Il suono del violino

di
genere
dominazione

Quando finisce una storia spesso c'è la voglia di rimettersi in gioco, di lo conoscere persone nuove e i social ci vengono incontro perché si può fare amicizia, parlare un po' anche da casa senza per forza frequentare corsi di ballo o locali. Per me è molto facile approcciare, non so perché, forse perché sono gentile ed educato, mai volgare ed è proprio in questo modo che conosco lei, questa donna alla quale ho chiesto amicizia dopo esserci commentati su un post di musica. Abitiamo a nemmeno 100 km di distanza, lei è sposata ed è una musicista, uno scambio di domande una conoscenza di base per poi giorni di silenzio finché una mattina leggo il suo buongiorno seguito da un invito ad un suo concerto sabato prossimo. Perché no, si potrebbe fare dico io in fondo 90km sono una passeggiata e poi non mi piace il virtuale a lungo, meglio conoscere le persone dal vivo se c'è la possibilità. Ma tuo marito? Le chiedo, ci sarà anche lui e tu che gli dici? No lui è fuori Italia per lavoro mi risponde e poi aggiunge che sarà in una chiesa del centro storico alle 18. Vedremo, non ti dirò se vengo, sarà una sorpresa. Sabato arriva e io arrivo alla chiesa che Laura mi ha indicato, parcheggio e man mano che mi avvicino sento la musica sempre più forte ed in breve sono dentro. C'è poca gente, prendo posto in una panca da solo, non lontano dall' orchestra, da lei che seduta in prima fila davanti al direttore suona completamente assorta il violino. Non credo mi abbia visto, è molto presa e poi non so quanto sia fisionomista visto che ha visto solo alcune mie foto sui social. Lei invece è inconfondibile, castana chiara, capelli lisci, occhialini da orchestrale che le danno un aria da maestrina, elegantissima in completo con pantaloni neri e scarpe col tacco alto argentate.Le mani belle sinuose, le unghie perfettamente smaltate di bordeaux esattamente come quelle dei piedi che si vedono benissimo dai sandali. Finisce il concerto, le persone si vanno a congratulare con i musicisti e così io mi presento davanti a lei che intenta a mettere il violino nel fodero si volta di scatto quando sente la mia voce che dice: Visto che sono venuto a sentirti suonare? Lei si volta e guardandomi sorride dicendo, ma ciaoooo Paul che piacere non credevo saresti venuto, sono proprio contenta
e allunga la mano che io galantemente sfioro portandomela alla bocca. Che galante esclama lei e stavolta sono io a sorriderle facendole i complimenti per l'esibizione e per com'è più bella dal vivo. Laura arrossisce un po', l'ho colpita, i complimenti galanti fanno sempre centro. Nel frattempo sono usciti quasi tutti, e anche noi ci avviamo all'uscita, lei mi dice che è contenta che mi sia piaciuto il concerto.Parliamo di tante cose mentre camminiamo uno accanto all'altra senza saper dove andare, passeggiamo per il centro storico come se ci fossimo solo noi due e niente intorno fino a che davanti ad un enoteca le propongo di entrare a bere qualcosa e lei accetta con piacere. Degustiamo due calici di rosso mentre parliamo amabilmente di tante cose finché le chiedo stasera cosa fai? Lei rimane un attimo in silenzio e poi mi dice e tu? Io pensavo di portarti a cena le rispondo. Si va bene però avrei un po' da esercitarmi perché domani sera dobbiamo replicare quindi perché non ceniamo da me? Va bene ci sto'. Però facciamo così, tu cucini mi dice, tanto sei sicuramente più bravo di me e mentre tu prepari io mi esercito. Scoppiamo a ridere, il che equivale a si e in un attimo siamo sotto casa sua, è piccola questa città, mi porge il violino per cercare nella borsa le chiavi di casa, apre il portoncino in legno e saliamo una rampa di scale, lei davanti a me e io col violino in mano e gli occhi puntati su quel bel fondoschiena fasciato dalla stoffa nera e liscia di quei pantaloni eleganti, perfetto, sembra che sotto non abbia neanche l'intimo. Ho la tentazione per un attimo di palparglielo ma subito passa..Ma che caxxo di pensieri mi passano per la testa. È una casa molto graziosa, piccola ma su tre livelli, adesso siamo al primo piano dove c'è un disimpegno con una poltroncina sulla quale appoggio il violino e lei la giacca rimanendo con un gilet nero e le braccia completamente nude, è elegantissima,mi indica la cucina a sinistra mentre accanto c'è il salotto con due poltrone un caminetto, spento perché comincia