre amenità che mi capitava di leggere (raramente) in cronaca nera.

Eravamo infine reduci dalla visita degli assistenti sociali, quando mio suocero ha deciso che era il momento di morire.

Ed oggi è solo la vigilia di Natale.

Come Giobbe, sarei tentato di gridare a Dio: “in cosa consiste la nostra colpa?”
Ma sono un apostata che ha, con convinzione e cognizione, rifiutato la fede diversi anni fa, stanco dei sensi di colpa per il sesso ricreativo e non-procreativo consumato con la mia amata moglie Laura.
Che peraltro, val la pena ricordare, era reduce da due gravidanze ed un aborto...direi che aveva dato.

Fossi ancora un fervente cattolico, mi arrovellerei sulle mie responsabilità e sul piano di Dio su di me.
E rifletterei sul fatto che tutto si sia scatenato all’indomani di quella consegna di Amazon.

Un pacchetto piccolo ma pesante, che aveva impiegato inspiegabilmente 2 settimane per arrivare.
Eppure si trattava solo di due biglie di acciaio, legate da un cordino nero.
Un acquisto fatto di comune accordo con mia moglie.
E’ forse questa la colpa per tanta punizione?

Potrei risalire all’indietro, ricordando che l’ispirazione per l’acquisto venne dalla tardiva e insistente lettura e rilettura che mia moglie fece di una certa trilogia che andava forte tra le casalinghe una decina d’anni fa.
Seguita poi dagli omonimi film, finalmente disponibili in streaming sulle comuni piattaforme.
A me che toccava sorbirmi gli ansimi di Dakota Johnson mentre cedevo al sonno.
E’ forse questa la colpa per tanta punizione?

Potrei ricordare che l’ultima scopata risale a pochi giorni prima della valanga familiare: mia moglie che mi chiede di raccontarle una mia fantasia mentre ci baciamo sotto le lenzuola.
Fare l’amore mentre le racconto del film porno nella mia testa in cui la sorprendo a lesbicare con la nostra amica Paola, che mi invita poi a unirmi a loro, ritrovandomi in una cosa a tre in cui una fica si dedica al mio cazzo mentre l’altra solletica il mio naso e la mia lingua.
Umida, pelosa ed odorosa.
Lei che mi dice: “lo so che ti piace Paola”
Ma ignara che, nel frattempo, sto immaginando che le sue tette strette nei miei palmi in quel momento siano invece quelle di Elisa, la mia ex-collega.
E’ forse questa la colpa per tanta punizione?

Ritrovarsi a considerare che il lutto non è poi la cosa più tremenda che hai vissuto in queste settimane.
Da quel giorno, niente più sesso chiaramente.

A prendersi sul serio, dovremmo buttarci dalla finestra.
Anche se non sarei sicuro sia la maniera migliore per darci un taglio con i sadismi del dio di Giobbe.
Anche perché abitiamo in una villetta bifamiliare con giardino, che si sviluppa soprattutto nel seminterrato.
La gravità non ci sarebbe molto d’aiuto.

L’unica cosa ad alleviare queste giornate disperate, è la fantastica signora Maisel, ed il suo umorismo ebraico-newyorkese.
Quegli occhioni, le piccole tette e gli abiti sempre nuovi, che deve la propria carriera di comica al tradimento del marito con una segretaria che non sa temperare le matite.
Ridere senza controllo appena ne hai la scusa.
Ed aspettare il momento in cui finalmente si mostrerà nuda ai nostri occhi.

Perché son sicuro che, sotto il corsetto nero e le garrettiere, la sua elegante figura in mezzo alle gambe nasconde una pupik bella pelosa, che languo dal poter ammirare per allietare questa valle di lacrime.

La mia povera moglie si troverà a dar corpo alla mia nuova fantasia.
Ma son sicuro che già lo sa e le sta bene così.
Perché, se non l’avessi già detto altrove, ho una moglie fantastica, che mi ama in maniere sempre maliziosamente nuove.
Mentre questi genitori porcelli, nascosti agli occhi di dio, sperano che, un giorno, quei figlio capisca il loro gesto.
scritto il
2023-12-14
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