La scoperta - parte 1
di
Desiderio2
genere
masturbazione
Quella che sto per raccontare è una esperienza realmente accaduta e che risale a quando ero adolescente. La scoperta della masturbazione era già avvenuta come spesso accade nel chiuso della propria stanzetta o del proprio bagno, grazie a qualche sequenza spinta rimasta nella memoria magari dopo aver visto un film in tv (all’epoca non vi era Internet e annessi e connessi, n.d.r.) oppure a un giornalino faticosamente acquistato in edicola…
Il darsi piacere è una pratica naturale, insostituibile sia per le donne che per gli uomini, ma soprattutto questi ultimi dopo una certa età scoprono d’improvviso che i giochi non interessano più, e che cambia l’oggetto del collezionismo…sì, la pornografia!
Così può accadere che, andare a casa di un compagno per studiare, può diventare uno sconvolgimento, un turbamento erotico inaspettato, quando il compagno sia ben fornito di materiale pornografico che ai nostri occhi è come oro che luccica!
Non appena la casa non fosse stata più presidiata, ecco che scattava la corsa per sfogliare quella magica cartella piena di riviste in cui bocche, corpi, sessi, di ogni colore si mescolavano tra loro ed in geometrie inconfondibili, dove al termine della storia sui volti di dolci fanciulle vi erano sempre segni inequivocabili del piacere più fluido che c’è.
Le prime volte vi era una certo innato pudore a consultare personalmente nel bagno di casa, senza la presenza dell’altro, quelle irresistibili pagine…ma il testosterone a quella età è talmente elevato che fa superare anche le ritrosie.
La voglia di sbirciare quelle pagine, ma conoscere contemporaneamente anche un altro membro reale era così irrefrenabile, che i taboo non potevano resistere e così, un giorno ognuno fece la conoscenza del membro dell’altro: ci denudammo nello stesso momento, scoprendo le nostre erezioni sballonzolanti, sfidando anche la naturale competizione i fatto di misure da sempre esistenti tra gli uomini.
Devo ammettere che lui aveva un arnese enorme, lungo (almeno 20 cm), largo, che appena vidi scatenò in me la voglia di toccarlo (cosa che non feci tuttavia alla prima occasione) tanto si stagliava fiero nell’aria, veramente un’apparizione, eccetto per la cappella che, rispetto alle dimensioni dell’asta, risultava piccolina e poco pronunciata, di un bel rosa pallido. Essendo io uno sportivo, gli feci subito i complimenti per quel che Madre Natura gli aveva dato, ricevendo da parte sua un compiaciuto sorriso.
Quanto a me mi attestavo su misure regolari per quanto riguarda asta, mentre la cappella la tenevo ancora nascosta sotto il prepuzio, mentre facevo i complimenti a lui, ma non appena con la mano ho tirato giù la pelle, ecco prendere la rivincita: una cappella rossa, imponente, slanciata, con uno scalino notevole, che sembrava intagliata da un ebanista che voleva esagerare!
Il mio compagno di carezze non poté non commentare quella visione extralarge, restituendo così il complimento.
SEGUE
Il darsi piacere è una pratica naturale, insostituibile sia per le donne che per gli uomini, ma soprattutto questi ultimi dopo una certa età scoprono d’improvviso che i giochi non interessano più, e che cambia l’oggetto del collezionismo…sì, la pornografia!
Così può accadere che, andare a casa di un compagno per studiare, può diventare uno sconvolgimento, un turbamento erotico inaspettato, quando il compagno sia ben fornito di materiale pornografico che ai nostri occhi è come oro che luccica!
Non appena la casa non fosse stata più presidiata, ecco che scattava la corsa per sfogliare quella magica cartella piena di riviste in cui bocche, corpi, sessi, di ogni colore si mescolavano tra loro ed in geometrie inconfondibili, dove al termine della storia sui volti di dolci fanciulle vi erano sempre segni inequivocabili del piacere più fluido che c’è.
Le prime volte vi era una certo innato pudore a consultare personalmente nel bagno di casa, senza la presenza dell’altro, quelle irresistibili pagine…ma il testosterone a quella età è talmente elevato che fa superare anche le ritrosie.
La voglia di sbirciare quelle pagine, ma conoscere contemporaneamente anche un altro membro reale era così irrefrenabile, che i taboo non potevano resistere e così, un giorno ognuno fece la conoscenza del membro dell’altro: ci denudammo nello stesso momento, scoprendo le nostre erezioni sballonzolanti, sfidando anche la naturale competizione i fatto di misure da sempre esistenti tra gli uomini.
Devo ammettere che lui aveva un arnese enorme, lungo (almeno 20 cm), largo, che appena vidi scatenò in me la voglia di toccarlo (cosa che non feci tuttavia alla prima occasione) tanto si stagliava fiero nell’aria, veramente un’apparizione, eccetto per la cappella che, rispetto alle dimensioni dell’asta, risultava piccolina e poco pronunciata, di un bel rosa pallido. Essendo io uno sportivo, gli feci subito i complimenti per quel che Madre Natura gli aveva dato, ricevendo da parte sua un compiaciuto sorriso.
Quanto a me mi attestavo su misure regolari per quanto riguarda asta, mentre la cappella la tenevo ancora nascosta sotto il prepuzio, mentre facevo i complimenti a lui, ma non appena con la mano ho tirato giù la pelle, ecco prendere la rivincita: una cappella rossa, imponente, slanciata, con uno scalino notevole, che sembrava intagliata da un ebanista che voleva esagerare!
Il mio compagno di carezze non poté non commentare quella visione extralarge, restituendo così il complimento.
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