a fare caldo essendo ai primi di maggio, uno stereo e un leggio con una sedia al centro. Sopra c'è la camera da letto e il bagno, ti piace questa casa? Molto le rispondo, adoro questo genere di case nei centri storici, hanno molto fascino. È piccola mi dice ma d'altronde noi siamo in due, non abbiamo figli e lui non c'è mai, sempre fuori per lavoro. Poi mi fa: Allora io mi esercito mentre a te la cucina, non c'è molto in frigo ma sicuramente un piatto di pasta riesci a farlo, cosi io ho tempo per suonare. Perfetto, però dovrei andare in bagno prima. Al piano di sopra trovi il bagno e degli asciugamani puliti. Salgo le scale e sono su,a sinistra c'è il bagno mentre di fronte una porta socchiusa che mi incuriosisce, è la camera da letto, la curiosità si impossessa di me, in questa casa si respira femminilità, sensualità ai massimi livelli, non c'è traccia di indumenti maschili, solo décolleté lasciate qua e la, completino intimo viola di pizzo appoggiato alla sedia in camera...apro un cassetto del comò, il paradiso di un feticista...porto una manciata di intimo al mio viso e annuso...che meraviglia...Bella la sua camera, intima, accogliente,un nido. Un occhiata qua e la e vado in bagno mentre dal piano sotto sale una musica dolce, è lei che suona una melodia conosciuta che crea un atmosfera surreale, sono in casa di una donna sposata incontrata stasera in pratica ma che sembra conoscessi da tanto e invece sappiamo a malapena i nostri nomi. Scendo la scala e scorgo lei seduta davanti al leggio che suona, mi vede, ci sorridiamo,lei continua a suonare e io mi dirigo in cucina per prepare un piatto di pasta, il frigo non è fornito c'è la passata di pomodoro quindi decido di preparare delle penne all' arrabbiata.il sugo è veloce, 10 minuti ed è pronto, accendo il fuoco sotto la pentola e intanto visto che c'è del prosecco in frigo prendo due calici e vado in salotto, le faccio cenno con i bicchieri che appoggio sul tavolino davanti al divano facendole capire che quando vuole possiamo brindare ma lei continua come in trance a suonare, stavolta in piedi davanti al leggio, mentre io mi siedo sulla poltrona dietro di lei e la ascolto, la osservo. La osservo dai talloni perfetti sui sandali alti, le belle gambe fasciate dai pantaloni neri, il sedere perfetto e quella porzione di schiena bellissima che si intravede tra il corto gilet di raso e la cintura dei pantaloni....Non so cosa mi scatta dopo un sorso di vino e mi alzo come un automa ponendomi dietro di lei, a contatto col suo corpo, cingendole la vita e baciandole il collo che mi offre casualmente essendo chinata da un lato per via dell' appoggio sul violino. Lei sussulta al mio contatto, ferma un attimo l'archetto è silenzio di un attimo per poi riprendere lentamente a suonare, come a dirmi sono tua, fai quel che vuoi. Le mie mani percorrono il suo seno, lo accarezzano, percepiscono la di lei eccitazione attraverso il turgore dei capezzoli, scendono alla cintura dei suoi pantaloni, la slacciano, li fanno scendere lungo le gambe, mi chino, li faccio passare dai sandali. Adesso lei suona sempre più difficilmente in piedi davanti a me, su tacchi alti e un perizoma rosa sottilissimo che si perde nella perfetta rotondità delle chiappe e quel gilet sbottonato, resto accovacciato con le mie mani sulle sue cosce ad ammirare quello spettacolo...Ma non resisto molto, mi alzo e la cingo di nuovo da dietro con una mano mentre l'altra si insinua dall' alto del suo slip e scende fino a raggiungere il suo sesso gia bagnato di umori, di piacere. A questo punto lei smette di suonare, appoggia il violino e si gira verso di me, ci abbracciamo, le nostre bocche si incollano e le nostre lingue si rincorrono avide mentre lei mi sbottona la camicia io la tiro a me tenendola per le natiche fino a far venire a contatto i nostri sessi eccitati...Poi si stacca e mi spinge verso la poltrona, io mi lascio cadere mentre le mie mani cercano di tirarla su di me, lei mi sussurra di stare fermo, di poggiare le mani sui braccioli e di non muoverle. Non sarà facile stare fermo però devo.Ho capito che ho di fronte il genere di donna dominante, lei in piedi davanti a me si sbottona l'ultimo bottoncino del gilet e lo lascia cadere, poi mimando uno strip si sfila il perizoma girandosi di spalle...me lo lancia, si ferma sul mio petto e al mio accenno di movimento mi ordina di stare fermo...mi