In studio

di
genere
etero


Finiamo la conversazione nel tuo studio, siamo seduti uno di fronte all’altro divisi dalla tua enorme scrivania.

Mi alzo dalla sedia e tu da galantuomo mi segui subito alzandoti dalla poltrona.

Prendo il cappotto dallo schienale della sedia, mentre tu giri intorno al tavolo con passo lento, proteso verso di me.

La tua mano scorre lungo il bordo della scrivania, alzi il palmo dal piano e le dita scivolano lentamente emettendo un suono stridulo, che mi vibra fin dentro la pancia. Percorri tutti i lati che ci dividono, fino ad arrivare dietro di me, intrapponendoti tra me e la porta, come a non lasciarmi via d'uscita.

“Mi chiedevo: chissà se ha tempo stasera?” mi dici malizioso

Sto cercando di chiudere la zip del cappotto e mentre mi piego per prendere il lembo inferiore, con la coda dell'occhio, ti vedo avvicinarti e la mano, ormai arrivata alla fine del percorso della scrivania, passa sul mio fianco, mi afferri con entrambe le mani da dietro in una stretta appassionata e ne infili una nel cappotto, la posi su un seno e lo strizzi, tentenno nel chiudere il cappotto so già quello che sta per succedere e mi bagno aspettando un altro tuo gesto.

Sospiro profondamente nell'indecisione tra devo andare o lasciarmi andare, certi momenti hanno sensazioni irripetibili.

Il "carpe diem" mi annebbia la mente, lo stesso col quale ti ho fatto capire che volevo essere tua anche solo una volta ed oggi ad un anno da quel giorno sono qui a dirlo a me; a dissipare la nebbia del dubbio il tuo "ti voglio" sussurrato nell'orecchio. Mi apro il cappotto, il respiro si fa veloce. Mi aiuti a sfilarlo e lo posi da qualche parte, baciandomi sul collo, mi giro e mi abbracci sono tua fradicia di voglia, la mia mano osa sul tuo pantalone e sento la tua erezione, mi alzi il tubino e abbassi le calze, ti apro i pantaloni e li scendo. Le nostre mani cercano i nostri sessi intrecciandosi vogliose. Mi giri piegandomi verso la scrivania e mi lecchi avidamente, i miei gemiti sono già forti: avevo davvero voglia di te. Ti rialzi e mi penetri, sento tutto il tuo vigore scivolare energico nel mio sesso e il tuo respiro rotto mi fa salire un brivido lungo la schiena, come innescato dalla penetrazione. Mentre ci muoviamo insieme le mani continuano ad accarezzare l'altro, io il tuo inguine e tu i miei glutei e le mie cosce.

Siamo lì in penombra ansimanti, i nostri odori si diffondono nell'aria, li seguiamo fino ad arrivare bocca a bocca in un bacio passionale, di quelli che ti stordiscono per il profumo di sesso che si assapora respirandoci all'interno.

Le mani non smettono di accarezzare e tenerci agganciati, siamo in perfetta sincronia e scandiamo ritmicamente penetrazioni e respiri.

Sento accarezzarmi i glutei, massaggiarli e poi sento che ti succhi il pollice, voglio guardare curiosa cosa hai intenzione di fare: fissandomi negli occhi posi la mano sui lombi col dito umido mi penetri e in questa doppia penetrazione i nostri gemiti sanno già di amplesso.

La tua mano si allunga nuovamente afferrando la mia mascella, mi avvicini a te, il bacio mi fa fremere e l'orgasmo arriva ansimato nella tua bocca.

Mi giro e mi piego, voglio sentirti in bocca, lo lecco partendo dalla punta ancora più dura e ingrandita dal lavoro della mia lingua. Ti lecco e ti succhio con una mano sul tuo gluteo e una mano che massaggia i testicoli, ti fai più vigoroso avverto il tuo respiro rotto e ti cerco con lo sguardo, sei così bello con quell'espressione di goduria sul viso rivolto verso l'alto e gli occhi chiusi per godere a pieno del momento.

Il respiro è sempre più forte e ti si strozza in gola quando ansimi "Vengo" e so che non devo smettere, continuo a succhiarti la cappella e massaggiarti i testicoli, tengo il ritmo metodica, mentre la bocca comincia a riempirsi di te, continuo a tenere il tempo e tu ti inarchi per penetrare meglio tra le mie labbra, mentre il glande si espande al passaggio del tuo seme, continui a essere duro assaporando l’orgasmo, e finché non sento l'ultimo fiotto in bocca accompagnato da un respiro più lungo, non smetto.

Ti ho sentito tutto dentro e ti ho respirato il piacere dal cazzo, mentre ti gustavi l’amplesso.

Mi rialzo guardandoci negli occhi, non c'è bisogno di parole, quando parla in penombra la soddisfazione del godimento.
scritto il
2024-02-15
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