Crociera per due e non solo - parte 3
di
Desiderio2
genere
trio
Dopo pochi secondi entrò in bagno anche l’ammiratore sconosciuto, mi lancio un’occhiata fulminea dritta in viso con un mezzo sorriso, mi si affiancò, sfiorandomi le terga e si diresse direttamente ad uno dei dieci orinatoi sulla parete perpendicolare rispetto ai lavabi.
Non ebbi il tempo di reagire e di spostarmi rapidamente anche io presso un orinatoio (magari quello vicino al suo) e così restai bloccato, limitandomi a osservare il suo fondo schiena dentro i jeans attillati e la sua mano che, abbassata la zip del pantalone, ravanava dentro l’intimo per estrarre il pene (chissà di che taglia fosse il suo dardo…).
D’improvviso mi desto e mi fiondo anche io davanti all’orinatoio alla destra di quello suo, strada facendo abbasso la zip e estraggo la mia verga bella in tiro (approfittando anche del fatto che in quel momento eravamo soli nel bagno).
Lui girò la testa verso destra, mi guardò negli occhi (sfortunatamente ha già messo a posto il biscione) io ricambiai, ma sentii una mano, che non era la mia afferrare il mio manganello con una presa sicura e udii queste parole:” complimenti per la sua signora… ed anche per ciò che tocco …” scappellandomi leggermente con un movimento sull’asta e aggiungendo: ” sarà per la prossima volta … qualora lo vorrete, la mia cabina è la n. 402 … qualora vi andasse di stare un po' in compagnia ed in libertà … senza impegno alcuno”.
Riuscì a rispondere:” Grazie, riferirò senz’altro … la proposta potrebbe interessarci …” e lui, tirando via la mano e leccando pollice, indice e medio (per assaggiare i miei umori) in modo plateale, usci dalle toilette.
Avrei tanto voluto masturbarmi per non sprecare l’erezione che avevo tra le gambe per quel tocco delicato e forte… ma non potei perché entrarono degli altri uomini.
Così, dopo alcuni istanti di trans, mi ricomposi e mi allontanai dall’orinatoio. Fu allora che abbassando gli occhi sul pavimento mi accorsi di una carta da gioco.
La raccolsi e la girai: era un 3 del seme di fiori, ma recava anche una scritta:” Per favore non togliete l’intimo in dosso oggi. Vi spiegherò. Cabina n. 402”.
Stupito dall’insolito suggerimento del nostro uomo sconosciuto ritornai nella sala, dove l’atmosfera continuava ad essere allegra e festosa.
Vidi la mia donna parlare con un’altra donna, che era seduta nel tavolo accanto insieme alla sua famiglia, provando meraviglia nel vedere che ogni tanto lei annuiva sorridendo quasi imbarazzata.
“Ho una notizia che ti piacerà cara” rivolgendomi a Serena “indovina con chi il mio pene ha avuto il piacere di familiarizzare?” continuai, mentre vidi negli occhi scuri di Monica un luccichio pulsante.
“Me lo sentivo… avevo la sensazione che si fosse alzato proprio per venire da te… racconta dai?!” disse Serena.
“Mi sembra un tipo intraprendente, come ti dicevo mi ha toccato il cazzo invece che stringermi la mano mentre stavo per pisciare… ti fa i complimenti… lo hai proprio colpito… è uno che sa il fatto suo… ci aspetta nella sua cabina… numero 402” e contemporaneamente le mostrai la carta da gioco del 3 di fiori…
Lei mi guardò, e per tutta risposta sorrise e si mordicchiò compiaciuta il labbro inferiore, sospirando e guardandomi con i suoi occhi di brace dritti verso i miei.
Dopo un rapido passaggio nella nostra cabina per rinfrescarci un po', prendemmo l’ascensore per scendere al quarto piano, per abbandonare - ancora per una notte – la nostra vita tranquilla ed inabissarci in una nuova promessa di lussuria al buio…
Non ebbi il tempo di reagire e di spostarmi rapidamente anche io presso un orinatoio (magari quello vicino al suo) e così restai bloccato, limitandomi a osservare il suo fondo schiena dentro i jeans attillati e la sua mano che, abbassata la zip del pantalone, ravanava dentro l’intimo per estrarre il pene (chissà di che taglia fosse il suo dardo…).
D’improvviso mi desto e mi fiondo anche io davanti all’orinatoio alla destra di quello suo, strada facendo abbasso la zip e estraggo la mia verga bella in tiro (approfittando anche del fatto che in quel momento eravamo soli nel bagno).
Lui girò la testa verso destra, mi guardò negli occhi (sfortunatamente ha già messo a posto il biscione) io ricambiai, ma sentii una mano, che non era la mia afferrare il mio manganello con una presa sicura e udii queste parole:” complimenti per la sua signora… ed anche per ciò che tocco …” scappellandomi leggermente con un movimento sull’asta e aggiungendo: ” sarà per la prossima volta … qualora lo vorrete, la mia cabina è la n. 402 … qualora vi andasse di stare un po' in compagnia ed in libertà … senza impegno alcuno”.
Riuscì a rispondere:” Grazie, riferirò senz’altro … la proposta potrebbe interessarci …” e lui, tirando via la mano e leccando pollice, indice e medio (per assaggiare i miei umori) in modo plateale, usci dalle toilette.
Avrei tanto voluto masturbarmi per non sprecare l’erezione che avevo tra le gambe per quel tocco delicato e forte… ma non potei perché entrarono degli altri uomini.
Così, dopo alcuni istanti di trans, mi ricomposi e mi allontanai dall’orinatoio. Fu allora che abbassando gli occhi sul pavimento mi accorsi di una carta da gioco.
La raccolsi e la girai: era un 3 del seme di fiori, ma recava anche una scritta:” Per favore non togliete l’intimo in dosso oggi. Vi spiegherò. Cabina n. 402”.
Stupito dall’insolito suggerimento del nostro uomo sconosciuto ritornai nella sala, dove l’atmosfera continuava ad essere allegra e festosa.
Vidi la mia donna parlare con un’altra donna, che era seduta nel tavolo accanto insieme alla sua famiglia, provando meraviglia nel vedere che ogni tanto lei annuiva sorridendo quasi imbarazzata.
“Ho una notizia che ti piacerà cara” rivolgendomi a Serena “indovina con chi il mio pene ha avuto il piacere di familiarizzare?” continuai, mentre vidi negli occhi scuri di Monica un luccichio pulsante.
“Me lo sentivo… avevo la sensazione che si fosse alzato proprio per venire da te… racconta dai?!” disse Serena.
“Mi sembra un tipo intraprendente, come ti dicevo mi ha toccato il cazzo invece che stringermi la mano mentre stavo per pisciare… ti fa i complimenti… lo hai proprio colpito… è uno che sa il fatto suo… ci aspetta nella sua cabina… numero 402” e contemporaneamente le mostrai la carta da gioco del 3 di fiori…
Lei mi guardò, e per tutta risposta sorrise e si mordicchiò compiaciuta il labbro inferiore, sospirando e guardandomi con i suoi occhi di brace dritti verso i miei.
Dopo un rapido passaggio nella nostra cabina per rinfrescarci un po', prendemmo l’ascensore per scendere al quarto piano, per abbandonare - ancora per una notte – la nostra vita tranquilla ed inabissarci in una nuova promessa di lussuria al buio…
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