sembra di sentire il profumo della sua figa emanare dal quello slip a pochi cm dalla mia bocca. Si china, mi slaccia la cintura dei jeans e me li sfila lentamente mentre io sempre con le mani sui braccioli la agevolo sollevandomi il bacino...Lei è stupenda, accenna una piccola danza sensuale davanti a me...girando dietro la poltrona.... è dietro lo schienale, le sue mani scendono ad accarezzare il mio petto...scendono fino ai miei boxer, vi entrano, la sua bocca sul mio collo disegna baci, leccatine, ho il membro durissimo, la tentazione di prenderla, sbatterla a terra e scoparla duramente è forte ma so che se la voglio devo resistere, assecondarla . Poi si solleva, con mosse sensuali si china a raccogliere il violino, l'archetto e la sedia. Si siede davanti a me e inizia a suonare una dolce sinfonia mentre allunga un piede sui miei boxer, sul gonfiore del mio sesso di marmo, lo massaggia, poi con un cenno del capo mi fa capire che posso sfilarli ed io ubbidisco, abbasso le mutande fino alle caviglie e rimetto le mani sui braccioli, un suo cenno di assenso mi fa capire che va bene. Continua a suonare e torna col piede sul mio membro libero da ogni impedimento, lo scappella, lo accarezza, ha gli occhi chiusi e la testa che segue la musica, sembra in trance mentre io starei per esplodere...lo percepisce e si ferma, mi mette i piedi sul petto, arriva alla bocca, pretende che glieli lecchi cosa che non mi dispiace affatto. Posa a terra il violino, e sempre giocando con i piedi sul mio corpo, si mette entrambe le mani tra le sue cosce, sul suo sesso e inizia a mugolare inclinando la testa indietro sulla sedia e lasciandosi andare ad un lungo orgasmo violento che vuol godersi a pieno infatti toglie le gambe da me e si gode il piacere fino all'ultimo sussulto. Un orgasmo infinito, o almeno a me è sembrato visto che dovevo subire quel supplizio stando fermo.. È rossa in viso, sconvolta ed io ho paura che sia appagata, che una volta goduto si fermi lì non curandosi del mio piacere, i dominanti spesso pensano solo al loro piacere ma non è così, si alza dalla sedia mette un ginocchio tra le mie gambe e mi offre il seno, non servono parole, vuole chr glielo adori e io lo bacio, lo lecco, la mia lingua disegna, dipinge intorno ai duri capezzoli, li succhio, li mordicchio, lei geme, mi tiene la testa poi si solleva,si volta di schiena, accenna dei movimenti sensuali e poi si china spingendo stavolta il suo fondoschiena davanti alla mia bocca. È una visione stupenda, il suo sesso gonfio spunta da sotto, e io ci passo la lingua la infilo in mezzo è ancora fradicia di prima e dei nuovi umori che precludono il nuovo piacere. Salgo con la bocca, arrivo al suo buchino che pulsa di piacere, che si aspetta la mia lingua che lo assapora, lo penetra mentre lei asseconda la mia lingua col movimento del suo bacino che spinge verso il mio viso per essere penetrata e mentre con una mano da sotto il ventre arriva a massaggiare venere,a prepararla per essere profanata, presa. Non resiste, si impala lei sul mio membro dandomi la schiena, sinuosa e bellissima perfetta. È difficilissimo, tremendo tenere le mani sui braccioli mentre il mio sesso arriva in cima alla sua figa adesso che lei spingendo è arrivata a far scivolare dentro di lei ogni cm del mio membro. Rimane così appiccicata al mio pube ruoteando il bacino solamente, arrivando insieme ad un piacere infinito, tanto forte da farla urlare e buttarsi all' indietro addosso a me che almeno con la bocca mi incollo alla sua lingua risucchiandola come a strapparla per il piacere devastante del mio orgasmo...restiamo così a lungo ad ansimare a fare calmare gli ultimi sussulti dei nostri corpi finché mi sussurra....dormi con me stasera? Certo che resto con te, adesso però vado a mettere la pasta e mangiamo....La serata continua in modo carino, ceniamo, beviamo, fumiamo, balliamo un lento nudi, andiamo a letto, facciamo l'amore e ci addormentiamo abbracciati. La mattina un dolce suono di violino da sotto mi sveglia...lei non è a letto, scendo le scale, lei è in salotto, in piedi solo con la mia camicia bianca addosso e un paio di slip anch'essi bianchi che suona, fermandosi solo un attimo per dirmi con un sottile e perverso sorriso: Buongiorno Paul, io mi esercito un po', tu prepara il caffè........
scritto il
2024-03-07
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